Razzismo
L’idea di rendere reato l’immigrazione clandestina mi pare peregrina: un clandestino che lavora dovrebbe essere regolarizzato, mentre uno che non lavora e non ha lavorato per un certo tempo dovrebbe essere espulso, a maggior ragione se commette reati o vive di espedienti ai semafori; non si capisce a cosa serva metterlo in carcere, se non ad affollare le carceri. Mi sembrerebbe quindi più urgente risolvere il problema per cui l’80% dei clandestini che andrebbero espulsi restano in Italia perché non c’è abbastanza posto nei CPT per accoglierli in attesa di caricarli su un aereo.
Detto questo, sono rimasto indignato dall’offensiva anti-italiana che si è scatenata in giro per l’Europa, a partire dal governo spagnolo; Zapatero, peraltro, è un noto affondatore di gommoni, e sta biecamente sfruttando Berlusconi per rifarsi una verginità con l’ala buonista del suo partito, magari anche impaurito dall’idea che un po’ più di severità alle frontiere italiane comporti più gommoni sulle coste spagnole. Tempo fa, a fare la voce grossa era la Romania; e poi, esponenti politici di mezza Europa. E noi che facciamo? Non solo chiniamo la testa, ma ci facciamo del male da soli, ad esempio mandando a Strasburgo l’inneffabile Agnoletto ad esibire un cartello che dà del razzista al governo scelto da quelli che gli pagano il lauto stipendio, cioè i cittadini italiani: senza vergogna.
Noi, se avessimo ancora un po’ di dignità nazionale, risponderemmo nell’unico modo sensato: tutti insieme, di destra e di sinistra, diremmo a Zapatero e soci che l’Italia ha il diritto di scegliersi il governo che vuole e di adottare le politiche che vuole, nell’ambito dei trattati internazionali che abbiamo firmato; e se li stiamo violando, che ci denuncino nelle sedi opportune (dove l’Italia peraltro perde regolarmente le cause). Ma anche se Zapatero e sodali avessero ragione, non è accettabile che si immischino in questo modo, né che insultino regolarmente l’Italia un giorno dopo l’altro.
Sicuramente in Italia c’è del razzismo, alimentato dall’incapacità delle istituzioni (ma anche di troppi gruppi sociali italiani, a partire dalla sinistra e dalla Chiesa) di distinguere tra l’immigrazione sana e i delinquenti, di aiutare i primi e punire i secondi senza lassismo e senza buonismo. Ma dopo questi giorni mi pare chiaro che in Europa c’è altrettanto razzismo: contro l’Italia e gli italiani.
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