L’universo e tutto quanto
Ehi! Cosa sono quelle facce scure? Oggi c’è troppa gente in giro a cui sembra che sia morto il gatto, se non un genitore; poi gli parli, e scopri che sono depressi perchè è morto un interprete afgano. Di cui peraltro, fino a due settimane fa, non avevano mai sentito parlare; e di cui a tutt’oggi, generalmente, non hanno mai nemmeno visto la faccia.
Se il rispetto per la morte di chiunque non si discute, così come l’evidenza della farsa – in cui era importante liberare il buana bianco, specie visto che scrive in prima su un giornale amico, e degli altri chi se ne frega -, è altrettanto vero che questa sorta di isterie collettive, istigate dai media e cavalcate dalla politica, diventano sempre più frequenti. Probabilmente, per tollerare il cinismo di base che ci impone la società moderna – quello che ci permette di ignorare, se non insultare, il lavavetri al semaforo e i bambini romeni che chiedono l’elemosina per strada – è necessario ogni tanto fare della beneficenza immaginaria, commuovendosi tanto per un perfetto estraneo, meglio se straniero e dal nome impronunciabile.
Perchè, a ben vedere, se proprio ce ne fregasse qualcosa di rapimenti, potremmo cominciare ad occuparci di Titti Pinna, rapito da sei mesi nel silenzio generale, in pieno territorio italiano. Ma lui è un allevatore sardo e non è trendy, non è sceso in piazza nemmeno Dario Fo che in piazza ormai ci vive, in Sardegna si muore soltanto negli ordinari ospedali della malasanità italiana – altro che Gino Strada – e non ci i sono carri armati americani di mezzo; e di sicuro non vedremo Prodi davanti alle telecamere in una domenica pomeriggio, con la faccia scazzata di chi stava seduto sul cesso a leggere Topolino in santa pace ed ha dovuto rivestirsi di corsa, a lamentarsi cinque secondi per la sua morte e cinquantacinque per l’indegna strumentalizzazione realizzata da questa opposizione vergognosa (con simmetriche risposte da parte dell’opposizione).
Breaking news: la gente muore. Anche a Pasqua. Anche per mano di altri esseri umani. Non c’è bisogno di andare fino in Afghanistan per scoprirlo. Chi non è in grado di accettare con serenità questo semplice fatto, forse ha qualche problema di rapporto con l’universo e tutto quanto.