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Archivio per la categoria 'Roomenta'


giovedì 6 Dicembre 2012, 21:22

I risultati delle parlamentarie M5S

I risultati delle parlamentarie del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione Piemonte 1 (Torino e provincia). I candidati con buone speranze di elezione sono i primi due-quattro sotto i 40 anni (alla Camera) e i primi uno-due sopra i 40 (al Senato).

Pos. Nome Età Comune Professione Voti

1 Castelli Laura 26 Collegno Impiegato 273
2 Chimienti Silvia 27 Castiglione t.se Insegnante 180
3 Scibona Marco 45 Bussoleno Impiegato 165
4 Airola Alberto 42 Torino Libero professionista 159
5 Bechis Eleonora 38 Torino Operaio 143
6 Della valle Ivan 38 Rivoli 141
7 Albano Daniela 41 Torino Insegnante 140
8 Carlevaris Cinzia 40 Torino Dipendente pubblico 132
9 Di santo Natale 26 Grugliasco Studente 92
10 Friscia Anna 42 Trofarello Impiegato 77
11 Santarella Michele 53 Rivoli Impiegato 72
12 Borsello Claudio 43 San mauro torinese Libero professionista 66
13 Di virgilio Daniela 39 Collegno Impiegato 64
14 Gianoglio Andrea 37 Rosta Impiegato 63
15 Cardone Margherita 68 Torino Insegnante 62
16 Battagliotti Patrizia 51 S.maurizio c.se Impiegato 57
17 Picca Valeria 43 Torino Impiegato 55
18 Ricci Roberto 45 Alpignano Imprenditore 52
19 Unia Alberto 46 Torino Impiegato 47
20 Valetti Federico 30 Pinerolo Impiegato 47
21 Calmistro Mirco 52 Grugliasco Funzionario 40
22 Bellanca Xavier 26 Torino Impiegato 39
23 Grosso Sergio lorenzo 46 Carmagnola Impiegato 38
24 Doppioni Mauro dante 39 Loranze’ Impiegato 37
25 Falli Davide 29 Torino Altra professione 32
26 Latini corazzini Yari 39 Lanzo torinese Impiegato 31
27 Vilardo Franco 50 Torino Impiegato 30
28 Giustetti Alessandro 49 Rivoli Disoccupato 29
29 Arduino Salvatore 47 Leini Dipendente pubblico 29
30 Armeni Davide 38 Collegno Impiegato 29
31 Turri Alberto 36 San mauro torinese Operaio 29
32 Caruso Gianpaolo 40 Santena Artigiano 29
33 Fornari Antonio 32 Torino Dipendente pubblico 28
34 Bertilorenzi Sara 41 Rueglio Libero professionista 25
35 Mandrini Pierluigi 47 Rosta Impiegato 24
36 Merotto Roberto 46 Torino Impiegato 23
37 Bertero Massimo 40 Trofarello Commerciante/negoziante 22
38 Fanton Saverio 38 Carmagnola Impiegato 20
39 Maule Stefano 46 Castagneto po Libero professionista 20
40 Fontanone Glauco 40 Robassomero Artigiano 19
41 Fiore Mario 50 Trofarello Operaio 19
42 Murra Gian mario 52 Pinerolo Libero professionista 16
43 Pizzini Bruno andrea 30 Rivoli Altra professione 15
44 Cubito Marco 43 Rosta Impiegato 15
45 Galluzzi Marco 38 Torino Impiegato 13
46 Lumini Danilo 51 Carmagnola Impiegato 12
47 Caria Domenico 49 Chivasso Dipendente pubblico 12
48 Oresta Gianluca 36 Caselle torinese Impiegato 11
49 Domanin Ermes 32 Torino Libero professionista 11
50 Varacalli Federico 37 Torino Impiegato 10
51 Guasti Roberto 44 Borgaro torinese Impiegato 9
52 Lovera Danilo 33 Gassino torinese Impiegato 8
53 Navone Angelo 49 Caselle torinese Impiegato 7
54 Colacino Domenico 43 Cirie’ Altra professione 7
55 Vernero Alessandro 27 Chivasso Impiegato 7
56 Cicchirillo Carlo 40 Caselle torinese Libero professionista 5
57 Vaiana Rosolino 44 Chivasso Impiegato 5
58 Grivellino Marco 41 Chivasso Altra professione 5
59 Del prete Luca 39 Chivasso 3
60 Reppucci Alessandro 36 Carmagnola Funzionario 2

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venerdì 29 Giugno 2012, 10:40

Come il Comune spende i nostri soldi

Ieri il Comune ha approvato il bilancio; ora, finalmente, è pubblico. Non è questione da poco, perché, fosse per me, avrei già pubblicato da settimane la bozza di bilancio con tanto di relazione, e avrei chiesto a tutti dei commenti. Non si può, mi hanno detto i legali. Come non si può, ho risposto io: non possiamo dire ai cittadini come il sindaco pensa di spendere i loro soldi? No, non possiamo finché non è approvato. Pazzesco.

