I giovani lavoratori della conoscenza
Visto l’interesse, come anteprima dell’intervento che penso di fare al Barcamp ho pensato di pubblicare questa disamina dei problemi che hanno i lavoratori della conoscenza, categoria trasversale e difficile da definire, che racchiude una quota di lavoro dipendente, parecchio lavoro fintamente subordinato – cioè persone che di fatto fanno il dipendente, lavorando principalmente per un singolo committente e con orari e compiti rigidi, ma sono inquadrate in modo precario per risparmiare sul costo del lavoro – e tutta la galassia degli autonomi e delle partite IVA che svolgono lavori cosiddetti “atipici”, dal consulente al giovane imprenditore passando per i lavori artistici e gli sviluppatori a gettone.
Si tratta di un insieme di persone che nella mappa politico-economica dell’Italia non esistono, sia perché prevalentemente giovani, sia perché rientrano difficilmente nello schema tradizionale padrone – professionista – impiegato – operaio attorno a cui sono organizzate le relazioni sociali e le forme di assistenza collettiva. Per questo motivo queste persone sono tra quelle che subiscono più di tutte i danni della precarietà , ma anche quelli di un sistema bloccato e privo di meritocrazia. Eppure questo è anche l’unico settore con speranze di far nuovamente crescere l’economia italiana.
La rete è per tutti noi che facciamo parte di questo gruppo uno strumento fondamentale; sarebbe il caso di provare ad usarla per uscire dall’invisibilità e sollevare all’attenzione del mondo politico (di qualsiasi schieramento) i problemi che viviamo quotidianamente. Sul come… se ne discuterà al Barcamp e nella blogosfera!
P.S. per .mau.: no, non sto fondando un partito.
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