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venerdì 25 Febbraio 2011, 18:11

I furbetti alla guerra di Libia

Dunque, mettiamola così: siete perfettamente coscienti di vivere in un Paese governato da una finta democrazia, ma in realtà in mano a un dittatore che controlla anche buona parte dell’economia della nazione e che ogni giorno si esibisce pubblicamente in comportamenti squallidi – esibizione di donne-oggetto, minacce ai giornalisti e vanterie ridicole – che in tutto il mondo gettano discredito su di voi. Non pensate che sia abbondantemente giunta l’ora di ribellarsi, non necessariamente in maniera violenta, ma di scendere in piazza fin che non sarà costretto ad andarsene?

Se avete risposto di sì, allora come mai nessuno in Italia si aspettava ciò che sta succedendo in Libia?

La risposta è facile quanto scomoda: perché l’italiano medio, vedendo Gheddafi, ha sempre pensato che in fondo era il capo di quel Paese perché quel Paese era come il suo capo, perché i libici erano beduini ignoranti a cui probabilmente tutta quell’esibizione di baracconate luccicanti e di harem di giovani vergini piaceva un mucchio.

Di qui la sicumera con cui tutte le istituzioni e le grandi aziende del Paese – dall’Eni alla Fiat passando per Unicredit – si sono concesse al leader libico, dandosi di gomito e autocomplimentandosi per la furbizia e la spregiudicatezza nel fare affari con Gheddafi, contando sul fatto che tanto lui e i suoi figli sarebbero rimasti al potere per sempre, e accettando di umiliarsi nelle sue buffonate pur di guadagnarci.

Ora gli italiani furbetti sono stati puniti: se la rivoluzione libica si compierà, probabilmente le nostre aziende saranno cacciate dalla Libia a calci nel sedere, se non peggio; se non si compierà, probabilmente scatterà un embargo internazionale verso la Libia che distruggerà i loro affari.

E in più, a noi italiani resta in mano un’ultima domanda: ma se abbiamo fatto affari con Gheddafi considerando i libici un mucchio di fessi inermi che non l’avrebbero mai cacciato, come possiamo lamentarci di quando all’estero ci considerano tutti un mucchio di fessi inermi che continuano a tenersi Berlusconi?

[tags]libia, italia, gheddafi, berlusconi, dittatura, democrazia, rivolte, affari, fessi[/tags]

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2 commenti a “I furbetti alla guerra di Libia”

  1. ozzy:

    pienamente d’accordo,soprattutto se fa male la verità è necessaria.adesso vediamo chi scende in piazza per primo,gli altri lo seguiranno.quasi quasi,sto pensando di cominciare io….

  2. Cosimo:

    Ciao Vittorio, cosa ne pensi delle idee politiche di Gheddaffi ? In particolare del Libro Verde e dei Comitati Popolari ?

 
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