Biutiful cauntri
Quella di Italia.it è una storia che avevamo tutti cercato di dimenticare, ossessionati dal ricordo del surreale video di Rutelli che implora “pliiis visit uebsait, batt pliiis visit itali” rivolto verso la grande rete globale. I primi venticinque o trentacinque o quarantacinque milioni di euro avevano prodotto risultati tra l’esilarante e l’imbarazzante, nonché un sito pieno di errori marchiani di storia e geografia che non avrebbe fatto nemmeno un bambino delle elementari. E così, dopo vari tentativi, il portalone era stato chiuso.
Naturalmente però, giunta alla guida del Turismo l’elegante signora Brambilla, si era ripreso in mano il progetto: non si può certo fare a meno di un portalone nazionale del turismo, da affiancare a quelli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali, commerciali, albergatoriali e cameradicommercici. E così, grazie ad altri cinque o venti milioni di euro, ieri Italia.it ha riaperto; anzi no, perché si sono dimenticati di togliere la password. Ma oggi ha riaperto davvero e ci ha subito ammannito una nuova perla:
…nella pagina della Basilicata, la regione evidenziata nella mappa è la Campania. Vabbe’ può succedere, sono vicine!
Soprattutto, il sito è di una pochezza imbarazzante: in pratica c’è una paginetta con trenta secondi di video per ogni regione, un link alle mappe di Tuttocittà , un link al motore di ricerca di Seat, una sezione “organizza il tuo viaggio” consistente in ben tre pagine che espongono informazioni utili come “Più o meno tutti gli aeroporti sono serviti da una fitta rete di taxi, autobus e treni, che permettono di arrivare alla destinazione finale con relativa comodità .” (ora sì che il mio viaggio è organizzato), e un link al sito dell’Aeronautica per il meteo. Il tutto anche in un inglese ovviamente ben lontano dall’essere sciolto.
Ora non è per dire, però vorrei segnalarvi Isitt, il portale del turismo per disabili in Piemonte, di cui io ho curato la parte tecnica. E’ ancora una beta, la navigazione va rivista, mancano vari contenuti, l’inglese è ancora da risciacquare nel Tamigi, tutto quello che volete; ma in tutto è costato meno di un decimillesimo di Italia.it, e contiene già oggi molte più informazioni.
Insomma, se il livello informatico della pubblica amministrazione è questo di Italia.it – come dimostrano i risultati ottenuti dai governi di ogni colore – forse è meglio che restino nell’età della carta…
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