Paura
Volo Lisbona-Madrid; atterriamo all’aeroporto di Barajas. Mentre la folla si accalca per uscire, un signore prende una borsa dalla cappelliera, la posa sul sedile, poi prende la sua, che era bloccata dietro, e se ne va.
Esco, e quando arriviamo alla porta il signore davanti a me si ferma, e, con un distinguibile accento italiano, spiega agitatissimo alla hostess che qualcuno ha lasciato una borsa sul sedile e poi se ne è andato, e che quindi bisogna controllare perchè potrebbe essere un attentato.
Ovviamente, dieci persone dopo arriva la borsa con il suo legittimo proprietario, che era semplicemente più indietro nella fila. Comunque, se voi voleste davvero fare un attentato, dopo essere riusciti a far passare una borsa con una bomba attraverso i vari controlli, invece di farla esplodere in volo la terreste lì fino all’atterraggio, per poi usarla contro gli ultimi venti passeggeri?
E’ deprimente come molta gente, quando si parli di sicurezza, dimostri di aver ceduto supinamente al lavaggio del cervello che ci è stato propinato negli ultimi cinque anni.
E’ altrettanto indicativo che la morte, che è un evento naturale tendenzialmente imprevedibile che prima o poi tocca a tutti, faccia così paura: viviamo in una società talmente attaccata alle cose materiali che la realtà fisica ci sembra imprescindibile.
31 Marzo 2007, 10:01
beh, non ti stupire, ormai chiunque da presunto innocente è passato a presunto terrorista (posizione scomoda eh), anche di fronte alle istituzioni, sia pubbliche sia private, altrimenti non avrebbe senso tutta questa fame di dati, di giustificazioni e di intercettazioni. Altro che NSA, ci bastano gli scandali di casa nostra. In nome della “sicurezza” (che vorrà dire poi, “sicurezza”?)non solo si permettono, ma si chiedono ulteriori limitazioni della libertà personale (non hai idea di come mi sento libera ogni volta che all’estero posso accedere a un Internet Point senza dover presentare documenti! So’ soddisfazioni!).
La paura della morte è sempre esistita, fa parte dell’animo umano, dal momento che proprio non riusciamo ad immaginare che ci sta “dopo”. E’ questa paura che ha permesso, e tutt’ora permette, alle religioni (ciascuno pensi alla sua, se ce l’ha) di influenzare così pesantemente le nostre vite, pubbliche e private. Tutto per sentirci dire che “dopo”, comunque, ci sarà “qualcosa”. Mi fermo qui per non essere blasfema (uè, vb, che mi fai scrivere di sabato mattina! so’ pensieri spessi, questi, eh :P)
31 Marzo 2007, 11:15
E pensare che io invece farei proprio cosi:
Prendo una bomba, me la metto in borsa e faccio il mio bel viaggio aereo, alla fine la lascio li se penso che non mi serva più. Non per fare un attentato, solo per una questione di sicurezza.
Infatti se è già di per se molto improbabile capitare su un aereo su cui è presente una bomba, è statisticamente impossibile capitare su un aereo con sopra DUE bombe.
Per cui se una la porto io, sono sicuro che non ne esista sopra un’altra.
Contorto eh? dopotutto te la sei cercata! ( di domenica mattina questi discorsi…)
31 Marzo 2007, 17:04
“Sebbene a New York non siano mai deragliate metropolitane con a bordo passeggeri nudi che tenevano una gallina tra le chiappe, è sconsigliabile imbarcarsi in metropolitana a New York tutti nudi tenendo una gallina tra le chiappe.”
(by Luttazzi)