Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 21 - 13:44
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 5 Aprile 2007


giovedì 5 Aprile 2007, 13:26

Live in Borgomanero

Li hanno presi subito, i rapitori di Borgomanero. Rei di aver rapito, sabato sera, la figlia di una delle famiglie danarose del paese. Lasciata libera, per paura, dopo ventiquattr’ore. Dopo due giorni avevano già beccato il telefonista. Al primo interrogatorio, lui ha confessato i nomi degli altri.

Basta guardarli in faccia, nelle immagini del telegiornale, per capire tutto. Questi non sono banditi, non sono certo le bande feroci che rapivano i bambini negli anni ’70 e ’80, e gli mozzavano pure l’orecchio. Ma non sono nemmeno gli sbandati del paese, quelli che fanno dentro e fuori dalla galera. Sono persone normali, con il solo problema di non riuscire più ad arrivare a fine mese. Una è una vecchia signora che potrebbe essere la nonna di chiunque; aveva una piccola sartoria, che poi è fallita. Uno è un muratore con troppi figli da sfamare. Il capobanda è l’ex giardiniere del padre della ragazza rapita.

Ora, senza dubbio, la giusta punizione; fino a vent’anni di galera. Ma viene da chiedersi come la società italiana intenda affrontare il lento ma inesorabile inabissarsi nella povertà di tanta gente che vent’anni fa stava perlomeno bene, ma che è rimasta vittima della fatica che fa l’Italia ad adeguarsi al ventunesimo secolo.

Altrimenti, è probabile che il sequestro di persona, così come tanti altri reati di discreta gravità, diventi sempre meno un affare da professionisti, e sempre più un tentato metodo di sussistenza, difficile da contrastare con la pura repressione; a meno di non trasformare anche la nostra in una società all’americana, con legioni di poveri rigorosamente segregate al di là di linee invisibili.

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike