Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 21 - 13:01
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 16 Luglio 2009


giovedì 16 Luglio 2009, 16:21

Nudi nell’oceano che sale

Scommetto che volete ancora sapere qualcosa di Beppe Grillo, dopo che in tre giorni ha ridicolizzato il PD, messo in rivolta metà degli elettori del centrosinistra contro la loro dirigenza e conquistato tutte le prime pagine con una semplice idea nata sotto gli ombrelloni.

A questo proposito, vi suggerisco di leggere l’intervista al Corriere e poi di fare mentalmente un confronto tra l’idea grillina di politica basata sul “leader autorevole” – un rapporto diretto tra una persona e le masse, che però vive sempre sul filo del rasoio in quanto alla prima stronzata le masse sputtanano il leader su Internet – e l’idea piddina di politica basata sulla compravendita di tessere a Napoli.

“Populista” è il termine che usano i politici di ogni colore (ma specialmente quelli della sinistra classica) per riferirsi a chiunque si interessi dei problemi della gente; già perché per la sinistra la gente non ha mai problemi, a patto che voti per loro aderendo così al mitico, utopico progetto di grande società giusta e perfettamente regolata. Per esempio, la criminalità legata all’immigrazione è un problema che per la sinistra non esiste, in quanto nella società giusta e perfettamente regolata tutti gli immigrati sono poveri sfruttati a cui dobbiamo risarcire gli indubbi millenni di sfruttamento eurocentrico. L’immigrato violento, criminale o antisociale sarebbe per la sinistra un “syntax error” che non può essere ammesso, dunque se qualcuno ne ipotizza l’esistenza è senz’altro un razzista, e se questo qualcuno porta delle prove con cui ne dimostra l’esistenza nella realtà, è la realtà ad essere sbagliata.

Questa mentalità presuntuosa ed elitaria è tuttora profondissima in tutti i vari rami della sinistra; il massimo che il PD è arrivato a fare, capendo di essere fuori mercato e a fronte del rischio di dover mollare le poltrone, è stato quello di adottare posizioni liberiste e berlusconiane senza capirle, dunque ripetendole a pappagallo e provocando il famoso effetto “piuttosto che comprare Ben Cola allo stesso prezzo della Coca Cola, prendo quella originale”, cioè facendo spostare stabilmente verso destra gli italiani e garantendo a Berlusconi la polizza vita di cui parla anche Beppe.

Dunque non stupisce che il PD giudichi populista l’idea che i propri tesserati e simpatizzanti possano votare o non votare per il candidato segretario che pare a loro, sceso in campo direttamente tramite i media e senza tante formalità, al di fuori dell’agghiacciante schema piramidale di feudatari, vassalli e valvassori di cui sono fatti oggi tutti i partiti. La risposta del PD è altrettanto agghiacciante: difatti, invece di aprire un dibattito politico o di contestare a Beppe la differenza di vedute (contestazione peraltro impossibile, dato che le liste a cinque stelle hanno un programma modernissimo e pendente a sinistra, mentre il PD non ha un programma o un’idea che sia una per il futuro del Paese), si sono attaccati alle regole della piramide: e non è residente qui, e il comma nove dell’articolo 3, e insomma non è possibile che uno così possa pensare di candidarsi e avere seguito tra i nostri elettori, e se nella realtà ciò avviene vuol dire che è sbagliata la realtà.

Eppure è proprio l’idea di società a piramide che è morta, sepolta dall’avvento della rete e della società orizzontale, peer to peer, che essa promuove e propaga; e con essa muoiono le regoline e le regolette con cui pochi umani pretendono di decidere per tutti gli altri, dato che le regole di partito non possono opporsi a cambiamenti sociali epocali più di quanto non si possa far girare il sole attorno alla Terra per decreto. Naturalmente ci vorranno ancora decenni, e naturalmente, se il residuo potere riuscirà a controllare e sovvertire le basi della rete, il cambiamento non avverrà mai. Ma il crollo prossimo del partito depressocratico è un altro segnale: se le si dà abbastanza tempo, a forza di ondate, l’acqua distrugge anche la roccia più solida.

[tags]beppe grillo, pd, politica, populismo, sinistra, società, rete, internet, gerarchia, erosione[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike