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Archivio per la categoria 'StillLife'


sabato 23 Febbraio 2008, 12:20

Cronache dal Barcamp (1)

Il Barcamp è iniziato, già alle 10,30 (così presto?), con una presentazione improvvisata da Axell e Vittorio, seguita da un buco nel programma che ho pensato di riempire io, con una pillola di Hacking the United Nations che ha avuto, mi pare, buon successo. Poi, nella stessa stanza, è stato presentato Blogmeter.it, altrettanto interessante.

Poi però è arrivato lui: un tizio dall’accento romanissimo che ha speso 15 dei 30 minuti a lui allocati per far partire le slide, e poi ha cominciato con una presentazione orrenda, esposta male, e soprattutto squallidamente pubblicitaria: in pratica ha fatto uno spottone a Cupido.it essenzialmente buttando merda sui concorrenti, sin dal titolo “Stop al supermarket dei sentimenti”. Ma noi siamo beneducati e non l’abbiamo fischiato.

Il mio intervento vero, su questo tema qui, sarà alle 14,30 nel salotto rosso e sperabilmente visibile online qui. Accorrete numerosi!

[tags]torinobarcamp2008, torino, barcamp, internet[/tags]

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venerdì 22 Febbraio 2008, 20:44

Webdays

Oggi pomeriggio (al mattino ero impegnato) mi sono sparato la prima dose di happening internettaro, seguendo metà dei Webdays; che poi era un giorno solo, quindi avrebbero dovuto chiamarlo Webday e basta. All’inizio mi sono spaventato, visto che sono arrivato alle 14,10 e la sala era sostanzialmente deserta; del resto il posto non invoglia.

Il luogo infatti è il Circolo dei Lettori, a prima vista una delle cose più snob e pretenziose mai concepite da mente umana, situato in pieno centro, in un palazzo nobiliare con stucchi e marmi, presidiato da vari livelli di porte e uscieri; come a sottolineare il fatto che la lettura è soltanto per un’élite e che tutti gli altri sono dei porelli.

Comunque, verso le 14,45 si è raccolto un buon pubblico e inizia la prima sessione, moderata da Vittorio Pasteris e dedicata al rapporto tra Internet e giornalismo; la star è Anna Masera, responsabile della parte Internet della Stampa, che dimostra non solo di capire perfettamente i meccanismi, ma di aver ben presente di doverli pilotare. Forse avete sempre pensato che l’edizione web del quotidiano cittadino fosse un banale copia e incolla di una selezione di articoli, e invece no: ci sono sotto vari ragionamenti e studi, nonché l’osservazione, deprimente per gli stessi giornalisti, che qualsiasi articolo contenente la stringa “Franzoni” o l’immagine di mezzo culo – o entrambi contemporaneamente – raccoglie un diluvio di accessi che qualsiasi articolo vagamente serio si sogna.

La discussione poi si è concentrata sul ruolo dei giornali nell’era del web (sempre meno scrivere, sempre più validare, organizzare, commentare e approfondire) e su come cambi il ruolo del giornalista. Naturalmente, da commentatore fisso dei forum della Stampa, non mi sono risparmiato un intervento, suggerendo che forse dovrebbero cominciare a utilizzare anche le comunità e i forum cittadini come fonti di notizie, e a integrare nel giornale contenuti provenienti dai blog, che spesso sono di qualità uguale o maggiore di quella di molti articoli, e in più sono gratis. Ho capito che nel mondo del giornalismo ci sono ancora forti resistenze all’idea che un “dilettante” possa contribuire sullo stesso piano di un “professionista” (ah, i mondi degli ordini professionali…); eppure ormai la maggior parte del contenuto di un giornale arriva dalle agenzie o dai freelance… Comunque, l’atteggiamento della Masera era positivo; io spero che, per cominciare, rivedano presto quel macchinoso motore di forum e commenti e lo trasformino in qualcosa di più usabile.

La seconda sessione era invece dedicata al ruolo degli editori e al futuro del libro di fronte a Internet, e lì mi son sentito fuor d’acqua; tranne la moderatrice (tal Mafe De Baggis che credo sia una blogstar ma che non avevo mai conosciuto, e che è una donna davvero molto simpatica) gli altri, sia al tavolo che tra il pubblico, sembravano tirarsela tantissimo, con un tono da “io mi occupo di cultura, sai”; a un certo punto uno ha fatto un intervento ripetendo per tre volte una parola che suonava come “eritropoiesi” ma non era quella, visibilmente compiaciuto nell’usare un termine che nessuno potesse capire.

