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Archivio per la categoria 'SinchËstèile'


venerdì 1 Marzo 2013, 14:57

Semplicemente grazie

Sono passati ormai alcuni giorni dal voto, ma a nome di tutto il Movimento torinese vorrei porgere un grande ringraziamento a tutti voi.

Ai 128.149 torinesi che ci hanno votato, un numero pazzesco, che ci ha portato a essere di gran lunga la seconda forza politica della città (il PDL si è fermato a 85.000…) e ad essere addirittura primi nelle circoscrizioni 5, 6 e 10, seguendo peraltro quasi tutti i comuni della cintura torinese – da Rivoli a Chivasso, da Grugliasco a Venaria, da Nichelino a Collegno, da Orbassano a Caselle, da Moncalieri a Beinasco – dove siamo nettamente la prima forza politica. Nonostante i tentativi scomposti dei giornali di farci passare per stupidi o per distruttivi, useremo bene i vostri voti e faremo in modo di sostenere le riforme che servono a questo Paese, ma solo quando saranno proposte in maniera credibile (no, un governo con dentro quelli che fino a venerdì scorso le hanno osteggiate non è credibile).

Alle centinaia di persone che in questi giorni ci contattano con proposte, domande, idee, semplice voglia di partecipazione: grazie, contattate i vostri gruppi di quartiere e venite alla prossima riunione, o venite mercoledì 6 marzo alle 21 in via Stradella 192, quando daremo il benvenuto a chi vorrà attivarsi.

Alle decine di migliaia di persone che sono venute in piazza Castello il 16 febbraio, regalandoci una emozione incredibile e poi aiutandoci a raccogliere tutti questi voti: vi abbiamo già ringraziati dal palco, ma grazie ancora; e grazie anche ai gruppi che hanno suonato (le grandissime LeGal, Shanty e Dino Pelissero, gli Scemi di guerra, i Sonicshine, i Premiata Distilleria Barzotto), a Marco Carena e Manuela Grippi che hanno presentato, a Romina Rossi che ha tradotto per i sordomuti, a Elisabetta Savaglio e Enrico Venditti (grazie per il drone delle spettacolari immagini qui sopra) che hanno ripreso quanto accadeva, a Tecnoservice di Collegno per l’impianto audio e ai molti volontari per il servizio di assistenza medica.

Alle centinaia di persone che si sono offerte come rappresentanti di lista, dedicando del tempo a controllare che i voti di tutti noi non venissero annullati con una scusa qualsiasi.

Alle centinaia di attivisti che non solo in queste settimane, ma in questi anni sono scesi nei mercati e nelle piazze con i nostri gazebo a parlare coi cittadini, a discutere, ad ascoltarli, a capire cosa vuole la gente dalla politica, una cosa che i partiti non sanno più fare; e a quelli che hanno affisso i manifesti, volantinato, raccolto le firme, organizzato serate, scritto sui social network, combattuto con la burocrazia e la mancanza di risorse… e tante altre cose.

Alle 36 persone che hanno condiviso con me il lavoro di delegato di lista per le varie aree della provincia, non lasciando nemmeno un fazzoletto di terreno scoperto, perché se Piemonte 1 (Torino e provincia) è la circoscrizione dove il Movimento 5 Stelle è andato meglio di tutta la pianura padana è anche per questo, e perché per far eleggere i parlamentari torinesi servono anche i voti delle valli, delle campagne e delle colline, e viceversa; e dunque li ringrazio per nome: Carmine Arnone, Massimo Bertero, Mauro Bianco Levrin, Claudio Borsello, Luigi Carignano, Gianpaolo Caruso, Pietro Catania, Silvia Cossu, Alessandro Delfino, Ivan Della Valle (ora cittadino onorevole), Andrea D’Errico, Dimitri De Vita, Natale Di Santo, Roberto Falcone, Eleonora Forno, Francesca Frediani, Marcello Gigante, Alessandro Giustetti, Sergio Grosso, Roberto Guasti, Francesco Lo Grasso, Luigi Massa, Anna Merlin, Gianpiero Minari, Domenico Monardo, Alberto Moscarda, Pino Nastro, Mario Perino, Roberto Ricci, Paolo Roselli, Roberto Rossato, Marco Sayn, Alberto Sega, Emanuele Sorrenti, Dante Vermena, Sergio Visentini.

A tutti i candidati, anche quelli che sapevano dal principio che non sarebbero mai e poi mai entrati in Parlamento, ma hanno lavorato lo stesso credendoci fino in fondo.

Allo staff comunale (gli indispensabili Paolo Vinci e Marina Commisso) e regionale, vecchio e nuovo, che dopo il lavoro hanno dedicato serate e giornate alle più oscure attività organizzative.

Ai dieci consiglieri di circoscrizione – Viviana Ferrero, Serena Imbesi, Maura Paoli, Nicola Santoro, Antonino Iaria, Paolo Tkalez che ha anche fatto il delegato di lista firmando risme di carta, Fabio Versaci, Claudio Di Stefano, Monica Amore, Luigi D’Alberti – a Chiara Appendino che scoperchia senza paura i mali della città, a Davide Bono che combatte in Regione e a tutti i consiglieri comunali della provincia, perché sono convinto che gran parte dei nostri voti li abbiamo conquistati con l’esempio, dimostrando che lavorare duramente, onestamente e tenacemente si può, e scusateci se ogni tanto non riusciamo a fare tutto, litighiamo, ci perdiamo le vostre segnalazioni, ma alla fine siamo una bellissima squadra e abbiamo messo in seria difficoltà il “sistema Torino”.

Alle persone che mi sono vicine e che da cinque anni sopportano e condividono tutti i sacrifici che questa avventura comporta… e a quelle che sono vicine a tutti gli altri cittadini con l’elmetto in prima linea a Torino.

Al presidio No Tav di Venaus (per la cena!) e a tutto il movimento No Tav, Alberto Perino in testa, perché se in questi anni siamo passati da essere un manipolo di utopisti e di aspiranti politici a essere un gruppo che nonostante tutto lavora insieme per un obiettivo comune è anche e soprattutto per il vostro esempio (e a tutti i nostri neo-elettori che ancora non capiscono di cosa sto parlando, per favore venite il 23 marzo e lo capirete).

A Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che fanno da parafulmine per tutti e senza i quali nulla di tutto questo sarebbe mai successo, ma anche a Pietro Dettori, Salvo Mandarà, Gian Paolo Polinelli, Walter Vezzoli, Davide Casaleggio, Filippo Pittarello e alle altre persone che hanno lavorato al tour che ha sconvolto l’Italia, e prima di questo, per anni, a trasformare un sogno di cambiamento in realtà.

Grazie a tutti noi, e se anche inevitabilmente il Movimento – ora che è grande – si evolverà un pochino, cerchiamo di non perdere mai lo spirito che ci ha permesso di arrivare qui, e di continuare ad aiutarci l’un l’altro.

[tags]grazie, elezioni politiche, movimento 5 stelle, torino[/tags]

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mercoledì 27 Febbraio 2013, 22:48

Cara Viola di Firenze

Cara Viola di Firenze,

ti ringrazio per la tua petizione che il giornale di De Benedetti ha prontamente provveduto a rilanciare nel titolo di apertura in prima pagina, come fa regolarmente con tutte le petizioni di tutti i ventiquattrenni d’Italia.

Tu chiedi al Movimento 5 Stelle di sostenere un governo che faccia una decina di cose: la riforma elettorale, la legge sul conflitto di interessi, il reddito di cittadinanza, la cancellazione dei rimborsi elettorali… Noi le condividiamo, dunque se venissero presentate in Parlamento, seriamente e senza trucchi, le voteremmo; anzi le presenteremmo noi per primi.

Il problema, però, è che non le condivide Bersani. Ti ricordi quando gridava (vabbe’, dai: rantolava) che il reddito di cittadinanza era una promessa populista e insostenibile? E che i rimborsi elettorali sono essenziali per la democrazia? E la riforma elettorale, la legge sul conflitto di interessi, perché non le ha fatte quando governava?

Secondo te, veramente il PD dopo le elezioni ha avuto una crisi di coscienza ed è diventato buono, e ha deciso che improvvisamente voleva aiutare i “grillini” a realizzare il loro programma di stravolgimento dell’Italia, andando contro gli interessi che lo sostengono da anni? Per crederci, bisogna essere veramente ingenui o molto piddini.

Se per il Paese è necessario un governo che porti avanti il programma del M5S, una strada c’è: far fare il governo al M5S, e che siano gli altri a dargli fiducia. Ma se questa strada ti pare eccessiva, ce n’è ancora un’altra: un governo di persone super partes (ma veramente, non come Monti & c.) che si proponga con quel programma lì. Ma persino se dovessero fare il governo PD-PDL con relativa fiducia, basta che proponga quelle cose lì e noi le voteremo: non è che perché fanno il governo col PDL allora non possono più portare avanti questi punti, se veramente li vogliono fare.

Quello che non puoi pensare, invece, è che il Movimento 5 Stelle possa promuovere la nascita di un governo di Bersani e di Monti (son già talmente alleati che manco c’è bisogno di dirlo), con ministri tipo Enrico Letta e Rosy Bindi, per poi magari vedere questo governo far passare ogni genere di porcata senza nemmeno transitare dal Parlamento, a botte di decreti e di sottogoverno, costringendoci nel frattempo a tenerlo vivo per completare riforme che “casualmente” si impantanerebbero esattamente come si sono impantanati il taglio degli stipendi dei parlamentari e l’abolizione delle province durante il precedente governo Monti-Bersani.

