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venerdì 10 Ottobre 2008, 09:03

Grande sindaco

La sezione torinese di Repubblica ha pubblicato ieri una lunga intervista sdraiata (quelle non sdraiate non esistono più) a Sergio Chiamparino, dove il sindaco conferma la sua strategia per rilanciare l’economia torinese, che come ben sappiamo è in generale basata su cemento e scava-scava appaltati ai parenti grazie a fondi pubblici e regali delle fondazioni bancarie amiche, visto che Chiamparino l’economia di mercato non sa nemmeno cosa sia (trova persino il modo di mandare alla Fiat un pizzino mediatico per raccomandare la conferma dell’amico Marchionne, sempre per quella sana separazione tra politica e aziende che i politici italiani, da Berlusconi in giù, ci hanno insegnato ad apprezzare).

Il pezzo che io ho trovato eccezionale però e questo, sulla discussa fusione tra GTT e ATM milanese: “«Sulla carta è più probabile la fusione tra Gtt e Atm. È quella più facile, visto che rimangono le due società territoriali. C’è il nodo della pariteticità. Noi abbiamo fatto la nostra proposta di gestione alla pari blindata, aspettiamo la risposta da Milano. In futuro, ad esempio, non vorremmo che i 40 milioni di risparmi che verranno generati dal matrimonio vengano distribuiti in maniera disequilibrata. Non ci starebbe bene»”.

Speriamo che la “proposta di gestione alla pari blindata” non sia la stessa che politici e manager torinesi (anzi, politici-manager-politici tutti mescolati insieme: per esempio Chiamparino spinge Benessia a capo della Compagnia di San Paolo e poi Benessia gli scrive il piano economico comunale) hanno fatto per la fusione Sanpaolo-Intesa: i risultati ottenuti dai nostri fini negoziatori sono noti a tutti. Ma il messaggio più forte del nostro sindaco dalle palle d’acciaio è questo: “non ci sta bene” che “i 40 milioni di risparmi che verranno generati dal matrimonio vengano distribuiti in maniera disequilibrata”.

Cioè: facciamo subito questa fusione! Che fico! Facendola risparmiamo 40 milioni di euro e se siamo un po’ furbi venti toccano a noi!

E’ solo con un po’ di attenzione che capisci che nella realtà i “risparmi” sono quasi per intero dei licenziamenti, e che quel che sta prospettando Chiamparino è che, fatta la fusione, la distribuzione dei licenziamenti sarà “disequilibrata” a sfavore di Torino: la gente a casa qui, e i soldi risparmiati a Milano.

P.S. Quando parla del “centro del design insieme al Politecnico” da insediare a Mirafiori nei pezzi di fabbrica graziosamente da lui comprati dalla Fiat coi nostri soldi quattro anni fa e ancora inutilizzati, spero che non si riferisca a quello che stava nel palazzo Motorola nell’ufficio attualmente occupato da Glomera: non so cosa disegnassero, ma parevano dieci computer tristi con dieci stagisti tristi, e apparentemente erano più i loghi sulla porta che le commesse ricevute. Infatti anche Chiamparino chiosa “In alcuni casi meglio una sana liquidazione di un pervicace accanimento”, cioè newspeak per “i soldi che dovevamo dare alla Fiat li abbiamo dati, le palle che abbiamo raccontato per giustificarli non stanno più in piedi, allora sciogliamo tutto nell’acido e speriamo che nessuno si accorga di niente”. Scritto come l’ha scritto Repubblica sembrava un’altra cosa, vero?

[tags]torino, repubblica, chiamparino, fiat, pd, sanpaolo, gtt, atm, milano, politica[/tags]

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23 commenti a “Grande sindaco”

  1. for those...:

    Vittorio, tu fai bene a prendertela con tutti i sindaci e consigli comunali del Piemonte. Fai benissimo a denunciare le malefatte della pubblica amministrazione.
    Ma questo tuo accanimento maniacale contro Milano e la “milanesizzazione” di Torino è una battaglia persa.
    Ormai Milano e Torino sono un tutt’uno. Hanno pure trovato un nome gggiovane: MITO. Un logo buono per un sacco di merchandising, tipo le Winx.
    C’è il festival della musica, l’automobile (a proposito, cosa dovrebbero dire i milanesi della torinizzazione dell’Alfa Romeo? Anche lì, a Torino la “good company” a Milano i licenziamenti), i gadget…
    Dai, Vittorio, fattene una ragione. Milano e Torino sono ormai un’unica entità. Come Buda e Pest, come Pessano con Bornago. Saranno le twin cities d’europa.
    E poi, scusa, pensa alla comodità: potrai venire a Milano col biglietto urbano della GTT-ATM! :)

  2. D# AKA BlindWolf:

    Ciumbia, neh!

  3. D# AKA BlindWolf:

    (io vengo da Casale Monferrato. Sono in periferia o in pieno centro di MiTo?)

  4. simonecaldana:

    D: Sei al centro del cemento.

  5. mfp:

    Grande Vittorio… intellettuale ma coerente… questo e’ un bell’esempio di glocalita’.

  6. for those...:

    D#: sei messo male. essendoci un bi-centro, tu ti trovi in periferia due volte… sei un bi-periferico.

  7. FRANK:

    D#: Casale Monferrato? Ue, paisà!

