Mastella uno di loro
Credo che difficilmente si possa trovare un video che illustra l’Italia meglio di quello qui sotto.
Si tratta della Iena Alessandro Sortino – quello rosso – che va ad intervistare Elio Mastella, figlio di Clemente, cercando nel solito stile delle Iene di metterlo all’angolo sui presunti privilegi che l’ex Ministro della Giustizia avrebbe conquistato per i propri familiari. Mastella jr. snocciola il proprio curriculum – laureato in Ingegneria con 110 e lode, settimo livello metalmeccanico in Finmeccanica con contratto da 1800 euro al mese – e poi, quando proprio non ce la fa più, fa notare alla iena che lui, invece, è figlio di Sebastiano Sortino, giurista di Siracusa, direttore generale della FIEG (la federazione degli editori), e uno degli otto commissari dell’Autorità Garante per le Telecomunicazioni, quella che regolamenta le televisioni (proprio bene, come dicevamo per Sky).
Se sia più a rischio raccomandazione la carriera di Sortino jr. da intrattenitore in Mediaset, rispetto a quella di Mastella jr. da ingegnere in Finmeccanica, giudicatelo voi. Io continuo a sperare di non vedere mai più alcun Mastella in posizioni di rilievo politico in questo paese, e anche di vedere invece una Mani Pulite 2 che tolga di mezzo un po’ di “corrotti di poi”, cioè quei personaggi politici che, ora come nel 1991, sembrano o incapaci o corrotti, e di cui poi, grazie alla magistratura, si scopre tipicamente che è la seconda ipotesi.
Ciò detto, vedo anche evidente il rischio che di Mastella, come di Craxi quindici anni fa, una classe politica non meno compromessa di lui faccia il capro espiatorio da offrire alla cittadinanza incazzata, per cercare poi di tirare avanti esattamente come prima.
E quindi, ben venga questa conferma che, con pochissime eccezioni, tutti coloro che lavorano oggi in posizioni di rilievo, sia nella politica che nei media, sono dentro il sistema fino al collo; non importa quanto pretendano di essere alternativi.
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21 Gennaio 2008, 11:51
La questione è che giuridicamente il sig. Mastella non ha commesso alcun reato… dal punto di vista morale è marcio fino al midollo e il suo discorso è da Paese sottosviluppato e non da Paese avanzato. Il concetto è che in una democrazia che si vorrebbe avanzata un discorso come quello di Mastella padre non dovrebbe neppure passare per l’anticamera del cervelletto di un politico… però non possono essere i giudici a decidere l’ordinamento di una Nazione secondo delle sentenze e delle indagini “creative”, su presunti reati quanto meno interpretabili…
Bisognerebbe… bah… non credo che l’Italia sia “bonificabile”… per cui mettiamoci in poltrona e gustiamoci il prossimo spettacolo del Circo Barnum che ogni giorno presenta uno spettacolo diverso!!! Tanto il biglietto è tra i più salati del Mondo Occidentale, e tanto vale non perdersi nemmeno un fotogramma e/o una sillaba!
21 Gennaio 2008, 13:38
Attila ha ragione: Mastella non ha commesso reati (almeno, da quello che ho letto). E’ solo marcio. Ed è in buona compagnia, se ad esempio si guarda quella puntata di ‘Report’ dedicata alla politica in Calabria.
Mi ha lasciato perplesso l’atteggiamento del Parlamento: sono tutti d’accordo con Mastella (con poche eccezioni, quali Di Pietro).
Ovvero i politici vogliono avere le mani libere per i loro intrallazzi, e non gradiscono che la magistratura ci metta il naso (pardon, l’orecchio).
Questo è comprensibile, visto che la politica moderna (in genere) si basa sul consenso e non sull’ideologia.
Una volta accettata questa visione, non vedo motivo di scandalo alcuno.
Il secondo problema è quello di una magistratura che indaga non su precise ipotesi di reato, ma optando per intercettazioni a tappeto, sparando nel mucchio in attesa che qualcosa accada, trasformando uno stato di diritto in uno stato di polizia.
Purtroppo, sperare che il Parlamento da solo si impegni in una riforma morale di sé stesso, è molto più di una utopia.
21 Gennaio 2008, 14:16
La cosa più deprimente è che nessuno si chiede quella che per me sarebbe l’unica cosa rilevante: il Mastellino fa bene o no il suo lavoro? A vedere il malriuscito tentativo di linc… ehm l’intervista sembra pure un ragazzotto sveglio.