Ovviamente l’idea che il libro possa non dico essere superato, ma doversi adeguare ai tempi, era respinta con orrore. A un certo punto io non ho retto più, e ho puntualizzato un paio di cosette, cioè che il fatto che l’industria della musica stia andando a ramengo non è dovuto al non essersi difesi abbastanza dalle innovazioni tecnologiche, ma all’essersi difesi troppo; e che il fatto che ci siano dei fan che scrivono le proprie fanfiction con i personaggi di libri famosi senza pagare diritti d’autore è uno stimolo per il mercato, non certo un pericolo per le vendite, come dimostra il boom dei fumetti giapponesi. Lì l’editore mi ha risposto che le graphic novel sono un mercato trascurabile e che Gaiman è anche un autore di romanzi… evidentemente, vista la confusione che ha fatto, non ha mai visto un manga in vita sua.

Vabbe’, comunque è stato molto interessante; preludio al Barcamp di domani, in cui sto pensando di parlare anche di ICANN, anzi è il caso che mi prepari qualcosetta, anche se non si dovrebbe arrivar lì coi discorsi pronti (ma lo fanno tutti). Ci vediamo domani.

[tags]webdays, torinobarcamp2008, torino, circolo dei lettori, la stampa, giornalismo, editoria, libri, ebook[/tags]

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martedì 19 Febbraio 2008, 08:56

Un sabato da non perdere

Il prossimo sarà per me e per Torino un sabato molto intenso.

La giornata si aprirà al Circolo dei Lettori, dove sin dal mattino si svolgerà l’edizione 2008 del Torino Barcamp. Io non sono mai stato ad un barcamp; mi hanno spiegato che è un raduno di nerd e blogger talmente cool che non c’è nemmeno bisogno di un programma o di una organizzazione, si va lì e ognuno parla da solo in un cantuccio e poi si complimenta pure con se stesso. Incuriosito, ho deciso di partecipare e naturalmente di prenotare anch’io un angolino, per esporre a me stesso un intervento provvisoriamente denominato “L’Italia è già morta e non lo sa OVVERO Belli e inculati OVVERO Un paese di vecchi alle prese con l’economia globale della rete: e la precarietà s’impenna”; come avrete intuito, parlerò di società ed economia. Non sarà mai interessante quanto “Lanciare progetti web 2.0 con strategie marketing alternative” del mio neosocio Daniele Alberti, l’uomo che è riuscito a vendere ad Anna Falchi un minuto del suo tempo, però sono molto curioso di ascoltarmi.

Ma questo è niente rispetto a quanto accadrà alle 18, quando allo Stadio Olimpico Torino e Parma incroceranno i reciproci stinchi per una sfida che, in termini di risultato stagionale, conta molto di più del successivo derby. Una partita che si preannuncia incandescente per via della lotta salvezza, ma anche per il ritorno del panzuto ma fortissimo bomber Lucarelli. Una sfida epica che lascerà un segno.

Anche questo però impallidisce rispetto al vero evento della giornata, che riempirà il centro cittadino e scatenerà folle entusiaste. Difatti, nell’ambito di CioccolaTò, è stato organizzato per le 21 in piazza Vittorio un concerto musicale, protagonisti addirittura i Finley. Davanti a siffatte vette artistico-musicali – senza dubbio abbondantemente irrorate di denaro pubblico – è logico che quanto sopra impallidisca, e che la città si fermi e s’inchini…

[tags]torino, barcamp, torinobarcamp2008, myminutes, anna falchi, toro, parma, calcio, serie a, cioccolato, piazza vittorio, finley[/tags]

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lunedì 18 Febbraio 2008, 16:58

Suv via (2)

Stamattina ero in auto su corso Peschiera, fermo al rosso in attesa di svoltare a sinistra su via Bardonecchia – una strada che ho percorso mille volte.

Via Bardonecchia è una delle pochissime strade di scorrimento torinesi ad avere soltanto una corsia per senso di marcia. E’ stretta, tanto è vero che su un lato vige un rigorosissimo divieto di sosta, mentre sull’altro le auto parcheggiano a malapena. Sulla via, all’incrocio con corso Peschiera, c’è una fermata dell’autobus; è vero che le auto lì non parcheggiano, ma comunque un autobus in fermata è sufficiente a bloccare completamente il traffico nella sua direzione.

Bene, attendendo il verde, ho notato l’autobus nella direzione opposta che arrivava e si fermava, con la sua brava fila di auto dietro. Dopodiché scatta il verde, io giro, imbocco la via proprio a fianco dell’autobus fermo, e che succede? Dal fondo della fila dietro l’autobus, un veicolo si infila contromano a tutta velocità, cercando di superare la coda e il bus fermo per prendere il verde successivo. Che veicolo? Ovviamente un gigantesco SUV nero, nuovo di pacca.

