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mercoledì 10 Giugno 2009, 16:11

L’ennesimo trionfo di Papi Silvio

Scusatemi se, preso dai dettagli sul nostro risultato elettorale, non ho ancora avuto modo di prestare il dovuto omaggio al clamoroso trionfo politico di Berlusconi. Come? Quale trionfo? Non mi dite che voi leggete ancora i giornali comunisti come il Financial Times; per avere una informazione libera e obiettiva basta accendere il televisore sul TG1, che ieri commentava le elezioni titolando “trionfo per il centrodestra” e sottotitolando “schiacciante vittoria di PDL e Lega”.

Credo si riferissero al fatto che, dato che il PDL a questo giro sta insieme alla Lega, è riuscito ad andare al governo in più province che nel 2004; che i suoi risultati siano peggiorati rispetto al 2008 è un dettaglio trascurabile. Non che ce ne freghi qualcosa, dato che le province governate dal PD adottano esattamente le stesse politiche di quelle governate dal PDL, però spiega bene come una parte consistente dell’Italia viva tuttora in una realtà alternativa in cui un 72enne che va con una 17enne è un gagliardo latin lover (lei indubbiamente lo fa per amore) e perdere milioni di voti è una “schiacciante vittoria”.

Comunque Papi Silvio, dopo aver accuratamente evitato di apparire in qualsiasi modo durante i resoconti elettorali, è riapparso oggi in splendida forma, per accogliere l’ennesima visita di uno dei tanti capi di Stato che dimostrano la stima che il mondo prova per lui e per l’Italia. Vediamo, chi arriva oggi? Ieri c’era Putin, l’altro ieri c’era Putin e il giorno prima c’era Schifani che va da Putin e Putin cerca di ammazzarlo per lo scazzo, insomma uno aveva un po’ il sospetto che a parte una ex spia del KGB che sfrutta Berlusconi per le vacanze come un animatore di villaggio Valtur (ben sapendo di potergli spezzare in qualsiasi momento il collo con un dito, sia in senso figurato che in senso letterale) non ci fosse più nessun leader di un Paese presentabile disposto a farsi vedere in pubblico con Papi (del resto già frequentarlo in privato è sufficiente per la rovina sicura, vedi Topolanek sorpreso col pisello di fuori).

E così, chi ha tirato fuori Papi dal cilindro? Ma l’amico Gheddafi, ovvio: uno dei maggiori e più stimati leader del mondo moderno, tanto che Silvio era un po’ incerto perché ha paura che il Nobel per la Pace lo diano a Gheddafi invece che a lui. Quindi, ecco lo storico scatto dell’incontro all’aeroporto:

papi_gheddafi.jpg

Noi, però, abbiamo uno scoop: il portamento dignitoso e l’abbigliamento inappuntabile di Gheddafi mentre abbraccia Papi Silvio ci danno un indizio sul fatto che in realtà pure il leader libico abbia snobbato Berlusconi, e che egli abbia rimediato chiamando in azione uno dei suoi maestri di pensiero, ossia Giorgio Bracardi:

bracardi.jpg

Guardateli bene, quello che scende dalla scaletta è chiaramente Bracardi, appena mascherato dagli elegantissimi occhiali da sole rubati a Noemi sulla circonvallazione di Casoria. Esclamando “pizzettine Catarì, qual è il vostro segreto?” il finto leader libico esibisce, appuntata con lo scotch, anche la foto in bianco e nero dei nipotini che attorniano il suo cammello. Pare che subito dopo l’abbraccio sia apparso anche Mariano Apicella, che sceso da un volo di stato lì vicino ha immediatamente attaccato a suonare una fisarmonica: al che Bracardi-Gheddafi ha cominciato a saltellare a ritmo e a chiedere una nocciolina.

Oh, chissà come mai Obama è andato a Parigi ma non è passato nemmeno un attimo da Villa Certosa

[tags]berlusconi, papi, noemi, putin, gheddafi, elezioni, risultati, pdl, apicella, obama, come ci siamo ridotti[/tags]

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6 commenti a “L’ennesimo trionfo di Papi Silvio”

  1. raccoss:

    No, la foto di Gheddafone rappresenta un leader della resistenza libica anti-italiana durante il colonialismo. Alla faccia, del mo’ tutto dimenticato semo amici.

    Parlaci un poco del ddl di iniziativa popolare e di grillo e dell’iter perchè eventualmente, ma molto eventualmente venga appprovato.

  2. ff:

    Vubbì, piuttosto che fare la brutta imitazione di franceschini, ci sarebbe da chiedersi perché i voti persi da papi non vadano in tasca di altri (se non qualcuno alla lega)

  3. Mir:

    Boh, io indipendentemente dall’esito del voto vedo un paese che continua imperterrito puntare verso il centro della terra.
    Cioe’, l’italianita’ media continua nell’ital-pensiero : “Mo’ te fotto, so’ piu’ furbo iooo!!”
    Aumentano i SUV, ma aumenta chi piange miseria (e anche chi E’ in miseria), ma poi si vende il plasma per un televisore al plasma, aumenta chi pippa la cocaina ma poi si lamenta del degrado con questi spacciatori neri per le strade, aumenta il numero di chi e’ sensibile alle richieste dei cittadini di maggior sicurezza ma poi taglia i fondi alla polizia, e avanti cosi’…
    Avete capito ne sono sicuro. E allora, come fai a non concludere che qui in Italia continuiamo allegramente a prenderci per il (c..o) ormai noncuranti del baratro in cui non siamo ancora entrati (perche’ e’ vero che i veri poveri ci sono, ma non ancora in percentuale importante per far saltare il tappo dell’incazzatura come una bottiglia di champagne; occhio che tra qualche mese ci potremmo arrivare..).
    Dai segnali che vedo nella mia zona d’azione deduco pero’ che stiamo ancora troppo bene per evitare di pensare/dire/fare le stronzate che in Italia si continua a pensare/dire/fare.
    Tutto fermo sul fronte occidentale. Il pensiero medio italiano continua imperterrito ad essere uguale a se stesso. Il resto del mondo ovviamente resta a guardare. E non ha mai smesso di ridere..

  4. Bill The Butcher:

    forte :-) grazie per il sorriso, da domenica che lo cerco!

  5. Francesco:

    Secondo me sei un po´ in malafede… Obama a Villa Certosa non ci va semplicemente perché lui é giá abbronzato ;)

  6. Alberto:

    @ff: io ho provato a chiedermelo e per rispondermi mi sono guardato i flussi elettorali delle passate elezioni. Se lo fai ti accorgi che in pressoché tutte le elezioni italiane dell’ultimo decennio quasi mai i voti che non vanno all’uno vanno all’altro. Per farti un esempio alle elezioni dell’anno scorso solo il 6% di quelli che avevano votato per l’Ulivo nel 2006 hanno votato per la coalizione di Berlusconi (sul complessivo conta per circa l’1%). Allo stesso modo solo il 4% di quelli che nel 2006 avevano votato per FI, nel 2008 hanno votato per un partito che non appoggiasse Berlusconi e solo il 2% hanno votato per la coalizione che sosteneva Veltroni (sul complessivo siamo sotto all’1%).
    L’Italia da anni è divisa in due blocchi quasi granitici tra i quali c’è un passaggio quasi inesistente ed in cui al più si decide talvolta di votare per liste non collocate o di non votare. Le ragioni possono essere varie: probabilmente c’è una componente nel modo di concepire la politica non come libera scelta ma come fonte di identità che ci porta a identificarci come “di destra” o “di sinistra” e quindi rivotare sempre gli stessi e poi c’è sicuramente una forte polarizzazione delle fonti di informazione che porta chi attinge a certe fonti a rivotare sempre chi quelle fonti condiziona.
    Sicuramente è una fenomenologia che non è peculiare di questa tornata elettorale e che è perfettamente simmetrica tra destra e sinistra.

 
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