L’inutilità del software libero
Il motivo per cui sono venuto in Cina è l’acquisizione di un prodotto software per Internet, che una azienda cinese ha realizzato (mettendoci una decina di sviluppatori per due-tre anni) e che ora vorrebbe cedere.
Il prodotto è bello e funziona bene, è parecchio avanzato e anche tecnicamente all’avanguardia – certamente più degli equivalenti progetti europei e americani. Però ha un difetto: per ora, l’unica implementazione disponibile utilizza i formati multimediali di Windows Media e gira solo come plugin per Internet Explorer su Windows. Per cui, ovviamente, siamo arrivati con le nostre richieste per chiedere se ci facevano anche il porting.
Abbiamo così dato vita a una conversazione surreale con l’amministratore delegato e il direttore tecnico di questa azienda cinese, che suonava più o meno così:
Italia: “Dunque, vorremmo però che il sistema utilizzasse anche Flash, non solo Windows Media.”
Cina: “Flash? Sì, ne abbiamo sentito parlare, ma perché volete usare Flash? Tanto i computer hanno già tutti Windows Media.”
Italia: “Beh, no, non tutti, dipende dal sistema operativo… e poi anche il browser cambia, ci servirebbe che funzionasse anche dentro Firefox.”
Cina: “Firefox? Una volta l’abbiamo visto, ma qui da noi non si usa, se volete lo guardiamo meglio…”
Italia: “Sì perchè, sapete, ci servirebbe davvero che il sistema funzionasse con altri sistemi operativi, non solo con Windows.”
Cina: “Certo, ma è già così: funziona anche con Windows Vista.”
Italia: “Ok, abbiamo capito, ma a noi interesserebbe farlo funzionare sui Macintosh.”
Cina: “Macintosh?? Cos’è?”
Italia (mostrando iBook): “Ecco, questo, vedi… il sistema operativo è una variante di Unix.”
Cina: “Unix?”
Italia: “Non usate Linux?”
Cina: “Linux?”
Il punto è peraltro ovvio: in un paese dove la proprietà intellettuale è un concetto alieno, e dove – come da noi una decina di anni fa – il software è quasi sempre copiato e si trovano facilmente CD pirata a prezzo stracciato ovunque, tutti hanno Windows, Internet Explorer e Windows Media; non c’è alcuna necessità di utilizzare altro. Il software libero quindi è una idea incomprensibile ai cinesi, visto che “free as in free beer” il software lo è già , e “free as in free speech” è un concetto culturalmente alieno.
L’unica spinta che sta cominciando a portare Linux da queste parti è, paradossalmente, proprio il fatto che gli occidentali comincino a insistere seriamente perché i cinesi smettano di copiare il software, oltre alla naturale avversità che i cinesi hanno (e che dovremmo avere anche noi) verso l’idea di una emorragia di soldi in licenze verso gli Stati Uniti.
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