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Archivio per il mese di Aprile 2006


lunedì 24 Aprile 2006, 17:44

Giramenti di frittate

La notizia elettorale di oggi è che l’Unione, seppure di poco, ha perso le elezioni al Comune di Trieste. Una notizia non impossibile e non inattesa, sebbene il margine fosse ristrettissimo, ma comunque significativa in una città fino a pochi anni fa feudo del centrosinistra e di Illy.

E invece, cosa titola Repubblica.it?Ballottaggi Friuli, Unione-Cdl 3-1!”

Già, perchè l’Unione avrà anche perso il comune di Trieste, ma ha vinto le amministrazioni provinciali di Trieste e Gorizia (ricordiamo, due delle province più piccole d’Italia – quella di Trieste ha solo sei comuni) e nientepopodimenochè il comune di Cordenons. Questa sì che è una vittoria storica.

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lunedì 24 Aprile 2006, 15:51

Ragazzi di stadio

“Ragazzi di stadio” è un film di cui nessuno, al di fuori delle tifoserie torinesi, ha mai sentito parlare; eppure, grazie al passaparola della rete, è diventato il film culto di molti di noi.

“Ragazzi di stadio” è un documentario girato per la RAI, nel 1979 o nel 1980 (gli storici discordano), dal regista alessandrino Daniele Segre, che è diventato poi negli anni uno dei maggiori documentaristi sociali del cinema italiano. Egli porta lo spettatore all’interno del cuore del tifo organizzato della squadra di Torino, il Toro, e degli ospiti bianconeri della Rubentus, che si incontreranno nel derby la domenica successiva.

In uno stile asciutto e descrittivo, possiamo così vedere tutta la preparazione della partita e delle coreografie, ma anche ascoltare i capi dei due gruppi di ultras mentre spiegano le loro idee, le loro motivazioni, il rapporto con i turbolenti anni ’70.

Per i tifosi granata è anche l’occasione di vedere da giovanissimi quei personaggi che hanno fatto la storia della Maratona, trasformandola in una leggenda mondiale; in primis, il mitico Margaro, intervistato su una panchina dei giardinetti del Fante. E naturalmente, è anche l’occasione per osservare la differenza tra le due curve: a differenza dei gobbi, in quella del Toro è pieno di donne, e la gente usa i congiuntivi.

E’ un film da vedere, non solo per l’effetto nostalgia provocato da musiche, abbigliamento e passatempi di fine anni ’70, ma anche perchè smentisce alcuni luoghi comuni sugli ultras, dimostrando tutta la passione che mettono non solo per sostenere la squadra, ma anche per fare gruppo e amicizia.

E così, siccome molti hanno cominciato a chiedermelo, ho uploadato il film, dopo averlo spezzato in due parti che potete scaricare qui e qui; i due pezzi vanno poi incollati con HJSplit, per ottenere un AVI da 457 MB. Attenzione, si vede male e si sente peggio, ma è sopportabile (dura solo un’ora).

Buona visione.

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domenica 23 Aprile 2006, 20:36

Curve e politica

La notizia di oggi non è la vittoria del Toro a Verona, 1-0 negli ultimi minuti, e che goduria.

La notizia di oggi è che negli immancabili scontri, figli dell’odio di anni, tra i nostri ultras e quelli veronesi, pare confermato che insieme a questi ultimi ci fossero (pur se senza insegne) alcuni gruppi viola. Certo non quelli del CAV, ma alcuni gruppi nuovi, di destra, e per questo molto amici degli ultras veronesi, i più razzisti d’Italia.

Ma che un fratello granata si trovi a menar le mani con un viola, con una tifoseria con cui siamo gemellati e fratelli di sangue da sempre, è veramente inquietante. E’ segno non solo del definitivo deperimento di quella che fu una regola d’oro sin dagli anni ’70, “fuori la politica dalle curve”; per quanto, si sa, pur con dovute eccezioni i granata, i genoani e i viola sono tifoserie di sinistra, a differenza dei bergamaschi, dei veronesi e anche dei gobbi (tranne gli sfighters, che non votano perchè non riescono a leggere la scheda). Ma è segno che la vicinanza politica ora viene anteposta persino a gemellaggi strettissimi.

Non drammatizzerei: si tratta probabilmente di una parte comunque trascurabile del tifo organizzato di Firenze. Tuttavia, una volta una cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere.

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domenica 23 Aprile 2006, 19:55

Imbranarsi

C’è un lato di me che quelli che non mi conoscono bene, e persino molti di coloro che mi conoscono un po’ di più, faticano ad immaginare.

Speciamente chi mi ha visto in azione durante le mie varie frequentazioni politico-professionali finisce per immaginarsi una persona sicura di sè, capace di comportarsi in pubblico, e con alcune delle caratteristiche (non tutte) del leader. E sì, è vero che ormai posso andare, come mi è successo qualche settimana fa, a un ricevimento di gala al Parlamento neozelandese, e chiacchierare amabilmente con ambasciatori e onorevoli; è vero che posso prendere la parola in un convegno o in una mailing list, ottenere l’attenzione dei presenti, dire cose anche provocatorie senza nessun timore reverenziale; o anche solo andare a cena con persone che non conosco, e persino (conquista peraltro recente) sostenere la conversazione in modo simpatico e fare la figura di una persona brillante e interessante.

E però, tutto questo svanisce d’incanto quando ci si trova di fronte al mistero biologico più profondo, quello dei rapporti con altri esseri umani di sesso opposto al nostro. In questo caso, divento un imbranato totale.

Per cui può succedere di restare un’ora a pensare cosa dire e cosa fare all’arrivo dell’altra persona, per poi non riuscire a spiccicar parola e proseguire come niente fosse; e nel frattempo continuare a pensare “adesso glielo chiedo… adesso glielo chiedo…” finchè d’improvviso non arriva il momento di salutarsi, “ciao”, “ciao”, ed è proprio lì, quando ci si volta e ci si separa e si sta già camminando, che finalmente viene il momento del tutto per tutto, e la frase pensata viene evacuata tutta insieme: “masepercasolasettimanaprossimaioeteuscissimounaser…”.

Ma a quel punto, dall’altra parte, c’è solo il vento.

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sabato 22 Aprile 2006, 21:11

Tramonti

Questa sera sopra il Piemonte c’era un tramonto incredibile, con tutti i colori dal giallo al rosso e dal viola al blu affastellati l’uno sull’altro, e messi ancor più in evidenza da qualche nuvoletta sparsa.

Peccato che nella mia vita io abbia visto soltanto due persone commuoversi veramente per il cielo; una sono io, e l’altra si è persa, e non la trovo più.

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venerdì 21 Aprile 2006, 19:14

Tra il dire e il fare

Pare che Assoprovider, l’associazione dei piccoli ISP affiliata a Confcommercio, abbia presentato un ricorso al TAR contro la disposizione dei Monopoli di Stato che impone ai provider di filtrare l’accesso a determinati siti web, e precisamente a quelli di scommesse situati all’estero e che sfuggono alla tassazione e alla regolamentazione italiana.

E’ interessante notare che in tanti tra i difensori della libertà di espressione e della rete globale, me compreso, ci siamo scandalizzati a gran voce; ma gli unici che si sono mossi per davvero sono quelli che ci rischiano sghèi e conseguenze penali.

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venerdì 21 Aprile 2006, 01:55

Il grande partito della grande coalizione

Era il sogno di Guzzanti, e potrebbe diventare realtà: il grande partito della grande coalizione, ossia il Partito Democratico, la “Cosa 3” che dovrebbe mettere insieme DS, Margherita e la “società civile”.

Questa sera sono andato alla grande riunione dei grandi promotori, che vedeva schierati alcuni figuri di varia estrazione, da Gad Lerner all’ex sindaco di Biella Susta, tutti a favore della nascita del grande partito, e anzi appellanti all’iscrizione alla neonata associazione “Per il Partito Democratico – Piemonte” (siori venghino, tessere a dieci euro). Certo, non s’è capito bene lo scopo di fare il piddì, se non quello di riciclare un po’ di gente che è stata trombata nei DS o nella Margherita e ora cerca di risalire sulla giostra; ma s’è fatto un gran parlare di primarie, innovazione, e forzaprodi.

Tuttavia, la scoperta per me più piccante della serata è stata quella dei partiti (tutti, di entrambe le coalizioni) che sono andati negli scorsi mesi a bussare alle banche, scontandosi non il fatturato, ma i sondaggi: difatti, post elezioni ogni partito ha diritto a millanta milioni di euro in proporzione ai voti ricevuti, e tanto vale farseli anticipare da una banca amica in modo da spenderli subito. Peccato che i partiti che hanno preso meno del previsto si ritrovino ora coi debiti da pagare, e nessuna lira per farlo; ma non temete, è pronto un decreto per creare un fondo di garanzia che ripiani i suddetti debiti, a spese nostre ovviamente (non stanno forse lavorando per noi?). Ho anche scoperto che un posto sicuro alla Camera nel centrosinistra costava 110.000 euro; un ottimo prezzo, se confrontato coi 250.000 che chiedeva Forza Italia.

Nel frattempo, mi sono trovato davanti alla telenovela del mio amico Davide, che, lasciata la Margherita per lievissimi dissensi con i seguaci di Ciriaco Rutelli, fino a oggi pomeriggio figurava tra i candidati alle comunali del listone dell’Ulivo, in quota “non allineati”, con tanto di citazione su Repubblica. Peccato che, per un gioco di veti incrociati, all’ora di cena i DS abbiano preteso la sua testa. Dopo uno scambio di SMS con il luogo segreto in cui Chiampa & friends stavano discutendo le candidature, gli è stato detto che avrebbe potuto candidarsi se fosse stato donna; al che, sventata la mia impulsiva intenzione di tagliarmi i coglioni pur di farmi candidare, abbiamo fermato un paio di donne a caso in sala e gli abbiamo offerto una candidatura alle comunali nell’Ulivo.