Per prima cosa vorrei riassumere alcuni punti salienti sui bilanci dei settori che seguo io. Il bilancio della viabilità è piuttosto magro, e si sono trovati 7.800.000 euro, qualcosa in più dell’anno scorso, per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e dei marciapiedi, rinunciando invece alla riqualificazione urbana; può sembrare molto ma quattro anni fa il budget era quasi il quadruplo, dunque la situazione non migliorerà di molto. In compenso partiranno i lavori dell’argine del Po al Fioccardo, dove le case in passato sono finite sott’acqua. Quello del verde non è tanto meglio; il budget per la manutenzione dei parchi è di 3.100.000 euro, -54% rispetto al 2009. Peggio ancora sarà col verde “spicciolo” gestito dalle circoscrizioni: aspettatevi sempre più savane.

Il vero massacro, però, è sul welfare: credo che questa tabellina dica tutto.


2011 2012 Variazione % sul tot.
Stranieri e nomadi 4.229.312 4.291.577 1,5% 5,1%
Anziani e famiglie 37.689.973 29.581.872 -21,5% 34,9%
Adulti in difficoltà 6.864.354 6.925.343 0,9% 8,2%
Minori 22.607.373 18.737.517 -17,1% 22,1%
Disabili 27.186.539 25.243.076 -7,1% 29,8%
Altro 498.994 25.500    
TOTALE 99.076.545 84.804.885 -14,4%
di cui



Fondi comunali 41.172.897 40.176.639 -2,4%  
Fondi esterni
57.903.648 44.628.246 -22,9%  

Oltre il 20% in meno sugli anziani, quasi il 20% in meno sui minori, il 7% in meno sui disabili: e poi Fassino ha la faccia di dire che “non è stato tagliato nulla”. In verità nelle scorse settimane sono stati approvati una serie di provvedimenti che penalizzano fortemente chi ha bisogno di assistenza, con aumenti di tariffe, restrizioni dei requisiti per avere assistenza, tagli dei servizi e delle sovvenzioni. E sul fatto che l’unico capitolo in crescita sia “stranieri e nomadi” molti avranno da obiettare…

Vorrei anche poter pubblicare le quattro pagine fittissime di enti e associazioni (per una buona metà parrocchie ed enti religiosi) che ricevono contributi comunali per gestire progetti di assistenza, per un totale nel 2011 di 4.195.000 euro; in mezzo ci sono molti progetti che conosco e che sono ottimi, ma in tanti altri casi non ho veramente idea di cosa venga fatto con i nostri soldi, magari la rete ce lo saprebbe dire.

A questo punto però vorrei condividere un’altra cosa che colpisce: a fronte di questa situazione drammatica, la presenza nella spesa comunale di moltissime voci di entità che a una persona normale sembra abnorme, per progetti tutto sommato non particolarmente fondamentali (quasi tutti peraltro legati al cemento). Qualche settimana fa ci fu una polemica per il milione di euro destinato al Filadelfia, ma scorrendo il programma delle opere pubbliche e le relazioni al bilancio, anche solo nei miei settori, si scoprono spese come queste:

260.000 euro ad agenzie interinali per attività di ricollocazione dei lavoratori
19.000.000 di euro per la realizzazione di un Energy Center nell’area ex Westinghouse (via Borsellino)
2.915.000 euro per lavori di messa in sicurezza delle OGR
4.971.000 euro per la ristrutturazione del castello di Santena
1.084.000 euro per risistemare il piazzale della basilica di Superga
3.000.000 di euro per “attività di riqualificazione dell’area dello scalo Vanchiglia non meglio precisate
500.000 euro per la manutenzione dei segnali stradali
514.000 euro per la sistemazione dell’area verde di via Assisi
1.347.000 euro per la risistemazione dell’area di via Sesia / via Montanaro
1.084.000 euro per la sistemazione viabile e pedonale di via Ghedini
600.000 euro per un sottopasso pedonale che colleghi piazza Valdo Fusi al museo delle Scienze
660.000 euro per la navigabilità del Po
749.000 euro per 950 metri di pista ciclabile su via Anselmetti (stradone largo e dritto in mezzo alle fabbriche)
200.000 euro per il ripristino di scorci panoramici sulla strada dei colli (panoramica di Superga)
2.226.000 euro per nuove passerelle al Parco Dora
1.220.000 euro per il Parco Stura a Lungo Stura Lazio (una bella passeggiata tra le baracche?)
172.000 euro per le spese di funzionamento dell’ATO Rifiuti (fondamentale organo burocratico di cui tutti apprezzano l’esistenza)
6.500.000 euro per il restauro del mastio della Cittadella
1.000.000 euro (nel 2013) per la manutenzione straordinaria della chiesa di Santa Croce
2.300.000 euro per la manutenzione straordinaria della palestra e del cortile della cascina Marchesa
500.000 euro per la manutenzione straordinaria e bonifica edifici via Revello 3 e 5 (ma lo sanno cosa c’è a quell’indirizzo?)

Sono sicuro che ognuno di questi progetti ha un motivo e una logica che magari dal titolo non emergono, ma questi soldi non potrebbero essere meglio spesi? La verità purtroppo è che il bilancio di un Comune non funziona come il nostro portafoglio, e non si può pensare così facilmente di prendere soldi da una parte per metterli da un’altra; in particolare, prendere i soldi destinati a un investimento, o derivanti da entrate straordinarie e non ripetibili come la vendita di un immobile, e destinarli alla spesa corrente (welfare, stipendi… quel che volete), è una pessima pratica amministrativa, perché l’anno prossimo poi questi soldi non ci saranno più, mentre la spesa sarà di nuovo da pagare. In passato lo si è fatto, ma ormai la Corte dei Conti è prontissima a sanzionare questo comportamento.

Un’altra osservazione è che tutte le spese meno prioritarie derivano tipicamente da finanziamenti esterni e vincolati; se l’Europa ti dà dei soldi per il Parco Dora, tu non puoi prenderli e spenderli per altro. E’ però vero che anche i soldi europei, nazionali e regionali sono alla fine soldi nostri, quindi bisognerebbe se mai chiedersi come spendono i soldi questi enti più grossi; la sensazione è che più si va in alto e più i soldi, disponibili in quantità sempre maggiori, vengano buttati con generosità. Idem per le fondazioni bancarie: è vero che l’Energy Center lo pagano (oltre all’Europa) San Paolo e CRT, ma non nascondiamoci dietro a un dito, le fondazioni sono legate alla politica a doppio filo e le loro politiche di investimento sono concordate.

Comunque, la coperta è corta e che di soldi ce ne sono pochi, specialmente se non si mette in discussione la priorità (sia locale che nazionale) che dice che prima si pagano i debiti alle banche e poi, se avanza qualcosa, si fa tutto il resto. E quando si tratta di scegliere cosa fare del poco che c’è viene il difficile.

Si scontrano infatti due considerazioni opposte. Se parli con un disabile, un anziano, un malato, un genitore con bambino al nido, ti dice: cosa c’è di più prioritario di me? Piuttosto eliminate la cultura, lo sport, le opere pubbliche, non fate le piste ciclabili e non tagliate l’erba nei prati, ma mettete i soldi sui servizi che mi sono necessari per avere una vita decente. Chi potrebbe sostenere il contrario?

Dall’altra parte, però, c’è una grande quantità di cittadini che non usufruisce del welfare, e che dice: io pago le tasse, allora cosa ricevo in cambio? Se tutto viene speso per assistere la fascia più debole della società, e se nel frattempo i trasporti non funzionano, le strade sono piene di buche, i giardini diventano savane e gli impianti sportivi sono a pezzi, chi me lo fa fare di vivere e pagare le tasse a Torino? Effettivamente nessuna città può sopravvivere se la parte economicamente produttiva si ferma e sparisce, anche per mancanza di infrastrutture fisiche, organizzative, culturali; l’assistenza tramite le tasse è possibile solo se c’è qualcosa in attivo da tassare.