Quindi ti ringrazio per la tua proposta e ti rassicuro che noi la porteremo avanti senz’altro, ma che non siamo così ingenui da pensare che improvvisamente gli stessi che hanno rovinato l’Italia muoiano dalla voglia di cambiarla. E per favore, dì a Pierlu Smacchiagiaguari che la smetta di dire “venite a dirmelo in Parlamento” e di rivolgersi direttamente ai nostri neoparlamentari cercando di convincerli a votare la fiducia (magari in cambio di un ministero), che magari il pirla che ci casca lo trova pure, ma in generale come tentativo di spaccarci è piuttosto patetico.

Con stima,

[tags]movimento 5 stelle, bersani, pd, governo, politica[/tags]

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mercoledì 20 Febbraio 2013, 15:49

Cinque stelle per ricominciare

Se per capire cos’è il Movimento 5 Stelle provate ad aprire un giornale o una bacheca di partito, sentirete cose come queste:

Il Movimento 5 Stelle devasta le stazioni (in realtà era un rave). Il Movimento 5 Stelle ha fatto un giornalino elettorale che sì, in effetti è stato pagato con le donazioni dei cittadini e non con fondi pubblici, però non c’era il bollo, il superbollo, la benedizione di Mario Calabresi. Il Movimento 5 Stelle falsifica le foto delle piazze, ma le falsifica apposta male perché non è capace, non come Bersani che mette direttamente le foto di due anni prima. Il Movimento 5 Stelle è maschilista e discrimina le donne, non come il PD che candida tantissime donne – peccato che le metta in fondo alle liste, dove non saranno mai elette, mentre nelle posizioni eleggibili la lista con più donne è proprio il M5S.

Il Movimento 5 Stelle pensa che l’omosessualità sia una depravazione perché una volta un attivista ha detto così, e il fatto che dal blog di Grillo alle aule comunali sia l’unica forza politica che ha preso posizioni chiare e uniformi per i diritti è solo fumo negli occhi. Il Movimento 5 Stelle è fascista ed è alleato di Casapound (parlare cinque minuti per strada con qualcuno vuol dire allearsi) ma è anche all’80% composto da gente dei centri sociali e pericolosi No Tav. Il Movimento 5 Stelle non va in televisione per non rispondere alle domande, infatti le interviste di Grillo dal camper a Sky e a Euronews sono realizzate da un sosia.

La verità è che milioni di italiani ormai conoscono il Movimento 5 Stelle nell’unico modo che conta, ovvero parlando con le persone che lo compongono e osservando quello che fa quando entra nelle istituzioni. Con tutti i suoi limiti e tutte le sue incognite, il Movimento è l’unica forza determinata a cambiare profondamente l’Italia e con le mani libere per farlo, in un momento in cui la conservazione di un ordine sociale marcio porta soltanto alla morte per fame.

Votare il Movimento 5 Stelle non risolverà d’incanto tutti i nostri problemi, perché ci vorranno comunque anni, e perché siamo noi cittadini a doverlo fare ogni giorno, in tutti gli aspetti della vita; ma, come dice Dario Fo nel video, è l’unico modo per cominciare a ricominciare, come dopo una guerra. Tutto il fumo sparso a piene mani in queste settimane, considerandovi pecore da riportare all’ovile, non può nascondere questa semplice verità.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, elezioni politiche, partiti, dario fo[/tags]

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mercoledì 6 Febbraio 2013, 10:16

Scie chimiche e balle cosmiche

Chi mi segue con regolarità sui social network sa che, diverse volte al giorno, racconto brevemente quello che accade in Comune; è una specie di cronaca in diretta che secondo me fa parte del mio dovere di consigliere comunale, in quanto permette ai cittadini di sapere di cosa si parla e di esprimere opinioni, informazioni e suggerimenti che io poi posso riportare o utilizzare per decidere quale posizione prendere.

Per questo, quando mi è giunta una e-mail che mi invitava a prendere visione di una petizione un po’ particolare, di cui io e tutti gli altri capigruppo eravamo già stati informati formalmente, mi è sembrato normale darne conto. Lo Statuto di Torino permette difatti a un gruppo di almeno trecento cittadini di presentare una petizione al consiglio comunale, che è tenuto ad ascoltarla, anche se poi ovviamente può non accoglierne le richieste; è una basilare forma di democrazia partecipativa.

Di petizioni ne arrivano spesso – questa è la numero 37 – ma questa è differente per via dell’argomento: 729 cittadini torinesi chiedono di dedicare una seduta aperta del consiglio comunale al presunto fenomeno delle scie chimiche, ovvero al sospetto che i nostri cieli siano solcati da aerei che rilasciano sostanze nel cielo per scopi militari o segreti (dal controllo del clima e dei cataclismi a un generale rincoglionimento della popolazione), lasciando quel reticolo regolare di strisce di fumo che spesso vediamo nel cielo; una teoria che la maggior parte delle persone ritengono una stupidaggine paranoica e anti-scientifica, ma che ha anche molti seguaci.

