Verso l’ignoto
Se non mi vedete apparire in questi giorni, è perché sono improvvisamente partito per uno dei miei viaggi, in particolare a Toledo, per questa conferenza. La cosa bella, però, è che per una volta non è una conferenza in cui sono io l’invitato; in sostanza, mi sono aggregato all’ultimo senza la minima idea di cosa fosse – se non che era una cosa estremamente e astrusamente erudita, a metà tra la rivelazione meravigliosa e il “mai più senza” intellettuale – e non ho nemmeno ancora letto il programma, prendendo la cosa come una totale vacanza. In pratica, potrei passare i quattro giorni in albergo a dormire, sperabilmente inframmezzando il sonno con visite alla città – che mi dicono bellissima – o magari con un giro nelle vicine Madrid, Avila o Segovia.
Poi già lo so che troverò una connessione a Internet, bloggherò, lavorerò, risolverò problemi… però lasciatemi pensare che, per quattro giorni, la mia vita possa non essere incasellata in un albergone ben programmato dalle sette alle ventuno a slot di quindici minuti, o in alternativa vagante per casa nell’eterna lotta tra le disparate incombenze da fare e il sotterraneo desiderio di logorante cazzeggio.