Torino violenta
Metti che una sera di un novembre piovoso ci si ritrovi a cena in una doppia dozzina, in una pizzeria tutta colorata di granata, a festeggiare il ritorno senza danni dall’avventurosa trasferta di Bergamo, e a discutere della prossima pila di vecchie guide telefoniche da coriandolare, e in generale a mangiare e bere alla facciazza di chi del calcio ha una visione triste e presbite, e più lo guarda e meno ci capisce.
E poi metti che d’improvviso alle tue spalle spunti per completo e totale caso un signore alto e brianzolo; è Claudio Sala, il poeta del gol, che si ferma a chiacchierare per un quarto d’ora con i più canuti del gruppo. Loro baciano l’aria che lui respira, ma lui è uno di quei campioni di una volta, di quelli che andavano in giro non con la Ferrari o la BMW ma col centoventisette verde pisello, di quelli che hanno chiamato i figli con un nome come quello di qualsiasi comune mortale, e non con un nome da profumo o da cane. Alla fine ci saluta, ci fa tutti gli autografi che vogliamo, ci lancia il coro e poi va a finirsi la pizza pure lui.
Intanto, mentre gli ultras friulani sono venuti fin sul nostro forum ad invitarci lo stesso a Udine, ché il rischio quattro sarà soltanto quello di mescolare troppo il Barbera col Tocai, l’osservatorio dei pizzettari, capitanato dal rappresentante della società Autogrill (non scherzo, ce n’è veramente uno: l’Italia è l’unico paese al mondo dove un venditore di pizzette può limitare la libertà di movimento dei cittadini), ha attribuito al derby di Roma il rischio tre. Non c’è alcun problema: neutralizzato il rischio terroristico degli ultras del Torino, Roma-Lazio si può giocare di notte e in diretta Sky, senza alcuna limitazione sulla vendita dei biglietti.
In fondo, uno degli ultimi derby notturni di Roma è solo stato sospeso a metà per una falsa notizia diffusa ad arte, con tanto di invasione di campo e due ore di scontri, con metà del Foro Italico dato alle fiamme. Ma che vuoi che sia, so’ de Roma, so’ ragazzi, e poi al Viminale semo tutti daa Maggica: vuoi mica rompere li cojoni aa Maggica e aa Lazzie per quelle du’ coltellate che scappano quasi ad ogni derby? Quei 66 tifosi daa Lazzzzie arrestati un mese fa con abbastanza coltelli da attrezzare la fabbrica della Simmenthal, mica saranno un precedente? E quello che l’hanno aspettato sotto casa e gli hanno sparato in una gamba? E quei due interisti accoltellati dai romanisti un mese fa in mezzo ai lucchetti del Ponte Milvio?
Ma, in fondo, chi se ne frega. Il calcio di oggi è marcio dalla testa, la violenza c’è ma interessa solo come scusa, perché il flusso di denaro verso una manciata di soliti noti non possa interrompersi. Finché però ci si potrà arrangiare attorno alle italiche follie, e continuare a gioire o incavolarsi per un millimetro di qua o di là della riga, e poi trovarsi a cena tutti insieme attorno a una pizza, noi torinesi violenti continueremo ad esserci.
[tags]ultras, torino, violenza, stadi, osservatorio del viminale, roma, lazio[/tags]