Che 729 persone chiedano formalmente al consiglio comunale di parlare di questo, invece che, per esempio, dell’IMU o dell’inquinamento da PM10, è secondo me una notizia interessante per tutti, anche se per motivi differenti: per chi non ci crede è il segno di una psicosi che si diffonde tra la popolazione, mentre per chi ci crede è il segno che si può riuscire a farne parlare le istituzioni (la stessa mail di presentazione mi diceva “io non ci credo, ma è giusto che ci sia una risposta ufficiale”).

Per questo motivo io ho pubblicato il seguente messaggio su Facebook:

Come faccio spesso, non ho esplicitato subito la mia opinione personale, per non influenzare la discussione e lasciare libere le persone di esprimersi. Tuttavia, l’italiano non è un’opinione: “è stata consegnata” vuol dire che gli autori della presentazione non sono noti o comunque specificati, visto che io non ho ancora copia del documento e dunque non ho idea di chi siano e come si chiamino; se l’avessimo presentata io o il Movimento 5 Stelle, avrei evidentemente scritto “ho consegnato” o “abbiamo consegnato”.

Quello che ne è seguito stato molto interessante. Intanto, un numero considerevole di persone si è dichiarato in favore dell’iniziativa, talvolta anche con entusiasmo; alcuni perché ci credono, altri perché non ci credono ma trovano giusto che chi ha dei dubbi possa ricevere delle risposte. Un numero altrettanto considerevole, invece, si è messo a ridere o si è direttamente scandalizzato che una richiesta del genere possa venire portata al consiglio comunale (tra l’altro questa cosa accade spesso, anche su argomenti molto meno controversi; se un gruppo di persone solleva una questione, immancabilmente arrivano subito degli altri a sostenere che parlarne è uno spreco di tempo e che le cose importanti sono ben altre).

In diversi, però, hanno interpretato il messaggio in modo erroneo e capito che io fossi il promotore della petizione. Fin che un singolo prende fischi per fiaschi, ci sta; il problema però è quando questo viene fatto in modo sistematico, sperando di poter mettere in cattiva luce me e il Movimento.

Esistono su Facebook tutta una serie di pagine dedicate a sbertucciare la presunta credulità degli elettori del Movimento 5 Stelle; non si sa chi le gestisca, ma sono molto divertenti… finché fanno satira e non dicono bugie. Questo è ciò che ha scritto la più conosciuta:

Converrete con me che la notizia riportata è completamente falsa e scritta in modo volutamente denigratorio; ed è stata poi condivisa e ricondivisa, spargendosi per la rete. Poi ci si è messa addirittura Repubblica:

Ora, il fatto che Repubblica lanci nella home page della cronaca una roba del genere vi fa capire quali balle cosmiche essa sia pronta a raccontare senza verifica pur di denigrare il Movimento 5 Stelle. Naturalmente io presumo che il giornalista che l’ha scritta fosse in perfetta buona fede e si sia lasciato trascinare dalla cattiva interpretazione degli altri, e però un giornalista che fa un articolo del genere non dovrebbe alzare il telefono e chiamare la persona di cui parla (nello specifico, me) per chiedere conferma? No, perché da anni ce la menano che servono i giornalisti professionisti e i loro codici deontologici per garantire la qualità dell’informazione… davvero?

Appena ci siamo accorti dell’articolo, abbiamo chiamato Repubblica e il pezzo è stato tolto. La notizia falsa resta però in rete; i lanci sopra citati, e tanti altri, sono stati condivisi centinaia di volte e ora io passerò alla storia – anche fra dieci anni, anche magari quando cercherò un lavoro o in altre occasioni personali – come un sostenitore delle scie chimiche.

Volendo, potrei querelare per diffamazione gli autori di questi articoli; del resto io sono stato querelato da un onorevole PD per avere riportato delle cose vere sul suo conto, solo perché secondo lui è offensivo l’accostamento dei vari fatti, e dovrò pagarmi l’avvocato per difendermi; dovrei farmi scrupoli per querelare qualcuno che ha scritto una cosa falsa? Però ancora verrei fatto passare per un permaloso censore della rete…

Il senso di questa storia, tuttavia, è che veramente non è il caso di fidarsi di quel che scrivono i giornali, a maggior ragione se parlano di noi. E’ proprio quando tocchi con mano direttamente come funziona l’informazione “garantita” dei giornalisti “certificati” che ti rendi conto di quante balle circolano, talvolta per incompetenza, talvolta per calcolo. E’ proprio ora di rottamare l’informazione tradizionale!

