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Archivio per la categoria 'VitaDaToro'


giovedì 21 Settembre 2006, 11:47

Guido Rossi e il signor Rossi

Mi spiace, per via del mio orgoglio di cronista non professionista, di aver tenuto questo post mezzo scritto nel cassetto per quasi due mesi. Perchè sparare su Guido Rossi ormai è diventato di moda, ma io ne parlo male in tutti i luoghi appropriati (il forum apposito di Toronews, ovviamente) da almeno due mesi.

Perchè, diciamocelo, Guido Rossi è il peggiore di tutti.

Carraro, Matarrese, Moggi sono lo specchio della classe dirigente italiana di questi due decenni, arrivati al potere galleggiando e scambiando favori, cavalcando un partito qualsiasi purchè avesse poltrone da distribuire, o meglio ancora cavalcandoli tutti; ma non fingono di essere differenti da ciò che sono. Rossi, invece, ci è stato presentato come il diverso: banchiere internazionale però comunista, duro coi furfanti ma dal cuore d’oro, efficiente alla milanese ma politicamente abile alla romana, un superman delle emergenze da richiamare dalla pensione per i casi difficili.

E allora, giudichiamolo dai fatti: arriva facendo proclami di onestà e cambiamento e rigore a destra e a manca. Una settimana dopo è già nel ritiro della Nazionale a indossare la maglia numero 10 e a farsi fotografare. Poi fa una serie di nomine (Borrelli ecc.) badando essenzialmente a che siano spettacolari e finiscano sui giornali. Se le cose da fare non vanno almeno in quinta pagina sui quotidiani nazionali, se ne frega e non le fa: la serie C e tutti i campionati dilettantistici sono stati nel caos fino all’ultimo perchè il signor Rossi non si decideva a deliberare sui ripescaggi delle serie minori.

Quando alla fine tutto ha iniziato ad andare in vacca, con le sentenze medie di nonno Ruperto e soprattutto con le sentenze alla “volemose bbene” di Sandulli, Rossi sparisce e sta zitto. Avrebbe poteri straordinari, può commissariare la Lega e invece ci lascia arrivare Matarrese. Riemerge subito dopo la frittata di questa nomina, e invece di fare il possibile per evitare lo sbraco completo, pensa solo ad andare a dissociarsi sui giornali per salvarsi la faccia; e già che c’è, compie l’unico atto concreto di tutta la sua gestione, assegnare uno scudetto ridicolo alla sua squadra del cuore, uno scudetto presunto di cui tutte le tifoserie d’Italia ridono e rideranno nei secoli, festeggiato (dice la leggenda) in piazza Duomo da un solitario Massimo Moratti con bandiere che si fa i cori da solo, preso per scemo da chiunque passasse di là.

E poi, mentre invade i giornali lamentando complotti alle sue spalle e disonestà altrui, di nascosto si cerca un nuovo lavoro, e lo trova anche: presidente del gruppo a cui ha appena regalato lo scudetto. Ma naturalmente, lui, da uomo di sinistra, di rigore e tutto d’un pezzo, non ha mai parteggiato per nessuno.

Ha persino la faccia tosta di cercare di restare al suo posto (si sa, all’Inter di spintarelle ne servono in continuazione), mentre il campionato riparte come era finito: alla penultima giornata dell’anno scorso la Juve in crisi di fiato vince 3-0 in casa del Siena imbottito di suoi scarti, alla terza di quest’anno la Juve in crisi di fiducia – pur l’unica rimasta col cerino in mano nelle sentenze vergogna – vince 3-0 in casa del Crotone imbottito di suoi scarti. Ma naturalmente queste squadre hanno lottato alla morte, nel più sincero spirito sportivo, e non si sono fatte influenzare dalle alleanze strategiche di lunga data!

