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domenica 18 Novembre 2007, 19:59

Milioni di terroristi

Sono tornato, e, nonostante abbia passato tutta la domenica a dormire, ho avuto modo di leggere una interessante coppia di commenti alla vicenda del tifoso ucciso all’autogrill.

Qui trovate il sondaggista Diamanti: uno dei membri di quella elite che analizza e insieme plasma l’opinione in Italia, e che contribuisce in modo significativo a determinare l’azione dei politici, che ormai, perduto ogni contatto con la realtà, vivono di giornali, televisioni e sondaggi. Bene, egli dichiara apertamente di non capirci più niente – in particolare, di non sapersi spiegare come gli stessi italiani che chiedono sicurezza poi si siano preponderantemente infuriati con la polizia invece che con gli ultras, nonostante la campagna di stampa che i media conducono da anni contro questi ultimi – e, pertanto, si incazza con gli italiani stessi, che si permettono di disobbedire al suo modello. Questa, peraltro, sembra la reazione prevalente anche nel mondo politico e nei fini pensatori dei quotidiani.

Sul blog di Grillo, invece, trovate la lettera di tal Cristian T., sgrammaticata e anche discutibile in varie affermazioni. Eppure è una lettera perfetta, perché spiega come una parte crescente degli italiani, pur chiedendo allo Stato sicurezza, odi lo Stato e soprattutto le divise che lo rappresentano; perché invece di vedere gli eroi che lottano per loro contro la mafia e la criminalità, osserva quello che oggi è l’aspetto molto più visibile dello Stato, ossia le ingiustizie, i privilegi, le raccomandazioni, la burocrazia, le mille leggi assurde di cui le forze dell’ordine, volenti o nolenti, sono il braccio armato.

C’è sicuramente nell’animo italiano una renitenza alla responsabilità, acuita dal permissivismo post-sessantottino come dal buonismo cattolico. Ma io non sottovaluterei la pericolosissima deriva secondo cui, per una quantità crescente di persone, se questo è lo Stato è meglio che ce ne sia il meno possibile e anzi che prima o poi non ci sia più.

Probabilmente è esagerato pensare che gli ultras violenti (che, non dimentichiamolo, sono un sottoinsieme degli ultras, che a loro volta sono un sottoinsieme dei tifosi) siano veramente terroristi, con un piano per rovesciare l’ordine attuale: la maggior parte vuole fare essenzialmente casino. Anche in quelli non politicizzati, però, c’è spesso ben chiara una aspirazione libertaria e anarchica, che, a seconda della città, può diventare culturalmente molto evidente. In altre parole, forse gli ultras non vogliono rovesciare lo Stato, ma certamente vogliono rivendicare un’isola di autonomia da esso. Che ciò sia ora quello che, magari embrionalmente, pensano anche milioni di italiani, stufi di sentirsi vessati dall’ordine costituito, è una novità preoccupante.

[tags]ultras, stato, forze dell’ordine, diamanti, grillo, terrorismo[/tags]

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14 commenti a “Milioni di terroristi”

  1. for those...:

    PREMESSA
    Un mio amico attivista politico Americano mi disse una volta:“i presidenti degli Stati Uniti non sono nessuno. Sono solo dei fantocci messi lì dalle lobby di potere. Più sono cretini e meglio è (con Bush jr sono stati particolarmente fortunati, aggiungo io)Quando se ne trova uno che prova ad alzare la testa viene fatto fuori: negli anni 60/70 fisicamente. Adesso, preferiscono metodi meno cruenti come gli scandali sessualiâ€

    Negli ultimi 15 anni anni, attraverso le televisioni prima, e dall’alto della sua posizione istituzionale poi, Berlusconi ci ha dipinto lo Stato come un parassita, una sanguisuga che sta lì solo a succhiarti i soldi che ti sei faticosamente guadagnato. Ci ha ripetuto che il privato (che da ieri si chiama popolo italiano delle libertà) deve essere libero di fare tutto quel che gli pare e lo Stato non deve ficcare il naso. Ci ha insegnato, ultimamente supportato (involontariamente?) da Grillo & Co, che i politici – che al governo rappresentano lo Stato – sono una razza da estinguere. Persino in campo calcistico – per restare all’attualità – da presidente non ha MAI (e lo so bene, visto che tifo e seguo il Milan da ben prima che arrivasse lui) fatto nemmeno un gesto simbolico per combattere la delinquenza diffusa all’interno della curva.
    Tutto questo seminare, a quanto pare, inizia dare i suoi frutti.
    Ora, per riagganciarmi alla premessa, io credo che Berlusconi , come tutti gli uomini presuntuosi, vanesi e pieni di sé, sia troppo stupido per averla studiata così bene. Però non era lui che aveva una certa tessera di una certa loggia massonica?

  2. vb:

    Intanto segnalo questo articolo di Repubblica, che parla degli ultras in modo decisamente più oggettivo della media.