[tags]informazione, giornalismo, facebook, repubblica, scie chimiche, movimento 5 stelle, torino[/tags]

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giovedì 24 Gennaio 2013, 17:08

Perché non sono andato da Napolitano

Come sicuramente ormai saprete, oggi in Municipio si è svolta una affollata commemorazione per il decennale dalla morte dell’avvocato Agnelli, alla presenza del presidente della Repubblica Napolitano. In qualità di capogruppo e in rappresentanza del Movimento 5 Stelle, io ero stato invitato ad assistere in Sala Rossa tra il pubblico e a incontrare il Presidente subito prima, senza però la possibilità di parlare. Da buon portavoce, già da ieri, sulla mia bacheca Facebook, ho chiesto la vostra opinione sull’opportunità di accettare questo invito; e vista anche la preponderante quantità di pareri negativi, alla fine ho deciso di non andare.

Non volevamo fare polemica, tanto è vero che non avrei probabilmente nemmeno scritto questo post, se non fosse che il Partito Democratico ha prontamente stigmatizzato la mia assenza in un comunicato stampa e su Facebook. Vorrei pertanto chiarire le motivazioni di questa assenza: molto semplicemente, noi non ci riconosciamo e non ci troviamo a nostro agio in questo genere di celebrazioni da VIP, tanto più in un momento in cui ogni risorsa disponibile andrebbe concentrata su chi ne ha veramente bisogno e non nel pagare scorte, auto blu e militari per difendere autorità che vivono in una torre d’avorio e hanno paura dei propri cittadini, salvo poi andare tutti insieme a mangiare al Cambio.

Non intendiamo mancare di rispetto alle istituzioni e a una commemorazione funebre e capiamo anche chi ritiene opportuna la presenza a prescindere (non la protesta clamorosa che pure alcuni ci avevano chiesto: non si disturba una commemorazione). Riteniamo però che il rispetto per le istituzioni si dimostri innanzi tutto non sprecandone le risorse, come noi da sempre facciamo, e concentrando l’attività delle stesse sul bene comune di tutti i cittadini, anziché sulle occasioni mondane per pochi privilegiati. L’attuale amministrazione manca di rispetto alle istituzioni ogni giorno, con le assunzioni arbitrarie a peso d’oro e con la svendita dei beni comuni, con un sindaco troppo preso per ricevere cittadini che chiedono udienza da mesi, con un presidente del consiglio comunale che fa cadere il numero legale in una seduta importantissima per andare a inaugurare il concerto di fine anno, con persone senza casa e senza lavoro che si accampano sotto il Municipio per chiedere aiuto e vengono trattate da invisibili, quando non gli si manda la polizia.

Personalmente – ma questa è una sensibilità personale – credo che una buona istituzione debba rispettare tutti i cittadini allo stesso modo, anzi, privilegiare gli ultimi rispetto ai primi. Credo che questa visione possa essere bene esemplificata parlando del simbolo per eccellenza, la toponomastica: quando si è trattato di intitolare le vie e i giardini della città il sindaco e la maggioranza hanno scelto sempre per potere e per visibilità, dal tunnel di corso Mortara intitolato a Donat Cattin fino a Marisa Bellisario per la toponomastica femminile e alle Vittime dell’11 settembre per il terrorismo. Tutto bene, ma noi invece abbiamo proposto due nomi, due ragazzi che nessuno conosce più, vittime di storie terribili: Maria Teresa Novara ed Emanuele Iurilli, che a trenta e cinquant’anni dalla morte aspettano ancora un ricordo formale. Quando vedrò una città altrettanto attenta a persone come queste, sarò più disponibile a partecipare alle commemorazioni.

[tags]napolitano, agnelli, commemorazioni, istituzioni[/tags]

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giovedì 10 Gennaio 2013, 10:52

Cercansi scrutatori – 2013

Anche quest’anno, in occasione delle elezioni politiche, i partiti sono chiamati per legge a nominare gli scrutatori; e anche quest’anno, ritenendo sbagliato il principio di questa norma, il Movimento 5 Stelle di Torino intende restituire a tutti i cittadini la possibilità di ottenere la nomina e con essa una opportunità di lavorare e di fare esperienza, senza necessità di trovare un partito che li raccomandi, per le stesse motivazioni che avevamo già esposto l’anno scorso.

Purtroppo quest’anno tutte le procedure sono accelerate dall’anticipazione delle elezioni, per cui soltanto ieri pomeriggio siamo stati avvisati della nostra possibilità di nominare 153 scrutatori e dobbiamo comunicarli entro domani pomeriggio. Per questo chiediamo ai cittadini interessati, purché già iscrittisi entro lo scorso 30 novembre all’albo comunale degli scrutatori del Comune di Torino, di segnalarsi compilando entro domani, venerdì 11 gennaio, alle ore 12 il seguente modulo. L’opportunità è riservata a persone che non abbiano tessere di partito e che non siano già stati inseriti nelle liste degli scrutatori dei partiti.

Domani pomeriggio effettueremo un sorteggio tra tutte le persone che si sono segnalate (se superiori al numero di posti disponibili) e invieremo i nominativi alla commissione elettorale comunale. Buona partecipazione!

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lunedì 3 Dicembre 2012, 15:54

Un’opinione personale sui candidati M5S

E così, il voto è aperto e ora possiamo scegliere i nostri futuri parlamentari (qui tutte le informazioni). In rete impazza il dibattito e ci sono posizioni diverse, c’è chi ogni mezz’ora propaganda i propri tre candidati e chi sostiene che non si dovrebbe dire niente. Diversi mi hanno chiesto di dichiarare in pubblico per chi voterò, ma non mi sembrerebbe giusto; raccomando invece, come ho già scritto ieri, di prendersi il tempo di leggere tutte le presentazioni dei candidati e di non fermarsi al primo suggerimento ricevuto: tutti i candidati meritano attenzione. Vorrei però dare un po’ di visibilità ad alcuni candidati “outsider”, che altrimenti rischiano di non essere nemmeno presi in considerazione.

Per questo non mi dilungherò particolarmente sui tre candidati collaboratori di Bono: sono i favoriti, sono tutte e tre ottime persone e hanno l’esperienza di tre anni di politica a tempo pieno. In particolare, Ivan Della Valle è uno dei più conosciuti attivisti d’Italia, e l’unico candidato con una esperienza d’aula, il che potrebbe tornare molto utile; Marco Scibona è il candidato No Tav ed è una persona solida, gentile, disponibile e che non si è mai fatta prendere dalle beghe dell’ufficio regionale; Laura Castelli fu scelta per la sua competenza e ha continuato a dimostrarla. Si stanno preparando da tempo e sarebbero ottimi parlamentari.

Vorrei invece soffermarmi innanzi tutto su due attivisti torinesi che da soli non si farebbero pubblicità, per cui gliela faccio io.

Alberto Airola è quello che, come volontario, si è sbattuto di più per il gruppo comunale. E’ l’autore dei bellissimi video che trovate nei nostri post, e non sapete quante giornate e quante nottate di lavoro gratuito per il Movimento ci sono dietro di essi. E’ una persona talmente poco interessata alla carriera politica che questa settimana è via per lavoro; lui però per me e per Chiara c’è sempre stato, per lavorare e per confortarci, e non posso che ricambiare.

Yari Latini è un mio amico da vent’anni, dunque sono senz’altro di parte, ma grazie a questo per lui sono in grado di mettere la mano sul fuoco. E’ una persona tranquilla e abituata a lavorare in silenzio, la vedrete di rado dove c’è da chiacchierare o da mettersi in mostra. E’ lui che ha realizzato l’architettura informatica del sito del Movimento torinese, ed è attivo sin dalla lontana epoca delle elezioni provinciali; e almeno un hacker in Parlamento ci vorrebbe.

Oltre a loro, vi raccomando poi di esaminare i profili di alcuni attivisti storici del Movimento: Daniela Albano, Salvatore Arduino, Bengt Ferraris – persone che magari non sono state molto attive ultimamente, ma che c’erano già nel 2007, quando proprio di poltrone non se ne parlava.

Vi raccomando anche di guardare le presentazioni degli attivisti di quartiere più determinati a candidarsi, quelli della Circoscrizione 1 (Eleonora Bechis e Marita Cardone hanno dato spesso una mano anche a livello comunale) e quelli della Circoscrizione 5 (con il trio UniaMerottoFornari di punta); nonché Valeria Picca della Circoscrizione 6, e Franco Vilardo, sempre al centro di qualunque manifestazione.

Ci sono inoltre alcune persone già candidate alle comunali, che magari avete già potuto conoscere e votare due anni fa: Davide Armeni, Xavier Bellanca, Cinzia Carlevaris e Marco Galluzzi.

Fuori Torino sono più in difficoltà perché non conosco bene quasi nessuno, ma una persona comunque la voglio segnalare: Michele Santarella (Rivoli / Alpignano) è una persona splendida, che ha sempre dato punti a tutti in materia di coerenza e che vanta la saggezza e la serenità necessarie per gestire le situazioni difficili. In più, credo che mandare in Parlamento una persona in carrozzina sarebbe un bel segnale, dato che se per l’italiano medio la situazione della crisi è difficile, per i disabili è devastante.

Tuttavia, non vorrei fare un torto a nessuno e dunque vi raccomando, veramente, di guardare una per una anche le presentazioni dei candidati della provincia, molti dei quali mi hanno fatto un’ottima impressione.

Aggiungo ancora una segnalazione di due attivisti torinesi che ora sono candidati altrove: Francesco Attademo in Estero-Europa e Aldo Curatella in Emilia-Romagna sono due persone che hanno lavorato a lungo, con capacità e grande altruismo, per il successo della nostra campagna comunale: per esperienza diretta, meritano senz’altro fiducia.

