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sabato 18 Luglio 2009, 19:29

Volontario vaffanculo

In queste settimane ho avuto numerose conferme di uno dei più sottovalutati corollari della legge di Murphy, il numero 8:

“I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.”

Io ci ho provato, ci ho messo tutte le mie energie; ho voluto credere che in Italia ci fosse ancora un numero sufficiente di non-cretini e che comunque ci potessero essere precauzioni efficaci contro la deriva cretinistica del Paese. Tutto è stato inutile; in realtà di non-cretini ce ne sono parecchi, ma proprio per tale loro qualità sono impegnati a fare cose più utili che provare a cambiare il mondo.

Dev’essere per questo che tutti i cretini si concentrano in politica: in alto come in basso.

Dunque sono un cretino anch’io.

Mi piacerebbe ballare fino a che non finiranno le stelle (scusate, è subentrato Umberto Balsamo) ma, a parte che devo uscire per un invito a cena, in questo momento provo il desiderio di fermarmi e suggerire che il mondo se lo cambierà qualcun altro. Anzi ve lo cambierete da soli oppure ve lo beccherete tutto nei denti: per esempio quando, tra 12-18 mesi, fallirà lo Stato italiano e la gente brucerà i negozi finché la polizia non sparerà per le strade e i creditori esteri ci confischeranno le case – evidentemente l’unico modo per espiare i danni che la peggior cultura di sinistra ha fatto a questo Paese.

E’ molto più facile sedersi, aprirsi un blog e ammannire gratis un vaffanculo. Non per lavoro né per denaro, ma da completo e spassionato volontario: un volontario vaffanculo.

[tags]politica, italia, vaffanculo[/tags]

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13 commenti a “Volontario vaffanculo”

  1. chartitalia:

    digerito male?

  2. roberto celani:

    Post criptoqualunquista.

    In attesa di spiegazioni, congelo la mia vena polemica ispirata dalla “peggior cultura di sinistra?

  3. Authan:

    vb, per me sei un mito, ma ogni tanto sbrocchi. Quando tra 18 mesi lo stato italiano sara’ esattamente dov’e’ ora, con il suo euro, le sue banche, le sue industrie, i suoi negozi per nulla in fiamme, qualcuno ritirera’ fuori questo post, e dira’: e allora?
    Authan

  4. mousse:

    A me sa tanto che (e sono tanti gli elettori “di sinistra” a fare sti discorsi) è l’essersi resi conto che la parte politica in cui si è stati fedeli (nel senso di Fede.. no, non Emilio, la Fede intesa come credere in qualcosa/qualcuno) in Italia è ridotta talmente male da avere come candidato alla segreteria un ex comico, un ex democristiano riciclato e non si capisce bene chi altro, a far fare questi ragionamenti assurdi (non volermene..) al buon vb :)
    Per non parlare di quello che la sinistra dice della parte che è al Governo…

    La situazione economica in Italia non è peggiorata così tanto negli ultimi anni, anzi se vogliamo proprio fare un pò di conti, agli altri paesi europei (Francia e Germania) è andata molto peggio.

  5. vb:

    Beh ma io spero bene che lo Stato italiano sarà ancora lì, non è che mi diverto a fare il catastrofista; mi sono limitato a linkare una serie di previsioni di alcuni illustri economisti che parlano di un possibile fallimento nel 2011.

    Il post (che riguarda una serie di episodi concreti capitati a me direttamente e che non voglio ancora raccontare in pubblico) è provocato da quella particolare branca della cultura di sinistra chiamata “suoniamo il violino mentre il Titanic affonda” e ben descritta da una famosa scena di Brian di Nazareth. Effettivamente anch’io a un certo punto sbrocco ed esco urlando, sbattendo la porta e mandando affanculo la mozione e la riunione: non si dovrebbe fare, ma è la reazione di qualsiasi persona sana di mente…

  6. Piero:

    Bisogna provare ad amministrare condomini per comprendere fin dove arriva la cretineria dell’italiano medio, colto e meno colto. Viceversa, bisogna provare a farsi amministrare da amministratori di condomino per comprendere quanto è difficile impedirgli di nuocere.