Dai maneggioni del calcio non ci si poteva aspettare altro; da Guido Rossi si poteva pretendere molto di più. La responsabilità principale è sua e di chi l’ha messo lì (Petrucci, Melandri e Prodi) per poi perdere il controllo della situazione. Anche se a questo punto è evidente come abbiano anche loro perlomeno accettato, se non disegnato, questo risultato; e vista col senno di poi, la proposta che fece Prodi nei primissimi giorni dello scandalo, quella di mettere come commissario Gianni Letta, assume una luce davvero sinistra. Probabilmente in quei giorni s’è giocato un derby milanese a livello politico, per determinare chi sarebbe uscito vincitore dallo scandalo.

Chiudo dicendo che il fatto che il mondo politico permetta questo sfascio è il segno di quanta poca stima abbiano i nostri politici di noi italiani. Danno per scontato che, siccome si tratta di calcio, in fondo ci importi più di salvare lo spettacolo (e, per i tifosi, le loro squadre) che dell’onestà e dei valori base della convivenza civile, e che quindi ci sarebbe stata più gente incazzata di fronte a condanne serie, che di fronte al colpo di spugna.

A prima vista – leggendo ad esempio le reazioni della curva viola, giunta a santificare Della Valle anche di fronte alla piena confessione in diretta TV che rilasciò da Mentana – vien da pensare che forse hanno ragione loro. Eppure, a parte un manipolo di ultrà delle squadre coinvolte, io non ho sentito nessuno che non sia stato disgustato nel profondo da tutta la vicenda.

Molti commentatori sui giornali sostengono, con facile battuta, che Guido Rossi è il signor Rossi, e riflette precisamente l’italiano medio. Probabilmente è perchè vengo da una generazione diversa rispetto all’editorialista italiano tipico, ma a me sembra che rifletta soltanto l’Italia becera e ipocrita che ci ha rovinati, e di cui aspiro a liberarmi con metodi naturali: aspettando che, finalmente, la natura faccia il proprio corso. Se non fosse che, purtroppo, tutti questi signori stanno già piazzando qua e là i propri figli.

P.S. Per gli amanti del mal di fegato, ecco un’altra notizia: lo iettatore biondo Balzaretti, intervistato ieri in diretta a Controcampo, ha detto tranquillamente che loro sono sicuri di essere già in cima alla classifica, perchè c’è stato un accordo sottobanco con la Federazione per scontare la penalizzazione in cambio del mancato ricorso al Tar. Ecco, lo sapevamo tutti, ma almeno quel minimo pudore di non ammettere i maneggi illegali in televisione…

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giovedì 14 Settembre 2006, 23:44

(h)Umor gobbo

Forse voi non sapete che allo stadio vige una censura ferrea: voi potete preparare tutti gli striscioni che volete, ma quando cercate di entrare trovate degli sgarbati poliziotti che ve li fanno aprire, li leggono, e poi decidono se possono entrare o meno. Aggiungetevi che una buona percentuale dei tutori dell’ordine sono gobbi, e capirete il perchè di alcuni episodi ben lontani dal buonsenso, accaduti domenica prima di Toro-Parma.

Insomma, posso capire che una bara bianconera di polistirolo possa essere di cattivo gusto, ma da qui a lasciarla fuori ce ne passa; ed è divertente il racconto del tizio che si presenta con una normalissima bandiera, e che viene fermato per cinque minuti da tre poliziotti che cercano di capire se dentro l’asta, che suona cava, sia nascosto un pericolosissimo messaggio sovversivo da estrarre dentro lo stadio.

Ma, ecco, c’è gente che passa giornate a realizzare i propri due aste – che, per i meno tecnici, sono quegli stendardi quadrati, spesso con una scritta, che vengono retti mediante due aste infilate verticalmente sui due lati e tenute una per mano con le braccia larghe, in modo che il tessuto resti disteso e che la scritta si legga bene – e meriterebbe più rispetto. Capisco che un due aste doubleface con scritto davanti

AAA JUVE CERCASI

e dietro

BBB JUVE RESTACI

possa far rosicare il poliziotto gobbo di turno, ma non si capisce in base a quale criterio, se non il tifo, il suddetto poliziotto possa tacciare la scritta di “antisportività” e sequestrare l’oggetto, senza alcun mandato; tanto è vero che il due aste è poi stato raccolto all’esterno da un altro tifoso, che, entrando dal cancello a fianco, non ha avuto alcun problema. Sarà la mancanza di umorismo dei poliziotti gobbi.

