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Archivio per il mese di Novembre 2007


sabato 3 Novembre 2007, 07:37

Un post

Qualche giorno fa, Sohrab Razzaghi, il direttore di ICTRC, una delle NGO iraniane più attive nel processo del WSIS e in altri forum di cooperazione internazionale, è stato arrestato a Teheran (qui in farsi). Pur non conoscendolo, tramite conoscenze avevo già firmato la petizione quando l’ufficio della sua organizzazione era stato chiuso con la forza dalle autorità.

Cosa si può fare? Niente, a parte forse mandare una lettera. Sono comunque situazioni che non conosciamo e che non sappiamo interpretare che in superficie, grazie a qualche email e a qualche informazione raccattata sul web. Eppure, quando qualcuno viene arrestato per le proprie idee è sempre un male, e vale sempre la pena di farci almeno un post.

[tags]razzaghi, ictrc, iran, diritti umani[/tags]

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venerdì 2 Novembre 2007, 19:50

Rom e romani

Ho scoperto oggi, leggendo i giornali dal web, che in Italia c’è un certo fermento per l’ennesimo episodio di violenza da parte di un rom su di un romano.

Vista da qui, la situazione non sembra così complicata: basterebbe evitare le generalizzazioni, punire adeguatamente chi commette crimini, sussidiare l’integrazione chi dimostra di comportarsi bene, e non tollerare situazioni di illegalità, come i campi di roulotte autoorganizzati o come quei gruppi di famiglie rom che notoriamente vivono di sfruttamento dei minori mandati ad elemosinare, quando non di furto organizzato.

Se tutto ciò diventa un problema di massa per l’abbondanza di delinquenti in un certo gruppo sociale, e se si pensa di non poter gestire una integrazione ordinata di tale massa, nulla dovrebbe vietare di chiudere le frontiere a nuove immigrazioni o di adottare provvedimenti che abbiano un effetto analogo – anche perché è noto che in Romania sono ben lieti di togliersi i rom dalle scatole, e allo stesso tempo questa situazione dà loro modo di chiedere più soldi all’Europa, con la giustificazione di dover creare condizioni sociali che riducano la tendenza ad emigrare (lo stesso trucco è stato utilizzato spesso da Gheddafi).

Questo è un tipico problema di integrazione “borderline”, cioè con una comunità che ha usi e costumi incompatibili con le nostre leggi; è lo stesso problema che si pone, anche se in modo meno marcato, con la comunità islamica. Non è mai facile tirare la riga, e definire fino a dove siamo noi che dobbiamo accettare la diversità, e dove devono essere gli altri che vengono qui ad adottare la nostra cultura; soprattutto, non è un problema che si possa risolvere in astratto, con un principio valido sempre e comunque.

Purtroppo, in Italia c’è ancora per questa questione un approccio ideologico nel senso deteriore del termine: non si riesce ad andare oltre il terzomondismo d’accatto, per cui tutto va accettato in quanto loro sono poveri (persino quando non lo sono affatto!), ed il corrispondente fascismo strisciante, per cui non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono rom.

Purtroppo, pare che in Italia, invece di avere discussioni basate su dati e proposte concrete, qualsiasi problema debba dare necessariamente luogo a isteria, scaricabarili e strumentalizzazione. La rete, tra le altre cose, dovrebbe essere un luogo sufficientemente libero e pacato per cominciare a rovesciare questo approccio. Eppure, quando non più di tre settimane fa Grillo ha lanciato l’allarme, i benpensanti della blogosfera l’hanno ricoperto d’insulti. Mi sa che è proprio vero che la nostra politica e i nostri media, tanto criticati in questo periodo, si limitano a riflettere la mentalità del romano medio.

