Mettiamoci un po’ di sostanza
Come vi avevo anticipato, noi stiamo cercando di infondere un po’ di sostanza nel documento programmatico di Fassino, mettendoci dentro qualcosa per cui valga la pena vivere a Torino. Abbiamo dunque passato pomeriggi e nottate a scrivere i nostri 49 emendamenti, confidando in una discussione costruttiva in Sala Rossa.
E poi ieri, dopo la scadenza, abbiamo saputo che la Lega ha presentato 2700 emendamenti.
Ora, va bene essere opposizione e anche dare fastidio, ma francamente non capisco il senso di fare le barricate su un documento programmatico che comunque è inevitabilmente responsabilità politica della maggioranza (hanno preso il 57% e dunque hanno diritto di realizzare il programma su cui hanno avuto i voti) e che comunque resta un pezzo di carta senza conseguenze dirette. Pare (la Lega non si è presentata alla conferenza capigruppo e dunque si sono solo potute fare delle ipotesi) che sia una forma di protesta per il precedente rinvio di una settimana del voto sul documento, avvenuto perché Fassino non aveva condiviso la stesura con la sua stessa maggioranza e dunque erano stati loro a volere più tempo per presentare emendamenti.
Il risultato è che la discussione verrà contingentata a forza e dunque anche i nostri emendamenti, fatti in spirito costruttivo, rischiano di venire trascinati via senza discussione. Per questo motivo noi li ridurremo a una trentina, ma allo stesso tempo abbiamo preteso di avere un minimo di tempo per presentarli sia lunedì, nella discussione, sia mercoledì, quando si convocherà un consiglio comunale straordinario per votarli (i nostri come quelli degli altri – gli emendamenti non ostruzionistici sono circa 180). Ci aspetta comunque una maratona, considerato che, per poco che sia il tempo dedicato a ogni emendamento, tra lettura, esposizione e votazione andranno via come minimo tre minuti.
Il documento ha alcuni assiomi fondamentali che non possiamo condividere ma non possiamo nemmeno cambiare, primo tra tutti quello che il motore dello sviluppo futuro di Torino debba essere la nuova edilizia legata al recupero urbanistico delle aree industriali dismesse (pazzesco…), e poi ad esempio l’inceneritore; non valeva nemmeno la pena di proporre di cambiare queste cose, sarebbe stata solo una perdita di tempo per tutti. Abbiamo invece pensato a proporre scelte tratte dal nostro programma, ma che anche la maggioranza possa condividere e fare proprie.
Ecco dunque gli impegni che ho proposto di inserire o modificare nel programma di Fassino:
- una “agenda digitale” per la città , sul modello dell’appello Torino Digitale che già Fassino aveva sottoscritto in campagna elettorale, ma di cui poi nella stesura del programma si è evidentemente dimenticato;
- alcune righe sulla tutela degli animali, altro argomento completamente assente;
- un impegno a puntare sulla “green economy” per il rilancio di Torino (almeno in aggiunta all’edilizia, suvvia…);
- obiettivi più ambiziosi sulle piste ciclabili (si parlava solo di quantità ma non di qualità e nemmeno di utilità delle stesse), sulle politiche “rifiuti zero” e sulla raccolta differenziata: Fassino parla di raggiungere il 50% in tre anni, l’obiettivo di legge sarebbe il 65% l’anno prossimo… Torino ha ottenuto una esenzione in quanto “comune turistico”, ma non è un buon motivo per fregarsene, dunque noi abbiamo proposto di elevare l’obiettivo al 65%;
- migliori collegamenti aerei da Caselle, ennesimo punto completamente assente (si parla solo del collegamento con la città , ovvero di spendere 170 milioni di euro per il tunnel di corso Grosseto, il resto apparentemente non importa);
- la differenziazione dei limiti di velocità (30 nelle vie residenziali, 70 sui viali) e il disincentivo dei veicoli ingombranti e inquinanti (SUV e simili);
- la lotta all’inquinamento acustico e luminoso (altri temi assenti);
- combattere la diffusione del gioco d’azzardo;
- impegni sulla tutela dell’acqua pubblica e dei beni comuni nelle partecipate, nonché sulla disponibilità dell’acqua pubblica nelle fontane e nei locali;
- combattere le infiltrazioni mafiose non solo a parole, ma ad esempio mediante l’istituzione di una commissione antimafia;
- la tutela della lingua e cultura piemontese con pari dignità rispetto a quelle degli immigrati (a cui Fassino dedica una pagina intera);
- un impegno a considerare le nuove forme di partecipazione dal basso, come i referendum senza quorum, il bilancio partecipativo e così via;
Ce ne sono poi molti altri su cui ha lavorato Chiara, e che purtroppo ora non ho sottomano (eventualmente farà un elenco lei); ad esempio quelli su bilancio, commercio, giovani, pari opportunità … Francamente mi sembra che nelle nostre proposte non ci sia nulla che una persona di buon senso non possa appoggiare, vedremo dunque cosa decideranno di fare.
Ho anche proposto di stralciare completamente due argomenti: il TAV e la tangenziale est (accompagnata, nel documento, dal fantomatico progetto del tunnel lungo lungo alto alto sotto tutta la città da sud a nord… parlando di progetti realistici…). Proporre di opporvisi non avrebbe avuto alcuna chance, e dunque la nostra proposta è di stralciarli per destinarli a discussione più approfondita. Ovviamente, che ciò accada non è molto probabile…
P.S. Sono riuscito a ottenere, dopo una lotta al coltello, che lunedì alle 15 vada in discussione la nostra interpellanza sulla falda della Falchera. Chi è interessato si faccia sentire.
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