Certo, non è solo questione di senso dell’umorismo ma proprio di umore generale. Tra i tifosi del Toro, normali e ultras, c’è stata la corsa all’abbonamento, che ha esaurito le due curve e i distinti solo con le tessere annuali (oltre 19.000), e quindi anche creato problemi di occupazione del ridotto spazio in curva. Chi bazzica gli ultras sa che il prestigio di un gruppo è legato a quanto centrale in curva campeggia il suo striscione, e che esiste quindi la corsa a conquistarsi, spesso con la forza, le zone centrali; ma a tutto c’è un limite, motivo per cui tra la ventina di gruppi ultras del Toro ci sono state quest’estate varie riunioni, con ampie e tranquille discussioni, che hanno determinato pacificamente quali gruppi stanno in una curva e quali nell’altra, e in che posizioni.

I gobbi, invece, pur avendo staccato solo 8.000 abbonamenti e apprestandosi ad entrare in uno stadio mezzo vuoto, hanno preferito fare così.

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domenica 10 Settembre 2006, 18:55

Allo stadio

Maledetto mal di testa… d’altra parte, provateci voi a bere sei o sette bicchieri di sei o sette vini diversi, tutti rossi e belli pesanti, tutti mescolati, sotto i trentacinque gradi del mezzogiorno di oggi: siamo tornati tutti stesi addormentandoci in treno.

Ma ora mi riprendo e vado allo stadio; grazie all’idiozia bella e buona del nuovo stadio Olimpico, piccolo, scomodo, pensato per tutto tranne che il calcio, e tirato su in fretta e furia (stamattina stavano ancora lavorando…), arrivare sarà un bel casino e ho una mezza idea di andare in bici. Per capire quanto sarà difficile entrare allo stadio, cliccate qui: queste sono le (eccezionali) istruzioni.

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sabato 9 Settembre 2006, 19:07

Le risate (Rimini – Gobba 1-1)

Sì, lo so che sono ben misere cose di cui godere. Sì, lo so che l’anno scorso noi a Rimini abbiamo perso. Ma oggi pomeriggio non avevo nulla da fare e seguire questa partita è stata un’esperienza molto interessante: ringrazio i gobbi per avermi fatto tornare il buonumore e procedo alla cronaca per chi se l’è persa.

Ore 16, si comincia. La Juventus schiera: Buffon (campione del mondo), Boumsong (nazionale francese, neoacquisto pagato da solo come cinque Rosina), Kovac (nazionale croato), Chiellini (nazionale italiano), Birindelli (pluriscudettato), Giannichedda (pluriscudettato), Nedved (nazionale ceco e pallone d’oro), Paro (nazionale under 21), Marchionni (nazionale italiano), Zalayeta (pluriscudettato), Del Piero (campione del mondo e pallone d’oro).

Il Rimini risponde con: Handanovic, Peccarisi, Regonesi, Milone, Vitiello, Ricchiuti, Cristiano, Barusso, Pagano, Jeda, Matri. Tutti hanno già giocato a pallone. Quasi tutti anche a livello professionistico.

La Juve entra in campo lamentandosi: pare che l’aereo Torino-Rimini fosse in ritardo e che i salatini dell’Alitalia fossero scaduti. Camoranesi non gioca perchè non ha finito di farsi la messa in piega. Trezeguet, invece, ha spedito un certificato medico firmato dal dottore dell’ASL, che lo dichiara inabile al lavoro fino al 12 luglio 2027.

Io seguo la partita mediante gli aggiornamenti sul web; nel frattempo controllo sul forum gobbo se esista qualche televisione o streaming Internet che dà la partita. I gobbi cercano disperatamente il modo di non pagare cinque euro a Mediaset per la diretta, e poi si stupiscono di come i canali cinesi trasmettano il Chelsea ma non Rimini-Juve: come mai il mondo non è interessato alla supersfida?

