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lunedì 23 Febbraio 2009, 09:45

Ancora sui mezzi pubblici milanesi

Per completare il quadretto di questo weekend, ieri mattina a Milano, mentre tornavo a prendere il treno del ritorno, è morta di botto la 91 in mezzo alla strada in viale Romagna; il che peraltro non sorprende, dato che ormai anche ATM, come Trenitalia, adotta la politica di non fare alcuna manutenzione ai mezzi, intervenendo solo quando si rompono. Tra l’altro il mezzo era pieno di controllori che avevano appena chiesto il biglietto a tutti e stavano multando un extracomunitario che ovviamente ha dato in escandescenze: perché dovete farmi la multa se tanto il mezzo è scassato e devo andare a piedi? La reazione è stata “figa, chiamiamo la polizia”.

Aspettare un’altra 91 era un suicidio… del resto, era arrivata alla nostra fermata alle 10:36, mentre i passaggi schedulati da palina erano 10:28 e 10:43; insomma, più fuori orario di così non poteva essere. Per fortuna però c’era la 93 deviata da lì, che – dopo il passaggio consecutivo di due 61 in due minuti, ovviamente vuoti – è arrivata e ci ha portato a Piola, anche detta “la metro misteriosa” perché se non sai dov’è l’ingresso non lo troverai mai (è nascosta dietro l’angolo in una viuzza secondaria un isolato più avanti in una a caso delle sei vie che partono dalla piazza).

Di lì sono arrivato a Centrale, ho fatto il biglietto alle macchinette e ho preso il treno al volo, non senza ammirare ancora una volta l’idea geniale di eliminare il percorso drittissimo (macchinette nell’atrio + scale mobili centrali) che fino all’anno scorso ti portava in due minuti dalla metro al treno, e sostituirlo con un giro lungo quattro volte tanto, per due terzi in un orrido sotterraneo, che si conclude con lentissimi tapis roulant in salita perennemente ostruiti da viaggiatori della domenica (e non importa se ieri era domenica, rompono le scatole lo stesso!), che arrivano in stazione un’ora prima e poi bloccano il passaggio di chi ha fretta stravaccandosi sui passaggi mobili. Una ragazza davanti a me ha spostato una signora con una spallata degna di Materazzi, la signora è quasi finita a faccia in giù… Sono le “ristrutturazioni autogrill” di Trenitalia: l’importante non è offrire un servizio efficiente a chi deve prendere il treno, ma farlo passare il più a lungo possibile attraverso un’abbondante serie di negozi e di pannelli pubblicitari.

E pensare che ieri sera da Fazio c’era la Moratti che si vantava della fondamentale utilità dell’Expo 2015, nonostante il conduttore le chiedesse quello che pensiamo tutti, e cioè: ma non sarebbe meglio spendere quei millanta miliardi di euro in servizi ai cittadini? La risposta della Letizia è stata che il cemento fa girare l’economia, e che comunque per l’Expo stanno già organizzando anche “eventi sportivi di livello mondiale”. Insomma, circences senza panem per tutti.

[tags]milano, atm, trenitalia, mezzi pubblici, bus, treni, expo 2015, moratti, fazio[/tags]

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6 commenti a “Ancora sui mezzi pubblici milanesi”

  1. .mau.:

    guarda che ci sono ancora le scale dirette in Centrale, solo che sono nascoste bene.

  2. vb:

    .mau.: Grazie… ma non ci sono più le macchinette nell’atrio :-(

  3. .mau.:

    @vb: il ticketless funziona anche sui regionali :-P

  4. Fabrizio:

    Premesso che l’ineffabile Fazio mi dovrebbe spiegare perché l’Expo deve considerarsi orgoglio nazionale mentre le Olimpiadi vennero considerate orgoglio regionale (e come tali trattate dai media), mi sarebbe piaciuto ascoltare dalla ex-ballerina (neghi se può) Moratti perché mai Linate e Malpensa dovrebbero rimanere entrambi attivi, specie il secondo: noto buco nero dell’aviazione italiana.

  5. vb:

    La sua risposta è stata che senza Linate Milano è tagliata fuori dal mondo perché Malpensa è troppo scomodo, e che Malpensa va limitato ai voli intercontinentali (5 al giorno o qualcosa del genere…).

  6. Gaetano:

    Abbiamo una Costituzone da difendere ma anche da modificare,dato che quando fu elaborata,1945 e il 1947,rifretteva le condizioni di un paese che oggi è profondamente cambiato.La costituzione la si può modificare salvagurdando i principi fondamentali.pittore antimafia Gaetano Porcasi

 
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