Scene da una giornata urbana
Ieri, ora di pranzo. Esco di casa per andare in ufficio. Prendo la macchina, faccio cento metri e mi fermo al semaforo di piazza Massaua, cercando di accendere la radio.
Dopo qualche secondo, arriva una signorina su di un’utilitaria nuova di zecca, con l’aria sperduta e un Tuttocittà in mano. Si ferma a fianco, mi guarda, tira giù il finestrino (il mio era già aperto) e mi chiede: “Scusa… sai dirmi dov’è piazza Massaua?”. Io sorrido come un bel ragazzo su un’auto sportiva, ed esibendo sicurezza e controllo della situazione rispondo: “Ma certo, è proprio questa qui!”.
Peccato che, proprio in quel momento, si accenda la radio a tutto volume, e che Radio Flash stia mandando proprio allora del sano metallo. Il suono invade la strada e la ragazza pensa inorridita: “Oddio, un metallaro!”.
In compenso, la sera, uscito dall’ufficio, mi sono goduto uno spettacolare tramonto per il centro di Torino, dovendo andare a cercare un regalo di compleanno. Già che ero lì, ho deciso di cenare al volo e sono andato a prendere la pizza dall’unto di via Porte Palatine… che, essendo in chiusura, era deserto. Così la signorina, contenta che qualcuno finalmente entrasse ancora in negozio, mi ha dato due fette di pizza al prezzo di una, e ne abbiamo approfittato per chiacchierare un po’, in attesa che la pizza si scaldasse.
Infine, grande soddisfazione da Fnac: la Playstation 3, esposta in dimostrazione con gran luminarie all’inizio del settore videogiochi, era desolatamente vuota; mentre dietro, in un’angolino, c’erano una Xbox 360 e una vecchia PS2 attorno a cui la gente si picchiava, per provare Guitar Hero. Altro che miliardi di poligoni…