Io ero già praticamente a fianco dell’autobus; inchiodo, e mi fermo più o meno all’altezza del conducente. Dall’altra parte si palesa il guidatore del SUV, donna e platinata. Prosegue la sua marcia contromano per un paio di secondi e arriva di fronte a me con nonchalance, tanto che per un attimo penso che sia in trance e stia per venirmi dentro, e nel dubbio, nonché nell’incazzatura, mi aggrappo al clacson. La signora si ferma in mezzo alla strada, contromano, e non fa niente: sembra non avere la minima idea di cosa stia succedendo, né di dove stia il problema, né di come risolverlo; men che meno pensa di scusarsi.

Anche volendo, io non posso certo andare indietro; ci sono altre auto e poi inizia l’incrocio col corso, che si sta già rapidamente intasando per via della situazione; a fianco non c’è spazio. Per fortuna il bus sta finendo di fare la fermata; il conducente si sporge dal finestrino e dice qualcosa alla signora, che credo finisse per “…oia!”, poi riparte. La signora, sempre con nonchalance e come se non fosse accaduto nulla, sgomma e taglia la strada alla prima auto che sta ripartendo da dietro il bus, costringendola a frenare bruscamente, si infila e se ne va; al che finalmente posso ripartire anch’io.

Naturalmente, non tutti i guidatori di SUV sono così; però la mia esperienza è che lo sono la maggior parte. Del resto, non credo che comprerei mai un’auto del genere, anche solo per il pericolo di essere confuso con questa gente.

[tags]traffico, suv, autobus[/tags]

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lunedì 11 Febbraio 2008, 11:17

Logiche sarde

Non pago di aver cambiato indirizzo, sto cambiando anche le mie coordinate bancarie, approfittando dell’interessante offerta di Websella per chi, come me, opera soltanto online. (Poi, per aprire il conto e avere una carta di credito, ti chiedono di inviare decine di pagine di carta firmata in ogni dove, in due diverse ondate, a un indirizzo di Biella: ma vabbe’, sono pur sempre una banca.)

Mi sono quindi trovato nella necessità di entrare nell’area clienti di Tiscali, il mio nuovo fornitore di ADSL, per modificare le coordinate bancarie su cui addebitarmi il canone.

E così ho scoperto in sequenza che:

  • Per entrare nell’area clienti non basta lo username, ma serve il codice cliente, che ti viene fornito in unica copia nella pagina Web quando fai l’ordine online (per fortuna l’ho stampata).
  • Entrando con il codice cliente, ti dice che quello era un codice cliente provvisorio e ora devi usare il codice definitivo, che ti fornisce sul momento.
  • Per usare il codice definitivo, è necessario riautenticarsi usando il PIN.
  • Per poter usare il PIN, visto che nessuno te l’ha mai dato, è necessario inserirne uno in un’altra sezione del sito.
  • Per poter accedere alla pagina di modifica del PIN, è necessario rispondere alla domanda di sicurezza “Come si chiamava tuo nonno?”.
  • Ma se rispondi correttamente alla domanda di sicurezza, non ti autentica perché lui non sa come si chiamava tuo nonno; quindi, per poter usare la domanda di sicurezza è necessario prima andare a inserire la relativa risposta nella pagina dei dati personali (come logica di autenticazione non fa una grinza).
  • Se accedi alla pagina dei dati personali, compili tre schermate di fuffa tra cui il nome di tuo nonno, e la invii, il sito risponde che si è verificato un errore e di riprovare più tardi.

Sempre meglio di quei b******i di Wind/Infostrada che prima mi hanno aumentato il canone del 50% senza preavviso e senza possibilità pratiche di disdire, e poi mi hanno addebitato un mese extra così per gradire; però ho la sensazione che chiunque abbia progettato le logiche dell’area clienti di Tiscali sia in cura per severi disturbi mentali.

[tags]tiscali, adsl, infostrada, logica, banca sella[/tags]

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mercoledì 6 Febbraio 2008, 14:11

Pronto soccorso

Ma come è possibile tagliarsi in profondità e di netto il polpastrello, per almeno un centimetro di lunghezza e mezzo dentro la carne, con una crosta di pane?

[tags]infortuni sul lavoro[/tags]

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martedì 5 Febbraio 2008, 21:44

Striscia il negozio

È bello vedere l’iniziativa privata in tutta la sua intraprendenza; e così vi riporto che, come da volantino trovato stasera nella buca delle lettere di casa mia, qui vicino apre un negozio denominato Striscia la bellezza, che oltre a vendere shampoo e prodotti estetici si occupa anche di “bijogotteria” e “pearcing”. Che dite, gli diamo una chance, o è la prova che la televisione ha già fatto troppi danni?

