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martedì 12 Luglio 2011, 15:47

Precisazioni su un po’ di Movimento

Parecchie persone negli ultimi giorni mi hanno chiesto spiegazioni su una vicenda che sta rimbalzando in rete da un blog all’altro, e che riguarda quattro delle persone meno sconosciute di tutto il Movimento: David Borrelli di Treviso, Matteo Olivieri di Reggio Emilia, Vito Crimi di Brescia e infine il sottoscritto. Vorrei dunque raccontare brevemente il mio punto di vista, nel modo più oggettivo possibile.

La storia inizia il 16 giugno, quando in un colloquio di un quarto d’ora presso la Casaleggio & Associati – la società che gestisce il blog di Grillo – mi viene chiesto se io abbia voglia di dedicare un po’ di tempo, gratuitamente, a programmare un software Web per condividere i testi di delibere e mozioni tra i consiglieri del Movimento nei vari Comuni. Siccome è proprio il mestiere che faccio da quindici anni, e siccome è una cosa che serve a tutti e che da anni tutto il Movimento chiede a Grillo di mettere in piedi, decido di accettare l’incarico, ovviamente lusingato dal fatto che abbiano pensato a me, chiedendo peraltro di poter coinvolgere un po’ di informatici dai vari gruppi locali del Movimento per suddividere il lavoro. Si trattava comunque di cosa di poche giornate che con la pausa estiva alle porte avrei potuto svolgere senza intoppi, non certo un incarico di anni e nemmeno una “carica” permanente.

Sabato 18 giugno si tiene a Milano un incontro nazionale tra tutti i consiglieri del Movimento. Negli scorsi anni ne sono già avvenuti cinque o sei; io ho partecipato solo agli ultimi due (a marzo come candidato sindaco). Si tratta di brevi corsi di formazione per i consiglieri del Movimento (durano circa tre ore con mezz’ora di pausa in mezzo) in cui lo staff di Grillo o suoi esperti forniscono nozioni su argomenti specifici; in quello di marzo, ci avevano spiegato come comunicare efficacemente sui blog e sui media, e poi un avvocato ci aveva edotto sui rischi legali (es. diffamazione) della nostra attività politica; in questo di giugno, è stata presentata una analisi dei risultati elettorali e della nostra comunicazione, poi ci sono state spiegate le conseguenze legali dei referendum sull’acqua. In cinque minuti, sono anche stati annunciati gli sviluppi che si volevano fare sul sito del Movimento e le quattro persone che avevano accettato di farsene carico, tra cui me.

Ora, per la maggior parte dei presenti la situazione era del tutto normale, ma non per Davide Bono, che a fine riunione ha avuto da ridire sul fatto di non essere stato consultato sulla scelta dei quattro referenti, che a suo parere avrebbe dovuto essere fatta in riunione, da tutti i consiglieri eletti del Movimento. Ha ricevuto una risposta piuttosto secca, e la cosa poteva finire lì.

Invece, la polemica è proseguita in rete, venendo poi ovviamente ripresa da chi non aspettava altro. Si è dunque montato a forza un attacco frontale contro Grillo, contro Casaleggio e contro noi quattro malcapitati, rei di avere accettato del lavoro gratuito per il bene di tutto il Movimento, in aggiunta a tutto ciò che già facciamo, senza aver prima chiesto il permesso degli “eletti”. Siamo stati descritti come “coordinatori nazionali” – termine che né Grillo né noi abbiamo mai usato e nemmeno inteso in alcun modo – per poi cavalcare le critiche che inevitabilmente, dopo una tale distorsione della realtà, sono spontaneamente gonfiate, fino a finire sui giornali interessati ad attaccare il Movimento, con titoli come “La base contesta Grillo”.