  8. D# AKA BlindWolf:

    Beh, attualmente sono domiciliato a Torino Barca. E comunque sono tri-periferico dato che vengo da una frazioncina immersa nelle risaie. Praticamente lo sfintere del mondo.

  9. Alberto:

    @for those: da torinese sono cresciuto anch’io con quest’ansia da assorbimento, circondato da chi si diceva convinto che Milano avrebbe prima o poi fagocitato Torino. Mi sono spesso chiesto se altrove fosse così, se gli abitanti di Colonia crescano nel terrore di essere fagocitati da Francoforte o quelli di Hannover dall’essere fagocitati da Amburgo, o quelli di Manchester dall’essere fagocitati da Birmingham. Se non è così mi chiedo perché invece nel destino della mia città ci sia questa visione dei milanesi, simili ai turchi per gli abitanti di Costantinopoli.

  10. vb:

    Comunque anche io ho un ramo di famiglia casalese (mia nonna era di Candia Lomellina). Giusto per la precisione.

  11. D# AKA BlindWolf:

    @vb: avevi già citato in un altro post di essere casalese (riguardo ai mitici Krumiri Rossi). Però Candia è già in Lombardia.

  12. Ommipovr'om!:

    Scusa, VB, ma dopo aver trascorso quasi tre ore nel caos di Corso Principe Oddone/Via Cigna/Corso Vigevano/Stazione Dora, grazie, ovviamente, all’oculatissima gestione dei lavori per la copertura del passante ferroviario, mi sono chiesto se, nella milanesizzazione di Torino, non si possa includere anche un’Assessora a caso….
    Sono OT. Scusami ancora, ma conto sulla tua comprensione……

  13. FRANK:

    @D#: Casale Popolo? L’hub europeo delle zanzare……

  14. D# AKA BlindWolf:

    Fuochino… sono verso Candia. Tra il Po, il Sesia, la roggia Stura e la Marcova. Quattro fiumi, come a Torino.

    Da noi le zanzare sono così grosse che ci bastano le normali inferriate per tenerle fuori. Ed il Baygon è efficace solo se colpisci la zanzara in testa con il flacone.

  15. FRANK:

    @D#: Terranova

  16. Massimo:

    @Ommipovr’om!: Sarei curioso di sapere in che modo alternativo avresti gestito i lvaori su Corso Principe Oddone per non creareil caosattuale.

  17. D# AKA BlindWolf:

    @FRANK: bingo.

  18. Ommipovr'om!:

    @Massimo: e chi sono io per dire chi è un bravo assessore? Mica sono un ingegnere, un architetto o un fisico!
    Diciamo che, se la ferrovia fosse stata fatta passare al di sopra della Dora e non al di sotto, i lavori sarebbero stati meno complicati e più rapidi… Diciamo, anche, che decidendo di chiudere in un colpo solo il soprappasso di Corso Mortara e quello di Via Breglio, limitando il traffico in Corso Venezia e considerato, anche, che i lavori interessano pure Corso Grosseto…. beh, occorreva prima, almeno, attivare il teletrasporto dei pedoni e dei bus, no?
    Infine, se proprio foglio fare il pistino, trattare i cittadini elettori in modo un po’ meno da scolaretti bizzosi e mentecatti avrebbe contribuito a rendere meno incavolati a manetta tutti quanti.
    Però, Massimo, per citare il Marchese del Grillo al contrario, loro sono loro e io non conto un…. due di briscola!
    Ah, prima che ci siano consigli sul lasciare l’auto a casa, prevengo la questione spiegando a chiare lettere che possiedo un abbonamento annuale GTT.
    Buon proseguimento.

  19. Massimo:

    Beh, dai, meno male che hai l’abbonamento annuale GTT, che se dovessi anche affrontare la “bolgia infernale” di corso principe oddone da autista l’acidità che permea la tua risposta sarebbe moltiplicata per mille.

  20. Ommipovr'om!:

    Acidità io? Ma se di secondo nome faccio Maalox! Sai, Massimo, il fatto di vivere con ironia salvifica le realtà della vita non significa necessariamente essere accondiscendenti e via, che ci sia consentito almeno il mugugno!
    Cmq, resta valida la mia proposta di milanesizzare la Sestero: guarda, oltretutto potrebbe, con minimo intervento di ‘raso al suolo’ sulla pianta medievale della città, realizzare un rotondone stellare attorno al quale far intasare tutto il traffico milanese. Altro, che la rotonda di Corso Maroncelli!

  21. vb:

    In effetti, una rotonda attorno al Duomo di Milano ci starebbe benissimo. Così poi frotte di SUV potrebbero intasarla fermandocisi in mezzo con le quattro frecce lampeggianti (il segnale magico di “questa macchina in realtà non esiste”).

  22. Ommipovr'om!:

    Eh, sì: il SUV indispensabile per vivere a Busto Arsizio…. Mi domando come abbia fatto a sopravvivere un mio antico compagno di scuola, che abitava nel Chierese e non c’erano nemmeno i fuoristrada….
    Ehi, Toju, potremmo sempre dotare anche l’Assessora di quattro frecce luminose: magari si convince pure lei di non esistere e si dedica ad altro!

  23. .mau.:

    @vb: fino agli anni ’20 c’era una rotonda attorno al Duomo di Milano, e veniva usata dai SUV dell’epoca (i tram, che facevano tutti capolinea in Duomo: lo chiamavano “il carosello”).

 
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