Comincio da scettico; ero convinto, e lo sono tuttora, che la Juve sarà promossa con facilità. Eppure, tutte le altre grandi della B, dal Napoli al Genoa, dal Brescia al Lecce, passano via via in vantaggio contro avversari ben più forti del Rimini; la Juve è bloccata sullo zero a zero. Sfrutto la diretta web sul forum gobbo (quello dove non mi hanno ancora bannato), dove cresce il nervosismo: basta mezz’ora senza gol e subito, in puro stile juventino, i tifosi cominciano a lamentarsi.

Ad ogni modo, ne hanno ragione: in tutto il primo tempo non ci sono grandi occasioni da gol, e a parte i primi dieci minuti la partita è equilibrata. Anzi, nonostante la Juve abbia quasi sempre il possesso di palla, l’unico brivido del primo tempo è per Buffon.

Incuriosito dalla situazione, decido di seguire la diretta della partita anche in TV; zappo un po’ sulle private e scelgo il trio di GRP, formato da un tizio pallido coi brufoli, un clone giovane di Klaus Davi e il classico vecchio signore da trasmissione di calcio delle private (quello che dovrebbe fare l’esperto). Il tizio pallido cerca di raccontare la partita, mentre il vecchio lo interrompe con commenti a sproposito (il terzo tizio è di bellezza).

Nel frattempo, sul forum gobbo scoppia il caso: qualcuno riporta che Cristiano avrebbe detto a Del Piero “Chi ti credi di essere, non sei nessuno”. I gobbi, informatissimi, si scandalizzano: ma come, Cristiano Zanetti, il grande acquisto estivo della Juve, dà addosso al suo capitano? Solo dopo due pagine di rissa qualcuno si accorge che, in realtà, l’autore della frase è tal Domenico Cristiano, centrocampista del Rimini; ma tra i gobbi, del Rimini, nessuno sa nemmeno il colore della maglia. Pare che uno di essi abbia anzi chiesto “Ma il Rimini di che città è?”.

L’inizio del secondo tempo è poco confortante; la partita è equilibrata, ma la Juve preme. Nonostante il disfattismo della tifoseria, che si diverte a criticare giocatori a caso compresi quelli che non giocano, dopo un quarto d’ora succede l’inevitabile: la Juve, infine, segna e passa in vantaggio con Paro. Un po’ di culo, va detto, visto che si tratta di un tiro svirgolato in mischia su una conclusione di Nedved rimpallata; ma è pur sempre un gol.

E’ il tripudio: su GRP respirano, sul forum festeggiano come avessero segnato al Barcellona. Il tecnico Deshampoo vuole strafare: adesso che il Rimini dovrà scoprirsi, manda dentro un altro attaccante, Bojinov, per il centrocampista Giannichedda: la Juve gioca con cinque tra punte e mezze punte, e mira alla goleada.

Il Rimini reagisce, impensierisce la Juve in un paio di casi, ma dieci minuti dopo arriva la ciliegina: l’arbitro espelle il suddetto Cristiano per un fallaccio su Nedved. 1-0 e un uomo in più, contro una squadra venti volte più debole: per la Juve è fatta. Sennonchè, la palla è rotonda e l’arroganza, in serie B, viene spesso punita.

La punizione prende la forma di Ricchiuti, un nome che nessun gobbo aveva mai sentito, ma che è ben noto a qualsiasi persona che abbia visto la B negli ultimi tempi. Lancio lungo alla viva il parroco su cui vanno due bianconeri in comodo vantaggio; eppure Boumsong cicca la palla, Kovac cicca la palla, si infila Ricchiuti, Buffon non ci arriva: è il pareggio. Su GRP non ci credono, sul forum partono gli insulti.

A questo punto, una squadra con un minimo di palle avrebbe ricominciato a giocare; in un quarto d’ora, con un uomo in più e la classe infinita dei campioni bianconeri, di gol se ne fanno tranquillamente quattro. Qualcosa, però, si è rotto: forse è arrivata la consapevolezza che le partite di calcio, a differenza di quelle di fantacalcio, non si vincono solo coi nomi dei giocatori.