Ma non temete, a mezzanotte l’Ulivo ha deciso di sospendere la discussione, perchè non si riusciva ad arrivare all’accordo, e concentrarsi sulle circoscrizioni; e all’una hanno sospeso anche quella, perchè non ci si accordava nemmeno lì.

E intanto, io e Davide siamo rimasti pensierosi a considerare l’opzione nucleare, quella di una candidatura nei “Moderati… come te”. Che, detto per inciso, sono sì ex di Forza Italia, ma sosterranno Chiamparino.

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giovedì 20 Aprile 2006, 12:26

Frutta mista in salsa Europa

Tra le varie liste internazionali che seguo, c’è anche quella dei Chapter (sezioni locali) della Internet Society.

Bene, ieri è stato inviato in lista l’annuncio della costituzione del chapter macedone. Al che, dopo le prime mail di complimenti, è scattato un problema: ha scritto il chapter greco complimentandosi per la creazione del chapter della “Former Yugoslav Republic of Macedonia”. Dieci secondi dopo ha risposto il chapter sloveno, ricordando che il nome ufficiale del paese, secondo il Factbook della CIA, è “Republic of Macedonia”. Di lì in poi, pomodori.

E’ noto che per i greci la Macedonia è quella di Salonicco, e che Atene teme il separatismo indotto così come il “furto” di un nome geografico che considera proprio. In effetti, nessuno sa veramente come si chiami la nazione: per l’Unione Europea e per le Nazioni Unite è F.Y.R.O.M., mentre per gli Stati Uniti e alleati (che, si sa, a incasinare gli europei ci godono sempre, per quanto gli europei siano maestri a incasinarsi da soli) è effettivamente Repubblica di Macedonia.

Ma naturalmente, tutta questa discussione diverrà inutile in futuro, quando, dopo l’ennesima insurrezione etnica, la Macedonia sarà annessa all’Albania.

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mercoledì 19 Aprile 2006, 21:59

Il mese più crudele

Sono tornato il 10 aprile; oggi è il 19.

In questi nove giorni, soltanto nella cerchia dei miei amici stretti:

  • Una coppia ha scoperto di aspettare due gemelli, di cui poi ne è rimasto solo uno;
  • Un’altra coppia ha scoperto di aspettare due gemelli, che restano due;
  • Due persone hanno perso la nonna;
  • Una coppia si è sfidanzata.

Resto convinto che aprile sia il mese in cui chi deve morire muore, e chi deve risorgere risorge; come un acceleratore del turbinoso ciclo della vita, quel sole irridente illumina il vero e mette a nudo egualmente il bello ed il brutto.

E comunque la Passione di Mel Gibson è un film bellissimo.

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mercoledì 19 Aprile 2006, 21:34

[[The Raconteurs – Steady, As She Goes]]

Il DiScodellaSettimana (WeekBowl’s, in inglese) mi permetterà di introdurvi qualche bel brano che non capirete mai dove ho pescato; o, in alternativa, qualche pezzo estremamente commerciale che però imperversa al momento nelle mie playlist.

Per cominciare, questa settimana sulla mia AirPort trovate i The Raconteurs, che poi sarebbero il nuovo progetto del signor White dei White Stripes. Ecco, adesso ditemi che non sapete chi sono i White Stripes… Comunque il brano è una sega elettrica attraverso il cervello come non si vedeva dai tempi dei Queens of the Stone Age; il testo, leggetevelo da soli. Ma soprattutto, andate a vedere il sito.

Find yourself a girl, and settle down
Live a simple life in a quiet town

Steady as she goes (steady as she goes)
Steady as she goes (steady as she goes)
So steady as she goes

Your friends have shown a kink in the single life
You’ve had too much to think, now you need a wife

Steady as she goes (steady as she goes)
So steady as she goes (steady as she goes)
Well here we go again, you’ve found yourself a friend, that knows you well
But no matter what you do, you’ll always feel as though the truth has failed
So steady as she goes

When you have completed what you thought you had to do
And your blood’s depleted to the point of stable glue
Then you’ll get along
Then you’ll get along

Steady as she goes (steady as she goes)
So steady as she goes (steady as she goes)
Well here we go again, you’ve found yourself a friend that knows you well
But no matter what you do, it always feels as though the truth ends
So steady as she goes
Steady as she goes

Settle for a girl from the upper-town
Send it to the crowd that’s gathered round
Settle for a girl from the upper-town
Send it to the crowd that’s gathered round

So steady as she goes (steady as she goes)
Steady as she goes (steady as she goes)
Steady as she goes (steady as she goes)
Steady as she goes (steady as she goes)
So steady as she goes (steady as she goes)
Steady as she goes (Are you steady now?)
Steady as she goes (Are you steady now?)
Steady as she goes (Are you steady now?)
Steady as she goes (Are you steady now?)
Steady as she goes

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