[[Coldplay – Violet Hill]]
Anche questa è stata una settimana musicale, e non solo perché dopo il coro di Livorno sono andato a scaricarmi Pet Sounds dei Beach Boys; in quel caso ammetto di essere rimasto un po’ deluso, perché è un album di cui ho sentito parlare (da Doonesbury) fin da quando ero ragazzo, e se leggi la pagina sulla Wikipedia inglese sembra il prodotto di uno sforzo creativo mahleriano, dalla complessità inenarrabile e dalla sofferenza infinita; poi lo metti su e ci sono quattro ragazzini che fanno coretti “uuu-uuu-uuuh, pa-ppaa” con la profondità emotiva di un criceto.
Cioè no, ok, è iperprodotto, è orecchiabile, è carino, God Only Knows è un capolavoro che fece rosicare pure Paul McCartney, e c’è dentro più o meno qualsiasi strumento musicale sia stato mai inventato, tanto che sembra sponsorizzato da un grande magazzino specializzato, tipo il leggendario Meruladibrà , che poi nessuno ha mai capito perché se vuoi comprare una chitarra a Torino devi andare fino al paese di tre lettere. Ma è proprio vero che la storia della musica moderna comincia da Hendrix, quel che c’è prima è archeologia.
Ma non divaghiamo: lo scopo di questo post è segnalare che sta uscendo il nuovo disco dei Coldplay. Potevate farne a meno? Potevatelo, ma sarà impossibile lo stesso. Io ho molto apprezzato X&Y, ma solo perché ero in un periodo depresso: riascoltato ora, è una vera lagna… ma magari è solo che i dischi si consumano, quando ne hai sfruttato completamente il contenuto emotivo li puoi archiviare e ritirare fuori solo ogni tanto per una rimpatriata. Comunque, c’è una buona notizia: il sound del singolo Violet Hill è piacevolmente diverso dal disco precedente. Radiofonico, leccatino, ma un po’ più duro e con una spaziale armonia di piano solo alla fine. Promette bene.
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