Ecofobia
Anche a Rio, come a San Paolo, il traffico è formidabile. Già pensavo di essere stato fortunato, perché pur essendo venerdì sera la superstrada dall’aeroporto era sgombra, e il tunnel – quello che collega il retro del centro con la laguna, tagliando fuori Flamengo, Botafogo e Copacabana – era piuttosto scorrevole. Eppure, l’autista poi ha scelto il lato est della laguna, e io mi sono stupito, perché avrei fatto il lato ovest, e ho fatto bene a dolermi perché anche il lato est era bloccato, e di lì sono stati quarantacinque minuti a passo d’uomo.
I brasiliani sono l’unico popolo che possa competere con gli italiani quanto a scioltezza di guida. Ci si sportella, ci si infila, ci si lascia passare con regole non scritte – immissione a traffico fermo, la precedenza non conta: uno da destra e uno da sinistra, uno da destra e uno da sinistra… Poi si scopre che il lungomare è un’unica enorme fila di auto strombazzanti, e perché? Perché alla fine di Ipanema e Leblon il vialone a mare a tre corsie lascia il posto a curva e controcurva in salita, una corsia per senso di marcia a picco sul mare, e l’imbuto crea code infinite.
E’ l’Avenida Niemeyer, ed è spiccicata uguale identica all’Aurelia di Capo Noli, che attornia la montagna a strapiombo e strapiomba sul mare. E anche qui, dopo un po’ di curve, si doppia il capo e c’è la baietta, ed è una baietta bellissima, perché qui non sono liguri, e non l’avranno certo sfigurata, e…
…e proprio in mezzo alla baietta, nel centro esatto dell’arco, spunta un parallelepipedo di cemento grigio alto ventisei piani. Non due, non tre, ma ventisei, con i piedi nell’acqua e la schiena contro la montagna, separata solo dalla strada. Una roba che disturberebbe il senso estetico persino a un babbuino cieco, che fa sembrare ecologicamente corretto persino l’ecomostro del Fuenti, che riabilita intere generazioni di geometri di Pietra Ligure.
E c’è di peggio: quello è il mio albergo.
Naturalmente, dall’interno la vista è magnifica, e la mia stanza al vigesimo segundo andà r ha una prospettiva notevole (anche se è scrostata, sporca e con la vernice data male – ve l’ho detto che per i brasiliani fare le cose bene per intero è impossibile). Ma non mancherò di sentirmi in colpa, anzi sognerò Lisa Simpson che mi fa un cazziatone. Quando ci vuole ci vuole.
[tags]rio, brasile, ipanema, traffico, ecomostro, geometri di pietra ligure, lisa simpson, cazziatone[/tags]