La Juve premicchia, ma alla fine tocca all’arbitro salvarla, chiamando un paio di fuorigioco molto dubbi sul solito Ricchiuti. Nel frattempo Deshampoo, in evidente stato confusionale, ha mandato in campo Camoranesi (la messa in piega era pronta) e poi ha tolto Del Piero; a quel punto su GRP sbottano e comincia il tiro a segno sul tecnico, a cui ne vengono dette di tutti i colori. Cominciano addirittura a fare la conta degli allenatori attualmente disponibili: sempre in stile Juve, al primo errore si chiede l’esonero.

L’arbitro ci prova, dando cinque minuti di recupero perchè la Juve infili il golletto. La Juve, però, non ne ha voglia: in campo si passeggia (o si palleggia, come Zalayeta che corona una prestazione disastrosa con un giallo per fallo di mano) e su GRP, non sapendo più come salvare la situazione, si riducono a esaltare gli avversari: “Però, questo Barusso…”. Segna anche il Bologna, per chiudere in bellezza: la Juve è l’unica candidata alla promozione che non vince.

Finisce nell’incredulità generale: 1-1 e tutti a casa. La classifica delle due squadre varia così: Rimini 1, Juventus -16 (in attesa di pietire uno sconto in tribunale, ovviamente; l’unico terreno dove la “nuova” Juve gioca in casa). Domen… pardon, sabato, ai gobbi fa visita il temibilissimo Vicenza dei bomber internazionali Pietribiasi e Cavalli, che oggi ha dimostrato tutto il proprio valore perdendo in casa all’esordio. A Del Piero toccherà saltare il tradizionale pomeriggio di shopping alle Gru: lo vedremo in campo o manderà una controfigura come oggi?

La nuova Juve
La nuova dirigenza juventina in tutto il suo splendore.
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sabato 9 Settembre 2006, 13:13

Per il weekend

Gli appuntamenti principali di questo weekend sono due.

Uno è l’inizio del campionato di calcio; domani sera, in posticipo, si gioca Toro-Parma. Spero di riuscire un po’ più avanti a postarvi un po’ di riflessioni sul nuovo stadio e sui principi un po’ balzani del Nuovo Calcio Moderno. Se invece siete interessati al calcio minore, oggi alle 16, non più trasmessa in chiaro da Sportitalia perchè vuoi mica che i tifosi gobbi non si lascino spremere fino alla fine (5 euro a botta su Mediaset Premium…), inizierà la partita tra il Rimini e una squadra in maglia da carcerato. Sarà serie B, ma lo stile Juve rimane lo stesso.

Il secondo, però, è il Festival delle Sagre di Asti, la migliore festa culinaria di piazza d’Italia, che inizia stasera e va avanti fino a domani sera. Vi consiglio di non mancarla; c’è, è vero, un gran casino e se arrivate nelle ore di punta farete coda sin dall’autostrada (spesso ci sono auto ferme sulla corsia di destra sin da due o tre chilometri prima degli svincoli, in coda per uscire) e poi nella piazza. Ma ne vale assolutamente la pena, ed esistono comunque modi per alleviare di molto il casino.

Il primo è prendere il treno: da Torino Lingotto, dove si parcheggia facile, ci sono continuamente treni, e la stazione di Asti è a cento metri dalla fiera. Il secondo è di essere lì in anticipo, e iniziare il giro non oltre mezzogiorno (a pranzo) o le 19 (la sera), in modo da trovarsi poi a far coda per i primi quando la massa è agli antipasti, e così via.

Vi consiglio di stampare la mappa degli stand e l’elenco dei piatti, per muovervi più velocemente; ogni stand offre due piatti, tipicamente un antipasto o dolce e un primo o secondo; acquistando il primo o secondo vi danno anche un bicchiere di vino, per il quale dovete aver acquistato precedentemente per 50 centesimi (o portato da casa) la tracolla con il bicchiere di vetro dentro (niente plastica). Io raccomando gli agnolotti d’asino e le tagliatelle all’uovo con tartufo, ma sappiate che la coda per queste ultime tipicamente arriva a parecchie decine di minuti (organizzatevi).

Per quanto settembre sia sempre un mese complicato per me (vedi il racconto dell’anno scorso…), domani a pranzo non potrò mancare!

