Cicli e ricicli
Ieri pomeriggio sono andato in ufficio; una volta ci andavo tutti i giorni, poi ho cominciato a diversificare le mie attività e a lavorare da casa, e ora ci capito un paio di volte al mese. Causa piogge, era parecchio tempo che non ci andavo in bici; in questi giorni però ho deciso di ignorare il problema, e quindi ieri ero in giro per la città in bicicletta nonostante il rischio dell’acqua.
Sono arrivato in ufficio verso le 14, tutto bene; ho fatto la mia riunione; circa alle 17,30 ho reinforcato il mezzo per tornare indietro, proprio mentre iniziavano a cadere timide ma insistenti gocce di pioggia. Mi era già capitato un paio di anni fa di prendermi la pioggia su questo percorso; non era stato poi così male, ma preferivo non ripetere l’esperimento. Così ho preso le vie a tutta velocità , cercando di fare il percorso più diretto e rapido per arrivare a casa, anzi visualizzandomelo in anticipo per farlo sembrare più corto.
E’ stato solo quando sono arrivato su corso Cincinnato all’altezza di via Pianezza, praticamente alla Pellerina, che ho realizzato: sì, ma quale casa? Ecco, forte di anni di abitudine, avevo preso in automatico il percorso che portava alla casa vecchia, e che per la casa nuova costituisce un significativo allungamento.
E così, divertito sotto la pioggia dai cicli della vita, ho dovuto riparare; ma non tutto vien per nuocere, perché la situazione mi ha regalato un attraversamento diagonale della Pellerina, verde, bagnata e deserta a parte qualche residuo jogger e qualche cane, fino all’ardita struttura elicoidale che supera le pendici di corso Monte Grappa. Proprio in cima al primo GPM, il ponte ad arco sulla Dora, mi sono fermato un attimo: da lì, messere, si domina la valle.
Il fiume non è più al livello di guardia, ma è lo stesso enormemente alto, solo un metro sotto il bordo delle pareti di pietra, quasi a invadere il declivio dell’erba. Sotto il cielo grigio, in mezzo al verde lucido dei prati e a quello più scuro degli alberi, un enorme flusso forzato di acqua altrettanto grigia sforza lo stretto letto del fiume per arrivare a valle. Sembra effettivamente che debba prima o poi rompere le costrizioni, e strabordare per tutto lo spazio visibile, fino a sommergere le terre. Non succederà , ma è lo stesso uno spettacolo magnifico.
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