A me preme dunque chiarire che non è la base che contesta Grillo, ma qualche attivista e consigliere eletto che ritiene di dover contare di più nelle scelte nazionali del Movimento, secondo una visione che io non condivido (e tantomeno Grillo). L’idea alla base del Movimento è che esso sia un veicolo per portare individualmente dei cittadini dentro le istituzioni, facendo in modo che essi rispondano esclusivamente ai propri elettori, e non a una struttura intermedia di partito. Chi è stato eletto per fare il consigliere in una qualsiasi istituzione deve dedicare il proprio tempo a quello, e non ha alcun particolare titolo di mettere becco in ciò che fanno persone elette in altre istituzioni o nelle decisioni prese ai livelli geografici sopra e sotto il suo. Chi è stato eletto in Regione non è il capo di chi è stato eletto nei Comuni e non è nemmeno il rappresentante di tutto il Movimento regionale verso il livello nazionale; fuori dall’istituzione in cui è stato eletto, vale esattamente come qualsiasi altro elettore del Movimento.

La cosiddetta “democrazia interna” che chiedono alcuni è in realtà l’esatto opposto della democrazia partecipativa che vorremmo realizzare; nel momento in cui si creasse una struttura di delegati comunali, regionali e nazionali, in cui ci fossero assemblee regionali e nazionali con il potere di prendere scelte politiche e organizzative, il Movimento sarebbe diventato un partito, e inevitabilmente, per via delle naturali dinamiche di qualsiasi gruppo, comincerebbero a formarsi gruppetti, correnti, cordate e così via. Le scelte nazionali dovrebbero essere prese invece da tutti i cittadini iscritti sulla piattaforma del Movimento, in diretta relazione con Grillo che fa da garante, e senza intermediari; è logico che chi si è conquistato autorevolezza con le proprie azioni avrà la possibilità di influenzare l’opinione dei cittadini, ma non gli va attribuito alcun potere particolare.

Comunque, insieme allo staff di Grillo, abbiamo deciso di sospendere le attività in attesa di tempi migliori, per calmare un po’ le acque ed evitare spaccature; ed è comunque giusto che ci sia una discussione sulla futura organizzazione del Movimento, anche alla luce del fatto che evidentemente ci sono in giro visioni molto diverse. Allo stesso tempo, per dimostrare la mia buona fede, a un certo punto io ho rimesso il mio mandato agli elettori, dicendo di essere pronto a dimettermi (da consigliere comunale e di conseguenza anche da qualsiasi incarico nel Movimento) se, come sostenevano alcuni, io avevo violato l’impegno preso con gli elettori stessi accettando un “doppio incarico” deciso in maniera “non democratica”; alla fine, in una assemblea cittadina mi è stato detto che il fatto non sussiste, dunque non ho alcuna remora a continuare come prima il mio lavoro in Comune. Nonostante questo, alcuni sono persino riusciti a dipingere questa scelta come un mio tentativo di fare carriera, consistente nel lasciare il consiglio comunale per mettermi a fare gratis il webmaster di Grillo…

Questo mese è stato umanamente piuttosto difficile, non tanto per gli attacchi pubblici degli avversari e dei quotidiani, che ho messo in conto sin dal principio, quanto per quelli che sono venuti da alcuni compagni di avventura nel Movimento, alcuni dei quali hanno dimostrato una tale aggressività nei miei confronti (e in quelli di Grillo e Casaleggio) da lasciarmi molto perplesso e molto amareggiato. D’altra parte, la politica è passione e con passione ci si butta anche nei confronti interni… Certo però che la divergenza di vedute su come debba essere organizzato il Movimento, su cosa voglia dire “democrazia” e come la possiamo realizzare, necessita di forte riflessione: e senza dubbio questo sarà un grande tema dei prossimi mesi.
[tags]movimento 5 stelle, grillo, polemiche, coordinatori[/tags]

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11 commenti a “Precisazioni su un po’ di Movimento”

  1. Pippo:

    Da come l’hai raccontata tu mi sembra “tanto rumore per nulla”.
    Abbiamo dei problemi gravissimi in Piemonte e a Torino da risolvere.
    Questi battibecchi mi sembrano proprio fuori luogo.
    Se poi qualcuno volesse fare il softwarista gratis per il Movimento… è chi se ne importa!
    Non fate anche voi la fine dei Radicali o della Lega che da partiti di rottura sono diventati consequenziali al potere dominante.
    O almeno, dateci qualche anno di respiro.
    Ho votato il Movimento 5 Stelle alle regionali ed alle comunali, non fatemi pentire.