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giovedì 7 Settembre 2006, 12:50

Lo squalo

A partire da questa mattina, Alberto Zaccheroni è il nuovo allenatore del Toro.

Sostituisce Gianni De Biasi, esonerato ieri sera con (pare) una scena di questo tipo:
(De Biasi a cena al ristorante. Squilla il telefono.)
De Biasi: “Pronto?”
Cairo: “Pronto, De Biasi?”
De Biasi: “Sì?”
Cairo: “Le avevo detto che non mi piaceva come abbiamo giocato?”
De Biasi: “Sì, e quindi?”
Cairo: “Quindi ho deciso di esonerarla immediatamente, saluti!”

In queste ore si sommano le voci più strane, anche se quella più credibile è che De Biasi sia stato cacciato perchè ha fatto il doppio gioco coi propri fedelissimi, spingendo sottobanco i vari Orfei e Doudou a non accettare i trasferimenti in squadre di B e C1 promettendogli di farli giocare almeno un po’; e chiaramente Cairo, da vero manager, non può accettare di avere un allenatore non allineato.

Ma gli screzi erano evidenti, sin da quando De Biasi ha commentato ai giornalisti l’acquisto del giapponese Oguro con un bel “Non ho la minima idea di chi sia”, e da quando Cairo si è rotto le scatole di perdere le amichevoli estive col Cuneo e con l’Alessandria. Ma la sfiducia verso l’allenatore era già evidente quando, un paio di giorni fa, Cairo dichiarò che “Anche con i miei giornali ho impiegato qualche anno ad ingaggiare i direttori migliori”. E’ anche possibile che le scarse prestazioni estive fossero legate alla percezione di problemi in arrivo.

Certo che cambiare un allenatore a tre giorni dalla prima di campionato è una performance degna del miglior Gaucci, anche se si vocifera già che Cairo abbia orchestrato la campagna acquisti con lo stesso Zaccheroni (Pancaro, ad esempio, è notoriamente un suo preferito). Mi sa che Cairo è persino più squalo di quanto sembri…

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venerdì 11 Agosto 2006, 22:04

Un’estate fa

In questi giorni, un anno fa, sotto le stelle cadenti moriva il vecchio Toro.

Ci volle qualche giorno perchè sul forum di Toronews, prima confusamente, poi più chiaramente, la morte emergesse anche in carne ed ossa. Sotto le stelle cadenti, Francesco, un ragazzo di Giulianova che nessuno di noi conosceva, si era ucciso. Era tifoso del Toro, viveva solo per il Toro, ogni volta che si poteva si faceva settecento chilometri per venire al Delle Alpi a veder giocare il Toro. La sua stanza era piena di sciarpe, di bandiere, di fotografie, di maglie, tutto rigorosamente granata. Morto il Toro, in quei pochi giorni di buio in cui Cairo era ben di là da venire e nessuno capiva cosa stesse succedendo, era morto anche lui: si era ucciso indossando la maglia numero nove di Marco Ferrante, e lasciando una lettera al mondo piena di rabbia e di dolore, per avergli infine tolto, dopo tante altre cose, anche il Toro.

Questo caso mi colpì particolarmente, forse per tutte le volte che ho conosciuto così direttamente vicende di questo genere. Certo, quando queste cose succedono la causa vera non è mai quella apparente, quella è solo il sintomo, la goccia che fa traboccare un vaso già pieno di altre cose, nascoste giù giù fino al fondo, che non potremo mai sapere. Ma è lo stesso una storia granata, una di quelle sfortunate.

Qualche giorno dopo il fatto, grazie a un contatto sul forum, ebbi modo di parlare in privato con un parente, che alla fine mi diede il numero di telefono del padre di Francesco, e mi pregò di chiamarlo. Io nella vita ho fatto tante cose, belle e brutte, normali e straordinarie, ma quella telefonata è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto da quando sono nato. E’ facile immaginare la disperazione di un padre di fronte a un dolore del genere, la difficoltà a capire, ad accettare, a perdonare, se stessi soprattutto. Ma è molto difficile comprenderla davvero, se non l’avete mai ascoltata direttamente.

Dopo quella telefonata, avevo anche cercato di organizzare un ricordo ufficiale, in occasione della prima partita del Toro. Grazie ad una catena di collaborazione tra forumisti, avevo avuto il numero dell’avvocato Trombetta, A.D. del Torino FC, gli avevo parlato, ma non si era riusciti ad organizzare nulla: e le procedure della Lega Calcio, e le mille cose da fare in quel periodo concitato. E poi, la vita va avanti; queste cose purtroppo succedono e continueranno a succedere, non possono e non devono fermare lo scorrere del tempo.

Eppure, dopo un anno, non ho dimenticato, e mi fa ancora più piacere scoprire, dal forum di Toronews, che non sono l’unico. Non ho mai parlato di questa storia, se non con qualche tifoso in qualche occasione speciale, ma ora mi fa piacere scriverne anche qui.

Di pace, purtroppo, in queste situazioni ce n’è sempre poca; ma spero che Francesco riposi in pace, e che la vita sia tornata a sorridere un po’ anche a coloro che gli stavano intorno. E questo riguarda anche la famiglia di un altro grande granata, Manlio Collino, protagonista del salvataggio del Toro tramite il Lodo Petrucci, la cui figlia adolescente morì tragicamente in un incidente stradale pochi giorni dopo.

Fu un’estate davvero difficile.

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domenica 6 Agosto 2006, 23:57

Una domenica e un pallone

Nonostante mi fossi alzato di umore triste e quasi depresso, oggi è stata una bella giornata, grazie alla gita collettiva dei Geneticamente Granata per una delle prime amichevoli dell’anno, a Borgomanero.

In breve, la partita non è ovviamente stata un granchè, con il primo gol solo al 40′ (bel tiro di Stellone), e altri tre nel secondo tempo (riserve contro riserve), nell’ordine Vailatti, Doudou (impiegato da regista alla Pirlo!) e il nuovo idolo Cioffi. Lo spettacolo è stato quindi dato più che altro dai tre-quattromila tifosi accorsi per vedere il nuovo Toro, nonchè da un improbabile Cairo con il colletto della camicia rigirato in alto fuori dalla giacca (sei un grand’uomo, ma fa nen ël picio) che si portava dietro il nuovo acquisto Barone, e da un raggiante De Biasi che ospitava il neo ct della nazionale Donadoni. E un ct della nazionale ad una partita del Toro non lo si vedeva da secoli…

C’era anche una nutrita pattuglia di Ultras e di esponenti degli altri gruppi organizzati, il che ci ha permesso di entrare senza biglietto nella tribuna VIP. Noi pezzenti avevamo il biglietto della gradinata dei poveri; questi di Borgomanero, evidentemente quasi biellesi, pur con una quantità di pubblico mai visto da quelle parti hanno messo a dieci euro le gradinate e a quindici la tribuna, più sponsor dappertutto (geniale il panificio che “ha gentilmente offerto il pallone della partita”, e noi a pensare: non bucatelo che se no poi tocca trovare qualcuno che ne offra un altro…). Ma basta avvicinarsi, fare lo sguardo truce e dire “siamo con gli Ultras” che tutte le porte si aprono.

Certo, poi devi subirti qualche incidenticchio, cioè – a parte la gente completamente fatta o sbronza che si prende a testate, testa su testa, per provare la propria virilità – il solito cameraman della Rai che non solo non si fa i cazzi suoi riprendendo dal basso e dettagliatamente l’intera balconata (no, non c’erano assolutamente dei diffidati lì in mezzo), ma poi, ricevuti un paio di cristoni poco gentili per invitarlo a spegnere la telecamera, nonostante due reti e tre metri d’altezza in mezzo, va a frignare dai carabinieri come un bambino di cinque anni, indicando col dito quelli cattivi, e provocando ovviamente una intensificazione del lancio di bottigliette vuote e sberleffi vari.

