Dolomiti
Oggi scrivo poco, perché abbiamo fatto un lungo giro di quattrocento chilometri su per i monti, e sono parecchio stanco. Partendo da Asiago verso le dieci e mezza, siamo scesi sul Lago di Levico per una strada impossibile, poi siamo entrati in autostrada a Trento, ci siamo fermati all’autogrill per il pasto di metà mattinata, poi siamo usciti a Chiusa Gardena, e risalendo per tutta la val Gardena siamo arrivati al passo Sella all’una e mezza. Ci siamo poi fermati sulla discesa per mangiare le nostre cibarie, siamo risaliti al Pordoi e abbiamo preso la funivia fino alla cima, a quasi tremila metri, dove abbiamo fatto il pasto di metà pomeriggio. Ripartendo alle cinque meno un quarto siamo scesi dall’altro lato e poi siamo venuti giù per tutta la valle del Cordevole, fermandoci ad Alleghe per comprare il pane. Superate alcune decine di stabilimenti Luxottica, siamo arrivati in pianura a Belluno e abbiamo percorso l’ampia vallata del Piave per poi risalire sull’altipiano a Enego e riattraversarlo tutto.
La prima nota è che la statale 50 da Belluno a Feltre è la tipica strada pedemontana veneta, un vialetto di campagna sommerso di capannoni, camion e un traffico insostenibile, che si fa tutta a quaranta all’ora in attesa che si sveglino a fare un’autostrada. Tutto il resto del percorso, però, è stato molto divertente da guidare.
E poi, il sopra del gruppo del Sella è un posto lunare, una specie di altipiano sassoso a tremila metri dove non c’è altro che roccia. C’ero stato quindici anni fa, era inizio settembre ed era coperto di neve; oggi è soltanto una distesa di sassi, e ho trovato una lingua di ghiaccio solo cercandola bene, dopo mezz’ora di camminata. Però così è ancora più straniante, un posto nascosto dove varrebbe la pena di perdersi per qualche giorno a pensare.