Il tunnel nel cervello
Un politico, si sa, non è un tuttologo; ma almeno delle materie di cui deve occuparsi qualcosa dovrebbe capirne. Il nostro ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, invece, si distingue oggi per una gaffe leggendaria; un comunicato stampa che, per mettere il cappello sulla strabiliante scoperta di neutrini che viaggiano più veloci della luce, si vanta di aver speso 45 milioni di euro per realizzare “il tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento”.
Capisco che non tutti siano avvezzi agli esperimenti e alle caratteristiche delle particelle subatomiche, argomento di cui comunque si è parlato normalmente in un qualsiasi corso di fisica al liceo o, per la nostra generazione, in mediamente una puntata di Quark su tre (riassumendo, le particelle vengono generate in un apparato che sta effettivamente in un tunnel, ma poi vengono “sparate” attraverso la crosta terrestre, che attraversano senza alcun problema). Ma che un ministro della Repubblica possa credere all’esistenza di un tunnel lungo lungo alto alto che collega direttamente due punti che distano in linea d’aria quasi un migliaio di chilometri, passando sotto Alpi, Appennini e mezza Italia, fa dubitare delle sue facoltà intellettive.
La cosa preoccupante è che a questo punto potrebbero dirle che servono 45 milioni di euro per una macchina del moto perpetuo, o per un sintetizzatore di pietre filosofali, o per uno stritolatore subnucleare con scappellamento a destra, e lei firmerebbe allegramente l’assegno.
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