Comunque, il momento migliore della giornata è venuto prima, quando noi G.G. (quelli senza maglietta) abbiamo sfidato a pallone La Ghenga del forum Nonsense (quelli con la maglietta), sotto il solleone e sul piazzale sterrato del parcheggio dello stadio. Ringrazio quelli tra il pubblico che mi hanno ribattezzato Cannavaro (ma lo accetto solo perchè non è più un gobbo ed è anzi fuggito a Madrid dicendo “la Juve? io? no, ho sempre tifato Real”) per la mia gestione della difesa, che ci ha permesso di passare dallo 0-2 al 4-3 finale, conquistato con tanta difesa arcigna e un paio di fulminei contropiede.

E’ questo episodio che mi permette di lasciarvi con la considerazione personale della giornata: quando mi sono tolto la maglietta qualcuno ha un po’ ironizzato sulla mia panzetta. Eppure, nessuno (tranne forse un paio di persone con la sensibilità di un Nelson Muntz appena un po’ ripulito) si era mai permesso di ironizzare sulla mia panzona quando ero molto più grasso e ci stavo molto peggio per tutto ciò che riguardasse il cibo. Insomma, l’ho preso come un segno del passaggio allo stato di “persona normale un po’ sovrappeso”, dal precedente “persona obesa”, e mi ha fatto piacere.

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sabato 5 Agosto 2006, 00:30

Sole granata

La vera notizia di calciomercato granata di oggi non è l’acquisto (vero) dal Palermo del nazionale e campione del mondo Simone Barone, che verrà annunciato domani ma che gli insider hanno dato per fatto già stasera. Si tratta di un colpo di altissimo livello, per un giocatore capace di illuminare il nostro nuovo centrocampo.

La vera notizia è che oggi pomeriggio, all’interno dell’infinito thread di mercato su Toronews – aperto il 12 giugno e giunto a circa 43500 post -, un po’ di noi hanno deciso di montare un caso, giusto per divertirci un po’. E così, abbiamo scelto un calciatore improbabile ma non troppo, il nazionale americano dell’Hannover, Steve Cherundolo (idolo della Gialappa’s ai Mondiali), e abbiamo cominciato ad attribuirci l’un l’altro la soffiata su una presunta trattativa per portarlo al Toro.

Onestamente, nonostante alcuni tocchi sapienti, non pensavamo di riuscire a ingannare nessun altro che qualche forumista un po’ gonzo, e invece non più di due ore dopo la notizia di Cherundolo al Toro è stata sparata in prima pagina da parte di uno dei più autorevoli siti italiani sul calciomercato!

A questo punto, vediamo se domani ne scrive anche Tuttosport, il giornale che ha l’abitudine di pubblicare tutti i nomi possibili come acquisti del Toro o della Juve, in modo da azzeccarne almeno qualcuno. In qualsiasi caso, direi che questa è una sola che è già diventata leggenda…

P.S. Per chi fosse interessato, il Toro giocherà in amichevole domenica pomeriggio a Borgomanero, e poi mercoledì a Verbania.

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venerdì 4 Agosto 2006, 00:37

La prima trasferta

La prima trasferta.

La prima trasferta del Toro rinato, finalmente in serie A, dopo anni di buio, finalmente con una squadra che si preannuncia buona, se non addirittura forte.

La prima trasferta, il 19 agosto, per il primo turno di Coppa Italia: una partita secca, vivere o morire, contro una squadra di categoria inferiore, ma generalmente assetata di risultato in una occasione di mettersi in mostra.

Chissà dove finiremo, quante centinaia di chilometri ci toccheranno, in questa occasione storica; se sarà una grande decaduta, o una squadra emergente, o un deposito di vecchie glorie.

Ok, insomma, sull’importanza e l’epica dell’evento ci siamo capiti; l’altro giorno hanno fatto il sorteggio; e ‘sti simpaticoni della Lega Calcio non mi vanno ad estrarre l’Ivrea??? Mi’ che trasferta, ancora un po’ ci metto meno ad arrivare al Gino Pistoni che al Comunale… Sarà difficile convincere i tifosi locali a non unirsi ai cori per il Toro, e tifare anche un po’ per la loro squadra!

P.S. Comunque anche ai gobbi, come a noi, è toccata una squadra della propria regione: il Martina Franca :-P

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