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martedì 24 Giugno 2008, 13:58

Facciamoci riconoscere

Immagino che anche voi sarete rimasti un po’ colpiti dall’ubiquo spot della Fiat, con Richard Gere che guida una macchina da Hollywood fino in Tibet come se nulla fosse. E ciò non solo perché è piuttosto incredibile che la macchina ci arrivi veramente e senza un graffio, vista l’età del testimonial; ma perché, ecco, siamo sicuri che sia il momento buono per tirar fuori la faccenda?

Se l’importante era che se ne parlasse, in Fiat ci sono riusciti: ieri la notizia delle loro parziali scuse alla Cina era addirittura in rotazione tra le sovraimpressioni della CNN durante il telegiornale (qui l’articolo). Ovviamente in Italia non se ne parla molto (mai parlar male della Fiat), ma all’estero abbiamo fatto ridere un po’ tutti: perché, al di là delle opinioni politiche, l’unico risultato dello spottone sarà quello di far arrabbiare i cinesi per il richiamo al Tibet e l’uso di un testimonial politicamente “carico” come Gere, e poi di fare arrabbiare gli occidentali per le scuse prontamente offerte alla Cina. Bel colpo!

Naturalmente, c’è una sola spiegazione per questa figuraccia: che in Fiat pensassero davvero che, trasmettendo lo spot solo in Europa, in Cina nessuno se ne sarebbe accorto. Quando gli hanno fatto notare che lo spot è immediatamente comparso su Youtube in varie versioni, subito riempite di commenti nazionalistici dai cinesi e anti-cinesi dagli occidentali, da Mirafiori hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Iutub? Ch’a l’è?”. Non c’è quindi da stupirsi del risultato: permettetemi solo di dubitare che faccia bene alle vendite.

[tags]fiat, gere, spot, pubblicità, tibet, cina[/tags]

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11 commenti a “Facciamoci riconoscere”

  1. Piero:

    Il fatto grave non è tanto che Gere sia andato in Tibet, ma i messaggi sublimali che vengono trasmessi con il video pubblicitario, così come in tanti altri messaggi pubblicitari. Per esempio l’impronta della mano sinistra lasciata sulla neve dal bambino rivela un mostro da sei dita. Lo si nota meglio bloccando la sequenza video sulle impronte. Contate le dita delle mani. Perché le impronte delle mani sinistre hanno sei dita? I bambini tibetani non credo siano dei mostri con mani da sei dita.

  2. unochenonhatempodaperdere:

    ma soprattutto,perché uno dovrebbe perdere tempo a bloccare la sequenza della pubblicità? Perché invece non vai a svuotare il mare con un secchiello?

  3. Tizio:

    certo che i nick che si inventano i flammer di questo blogge sono sempre più fantasiosi.
    Me ne ero accorto anche io delle sei dita, e non c’è neppure bisogno del fermo immagine; mi stupisco anche che Gere con tutte quelle rughe abbia ancora dell’advertising appeal.

  4. Piero:

    Le pubblicità nascondono spesso messaggi di vario tipo. Alcuni sono di tipo subliminale, cioè che vengono percepiti a livello dell’inconscio, altri sono più espliciti o di tipo psicologico. E’ chiaro comunque che le impronte del video non coincidono con la reale posizione delle mani e che si tratta molto probabilmente di un videomontaggio. Ma perché far passare il messaggio che l’impronta di una mano umana ha sei dita?

  5. Piero:

    Per dare un significato al messaggio delle sei dita ho trovato solo questo:
    su http://www.summagallicana.it/lessico/e/esadattilia.htm

    “Proiettiamoci ora in un monastero del Tibet. Qui i monaci conservano un’interessante e controversa reliquia criptozoologica: un’enorme mano mummificata dotata di sei lunghe dita. La storia la vuole associata al famoso Yeti himalayiano che i buddisti credono si aggiri nelle catene montuose locali.”

  6. Mir:

    @Piero: insomma, dal link che hai postato mi pare che il messaggio subliminale sia il seguente: in questa esadattilia c’e’ odore di zolfo, o meglio, il piede del Capro (il diavolo).
    E sulla potenza dei simboli e di come qualcuno suppone che influenzino la psiche e lo spirito umani (Buddisti, Shy, Rinnovamento nello Spirito, e potrei elencartene altri, gruppi con cui a suo tempo venni piu’ o meno direttamente in contatto e che alla fine non mi quadrarono per parecchie incongruenze e stranezze nel loro modo di agire) potremmo credo aprire un dibattito senza fine.
    Personalmente, ho parecchi dubbi sull’effettiva efficacia di questi messaggi nel direzionare con precisione alcunche’, anche se non nego che questa saturazione di simbolismi e significati (piu’ o meno) occulti possa, su certe menti avere effetti “disturbanti”.

  7. vb:

    Non so se sia questo il caso, ma spesso i pubblicitari inseriscono nei filmati elementi sorprendenti (facce mostruosamente deformi, suoni strani, immagini disturbanti) per fare in modo che il filmato stesso colpisca il subconscio e venga ricordato. Quello delle sei dita potrebbe essere un espediente di questo genere.

  8. semplicita:

    ma secondo me e’ molto piu’ semplice: due ciak per la stessa scena e “neve” finta mal spianata tra una scena e l’altro con conseguente piccola imperfezione laddove la mano si era impressa nel ciak prima…

  9. Paranoia:

    Voglio solo dire che a Mirafiori sanno cos’è YouTube…

  10. Paranoia:

    … e prima di dare il via alla campagna fanno verifiche con i colleghi cinesi. E pure immaginano che i principali acquirenti di Lancia Delta non saranno cinesi…

  11. Inguaribile ottimista:

    Anche io voglio pensar bene di mamma FIAT.
    In fondo FIAT sta dicendo:

    – Gere ci è simpatico e pure i bambini tibetani

    – se i cinesi si sono offesi, chiediamo scusa ma non ci occupiamo di politica dunque non avevano ragione di offendersi
    – noi continuiamo a dire che Gere ci è simpatico e pure i bambini tibetani

    In sostanza dicono che intendono fare affari con i cinesi ma senza fare compromessi alle proprie convinzioni.

    Direi che non è un messaggio da poco di questi tempi!

 
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