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venerdì 9 Gennaio 2009, 10:57

Nevica, cittadino ladro

Mentre riprendo la via della Liguria, chiudo questo trittico di post con un’ultima considerazione.

Da giorni, a Torino (ma anche a Milano…) infuriano le polemiche: praticamente tutti i cittadini, di qualsiasi ceto, cultura e credo politico siano, si lamentano per la scarsa preparazione e per l’inefficienza delle istituzioni nell’affrontare la nevicata.

La novità che mi ha fastidiosamente colpito è stata però che stavolta le istituzioni hanno risposto: essendo risultate inutili a calmare gli animi le solite interviste e le scuse più o meno credibili degli amministratori, il giornale cittadino – una istituzione in sé – pubblica con evidenza un editoriale di Gabriele Ferraris in cui, letteralmente, si prendono per il culo i cittadini che si lamentano.

Io sono incerto: da una parte concordo anch’io che molti cittadini si siano fatti prendere impreparati, non abbiano ottemperato ai propri doveri di spalare marciapiedi e garage (o non sapessero nemmeno di averli), non si siano minimamente adattati alla situazione e si siano infuriati a sproposito contro la prima autorità che capitava. Però mi ha dato molto fastidio leggere un editoriale in cui si dà per scontato che non ci fosse nulla di cui lamentarsi, che tutto sia stato fatto alla perfezione e che le proteste siano solo qualunquismo di madame schizzinose e studenti svogliati.

Mi sembra, quella sì, una forma di qualunquismo alla rovescia, da cui traspare tutto il fastidio che le istituzioni (non solo il sindaco e gli altri amministratori, ma evidentemente anche il giornale cittadino) provano per questi loro elettori e clienti che non si rassegnano a prendere in silenzio quel po’ di servizi sempre più singhiozzanti e scadenti che vengono loro graziosamente elargiti, e “fa’ che ‘t n’abie”. Sembra un po’ che, dopo anni di critica generalizzata alla politica, la politica reagisca con una critica generalizzata ai cittadini, dimostrando apertamente che li vuole soltanto zitti e sudditi, e che la loro eventuale faciloneria va benissimo quando si tratta di cavalcarla per farsi votare, ma va meno bene quando si ritorce contro i politici una volta che, giunti al potere, non hanno più bisogno dei voti.

[tags]maltempo, neve, torino, istituzioni, politica, cittadini, la stampa, informazione[/tags]

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9 commenti a “Nevica, cittadino ladro”

  1. Paolo:

    A me pare un articolo molto sensato, certe proteste e certi sensazionalismi non dovrebbero esserci quando nevica a Torino o a Milano, diverso sarebbe se nevicasse a Roma, lì siamo tutti impreparati.

    Poi l’anima lagnosa dell’umanità ce l’abbiamo tutti eh, quando a Roma piovve per giorni e giorni io mi sono trovato a metterci tre ore per fare 40 km maledicendo Alemanno che non aveva chiuso gli uffici pubblici e le scuole.

  2. .mau.:

    ma qualcuno ha commentato da Ferraris “e allora perché non prendi metro+bus tutti i giorni”? (che poi non l’ho nemmeno trovato male come articolo, dicendola tutta)

  3. vb:

    .mau.: Commenti disabilitati :-)

  4. .mau.:

    @vb: compriendo :-)

  5. Alberto:

    riassumendo:Insomma come si permette questo Gabriele Ferraris di criticare noi cittadini che ci facciamo il culo tutti i giorni e paghiamo pure le tasse e poi ci vengono pure a fare le multe se parcheggiamo in divieto?

    L’abitudine di accettare con fastidio qualunque critica al nostro comportamento individuale e di ribaltare tutto sulla classe politica corrotta ed inefficiente è vecchia quanto la nostra società. Eserciti di governanti populisti hanno prosperato sull’identificazione di tutti i problemi nella classe politica corrotta ed inefficiente e sul prospettarci mirabolanti cambi di governo che ci avrebbero dato una società finalmente migliore senza nessuno sforzo da parte nostra.
    Mi piacerebbe che finalmente capissimo che la società migliore la dobbiamo costruire noi, con i nostri sforzi individuali, rispettando quei valori che chiediamo a chi ci governa di rispettare. Che lo dica Gabriele Ferraris o un altro poco importa. Importa rendersi conto che molti dei problemi che addebitiamo alla nostra classe politica sono legati invece a nostri comportamenti individuali irrazionali, stupidi o egoistici a cui pretendiamo poi che la classe politica ponga rimedio. Importa ricordarsi che la classe politica è fatta di persone esattamente come noi, con i nostri stessi vizi e non possiamo aspettarci che sia migliore di noi.