[tags]negozi[/tags]

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lunedì 4 Febbraio 2008, 15:46

Casalingo

Immaginate di essere appena arrivati a casa molto soddisfatti per avere infilato in un solo giro e in maniera ottimizzata l’accompagnamento di persone, un appuntamento, il pranzo con amici, il trasloco di vari scatoloni di libri cd e bottiglie di vino, e la spesa settimanale. Fate il giro dal cortile a scaricare il tutto, tornate giù a parcheggiare, poi tornate su nella vostra calda tiepida casa proprio mentre una nevicata incipiente comincia a imbiancare le cime dei tetti che vedete dalla finestra. In pieno trip da übercasalingo soddisfatto di un buon lavoro, che cosa fareste?

Io, dall’eccitazione, ho pulito il fornello. Compresa l’impossibile incrostazione di uova e spinaci regalatami giorni fa insieme alla cena dal dimagrente misterioso. Una soddisfazione così non ha prezzo.

[tags]casalingo[/tags]

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domenica 3 Febbraio 2008, 20:41

Pomeriggi hi-tech

Oggi pomeriggio, probabilmente sull’entusiasmo per la vittoria del Toro, mi sono messo a lavorare sulla rete di casa; e ho perso circa tre ore, senza successo, per far funzionare:
1) la Airport Express – l’access point Apple – in modalità WDS, ossia come estensione del modem-router wireless che mi collega a Internet, in modo da poter condividere la rete con altri computer via cavo dalla porta Ethernet della Airport;
2) la tanto sbandierata condivisione in rete della stampante tramite la porta USB della stessa Airport Express.

Per la prima cosa, il risultato dell’applicazione o del buon senso o delle istruzioni reperite in rete è quello di far sparire dalla rete wireless uno o entrambi gli access point, e solitamente di far finire la Airport Express in uno stato in cui da una parte non riesce a connettersi alla rete, e dall’altra non è visibile per la configurazione remota, per cui l’unica soluzione è il reset hardware per poi ricominciare da capo.

Per questa seconda cosa, le istruzioni fornite da Apple sono:
“1) Collegare la stampante alla Airport con un cavo USB;
2) Accendere la Airport;
3) Accendere la stampante;
4) Funziona! Non è meraviglioso il mondo Apple?”

Ovviamente non solo non funziona, ma non dà alcun segno di vita. Non ho ancora smanettato più di tanto, ma mi sento già preso per il culo dagli uffici marketing di almeno tre diverse multinazionali.

[tags]tecnologia, marketing, apple, airport, wi-fi[/tags]

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mercoledì 30 Gennaio 2008, 13:46

I computer mi odiano

Cioè no, però ogni tanto il dubbio ti viene, quando succedono cose come quelle di stamattina:

1) Collegando con un normale cavo VGA il mio server Linux, che parte in una tranquillissima modalità testo 640×480, al nuovo schermo LCD Sony, dopo aver visto apparire il BIOS lo schermo diventa nero, e si ottiene una risposta di “Segnale fuori gamma” (ovviamente attaccandolo al vecchio televisore al plasma si vede benissimo).

2) Le mie connessioni FTP dal portatile restano misteriosamente piantate per interi minuti, tipicamente nella fase di apertura connessione o in quella di richiesta dell’elenco dei file nella directory. Eppure l’FTP a riga di comando funziona perfettamente; ma capite che se avete un cliente con un rollout previsto per stasera e una pioggia di bug funzionali legati alla sicura abitudine dell’utente medio di un sistema informativo pronto da sei mesi di rimandare le prove agli ultimi due giorni (e poi diventare aggressivo perché i problemi non vengono corretti in due minuti), dover aspettare tre minuti per poter aprire qualsiasi file sul server rende idrofobi.

E infine,

3) Il mio nuovo modem-router ADSL2 Siemens (di cui ho fatto male a non parlare ancora male come meriterebbe) ha, in una posizione annurca nella configurazione, una opzione “NAT” che dispone dei due valori “attivato” e “disattivato”; nel caso lo si attivi, compare una schermata che ti chiede di inserire l’indirizzo IP privato della macchina da abilitare a fare NAT. Di conseguenza, la conclusione logica – suffragata anche dalle prove di stamattina – è che non è possibile collegarsi a Internet da casa mia con più di un computer per volta, e anzi se si vuole cambiare computer bisogna riconfigurare e riavviare il router. Ma naturalmente, una “funzionalità” del genere sarebbe talmente cretina che ancora non ci posso credere: probabilmente è solo poco intuitiva la configurazione.

Resta la sensazione, che covo da tempo, che il nostro attuale livello tecnologico – specie nella telematica – ci sia sfuggito di mano, e che il fatto che più prodotti e servizi provenienti da fonti diverse, al di là dei bachi introdotti per errore dai tecnici e delle barriere introdotte appositamente dai marchettari, riescano a funzionare insieme, sia sostanzialmente un miracolo casuale: per cui spesso tocchi riarrangiare i vari pezzetti a turno finché funzionano, senza ben sapere perché.

[tags]tecnologia, adsl, router, siemens[/tags]

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