    Quando fai una esperienza da amministratore di condominio, comprendi cosa vuol dire amministrare gli italiani e comprendi gli amministratori politici. Idem quando ti trovi a partecipare ad una assemblea di condominio, comprendi quanto litigiosa e burocratica è la mentalità e la cultura dell’italiano e quanto difficile sia cambiare il mondo senza stravolgere il sistema educativo basato sul patriarcato e sulla proprietà privata.

  7. mfp:

    VB, ma noi (per affinita’ culturale sincrona, mi ci metto in mezzo anche io; per lo meno mi ci sento almeno una volta al giorno da quando intorno ai 19-20 anni ho abbandonato la spocchietta giovanile) nel club dei cretini ci siamo sempre stati…

    Authan, le c.d. “previsioni” non possono essere mai esatte. Perche’ non dipendono dalle scelte di una sola testa; dipendiamo l’uno dall’altro anche se non sappiamo nemmeno se L’Altro esiste o no, e c’e’ una certa resistenza ad accettare questo (d’altronde se da 2000 anni ti limiti a fare la guerra per mantenere e accrescere il tenore di vita ai danni di chi perde; hai un centinaio di generazioni di avi che si son dimenticati di dirtelo). Se le decine di migliaia di licenziati, oggi oramai alle prese con problemi imperativi (la fame), o comunque fortemente condizionanti (nessun futuro), trovano il tempo di dire: “ho sbagliato a fregarmene di tutto e di tutti, e ad affidarmi ad un manager, solo perche’ avevo 1500 euro/mese in tasca”… e cominciano a “fare piazza pulita” (“linguaggio del peggiore squadrismo” disse Montanelli, ma in condizioni di corruzione sistemica non mi viene in mente niente di meglio); e allora I Locali (e solo loro) prendono tutti i vari caporaletti locali sparsi OVUNQUE (politica, business, giornalismo, etc) e contestualmente si affidano a chi fino ad oggi ha sostenuto le alternative (ie: sviluppo sostenibile->decrescita felice->etc). Il paese non fallisce. Ma (anche) io la vedo ipotesi remota. Sono stati troppo persi nei dettagli inutili per troppo tempo; l’esperienza passata – che e’ falsata – indica che non serve, e quindi non muoveranno un dito fino a che non gli capita qualcosa di male personalmente… ma a quel punto non avranno piu’ la forza e le risorse per manovrare e invertire la rotta perche’ ci sono problemi piu’ oggettivamente immediati. Ad ogni impiccio si da’ la colpa a qualcuno (polvere sotto il tappeto) e si continua sulla stessa strada comoda… non hai notato che perfino tutti i cretini che hanno votato Berlusconi hanno iniziato ad attribuirgli tutte le colpe (perfino quelle che non ha; e mi pesa dirlo eh)? Gli scleri di VB sono comprensibili solo da chi si e’ dato da fare; perche’ tradizionalmente e’ colui che fa’ che tira avanti il paese mentre i cretini si ingozzano. E VB, beh, ha un cv che fa invidia… non tanto per le cose fatte (es: ne ho fatte tante anche io), ma per i successi ottenuti… piu’ uno si da’ da fare, piu’ e’ incazzato quando sclera… e’ fisiologico.

  8. Paolo:

    Ciao Vittorio

    Capisco perfettamente cosa intendi. Oramai viviamo in un regime e la cosa brutta e’ che non ce ne rendiamo assolutamente conto. La voglia di cambiare le cose a volte magari viene meno. A volte invece si pensa che qualcosa di piu’ “forte” potrebbe smuovere le cose. Ma la realta’ forse e’ che siamo come i siciliani (io lo sono) del dopoguerra, addormentati dalla morfina dello stato delle cose secondo cui tutto va bene e tanto le cose sono cosi’ anche se non ti va bene, per cui… Perche’ lamentarsi? E’ piu’ economico adattarsi. Dal canto mio medito di comprare qualche arma, servira’ e ne sono convinto… Per quanto riguarda la politica… Siamo proprio stati narcotizzati.

  9. Salvofan:

    Ciao Vitto,
    devo essere sincero…a sto giro non sono daccordo troppo con quello che scrivi. O meglio…in realta’ non e’ che hai scritto niente di particolare…un vaffa generale, ci mancherebbe, e una motivazione economica.
    E’ la motivazione che mi sembra un po forzata… Voglio dire…Il dott. Pizzati avra’ una sua idea di come “potrebbero” procedere le cose. Certo mi pare una narrazione della visione pessimistica di come potrebbe andare l’economia nei prossimi anni (non impossible certo, ma quantomeno inverosimile).
    Tutt’oggi la probabilita’ di default della nazione italiana e’ circa la meta’ di quella Irlandese, giusto per fare un esempio…e non e’ troppo distante dai livelli di altre nazioni europee (area euro – fuori euro il discorso e’ completamente diverso, la Russia ha un rischio 4 volte piu’ alto dell’Italia, per esempio).
    Numeri che puoi trovare su JpMorgan, giornali vari, siti istituzionali.
    Inoltre, la crisi sembra avere influito abbastanza poco sulla credibilita’ finanziaria dell’Italia (dirai tu che scavare e’ piu’ difficile…potrebbe essere). Il rischio di default italiano e’ aumentato del 27% in Italia contro il 98% in Germania per esempio… CDS (Credit Default Swap) terza colonna in tabella.
    http://intermarketandmore.investireoggi.it/rischio-default-stati-focus-cds-3941.html
    Morgan Kelly, economista “pessimista” da anni (anticipava la crisi oltre 5 anni fa, almeno qui in Irlanda) cosi’ vede il default dell’Irlanda.
    http://www.irishtimes.com/newspaper/opinion/2009/0703/1224249965637.html
    Certo…qui abbiamo un governo di centro sinistra…che probabilmente non ha neanche capito la natura della crisi economica…ci ha messo le mani in tasca….e aumentato le tasse pesantemente (parliamo di circa 100 euro netti al mese in meno in bustapaga per un reddito medio, ben piu’ alto del reddito medio in Italia…ma pur sempre una bella differenza). Tutto questo perche’, tra il crollo del pil e la nazionalizzazione / il salvataggio delle banche, lo stato ha uscite totalmente fuori controllo e incassi molto ridotti.
    Detto francamente non credo che la crisi internazionale…per come e’ arrivata in Italia e per come lo stato Italiano e’ intervenuto, abbia davvero cambiato molto le carte in tavola all’interno del paese, e l’euro ci ha salvati dal crollo.
    Concordo nel pensare che l’Italia ha moooolto da fare, eliminare burocrazia e “uscite” inutili al tempo di Internet (aka: pubblica amministrazione che funziona malissimo e costa troppo).
    Insomma…non credo che l’Italia va in default in 2 anni (il che dovrebbe essere conseguenza della crisi economica), ma magari possa essere una possibilita’ nel giro di 5-10 anni…frutto di interventi strutturali mai fatti da nessun governo pur di non garantirsi la sconfitta alle elezioni successive.

    Diccelo Vitto che stai organizzando il prossimo Vaffa day di Beppe per il giorno che si presenta al congresso dei PD…e questo e’ una parte del tuo marketing mix ;)
    S.

  10. vb:

    In realtà il vaffanculo era per la prima parte del post… quello dei rischi di fallimento (che poi siano tra cinque anni cambia poco…) era solo uno dei tanti motivi per giudicare grave la situazione.

