Girone infernale
Cioè le Gru al sabato pomeriggio: io dovevo andarci assolutamente, ma non è stato un bel vedere. Anzi, mi ha fatto pensare molto male degli esseri umani.
E non parlo mica di carenze minime, tipo il tizio che entra da Fnac e chiede al commesso se ha preson bric; e io fossi stato nel commesso gli avrei risposto “sì, e ci ho messo il latte”. No, sto parlando proprio di torme di persone il cui comportamento non ha nulla di ciò che distingue gli uomini dalle bestie.
In fondo, chi legge questo blog è una piccola minoranza; per arrivare fin qui bisogna già avere un computer, un accesso a Internet, la conoscenza per usarli e l’interesse per gli argomenti più vari. Il resto dell’umanità nei paesi sviluppati vive in una naturale sequenza dormire – mangiare – cagare – trombare – comprare cellulare che riproduce senza variazioni il comportamento dei protozoi di milioni di anni fa; a parte l’ultima azione che è culturale, e probabilmente i protozoi per sentirsi accettati dal mondo si scambiavano pendagli di ameba o frammenti di alga, o magari andavano in chiesa a sentire un protoratzinger.
Tutto ciò, riportato ai giorni nostri, si esplicita in comportamenti quali:
a) mettere al mondo dei figli che devono assolutamente mangiare uno yogurt in mezzo ai tornelli d’ingresso del Carrefour, rischiando ovviamente l’investimento da parte della folla;
b) mettere al mondo dei figli che devono urlare “voglio la mamma” almeno 120 volte di fila senza mai prendere fiato tra l’uno e l’altra, a volume altissimo, senza che tu ti ritenga obbligato a dargli i quattro educativi ceffoni che serviranno a non farli diventare dei drogati quando compiranno quindici anni;
c) assillare il povero commesso del Mediaworld, indaffarato con altri dieci clienti, chiedendo come fai a mettere l’antenna dell’autoradio che prenda anche la TV e però abbia anche le lucine tipo Supercar;
d) litigare col tuo lui perché ha ricevuto una telefonata di Pina (che con un nome così, non me la vedo a fare la sciantosa) e poi darti un appuntamento per far pace davanti al municipio di Nichelino;
e) lamentarti che ti sono venute le pustole in faccia dopo che il tuo lui ti ha baciato lì sopra con troppa foga;
f) eccetera eccetera.
Giuro, la prossima volta torno al Lidl, dove almeno non ci sono italiani per cui non capisco cosa si dicono!
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