Compenetrare queste due visioni è molto difficile, e, secondo me, non può nemmeno essere fatto arbitrariamente da chi amministra (anche se le priorità di Fassino, alla luce di quanto sopra, mi sembrano piuttosto discutibili). Dovrebbe essere la stessa cittadinanza a scegliere dove mettere i propri soldi, almeno a grandi linee. Di qui la proposta del bilancio partecipativo e la richiesta di maggiore trasparenza, tramite una mozione che chiedeva di pubblicare da subito almeno i dati di sintesi del bilancio. Mozione bocciata, anche se l’assessore Passoni ha dato disponibilità a discutere il tema.

Ma non è nelle corde di questa politica; chi vive nel sistema rappresentativo si sente autorizzato a spendere i soldi di tutti come se fossero propri. Ed è proprio da qui che nascono i guai.

[tags]torino, bilancio, fassino, politica, spese, comune[/tags]

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sabato 20 Agosto 2011, 06:32

Blame Canada

vb e i totem-544px.jpg

Saluti da Vancouver.
[tags]viaggi, canada[/tags]

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domenica 12 Giugno 2011, 11:11

Ricordatevi di andare a votare

Mica vorrete dimenticarvi? Oggi bisogna andare a votare quattro sì: uno per impedire il legittimo impedimento, uno per nuclearizzare il nucleare, uno per l’acqua naturale e uno per l’acqua gasata. Andate subito, non aspettate l’ultimo momento, non fate quelli che come le pecore stan lì a vedere dove va il gregge. Non sovrapponete le schede, che le croci passano da una all’altra; non appallottolatele, non fateci gli origami, evitate di usarle per asciugarvi la faccia o per soffiarvi il naso. Andate lì, prendete la matita, fate la croce sul sì e poi godetevi la giornata. Se poi avete ancora dei dubbi, ci sono le istruzioni di Guzzanti

[tags]referendum[/tags]

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martedì 24 Maggio 2011, 17:25

Pisapia, cosa pensa del Tav?

Caro avvocato Pisapia,

da diversi giorni ormai, in vista del ballottaggio milanese, i suoi sostenitori approcciano in ogni modo il Movimento 5 Stelle, chi con i complimenti, chi con le minacce, cercando di ottenere da noi una chiara indicazione di voto a suo favore.

Il Movimento non possiede i propri elettori; l’unica posizione possibile è quella che abbiamo sempre espresso, cioé che ogni nostro elettore decida liberamente secondo coscienza. Ciò nonostante, io mi rendo perfettamente conto del valore politico nazionale del voto di Milano, e per questo stavo per scrivere che, fossi residente a Milano, sarei forse venuto a votare per lei.

Poi, però, la scorsa notte è successo qualcosa. E’ iniziata la battaglia di Chiomonte: cinque anni e mezzo dopo Venaus, di nuovo la Valsusa è stata invasa, scontrandosi con la resistenza popolare. Ieri c’è stato solo un antipasto, ma in una delle prossime notti arriverà quasi certamente la replica delle violenze di allora. Se in quel bosco di notte partiranno le cariche, la polizia caricherà anche rappresentanti democraticamente eletti, tra cui i consiglieri regionali e comunali del nostro Movimento, che presidiano il cantiere e vi hanno aperto addirittura una sede formale del nostro gruppo consiliare regionale.

Tutto questo è sostenuto con forza dai partiti della sua coalizione: non solo Virano, compagno di gioventù di Chiamparino e Fassino, minaccia i sindaci che si oppongono all’opera, ma due onorevoli PD chiedono addirittura di dichiarare il cantiere sito militare, il che implicherebbe di poter sparare a vista su chi vi si avvicini.

E allora, capisce – capite voi Bersani, Pellizzetti, Flores d’Arcais, De Magistris, persino Scanzi – che in ognuno di noi, con rabbia, viene fuori una sola domanda: con che faccia gli stessi partiti che ci manganellano a Torino ci chiedono i voti a Milano?

Pisapia, vuole i voti dei nostri elettori? Parli con loro, gli dica chiaramente se condivide o no le loro idee. A cominciare da questo: per lei il Tav Torino-Lione va costruito oppure no? Per lei è giusto mandare l’esercito a imporre con la forza la realizzazione di una grande opera contro la volontà della popolazione? Quando gli elettori di cui chiede i voti occuperanno pacificamente le strade di Milano per bloccare un inceneritore o una colata di cemento, la sua maggioranza invocherà e applaudirà l’uso della forza contro di loro, come ha sempre fatto la maggioranza di centrosinistra a Torino?

Pisapia, parli chiaramente, tenga fede alla sua storia, ci dimostri che veramente non siete tutti uguali. Si dissoci apertamente da quel che sta avvenendo in Valsusa, ne chieda la fine; oppure taccia, e non prendeteci più in giro.

[tags]pisapia, grillo, bersani, valsusa, no tav, ballottaggi, pd, virano, milano, torino, elezioni[/tags]

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mercoledì 19 Agosto 2009, 14:29

Un paese serio

Trovo molto interessante questa storia riportata ieri da La Stampa: parla di una ragazzina olandese di tredici anni che ha un sogno, quello di essere la più giovane persona della storia a circumnavigare il globo in solitaria. In barca ci è nata e cresciuta, figlia di due genitori appassionatissimi che hanno impegnato ben cinquantamila euro per comprarle una imbarcazione adatta alla sua impresa e permetterle di realizzare il suo sogno: ora è pronta a partire, ma si scontra con la burocrazia ministeriale che non vuole darle il permesso di assentarsi per un anno da scuola.

Quale sarebbe la nostra reazione se un caso del genere avvenisse in Italia? Beh, è facile immaginarlo. Innanzi tutto, fiorirebbero i fan club e le raccolte di fondi per avvicinare la ragazza al suo sogno; lei e i suoi genitori sarebbero invitati ad almeno mezza dozzina di trasmissioni televisive per raccontare la loro storia. Probabilmente qualche azienda sponsorizzerebbe il viaggio, provvedendo alle riprese e trasformandolo poi in un documentario, uno spot, un tormentone. Quanto al ministero dell’Istruzione, probabilmente non si sarebbe nemmeno accorto dell’assenza della ragazza da scuola – in fondo esistono intere parti del Paese dove un buon numero di tredicenni passano le mattinate a fare da palo per le rapine invece che a scuola – ma se anche avesse provato a sollevare il problema, subito almeno venti parlamentari di ogni colore avrebbero provveduto con interpellanze e pubbliche interrogazioni a combattere la scandalosa ottusità nel voler applicare le regole alla lettera, senza nemmeno quel po’ di buon senso che serve ad ammettere l’eccezione per “tentato record del mondo”.

L’Olanda, invece, è un paese serio: dunque il ministero ha fatto notare ai genitori che, dato che la scuola è un obbligo fino a sedici anni, la ragazza non può assentarsi per un anno senza un giustificato motivo – e un tentativo di entrare nel Guinness dei Primati non è considerato un giustificato motivo. Quando i genitori hanno suggerito che la ragazza poteva studiare mentre navigava e comunicare con gli insegnanti via Internet, il ministero ha risposto che certamente sono state concesse eccezioni e possibilità di insegnamento a distanza in passato, ma che pare un po’ difficile che una ragazza che debba guidare da sola una barca attraverso gli oceani del mondo abbia il tempo e la voglia di studiare seriamente. Dunque, concludono le autorità, o la ragazza rinuncia e frequenta la scuola oppure loro spediranno gli assistenti sociali a occuparsi di due genitori talmente irresponsabili da pensare di far saltare un intero anno di scuola dell’obbligo alla loro figlia.

E non finisce qui: stando alle notizie, non solo non ci sono state raccolte di firme e manifestazioni contro le ingiuste leggi e pro libertà di navigare, ma quasi l’80% degli olandesi è d’accordo con la posizione del ministero. Davvero un altro pianeta…

[tags]italia, olanda, istruzione, record, barca[/tags]

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lunedì 20 Luglio 2009, 15:40

Una bloggata eccezionale

Oggi – preparatevi – farò una bloggata eccezionale.

Uno di quei post che segnano la storia della blogosfera, che rimangono nella memoria e negli archivi di tanti, che vengono linkati e commentati ancora dopo anni. Uno di quei post che immediatamente interrompono il lavoro in tutti quegli uffici – e sono tanti – dove l’indefessa operosità dell’italiano medio può ancora, ma solo in casi veramente eccezionali, lasciare spazio a dieci minuti di ricreazione, pur se prontamente recuperati alla fine della giornata.

Uno di quei post che portano le persone a riflettere sul senso della vita, a rivedere in profondità le proprie convinzioni, a riconoscere i propri difetti e a ripromettersi di porvi rimedio; uno di quei post che svelano notizie mai sentite, retroscena fondamentali e gravi della storia patria, vergogne che tutti avremmo preferito dimenticare e invece no, arriva Internet e non perdona, e spara la verità su di un blog e di lì su un altro e poi ancora su un altro, e poi sui social network e nelle chat, fino a che ogni italiano saprà, si indignerà, si adirerà, si infurierà e poi dall’alto dell’esasperazione prenderà una birra e si rimetterà a guardare il Grande Fratello in televisione.