[tags]rom, violenza, tor di quinto, grillo[/tags]

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giovedì 1 Novembre 2007, 19:00

Taxi o scherzetto

In questo momento sono sul palco, in mezzo al webcast del Public Forum di ICANN. Spero però che non stiate guardando: ho una faccia…

Ieri, difatti, era la nostra unica serata libera, ossia priva di una cena di lavoro con questa o quella constituency; io e una manciata di altri membri del Board ci siamo aggregati alla cena organizzata dai gestori di ccTLD, per gozzovigliare, spettegolare e passare una buona serata.

Siamo finiti al ristorante Chart House di Marina del Rey, che per chi non è del posto è non solo la zona di L.A. dove si trova l’ufficio di ICANN (ma non il meeting, che è qualche chilometro più giù, vicino al LAX), ma una delle zone più “in” ed esclusive, essendo costruita attorno a un grande porto turistico pieno di yacht di lusso. Il ristorante si trova proprio su una delle propaggini che si spingono verso il mare, con le barche sui lati e una fila di esclusivissimi condomini di lusso nel mezzo, circondati da palme e altri alberi. Insomma, un bellissimo posto, ma completamente deserto, tanto è vero che pur essendo la sera di Halloween non si vedeva in giro nemmeno un cane: se gli angelini lo festeggiavano, lo festeggiavano altrove.

La cena è stata interessante, e ho chiacchierato prima con Thomas Narten, il membro del Board che rappresenta la IETF, e poi con Paul Twomey, il gran capo in persona, che ha raccontato storie sulle piane australiane in cui è nato. Poi, verso le undici e un quarto, ci siamo alzati e – a parte Twomey, che era in macchina – siamo usciti per attendere i taxi: un certo numero, visto che eravamo una trentina abbondante.

Peccato che dopo mezz’ora fossimo ancora lì, e non si fosse visto niente. A quel punto sono partite multiple telefonate; tre diverse compagnie di taxi, interpellate, hanno promesso l’arrivo di taxi entro cinque minuti, ma ovviamente non è arrivato nulla, se non la rara BMW o Lexus che si infilava nei garage circostanti. Abbiamo mobilitato l’albergo del meeting, che ha promesso di reperire un pulmino. Uno dei partecipanti, alla fine, si è avviato a piedi verso il Marriott che dista un chilometro da lì, cercando di trovare dei taxi laggiù.

L’unico risultato è stato l’arrivo di una macchina della polizia, a fari spenti, per vedere cosa succedeva; noi inesperti ci stavamo affollando attorno al finestrino per chiedere aiuto, ma per fortuna nel gruppo c’era un americano che ha urlato di fermarsi, che i poliziotti che vedono avvicinarsi al loro finestrino, di notte, un gruppo di venti persone – anche se in giacca e cravatta – tendono all’azione preventiva, e non voglio sapere quale.

Dopo un’ora, finalmente, è arrivato un taxi, e ovviamente sono stati instradati prima donne e bambini. Il secondo taxi è stato quello delle scene pietose: tutti i distinti partecipanti erano distrutti dall’attesa e dalla prospettiva di non vedere altri taxi per un’altra ora, ma nessuno voleva farsi vedere nell’atto scortese di soffiare il passaggio agli altri. O meglio, quasi nessuno, visto che il membro neozelandese del Board, piuttosto provato, ha approfittato dell’attimo di esitazione per tuffarsi nel taxi, suscitando risate e “buu” del resto del gruppo, e anche varie foto a memoria dell’incidente.

Poi la situazione si è normalizzata, anche se il terzo taxi è andato, con uno scatto veramente imperioso e uno sguardo autoritario da dignitari del Regno Centrale, ai cinesi di CNNIC. E insomma, io e mister IETF ci siamo infilati insieme a un gruppo misto neozelandese-latinoamericano e siamo arrivati in camera all’una di notte.

Per cui, perdonate se stamattina ho lo sguardo spento. Però il tonno crudo, la bistecca extralarge e il mezzo chilo di gelato al caffè con panna erano eccellenti!

[tags]icann, halloween, taxi, bistecca[/tags]

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