Massaggini
Che dire: un’altra giornata da incorniciare. Piazza piena a Bussoleno, piazza piena (anzi parco pieno) a Novara… fino a Verbania non sono andato, ammetto che ero troppo stanco.
In più, prima del comizio ero sul palco (che poi era un pezzo di scalinata) davanti alla stazione di Bussoleno, arriva Beppe, mi saluta e mi fa: “Belin, ho letto il tuo curriculum, se è vero è incredibile…”. Ovviamente gli ho risposto “Certo che è vero!”, ma lo capisco, nel senso che ci sono tantissimi trentenni italiani con capacità ed esperienze internazionali di rilievo, ma quasi tutti purtroppo sono già all’estero da un pezzo; ci han lasciato qui nella bagna, anche se con la morte nel cuore e con sincera rabbia e nostalgia. Qui, purtroppo, è più facile trovare quelli che le capacità o le esperienze di rilievo non le hanno, ma se le fabbricano ad arte nel curriculum.
A Novara seconda puntata: Beppe finisce il suo discorso e, come sempre, si prepara a passare il microfono ai candidati. Stavolta, però, vede me, mi prende sotto braccio e comincia a dire: “Vedete, per esempio qui abbiamo un ingegnere, un esperto internazionale, un curriculum così ce l’hanno solo lui e Steve Jobs…” – o meglio non sono completamente sicuro di cosa abbia detto, perché penso di essere diventato un bel po’ viola, e per fortuna che era già quasi buio. Parlo, racconto dei miei video, faccio la mia solita domanda – ho deciso che è una buona domanda, dunque la vado ripetendo in ogni piazza. Poi parlano gli altri, e a quel punto spunta fuori Beppe e si mette dietro di me, davanti a tutti, a farmi i massaggini alle spalle. Ovviamente più lui mi massaggia e più io mi irrigidisco, che diamine! non solo siamo uomini: siamo piemontesi e ci diamo del lei pure a letto.
A questo punto, se questo fosse un partito, i miei compagni di lista mi farebbero trovare una testa di cavallo davanti alla porta. Invece eravamo tutti contenti… d’altra parte, con queste folle che si palesano in tutte le tappe del giro di Beppe, non potrebbe essere diversamente; lo spazio per gli ego, che pure in politica è inevitabile, è messo in secondo piano.
Non so, non so davvero come andrà a finire, se supereremo il 3% o no, se cambieremo il mondo poco, tanto, completamente o per niente. So però che tutta la fatica che abbiamo fatto sta venendo ripagata dall’affetto che incontriamo, e soprattutto, ancora più importante, dal vedere tante altre persone che si attivano; nemmeno che ci seguono, ma che cominciano a “movimentarsi” in prima persona di propria iniziativa.
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