  2. Simoena:

    Caro Bertola, mi permetto di commentare.
    Io credo che in qualsiasi gruppo (perchè un movimento è pur sempre un aggregato di persone che condividono un’idea) capiti lo scontro. Purtroppo il web è un’arma a doppio taglio proprio perchè unisce e separa allo stesso tempo, molto facilmente. Sicuramente bisognerebbe trovare chi ha torto e chi no. Oppure semplicemente sfogarsi, come reputo il tuo gesto di scrivere questo blog. Il periodo è stato difficile, come hai scritto, e sicuramente quelle constatazioni non supportive ti hanno ferito. Ma quando ho letto che avresti dato le tue dimissioni da consigliere mi è venuto spontaneo commentare. Le idee non sempre sono uguali al massimo possono essere commare (compagne)e la democrazia in fondo è mettere in equilibrio visioni differenti tramite una terza via (che le contenga entrambe). La dialettica. Tutto questo per sostenerti, nonostante la stima che nutro per D. Bono, e dirti che ci sarà sempre divergenza di opinioni nel libero mondo. Il punto è non prenderla sul personale e continuare ad andare avanti. I punti di vista sono singolari, ma non è possibile eliminarli per raggiungere la verità assoluta. In qualsiasi discussione ci sono più verità, ma noi non possiamo afferrarle tutte. Possiamo solo fermarci sul nostro punto di vista consapevoli della loro relatività. Non farti colpire dalle insinuazioni (vere o presunte) del resto sai di avere la coscienza pulita. Purtroppo alle volte possiamo contare solo sul nostro appoggio, e dirci da soli che stiamo facendo la cosa giusta.
    Buon lavoro…

  3. Claudio C:

    Ammettiamo pure che la “querelle” fosse fuori luogo (e lo e’ effettivamente). Pero’ su alcuni aspetti il M5S deve fare chiarezza: il M5S e’ veramente soltanto una costellazione di liste civiche? E’ veramente un “non partito”? E cosa significa “non partito”? Veramente “ognuno vale uno”? E cosa significa, nei fatti, che ognuno vale uno? Beppe Grillo e’ solo il portavoce del movimento? O e’ la voce di Casaleggio Associati, novelli Cyrano de Bergerac? Insomma, il M5S deve darsi un’organizzazione (che puo’ anche non essere gerarchica) ma che serva a fare chiarezza e a portare sempre maggiore efficacia.

  4. Antonio Fucile:

    Stando a questo resoconto, non ci sono dubbi su dove stia il torto.
    Penso, però, che in questa vicenda abbia sbagliato di brutto anche la società Casaleggio. In primis, una faccenda che riguarda tutto il MoVimento (nello specifico: la richiesta di collaborazione informatica gratuita ad alcuni esponenti) non si liquida in 5 minuti in una riunione tra i consiglieri (o dipendenti, come preferisco chiamarli) comunali e regionali. Non è scandaloso il contenuto, ma la forma: quali problemi avrebbe dato parlarne pubblicamente prima – ad esempio attraverso il blog di Grillo – visto che non c’è nulla da nascondere?
    Inoltre, sarebbe bene sapere come mai la piattaforma di voto del MoVimento, più volte annunciata, non parte. Eppure darebbe uno schiaffo morale a tutti i partiti, perchè eliminerebbe proprio il concetto di “base”: “a tutti i cittadini iscritti, (…) senza intermediari” spetterebbero le “scelte nazionali” (le virgolette sono usate per identificare le citazioni da questo articolo).
    Ecco, mi piacerebbe che la società Casaleggio ci “mettesse la faccia” un po’ di più: chiarisca quali problemi sta incontrando e così potremmo darle una mano, no? Anche divulgare nel dettaglio i contenuti degli incontri con i consiglieri/dipendenti sarebbe positivo: per quanto siano “esperti” questi esperti, ci sarà altra gente in gamba in Rete che potrà dare ulteriori contributi! Perchè parlare di intelligenza collettiva soltanto a fasi alterne?
    Infine, scusandomi per la lunghezza del mio commento, concordo con ciò che ha ribadito Vittorio: “L’idea alla base del Movimento è che esso sia un veicolo per portare individualmente dei cittadini dentro le istituzioni, facendo in modo che essi rispondano esclusivamente ai propri elettori, e non a una struttura intermedia di partito. Chi è stato eletto per fare il consigliere in una qualsiasi istituzione deve dedicare il proprio tempo a quello, e non ha alcun particolare titolo di mettere becco in ciò che fanno persone elette in altre istituzioni o nelle decisioni prese ai livelli geografici sopra e sotto il suo.” (…)”fuori dall’istituzione in cui è stato eletto, vale esattamente come qualsiasi altro elettore del Movimento.”

