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lunedì 2 Luglio 2007, 19:54

Sicurezze, part 2

Ok, posso finalmente raccontarvi cosa è successo alla mia collega moldava dopo che è stata portata via al controllo passaporti (per fortuna, non l’hanno veramente cremata).

A differenza degli austriaci, che l’avevano lasciata entrare senza problemi nell’area Schengen durante il viaggio di andata, secondo gli spagnoli lei necessitava di un visto anche solo per transitare. Credo che questo sia dovuto anche al fatto che Barajas, come dicevo prima, non ha un’area airside unica fuori dal controllo passaporti: in altre parole, è necessario entrare fisicamente in Spagna per poter cambiare terminale, da quello internazionale (4S) a quello europeo (4).

Dopo essere stata portata via, nell’ufficio della polizia di frontiera, le hanno dato due scelte: o risalire sul prossimo volo per gli Stati Uniti, o essere deportata in Moldova tra due giorni, trascorrendoli in attesa fuori dal controllo passaporti. L’ufficiale di frontiera si è comportato in modo autoritario, ha ritirato il passaporto, e si è rifiutato di fornire qualsiasi documento o spiegazione scritta sul come mai ci fosse bisogno del visto anche solo per transitare e quali fossero le opzioni legali a sua disposizione.

Quando lei si è accorta di aver perso il suo volo per Vienna, ha cambiato approccio, e si è messa a protestare (e garantisco, per averla vista alle prese con le guardie americane, che protesta in modo piuttosto efficace): ha cominciato a chiedere i nomi di tutti i poliziotti e a scriverseli, segnando tutto quel che facevano con tanto di data, ora e numero della stanza. Poi ha minacciato di fare ricorso alla Corte Europea per i Diritti Umani (di cui, incidentalmente, io conosco un giudice di cui le avrei volentieri dato il contatto) se non avesse avuto spiegazioni scritte e adeguata assistenza legale.

Come risultato, nel giro di un quarto d’ora le hanno dato una lista di voli diretti fuori dall’Unione Europea su cui avrebbe potuto essere imbarcata, e che le avrebbero permesso di arrivare a casa in giornata. Alla fine, l’opzione migliore è stata un volo Iberia per Istanbul, da cui un altro volo l’ha portata a Chisinau, dove è arrivata a mezzanotte. Non le hanno nemmeno fatto pagare i voli, visto che il biglietto che aveva, pur essendo di economy, era costato uno sproposito…

Insomma, è sempre sorprendente vedere come possiamo complicare la vita a persone che abitano al di là di una riga immaginaria, quella che separa gli inclusi dagli esclusi. Certo il controllo dell’immigrazione è un problema, ma questo genere di episodi fanno capire come, alle volte, possiamo essere noi stessi a creare nel resto del mondo la diffidenza o la rabbia nei nostri confronti.

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6 commenti a “Sicurezze, part 2”

  1. Attila:

    Ma non eri nella Spagna del campione delle Libertà ZAPATERO?

    La Guzzanti non aveva fatto il suo Film intitolandolo VIVA ZAPATERO, perchè in Spagna si sentiva finalmente aria di libertà?

    (non come la nostra vecchia Italia ammorbata dalla legge Bossi – Fini sull’immigrazione…)

  2. BlindWolf:

    @Attila: è stato Zapatero a requisire il passaporto alla malcapitata? O un ufficiale che nel suo “orticello” pensa di fare il bello ed il cattivo tempo (magari al di fuori delle leggi che dovrebbe far rispettare)?

  3. simonecaldana:

    Io continuo ad avere ben presente che un comportamento simile in USA l’avrebbe fatta probabilmente finire in un brutto guaio. Cio’ detto, son piu’ dell’ipotesi di Blindwolf, anche perche’ appena lei ha mostrato i denti c’e’ stata subito una bella ritirata.

  4. Attila:

    Lui certamente non ha requisito niente…

    Difatti le leggi spagnole sono notoriamente scritte da zelanti ufficialotti che mostrano i denti…

    “Il 2 luglio un nuovo tentativo di massa di attraversare la frontiera, a Melilla. Per quel che si sa ci furono almeno due morti (diversi i feriti), uno in terra marocchina l’altro in terra spagnola. In un primo momento le forze di vigilanza lasciano credere che i due immigrati siano morti a causa della caduta dai 6 metri di altezza, ma subito nasce un sospetto, che ci furono degli spari. Solo a fine luglio scoppia il caso, presto dimenticato, e si ha la conferma: quell’alba del 2 luglio si sparò di nuovo sugli immigrati aggrappti alle reti. Il Governo Zaptero si affretta a dichiarare che i colpi non furono da parte della sua Guardia Civil ed anche che tutta la micidiale struttura anti-intrusione “non ha mai causato danni o ferite significative agli immigrati che tentano di oltrepassarla” (dichiarazioni di Camacho, segretario di stato alla sicurezza). Dall’altra parte anche il Marocco si difende dichiarando di avere effettueto spari “regolamentari” solo nel tentativo di “scoraggiare gli immigrati”. Come se facesse differenza. Un vergognoso gioco di scaricabarile. Un terzo immigrato viene colpito da spari riportando lesioni gravi e rimane nell’ospedale di Melilla. Unica conseguenza della vicenda – già dopo i fatti di ottobre 2005 – è un inasprimento dei controlli lungo la frontiera; in terra marocchina si procede d arrestare quante più persone possibile tra le centinaia che si nascondevano nei boschi vicini (da poco tagliati e rasi al suolo per stanare gli immigrati che lì vivevano anche da anni in attesa del momento giusto per tentare l’attraversamento), per poi rispedirle nel deserto”.

    Questo da un vari forum di estrema sinistra.

    Non è un elogio al nostro fantastico Paese, nè una critica a Prodi o un elogio del Berluska… credo di aver già espresso la mia posizione sulla politica italica in genere.

    Solo che i “paradisi” molte volte non sono proprio tali (con buona pace della Guzzanti)…

  5. Andrew:

    Se non ricordo male, anche Barcellona non ha la zona “transiti”, e se non si ha la carta d’imbarco per il transito bisogna uscire, fare il check-in e rientrare.
    Anche a Francoforte dovetti uscire e rientrare, ma era la mia prima trasferta estera, ero da solo e si era nel 1999, e quindi le cose potrebbero essere state diverse.
    In effetti sono molti gli aeroporti dove ci vuole il visto di transito (ricordo un mio collega ungherese che non poteva fare alcune tratte, perché aveva problemi con questo visto).
    Dubai ha invece il check-in nella zona transiti (anche perché non si entra nella hall senza la carta d’imbarco).
    La cosa è sorprendente: ti fanno sigillare le bottigliette di acqua minerale, ma una banale misura di sicurezza come una zona transiti viene trascurata…

  6. .mau.:

    Anna mi ha detto che a Istanbul devi per forza avere il visto di transito (e paghi…)

 
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