23 Gennaio 2008, 16:16
Mi è francamente difficile stabilire, non avendo letto gli atti dell’inchiesta, se davvero le accuse a Mastella e consorte sono inconsistenti oppure no. Avevo trovato invece abbastanza capziosa la richiesta di provvedimenti disciplinari nei confronti di De Magistris (nel merito dico, non perché mi sia simpatico o meno). Mi è più facile invece considerare che il modo essenzialmente corporativo che abbiamo sempre di concepire i rapporti sociali fanno sì che si parli di magistratura nel suo complesso e non di singoli magistrati, che la magistratura si difenda in blocco senza fare distinguo e che la politica si difenda in blocco senza fare distinguo. E’ una battaglia di posizione che si gioca non tra singoli individui ma tra corporazioni o caste (se preferite): di qui la solidarietà più o meno strisciante nei confronti di Mastella. E non ci sono naturalmente solo politici e magistrati, ma anche giornalisti, avvocati, notai e quant’altri…
Altrettanto tipico il fatto che un gruppo di potere, quando si sente con le spalle al muro, individui un capro espiatorio al quale addossare tutte le colpe. In questo modo si abbandona al suo destino un individuo con tutte le conseguenze che ciò può avere sulla rete relazionale che risponde ad esso, ma ci assicura la salvaguardia del sistema.
La risposta a Mani Pulite se ci pensate non fu, come sembrerebbe ovvio, un giro di vite contro i reati connessi, (corruzione, concussione, finanziamento illecito) ma al contrario una svolta garantista. Come a dire: avete avuto la vittima sacrificale, adesso però lasciateci intrallazzare in pace!
Ricordo distintamente quando nel 1995, andando dal solito parrucchiere che si lamentava sempre dei politici corrotti, per la prima volta lo sentii invece lamentarsi dei giudici impiccioni, una svolta…
24 Gennaio 2008, 09:49
Se non sbaglio la decisione di censura e trasferimento di De Magistris è stata presa da dei magistrati.
Per quanto riguarda il tuo parrucchiere, semplicemente rifletteva quello che i mezzi di comunicazione dicevano: forcaioli prima, garantisti dopo.
25 Gennaio 2008, 10:17
Blindwolf:
Nonostante il CSM abbia accettato la richiesta di Mastella, continuo ad avere l’impressione che le accuse mosse al PM non fossero tali da motivare un trasferimento. Ma ovviamente non sono un giurista… Cionondimeno mi pare soprattutto di dubbio gusto chiedere il trasferimento di un magistrato che sta proprio indagando su di te.
Considerazione: che brutto che la parola garantista venga contrapposta alla parola forcaiolo, come se il garantismo fosse un concetto negativo. Purtroppo l’avere sempre impugnato il garantismo per guadagnarsi l’impunità ha prodotto anche questo pessimo risultato.
25 Gennaio 2008, 15:22
CSM: condivido le tue considerazioni, ma capirai che al CSM sono magistrati pure loro.
garantismo/forcaiolismo: ho usato i termini più in voga, nonostante non siano probabilmente quelli corretti. In uno Stato di diritto è fondamentale l’applicazione della legge, ovvero che vengano svolte indagini ed eventualmente istituiti processi nei confronti dei sospettati di aver infranto la legge. Ovviamente tali applicazioni possono essere esercitate in modo più leggero o più pesante (da qui le differenti definizioni, ma quello che conta è che la legge venga applicata).
Ora mi rendo conto che non go sbagliato a scrivere garantista, ma forcaiolo: prego usare il termine giustizialistaal posto del secondo (veramente negativo come connotazione).
26 Gennaio 2008, 13:40
ma 1.800 euro al mese sono pochi?
mi sembra che Mastella jr dichiari il suo stipendio con aria un po’ schifata… ma quanti suoi colleghi percepiscono uno stipendio simile?
ha un comportamento completamente distaccato dalla realtÃ
26 Gennaio 2008, 15:07
Col cazzo che Mastella ha preso 110 e lode!!!1!1
Io mi sono laureato il suo stesso giorno e ha avuto un voto inferiore!!1!
26 Gennaio 2008, 15:42
Se è per questo anche “La Stampa” nel Dicembre 2000 aveva annunciato tale voto di laurea ad un certo giovanotto di nome “John” (suo fratello si chiama invece “Lapo”), ma tutti al Politecnico di Torino sapevano che il suo voto di laurea era ben inferiore al 100… Gli altri tesisti del mio gruppo (io mi sono laureato nella stessa sessione di quel giovanotto dal nome e cognome inglese, avevano messo il tappeto rosso davanti all’aula magna apposta per lui) non si reggevano in piedi dalle risate.