Uno di quei post che differenziano il blogghettino carino ma sterile, il diariuccio personale di interesse solo per gli amichetti, dall’olimpo dei blog nazionali; che, in una scena bloggarola italiana caratterizzata dall’altissimo livello letterario, dalla profonda dedizione al giornalismo senza compromessi e dalla spietata selezione meritocratica, permette infine di far arrivare i bloggher di qualità fino alla direzione nazionale di un partito o al ruolo di opinionista di un quotidiano, grazie ad illuminati dirigenti capaci di “distinguere il grano dall’olio”.

Ecco, quello di oggi è proprio uno di quei post.

Però lo scriverò domani.

[tags]blogosfera, letteratura, meritocrazia, italia[/tags]

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sabato 18 Ottobre 2008, 10:12

Un fiorino

Giovedì scadeva la presentazione mensile dell’IVA: siccome a settembre ho fatturato un progetto plurimensile, l’IVA da pagare era di 823 euro. Sfortunatamente, però, ho premuto sul pulsante sbagliato e l’ordine di pagamento non è stato inserito.

Ieri mattina me ne accorgo e chiamo il commercialista: pagando con un giorno di ritardo c’è una mora, che lui mi calcola. La mora è di euro 30,87: 7 centesimi di interessi e 30,80 euro di sanzione, la quale è indipendente dal numero di giorni di ritardo purché inferiore a 30.

In sostanza, lo Stato italiano mi fa pagare la mia disattenzione con un interesse del 3,75% giornaliero: circa il 68’500’000% su base annua.

Io non ho mai evaso una lira, e attendo da oltre un anno un rimborso di circa quattromila euro che mi chiesero di pagare ingiustamente (cioè: prima mi fecero pagare e poi mi dissero “sì ma quello era un calcolo presuntivo che facciamo in modo approssimato, in effetti doveva pagare quattromila euro in meno, faccia domanda di rimborso, aspetti e speri”), che naturalmente non sarà certo rimborsato con quel genere di interesse… Insomma, comincio a capire come mai molti miei colleghi trovino l’evasione e l’elusione fiscale moralmente giustificate. D’altra parte, di fronte a un comportamento del fisco di questo genere, ve la sentite di dar loro torto?

[tags]fisco, tasse[/tags]

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giovedì 15 Maggio 2008, 11:17

Gli americani son sempre avanti

Ieri sera un nutrito gruppo di commentatori regolari di questo blog, aiutandosi con una pinta di Super Storm, mi ha convinto che se tutti i blog d’Italia dedicano ampio spazio al profilo LinkedIn di Rocco Siffredi (che peraltro è al mio terzo livello) allora io posso dedicare un post al bukkake.

Stando a Wikipedia, il bukkake “è una pratica di sesso di gruppo in cui una serie di uomini eiaculano a turno o insieme su una donna o su un uomo, spesso inginocchiato/a”; ma non è questo l’importante. L’importante invece è notare che, sempre stando a Wikipedia, “alcuni movimenti cristiani americani hanno vivamente protestato per la sua diffusione negli Stati Uniti, per la contravvenzione all’ordine divino di non disperdere il seme. Dopo diversi dibattiti, tali associazioni hanno deciso di ritirare la protesta a condizione che il seme disperso venga subito raccolto e donato ad associazioni benefiche che si occupano delle coppie con problemi di sterilità.” Non c’è che dire, in termini di moralismo ipocrita gli americani sono sempre anni luce avanti a noi!

[tags]bukkake, sesso, rocco siffredi, linkedin, stati uniti, moralismo[/tags]

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sabato 19 Aprile 2008, 20:14

La magia dei numeri

So che alcuni di voi lo stavano aspettando, e quindi eccolo qui: il post dell’anniversario. Che in realtà è un doppio anniversario, prima perché esattamente due anni fa – pochi giorni dopo aver chiuso Toblòg, il precedente blog che risaliva al 2003 – nasceva questo blog, e poi perché questo è il post numero mille, anche se in realtà, visto il modo in cui WordPress numera gli articoli, effettivamente i post di questi due anni sono soltanto 915.

Questo è il primo blog in cui mi sia dato l’obiettivo di postare almeno una volta al giorno; non è un obiettivo semplice, perché io tendo a scrivere articoli complessi ed è raro che ci metta meno di mezz’ora a scriverli, anzi più facilmente, tra idea, raccolta e verifica delle fonti, stesura e revisione, ci vuole un’ora, talvolta due. Alle volte i post vengono un po’ forzati, ma in generale lo faccio volentieri e mi piace; del resto non ho obblighi e nessuno mi paga per scrivere, nemmeno indirettamente tramite pubblicità o visibilità.

Non sempre i post sono belli, o almeno, non sempre mi soddisfano; d’altra parte i post che più mi piacciono raramente sono quelli che piacciono ai lettori o che suscitano la loro reazione (peraltro le due cose non sempre sono correlate, anzi mi piacerebbe mettere un pulsantino per permettervi di diggare ed uppare i post che trovate più interessanti senza necessariamente doverli commentare). A me soddisfano di più i post contemplativi o metafisici, anche se mi ritrovo troppo spesso a pubblicare dei rant politico-sociali, e ripensandoci non è bello.

Un blog è un compagno di viaggio. Questo è nato in fretta e furia in un momento di cambiamenti (aprile, si sa, è periodo di ormoni agitati), per cui tre giorni dopo aver deciso di non avere più un blog, sentii l’esigenza di avere un blog. Il titolo – che onestamente non mi soddisfa affatto, non si capisce e non cattura l’attenzione – venne fuori per caso, così come lo stile grafico alberato, che invece continua a piacermi; del resto, ogni vero viaggio si snoda per una foresta oscura.

Di lì in poi, sui vostri schermi è passato un po’ di tutto; serietà, ironia, sarcasmo, saccenza, rabbia, meditazioni, consigli tecnici, musica, viaggi, aneddoti e racconti di vita. In effetti, più che un blog è un vagabondaggio, e anche lo stile e gli argomenti seguono la mia vita, che in questi due anni è cambiata parecchio (e qui cade bene, per chi non le ha mai viste, il link alla galleria di foto che mi ritraggono e a quella di foto che non mi ritraggono). Infatti, nei primi mesi mi capitava spesso di scrivere mezzi post e poi lasciarli lì, mentre ultimamente sono inappuntabilmente efficiente, persino troppo, tanto da farmi venire il dubbio che si sia un po’ perso il canale diretto tra l’animo e la tastiera.

Ad ogni modo, l’aspetto più gratificante di avere un blog è il confronto continuo con i pareri dei lettori, sia quelli che conosci direttamente che quelli che si sono aggiunti man mano; questo blog ha una media di quasi quattromila pageview al giorno, anche se, stando alle statistiche, più del 40% sono motori di ricerca e altri spider. Restano comunque un paio di migliaia di pagine viste ogni giorno da esseri umani; non ho idea di quante ne facciano i blog da top 100 o quelli da top 10 – e poi, ora che ci siamo liberati della classifica di Blogbabel, per fortuna non esistono più i blog da top 10, siamo tutti puzzoni uguale – ma per me restano tantissime, anzi faccio fatica a pensare che non sia Awstat che si sbaglia…

All’alba del terz’anno di vita, che cosa ci attende dunque? Non lo so; ultimamente ho realizzato di avere ancora da completare parecchio del programma degli anni ’80… non basta mica soltanto girare in tondo attorno a un buco nel terreno; c’è anche cantare una nuova canzone non si sa tra quanto, pensare d’aver pensato d’averti visto provare, viaggiare per il mondo e per i sette mari, benedire le piogge laggiù in Africa, capire una buona volta dove andiamo adesso, rimanere dentro un muto pozzo di tristezza, e infine morire (se devi morire) con gli stivali addosso. Ah, e capire perché, se aveva tutta ‘sta voglia di qualcuno che la toccasse e la facesse sentire se stessa, non aveva pubblicato il numero di telefono, ma solo uno strip poker per Commodore 64.

Insomma, sia io che voi, nella vita, non solo possiamo ancora combinarne di tutti i colori, ma abbiamo una lunga lista di sogni d’infanzia da appagare: basta volerlo. E’ con questo spirito che vi lascio, e mi preparo alla stupefacente vittoria del Toro con l’Inter… Vabbe’, ok, a tutto c’è un limite. Ma sarà lo stesso un altro anno interessante.

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