Drogati di audience
È difficile giudicare le persone da lontano, senza conoscerle. Ciò nonostante, la signora Daniela Martani, hostess dell’Alitalia ed ex concorrente del Grande Fratello, è diventata un personaggio degno di commento anche per chi, come me, piuttosto che guardare il Grande Fratello si rivedrebbe persino le infami partite del Toro di quest’annata storta.
Compare oggi infatti un lancio stampa che presenta la sua ultima intervista, rilasciata all’amico Giletti (ok, avere amici di Trivero (BI) è un punto a favore, ma non è sufficiente ad assolverla); esso viene prontamente ripreso da tutti i giornali, visto che di questi giorni non hanno nulla di importante da scrivere.
Bene, ecco cosa dice (o più probabilmente le fa dire il suo ufficio stampa) la signora Martani, con modestia e senso del ridicolo: per prima cosa specifica che “sono nata cantante e attrice”, nonostante, ricordiamolo, fino a tre mesi fa passasse le giornate a chiedere “biscotti o salatini?” sugli scassoni Alitaglia. Alla luce di questo, essendo ormai unanimemente considerato un diritto di tutti vivere senza fare un cazzfacendo il bufl’artista televisivo, ella denuncia a gran voce su tutti i giornali il sopruso operato dalla sua azienda nel chiederle, a fronte dello stipendio che percepisce, di fare anche il relativo lavoro; e, in generale, di non permetterle di regalare alla popolazione italiana ulteriori prove del suo sfavillante talento.
Sempre nel pieno rispetto delle proprie capacità , la signora prosegue criticando il capo dell’azienda per cui lavora, per poi aggiungere però che, se lui la invitasse a cena, lei si degnerebbe di accettare.
Infine, in tre righe, il capolavoro: la Martani afferma che Berlusconi, in questi giorni, ha avuto grande paura di lei. Sissignore: altro che Vaticano, Eluana o decreto sicurezza, Silvio ha passato le giornate a sperare che la signora lo risparmiasse, perché sarebbe bastata una sola parola critica della Daniela a far sì che le masse berlusconizzate si risvegliassero e smettessero di votare per lui (magari…). Sistemato Silvio, ne ha anche per l’altra parte: dice che Veltroni è un debole (e qui persino lei ci arriva) e lo esautora, indicando al PD di fare segretario tal Concita Di Gregorio (non ho idea di chi sia, dunque deduco che siamo giunti alla fase dell’“anche mio cugino sarebbe meglio di Veltroni”).
Naturalmente si può almeno sperare che queste sparate siano calcolate, e siano l’estremo tentativo della signora per non ritornare a chiedere “biscotti o salatini?” sugli scassoni Caìcaì. Ma temo davvero che invece non lo siano, e che ci sia nell’italiano medio qualcosa di profondamente malato: qualcosa che gli fa credere, una volta comparso per più di dieci minuti davanti a una telecamera, di essere ormai per questo diventato dio.
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