S’è incazzato Chiamparino
Forse avrete letto l’intervista di oggi su La Stampa a Chiamparino, in cui spara a zero su coloro che si sono opposti alla fusione tra Iride ed Enìa.
La materia del contendere era chiara: alcuni partiti della maggioranza di Chiamparino concordavano con la posizione storica di Grillo e dei comitati del settore, cioè che le aziende municipalizzate devono restare sotto il controllo pubblico, tanto più se gestiscono la distribuzione di un bene vitale come l’acqua (a Torino SMAT “per il momento” è fuori dalla fusione; “per il momento” l’ha dichiarato in consiglio comunale l’altro giorno un esponente della giunta del Chiampa).
C’è da dire che anche la garanzia del controllo pubblico almeno al 51% è fittizia; basta vedere la SAGAT, la società che gestisce l’aeroporto di Caselle, che è a maggioranza pubblica ma che, tramite patti parasociali, è gestita di fatto dal socio privato (Benetton). Comunque, San Paolo Sergio Chiamparino è stato chiaro: il suo obiettivo è rendere la nostra acqua e la nostra elettricità “contendibili”, che significa “acquistabili in Borsa dalle banche mie amiche”; dopodiché, come regolarmente avviene privatizzando beni vitali in regime di monopolio o quasi, i servizi peggiorano e le tariffe salgono, a tutto vantaggio delle banche suddette.
Per questo motivo, la maggioranza si è spaccata, con i gruppi della sinistra (ad eccezione dei Comunisti Italiani) e l’Italia dei Valori che hanno votato contro la fusione dato che la clausola sul controllo pubblico non era stata inserita. Ma non è solo questo ciò che fa incazzare Chiamparino: egli dice nell’intervista che «In consiglio c’è stato un episodio significativo: i simpatizzanti di Attac, un gruppo di sinistra vicino a Grillo, hanno applaudito i discorsi del rappresentante di An, Ravello e dei leghisti. Questo vuol dire che la vera discriminante, il vero avversario, ormai, è il populismo che riguarda un pezzo della sinistra, Di Pietro e buona parte della destra. Se si vuole fare davvero un nuovo progetto per l’Italia è da lì che bisogna prendere le distanze. Dal populismo, sia che si ammanti di sinistrismo sia che si ammanti di perbenismo, al centro o a destra. Questo è il nemico del Paese che vuole affrontare la sfida della modernità ».
Lasciamo perdere che la concezione di modernità di Chiamparino è vecchissima: è tutta basata sulla Borsa e sul cemento. Lasciamo anche perdere il fatto che non vi sia un contraddittorio ma solo un giornalista in adorazione (stamattina, come Torino a 5 Stelle, ho scritto al giornale; vediamo se rispondono). Tuttavia, solo una persona ossessionata da una divisione ideologica della società può trovare sbagliato che un gruppo che si batte per difendere il bene comune applauda l’intervento di un leghista che (anche solo per calcolo politico) dice la stessa cosa. Se mai, Chiamparino dovrebbe chiedersi com’è che la Lega dice cose più condivisibili e vicine ai cittadini di quelle che dice lui. Invece, parla seguendo il cliché sinistrorso per cui basta dare del leghista a qualcuno per squalificarlo, senza accorgersi che già alle ultime elezioni buona parte degli elettori di sinistra hanno cominciato a votare Lega.
Io, mercoledì, c’ero; sono andato a seguire il consiglio comunale incriminato. Sono arrivato alle 16 e delle (peraltro gentilissime) signore all’ingresso mi hanno fatto attendere fino alle 16,45, perché non si può entrare prima che la seduta sia ufficialmente aperta (non sia mai che il pubblico veda qualche compromettente chiacchierata preliminare). Poi mi hanno fatto salire, e posare la borsa; io avevo la macchina fotografica, e il vigile all’esterno mi ha confermato che era possibile riprendere, tanto è vero che mi ha fatto lasciare la borsa ma tenere la macchina; del resto i meetup cittadini in passato hanno ripreso il consiglio comunale varie volte.
Stavolta, però, si parlava di soldi, tantissimi soldi: e quindi, in sala, ecco la sorpresa.
Capito? Questi sono i nuovi ordini: il cittadino può ascoltare, ma non può muoversi, e nemmeno fare fotografie, a meno di chiedere una autorizzazione preliminare, cosa che peraltro, per un consiglio straordinario convocato il martedì sera per il mercoledì pomeriggio, mi pare un pelino difficile da fare.
Non posso quindi farvi vedere il cazzeggio continuo di questa gente (un po’ lo vedete all’inizio: nei primi dieci secondi c’è addirittura una votazione in corso, ma sentite il brusio e notate la gente che vaga per la sala) e nemmeno ascoltare le parole di Chiamparino che fa il bullo vantandosi in anticipo che la mozione sarà approvata, con totale disprezzo per il consiglio comunale e per la libertà di pensiero dei suoi consiglieri. Ci sarà prima o poi sul sito un video ripreso da una telecamera fissa, accuratamente pianificato in modo che sembri una cosa seria: anche voi, cliccate e adorate – è tutto quel che potete fare.
Ma io vi invito ad andare, una volta nella vostra vita, a vedere in azione quelli che governano la nostra città : tornerete anche voi con la rabbia.
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