  11. mfp:

    Salvofan, premesso che spero vivamente che la tua analisi sia piu’ concreta della mia… non credo sia saggio ragionare solo in termini finanziari (pil, titoli di stato, debito pubblico, etc). Questioni cioe’ ampiamente manipolabili al riparo del monitoraggio pubblico (a maggior ragione ora che gli USA hanno smesso di pubblicare quanto denaro stampano). Cio’ che ci sta “salvando dal peggio” e’ il fatto che l’italiano per ragioni storiche che non sto qui a spippolare ha sempre cercato di tenersi in mano un qualche asset concreto per misfiducia nelle istituzioni, nello straniero, negli altri. E cioe’ che abbiamo un tessuto economico abbastanza distribuito (1000 aziende da 4 persone, piuttosto che 1 azienda da 4000 persone). E le manovre del governo si sono limitate a togliere a queste piccole aziende (e contestualmente bruciare la mia generazione) per dare ai grandi gruppi. Non e’ infatti ne’ un caso ne’ un segreto che il 54% di queste aziende nel 2008 erano in rosso, e che (notizia di questi giorni) le piccole aziende non riescono ad ottenere liquidi dalle banche (quelle grandi si; anche solo perche’ non sono italiane). Ad esempio: il debito pubblico a fine 2007 era di 1472 miliardi, e in soli 18 mesi e’ aumentato del 9,4% (circa 300 miliardi di debito in 18 mesi). E indovina chi paga? Pagano le corp estere? Pagano le grandi aziende italiane obsolete e distrutte da decenni di cattiva gestione (Olivetti…ops… scusa, questa non c’e’ piu’… dicevo: Telecom, Fiat, Alitalia… ops… questa pure…)? No, pagano le piccole aziende, e pagano gli individui sottoforma di stress, di corruzione dei legami umani, di perdita di indipendenza. Motivo per cui il popolo da sempre berlusconiano continua a votare Berlusconi perche’ il PD e’ nullo e puzza come un secchio di cozze tenute al sole per 30 giorni… ma mormora.

    Cioe’ stiamo bruciando il tessuto economico per mantenere in piedi la “costosa apparenza finanziaria” (che non produce niente) che in questo momento ha le redini del paese complice la dipendenza dal voto, la liberta’ di opinione, il principio di unanimita’, ignoranza diffusa (ie: l’adozione sistematica delle logiche piu’ intuitive gia’ usate nella democrazia ateniese… ma li’ erano in 300, non 60 milioni). Quanto sia effettivamente sostenibile proseguire in questa direzione non lo so… ma piu’ si prosegue piu’: se c’e’ il botto, e’ improvviso e doloroso; se non c’e’ il botto, la qualita’ della vita si riduce di piu’. Tutto sta a capire quanto l’italiano medio e’ in grado di tollerare questa riduzione di benessere senza sclerare troppo (ie: assumere comportamenti chiaramente antisociali). Certo e’ che se crollano anche quelli come VB… e’ La Fine.

  12. giorgio giunchi:

    Questo tuo post, a mio avviso notevole nel contesto di una *critica della ragion politica*, commentato in
    http://listserv.cnr.it/cgi-bin/wa?A2=ind0907&L=forum&T=0&O=D&P=1074

    Ciao,
    Giorgio
    :::::::

  13. mfp:

    “A scanso di fraintendimenti : Cattaneo e Spinelli e Chanuox
    e Salvadori furono *sostanzialmente* degli isolati ma non
    elusero la responsabilita’ di una militanza – quando non
    c’ era un cavolo di establishment partitico che li potesse
    inquadrare.”

    Standing Ovation. Quando si dice la Kultura… io per scrivere quella mail avrei impiegato 60 pagine di contorsioni e ritorsioni intellettualoidi che capisco solo io e qualche altro pazzo (se mai per qualche remoto motivo avesse voglia di leggere tutte e 60 le pagine).

 
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