Vacanza salutare
La vacanza procede calma e placida al passaggio dei giorni; le occupazioni principali sono mangiare, dormire e giocare con i computer. In effetti, mi ricorda molto le vacanze dei quindici anni, anche se mi rendo conto che non ho affatto nostalgia per alcune delle caratteristiche tipiche di quegli anni – per dire, la continua gara di scoregge che due dei presenti instaurano per tutto il pomeriggio, per quanto faccia detonare le sedie e rimbombare le valli, dopo un po’ diventa fastidiosa.
Per dire, il primo giorno (giovedì scorso) era andato così: ci eravamo alzati con calma verso le undici, e avevamo deciso di andare a fare un pic-nic. Siamo passati da Asiago con l’idea di cercare un supermercato, comprare un materassino e qualcosa da portarci dietro, e poi tornare alla sera per fare la spesa vera e propria. Dopo aver girato il centro per un po’, abbiamo individuato il punto informazioni turistiche, dove la domanda “Scusi, c’è un GS qui vicino?” li ha lasciati un po’ perplessi (l’avessi fatta io, avrei chiesto un Lidl), ma alla fine hanno capito e ci hanno indicato i due supermercati della zona: l’EuroSpar sulla strada per Gallio, e il consorzio dei caseifici – che include anche un supermercato – su quella per Roana.
Così, siamo andati all’EuroSpar, e abbiamo anche trovato il materassino; ma già che eravamo lì, abbiamo deciso di fare la spesa del materiale non deperibile, e così, di corsia in corsia, abbiamo messo insieme altri 55 euro di cibarie imprescindibili. Qui ho visto come cambi l’approccio al supermercato per il fatto di vivere da solo: perché mentre io ho cominciato a pianificare i pasti e determinare di conseguenza la lista della spesa, gli altri si sono dedicati a dubbi come “nutella o marmellata?” (entrambe) e “grissini alle olive o grissini neutri per la nutella?” (entrambi).
Insomma, dopo la spesa eravamo così stanchi che abbiamo deciso di mangiare ad Asiago, e così, dopo un giretto in centro, siamo finiti in una pizzeria; finita la pizza, due su quattro ne hanno presa un’altra; e poi il caffè. Avremmo preso il dolce, ma si voleva qualcosa di locale, così siamo entrati in una pasticceria a comprare un intero strudel. Dopodiché, eravamo troppo stanchi per fare il pic-nic, e così, essendo già quasi le tre, abbiamo deciso di andare a fare la seconda parte della spesa, quella deperibile.
Siamo così andati al consorzio dei caseifici, dove abbiamo comprato una carrellata di formaggi e salumi, e già che c’eravamo qualche altra cosetta, tipo il patè d’olive e i wurstel bianchi. E abbiamo speso altri 50 euro. E poi, siamo tornati a casa e ci siamo messi a dormire.
Insomma, il problema di questa vacanza è la densità di cibo: “cosa potrei mangiare adesso?” è la domanda più comune. Ormai la digestione è bloccata in permanenza… spero che migliori un po’, perché io avrei le migliori intenzioni, ma quando sul tavolo compaiono polenta, burro, formaggi e salumi, io che devo fare? Per non parlare della nutella, a cui non sono capace di resistere. Non è un caso se non ne ho mai in casa.
Bene, ora posso inviare il post, mentre dietro a me si stanno facendo pane burro e marmellata come spuntino di mezzanotte. Temo che torneremo con delle panze come la Marmolada.