Alla fine, chiunque verrà scelto avrà il mio sostegno e sarà giudicato, come dicevo ieri, solo per il suo comportamento e non per quanto io personalmente lo conosca o lo stimi: scegliete in piena libertà.

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domenica 2 Dicembre 2012, 23:11

Lettera ai votanti a cinque stelle

Caro cittadino a cinque stelle,

tra poco inizieranno le “parlamentarie” del Movimento, tramite le quali tutti noi sceglieremo ogni singolo candidato al Parlamento.

Sappiamo tutti che questo è un esperimento mai tentato prima. Sicuramente ci sono persone che non hanno potuto iscriversi come votanti o candidarsi per via di problemi tecnici o di mancanza di informazioni: ti chiediamo di scusarci e di non dimenticare che l’importante non è il voto o la candidatura del singolo, ma il progetto collettivo che portiamo avanti.

Dozzine di candidati nella tua circoscrizione elettorale hanno speso molto tempo a preparare le proprie presentazioni e i propri video sul portale nazionale. Ti chiediamo di premiare il loro sforzo dedicando un po’ di tempo a leggere almeno qualcosa su ognuno di loro. Molte persone, giustamente, promuoveranno dei candidati o ti suggeriranno di votare per chi conosci già o per chi ti è più vicino, ma magari il candidato più interessante per te è uno che non hai mai sentito nominare, magari in un paesino di provincia o in una città lontana. Hai tre voti a disposizione, crea il tuo personale mix di competenze, età, provenienze, professioni! C’è tempo fino a giovedì per esprimere il voto, prenditi il tuo tempo e fallo a ragion veduta; e non aver paura di usare la rete per fare domande ai candidati o chiedere informazioni su di loro.

Ogni candidato cercherà di presentare al meglio le proprie capacità, che sono importanti; tuttavia, se i curriculum dei singoli fossero stati fondamentali, avremmo magari candidato professori universitari o personaggi già famosi. L’obiettivo del Movimento è portare in Parlamento innanzi tutto persone che abbiano l’umiltà di porsi al servizio dei cittadini invece di volerli comandare, che ascoltino prima di parlare e non pensino di sapere già tutto, che sappiano resistere alle lusinghe del potere e della visibilità, che prendano la candidatura come un’offerta di disponibilità e non come un obiettivo personale da raggiungere a qualunque costo. Non è facile, siamo tutti umani, ma dal modo di porsi, da quanto uno pensa a se stesso e quanto agli altri, si può capire molto.

E poi, qualunque sarà il risultato, saremo tutti chiamati a sostenere le persone che finiranno nelle liste, e a giudicarle solo per i loro comportamenti e non per quanto le avremo sostenute noi in queste votazioni.

Buona scelta, e grazie per la tua partecipazione!

P.S.: in questa pagina raccogliamo le informazioni utili per i votanti di Torino e provincia.

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sabato 1 Dicembre 2012, 11:06

Un impegno etico per i candidati a 5 stelle

Come avrete letto, è giunto il momento delle primarie del Movimento 5 Stelle: appena possibile saranno pubblicati gli elenchi dei candidati, e da lunedì a giovedì sceglieremo insieme in rete non la faccia del candidato premier, ma ogni singolo componente di ogni lista a cinque stelle per il Parlamento. E’ un grande esperimento, sia politicamente che tecnicamente, e per questo sono state scelte modalità restrittive: abbiate pazienza (faremo il possibile per migliorarle ancora) e sappiate che la cosa importante non è la candidatura o il voto del singolo, ma il risultato collettivo.

Abbiamo anche preparato una pagina di riferimento per le primarie, sia per i votanti che per i candidati di Torino e provincia, che verrà costantemente aggiornata e che vi invitiamo a far circolare.

Nel frattempo, ieri sera abbiamo fatto un primo incontro tra i candidati. Tra gli argomenti della serata, abbiamo proposto ai candidati un impegno etico simile a quello già firmato dai candidati per le elezioni comunali del 2011.

Difatti, un gruppo di attivisti che si è riunito dal basso nelle scorse settimane aveva segnalato alcuni punti su cui si sarebbe gradito un impegno più preciso da parte dei candidati rispetto a quanto già scritto a livello nazionale: la retribuzione economica, le modalità di selezione dello staff, il rimanere nel Movimento una volta eletti, e – aggiungo io – il contatto col territorio, l’assiduità nelle presenze, la fedeltà al programma…

Così abbiamo avuto l’idea di stendere un impegno etico aggiuntivo che ogni candidato potesse firmare, opzionalmente e su base volontaria, fissando da solo anche la penale a cui si impegna in caso di violazione; si tratta di un impegno morale, difficile da far valere in sede legale, ma comunque che resta scritto a futura memoria. L’abbiamo proposto in sala ed è stato un successo: praticamente tutti i candidati presenti l’hanno firmato.