  6. francesca:

    ho letto l’articolo di ferraris seguendo il link, e l’ho trovato un bell’articolo sagace, naturalmente non avendo vissuto la tragedia della neve a torino non sono in grado di giudicare la legittimità delle lagnanze prese di mira nell’articolo.
    però se fossi stata un bravo giornalista francese avrei potuto fare un articolo del genere sulle lagnanze conseguenti alla nevicata su marsiglia del 7 gennaio, servendomi per esempio dei post alla fine di questa pagina:
    http://www.laprovence.com/articles/2009/01/08/679371-Region-Neige-en-Provence-le-point-a-16h.php
    quel povero sapin che si è fatto divorare vivo per non aver previsto scorte di sale in una città di mare, o per non aver capito che doveva chiudere subito le autostrade quando magari stava dormendo tranquillo smaltendo i vapori del vino d’annata pagato la sera prima coi soldi dei contribuenti!
    tutto il mondo è paese…. ripeto, non ho vissuto la neve pazza a torino, ma resto propensa ad apprezzare un bell’articolo come questo piuttosto che le lagnanze di chi si lagna col sole o con la pioggia, col vento o con la neve.
    e dò ragione ad alberto, la classe politica che abbiamo non è altro che lo specchio della società che siamo.

  7. vb:

    Alberto: Ma se la Provincia ha finito il sale, i marciapiedi più sommersi dalla neve sono quelli di scuole e ospedali e in certe periferie non è passato nemmeno uno spazzaneve, sei sicuro che la ragione siano “nostri comportamenti individuali irrazionali, stupidi o egoistici”? Sicuramente il nostro mondo è pieno di pigri lamentosi e passivi-aggressivi e questo è un problema, però quello che fa Ferraris è cercare di convincerci che quello era l’unico problema, ed è questo che non si può accettare.

    Altrimenti viene il dubbio che molti di noi non solo si siano abituati a prenderselo sempre nel posteriore da chiunque abbia un minimo di potere di qualsiasi genere – che sia il politico, il ristoratore che raddoppia i prezzi con l’euro, l’artigiano che se gli chiedi fattura non viene, la grande azienda che devasta il territorio per interesse privato ecc. – ma che gli piaccia pure… anzi di più, sembra che quelli che ancora resistono a non provare piacere nel prendersela nel didietro vengono additati dagli altri come pericolosi sovversivi, mai contenti, qualunquisti e “disturbatori dei manovratori”.

  8. Alberto:

    vb: il Direttore della scuola, così come l’assessore provinciale sono persone in carne ossa che nel loro privato non si preoccupano di pulire il marciapiede davanti a casa, si dimenticano di fare le scorte del sale eccetera. Non si vede perché una volta indossati i panni dell’assessore o del Direttore di scuola dovrebbero trasformarsi in solerti ed efficientissimi amministratori, neanche fossero Clark Kent che si trasforma in Superman.
    Quando intervieni su questi temi individui quasi sempre una illusoria dicotomia tra cittadino e classe dirigente che nella realtà non esiste: la classe dirigente è fatta da cittadini e sono i cittadini che scelgono la classe dirigente e difatti i comportamenti della classe dirigente sono gli stessi dei cittadini. Perciò quando si ributta la palla di là dicendo: “non date la colpa ai cittadini, la colpra è della classe dirigente” in realtà si tratta solo di un alibi per continuare a fare tutti il comodo nostro, dall’operaio all’assessore.
    Se continuiamo a pretendere una classe dirigente migliore senza migliorare noi, non andremo mai lontano.

  9. Mike:

    Su specchio dei tempi di oggi c’è una lettera di una persona che dice che a spalare in una strada privata, in questi giorni, c’è solo un settantaquattrenne, mentre gli altri abitanti della strada o si lamentavano o comunque aspettavano che lui finisse il lavoro.

    Nel piccolo è una dimostrazione che il menefreghismo parte dal singolo cittadino, e come dice Andrea, poichè tutti i dirigenti ed amministratori pubblici sono cittadini, anche essi sono menefreghisti.

    Vb fai il discordo dell’artigiano che non rilascia fattura: se lo fa è perché in media chi lo chiama è disposto a lasciargli evadere le tasse: se tutti i clienti gli chiedessero fattura, lui sarebbe costretto ad emetterla e non a fare certi giochetti. Ma sotto sotto uno pensa che evadere le tasse è da fighi e quindi non si lamenta.

 
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