Piovve… orca vacca se piovve! Un gruppo di rappresentanti delle associazioni di utenti sudamericane, in gita-shopping per la città , è rimasto bloccato su un autobus impantanato in mezzo a una via che si è trasformata in un fiume, inondando mezzo quartiere. Più prosaicamente, noi stasera avremmo il torneo di calcio – il vero motivo per cui siamo qui – e il campo è da strizzare, anche se stamattina, pur essendo il cielo grigio scuro, non piove. Saremo coraggiosi abbastanza? E avrò fatto bene a non portarmi dietro la roba, contando di riuscire a fare avanti e indietro dal mio albergo (cinque chilometri che nelle ore di punta sono completamente intasati) nelle due ore di buco che ho a fine pomeriggio?
Ieri, in compenso, mi sono visto l’approvazione definitiva dello Statuto della organizzazione At Large latino-americana, la prima organizzazione At Large che viene ufficialmente istituita. Oggi a mezzogiorno ci sarà la cerimonia della firma, con Vint e Paul sorridenti davanti ai fotografi! Nel frattempo, ieri hanno eletto i due nuovi membri sudamericani dell’ALAC, per rimpiazzare i miei colleghi di quattro anni di Comitato, l’argentino Sebastian Ricciardi e il peruviano Erick Iriarte Ahon (che tipo). Per sei voti a cinque, sono usciti fuori l’argentino Carlos Aguirre e il venezuelano José Ovidio Salgueiro; quest’ultimo, eletto in contumacia in quanto attualmente impegnato nello scrutinio elettronico della rielezione di Chavez, è noto per aver giocato in porta nella nostra squadra al precedente torneo di calcio di Mar del Plata 2005. Tuttavia, a fine riunione sono arrivati quelli che erano rimasti bloccati dalla pioggia, che ovviamente hanno chiesto di rifare la votazione; e stamattina si stanno scannando per decidere che fare.
Dal punto di vista sociale, va invece segnalata la mia cena al ristorante italiano del centro commerciale di fronte all’albergo, io e la Chair tedesca del comitato, soli come due piccioni. Il clou è stato quando mi hanno portato un bel vassoio pieno dei vari dessert, per farmi scegliere; io ne ho individuato uno e l’ho preso. Il cameriere mi guarda, e fa: “Nao come!” Ok, non mangio, penso io, ma perchè? Noto che le guarnizioni di panna sono in realtà di plastica, e penso: ah, deve togliere le guarnizioni, per farmi mangiare il gelato che sta in mezzo. E invece no, anche il gelato era di plastica: praticamente, sul carrello dei dolci portano delle perfette riproduzioni in plastica di tutti i dessert!
Per fortuna che mi sono tirato su con la TV via cavo, e in particolare con i canali di cartoni animati, dove ho potuto non solo vedere qualche puntata in portoghese dei Fairly Oddparents, un cartone americano buffissimo sulle avventure di un bambino e della sua coppia di pseudogenitori fatati (peccato che in italiano il gioco di parole non si possa rendere, e quindi su Sky è diventato banalmente Due fantagenitori); ma anche guardare due minuti dei Gigimon, la versione dei Digimon per un popolo che non riesce a pronunciare la D.