  5. Anonimo codardo:

    Domanda sciocca ma neanche tanto: i sorgenti della piattaforma che state realizzando sono hostati da qualche parte (sourceforge, github, bitbucket, etc )? Se sì, qual è l’URL? In caso negativo: Quando saranno resi disponibili ?

  6. Anonimo codardo:

    Ecco, poi vedi che Grillo sul suo blog fa pubblicità gratuita ad un servizio di proprietà di Casaleggio Associati…

  7. Marco[n]:

    Vedi Vittorio, io fino a quando non e’ venuta fuori questa storia nemmeno sapevo che esistesse una societa’ “Casaleggio”. Adesso salta fuori che organizzano il movimento o, almeno, danno consulenze e richiedono lavori a dei rappresentanti eletti.
    Probabilmente e’ tutto legittimo e innocente, anzi, ne sono sicuro, ma non si puo’ e non si deve sottovalutare la possibile strumentalizzazione della cosa. La trasparenza deve essere la vostra preoccupazione principale, altrimenti il rischio di essere percepiti come marionette in mano a qualcuno, che non e’ nemmeno piu’ Grillo ma qualcuno dietro, diventa reale.

  8. .mau.:

    @Marco[n]: è perché non hai studiato (io lo so da prima che esistesse il M5S, e non sono certo il solo)

  9. vb:

    Comunque il blog di Grillo gira su Movable Type, una piattaforma open source (è la stessa che usa .mau. …). Usano sicuramente dei plugin e immagino che abbiano anche fatto pesante sviluppo di template personalizzati, che peraltro non so quanto senso avrebbe rilasciare.
    Quanto ai futuri sviluppi, avendo bloccato tutto, non c’è nessun sorgente da condividere…

  10. Piero:

    Movable Type è una piattaforma software open source per creare e configurare Blog. Non è tanto semplice da programmare dal mio punto di vista. Ha un core basato su script Perl e Php che si interfacciano su un Database come per esempio Mysql. Per usare MT occorre appoggiarsi ad un buon fornitore di hosting che metta a disposizione i servizi software che Movable Type richiede per funzionare correttamente. Per configurarlo come più piace, occorre poi studiarsi un po’ la sintassi dei vari Tag che MT mette a disposizione.

    Tuttavia nulla vieta di usare WordPress che, secondo me, va bene lo stesso per bloggare testi e delibere del Comune e sul quale forse sei più competente visto che il tuo sito usa WP.

    Comunque penso che queste iniziative, veramente lodevoli, dovrebbero partire dai Consigli comunali stessi e dovrebbe essere il Comune o i vari Comuni a mettere a disposizione le piattaforme software (e hardware) dove ogni consigliere possa bloggare le delibere di sua competenza e noi poterle commentare o modificarle o proporne di nuove.

  11. Polemico74:

    Quindi prendete ordini dalla Casaleggio.
    Vedo che ogni partito ha il suo padrone, non fate eccezione.

 
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