Pubblichiamo l’impegno invitando tutti i candidati a firmarlo e farcelo avere entro domenica sera (i dettagli sono nella pagina di riferimento); lunedì pubblicheremo l’elenco di chi l’ha firmato e chi no. Starà poi ai votanti decidere se privilegiare chi ha assunto l’impegno oppure no: io, di mio, lo farò senz’altro.

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venerdì 9 Novembre 2012, 14:19

Ricominciare a volare

È un po’ che volevo scrivere qualche riga su quello che sta succedendo nel Movimento in queste settimane – se non altro perché la discussione si sofferma generalmente su questioni importanti ma superficiali, come quella di come e quanto apparire in televisione o quella delle regole per le candidature nazionali, senza scendere al cuore del problema. Naturalmente le mie osservazioni sono personali e può darsi che altrove la situazione sia diversa, ma sono due i problemi di cui mi piacerebbe discutere con voi.

Il primo è il cambiamento del clima interno. Chiunque sia attivo nel Movimento da più di un paio d’anni ricorda com’era una volta: eravamo gruppetti di persone senza risorse e senza esperienza ma con tanta voglia di fare e tanta amicizia; imparavamo tra noi a vicenda e ci concentravamo sul capire il mondo e sul modificare di conseguenza, prima ancora che la politica, gli stili di vita e i meccanismi sociali ed economici. La sensazione dominante era la speranza, l’energia.

Da qualche tempo, il vento è cambiato e il sentimento è un altro: è la rabbia, è la paura. Basta aprire Facebook o il blog di Grillo per trovare quasi soltanto litigi interni, ragionamenti di tattica politica e di leggi elettorali, attacchi ai giornalisti e ai politici, racconti di tragedie personali e di timori per il futuro. L’attività costruttiva dei gruppi locali finisce sempre più in secondo piano, dato che l’attenzione si concentra sulle questioni politiche nazionali. Il programma c’è, ma a parte linkarlo ossessivamente non c’è più spazio per approfondirlo, per raccontare nel dettaglio la visione di un mondo migliore che pure avremmo dentro.

La rabbia e la paura rischiano di diventare una ideologia e tracimano in comportamenti politici. La paura impedisce il dialogo, interno ed esterno, e porta a sospettare di tutti; qualsiasi comportamento non perfettamente allineato agli slogan porta subito alla crocifissione in piazza, da parte della rete prima ancora che di Grillo. La paura è alla base delle scelte sulle candidature al Parlamento, scelte legittime e senza tante alternative ma che hanno privilegiato l’assicurarsi di mandare a Roma persone fidate piuttosto che l’assicurarsi di mandare a Roma persone capaci, scompigliando al contempo l’umore e gli equilibri di molti gruppi locali.

Questo mi porta al secondo problema: il fattore umano. Il Movimento ha sempre voluto combattere il personalismo della politica, cercando di mettere le idee e il progetto collettivo prima dei singoli; e questo è sacrosanto. Tuttavia, è in atto una estremizzazione di questo concetto per cui anche solo esprimere una qualsiasi aspettativa o desiderio personale (non parliamo poi di candidature) diventa per una parte del Movimento un sintomo di corruzione morale; e le capacità e le attitudini dei singoli vengono sminuite come un fattore ininfluente, come se “ognuno vale uno” volesse dire “l’uno vale l’altro”.

Ho sentito dire che “deve andare avanti il Movimento, non le persone”; il problema è che il Movimento senza persone non esiste. Nella società della comunicazione e dei beni immateriali, il successo di una qualsiasi organizzazione umana – sia un’azienda o un movimento – dipende dalla qualità di chi vi partecipa e dal modo in cui si scelgono, si organizzano e si motivano le persone. Una organizzazione che non usa la meritocrazia per mettere in ogni posizione la persona ad essa più adatta è destinata a fallire o a diventare un problema e un ostacolo allo sviluppo generale.

Essendo io in origine uno di quegli ingegneri spettinati che trovano i computer molto più affidabili e sinceri degli umani, capisco il desiderio di concepire il Movimento come una macchina perfetta in cui ogni ingranaggio sia sostituibile a piacere. Il problema è che gli umani non sono perfetti e non sono ingranaggi; un ingranaggio non sbaglia, non tradisce e non lascia per stanchezza, ma una persona – se offesa, sfinita, delusa, trascurata – facilmente lo farà; e questo sarà la rovina del Movimento.

Le elezioni non sono poi così vicine e c’è ancora tempo per correggere l’approccio; io vorrei che il Movimento presentasse all’Italia una proposta positiva e convincente per un nuovo corso nazionale, basata su progetti concreti e su persone (tante) credibili e capaci di realizzarli. Vorrei che si ignorassero le polemiche, le provocazioni e l’aria fritta mediatica e che ci si concentrasse sulle cose da fare per salvare l’Italia. E vorrei un Movimento in cui possono coesistere opinioni diverse nell’ambito di un programma comune. Che dite, ce la faremo?

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