  3. Thomas Jefferson:

    for those: yawn…

  4. Attila:

    Io ho letto più volte Fedeli alla tribù di John King…
    Però sono andato moltissime volte allo stadio in UK pagando un sacco di soldi, sentendomi molto sicuro e molto comodo, non vedendo gli imbecilli che notoriamente sono i protagonisti anche dell’articolo di Repubblica e sentendomi parte di un grandissimo spettacolo…
    Qualcuno qualche riflessione la farà… o è sempre impossibile in Italia… soprattutto con questi chiari di luna…

    e se dagli altri Paesi tolgono dal palinsesto delle TV le partite della Serie A Italiana… mah… forse qualcuno capirà finalmente che ad andare avanti così si rischia di rimanere senza i soldini?

  5. raccoss:

    Sono d’accordo con tale Christian T sul sentimento generalizzato di disagio della popolazione nei confronti delle FFOO.

    Meno, però, quando descrive questi ultras come onesti lavoratori frustrati dallo stato oppressivo. Per quel poco che ho visto, tra gli ultrà più violenti e, sopratutto, tra quelli che dirigono gli ultrà più violenti, vedo persone dalle risorse economiche ben maggiori di quelle di un operaio e da problemi ben diversi che arrivare a fine mese.

    L’articolo/intervista che hai linkato vb a me sembra ben poco specchio della realtà. Quando sento gli ultrà che parlano di “scontri leali a mani nude” (come se poi fosse leale uno scontro tra un palestrato di 100 kg e un pivello di 60 kg bagnati) perdo ogni voglia di stare ad ascoltare questa retorica. Sono decenni che si parla di questi fantomatici scontri “leali” e poi, chi sa come chi sa perchè, escono SEMPRE fuori lame, sassi molotov se non peggio.

    Alla fine è sempre il solito leitmotiv. Parafrasando Luttazzi: “Gli ultras sono violenti, sono violenti e criminali. Ma non noi: quelli delle altre squadre!”

  6. vb:

    Sì, come ti dicevo nemmeno io vedo i capi ultrà come persone frustrate che faticano ad arrivare a fine mese (anche se la cosa è diversa quando consideri la “manovalanza” che ne ingrossa le file, e che per esperienza è fatta soprattutto di giovanotti tra i 15 e i 30 che fanno l’operaio a cottimo o il precario, più alcuni dei centri sociali e qualche sbandato vero e proprio). Se mai, la vicinanza potenziale con gli operai frustrati e con la deriva che essi stanno prendendo è in termini di ideologia dell’autonomia e del rifiuto del potere costituito.

    Comunque le lame e le molotov saltano fuori solo in certe città, o nelle tifoserie delle tre grandi, dove i soldi hanno dato alla testa a tutti (ne parla anche nell’articolo). Però la famosa “mentalità”, pur se progressivamente in decadenza, esiste ancora molto forte in parecchie tifoserie: è una delle cose che più ti sorprende quando li incontri da vicino.

  7. raccoss:

    La “mentalità” è una qualità del singolo.

    Il gruppo, la massa, il branco (in ogni contesto) non ha “mentalità”, non ha coscienza, non ragiona.

    Gli ultrà, allo stadio, “fanno gruppo”.

    Indi…

    Poi vorrei qualche intervista meno prona. Se facessero interviste del genere a Berlusca tutti a saltare addosso al giornalista prezzolato…
    Ma fare quache domanda seria al tipo, visto che è il responsabile dei disordini di Bergamo (è il capo, no?), tipo:
    – Perchè avete sfasciato le protezioni?
    – Non temi mai che le azioni degli utlrà possano coinvolgere anche tifosi “neutrali”? Come ti poni di fronte a queste responsabilità?
    – Perchè domenica mentre sfasciavate i vetri di protezione vi nascondevate dietro i passamontagna?

    Eccetera….

  8. Attila:

    Qualcuno la chiama “mentalità”, qualcun altro “demenza”…

  9. for those...:

    Thomas Jefferson: sì, hai ragione. sembrava lo sproloquio di uno fissato con i complotti e che vede nel berluska il padre di tutti i mali, inclusa la SARS, la pecola, Britney Spears e i film di Vanzina (beh, quelli forse…). Chiedo venia!
    Volevo solo dire che non mi stupisce tanto lo scarsissimo rispetto per lo Stato e le sue Istituzioni dato che sono anni che ci viene insegnato un individualismo esasperato. Sarà magari banale e noioso ripeterlo ma credo che i taleban-liberali, come i forzaitalioti, abbiano le loro belle responsabilità.

  10. Thomas Jefferson:

    for those: mah, io non sono d’accordo. Sarà che di liberali in giro se ne vedono talmente pochi che credere possano avere delle colpe pare improbabile……

  11. Alberto:

    Il dibattito sugli ultrà, come tanti altri affrontati anche su questo blog, si riassume, a mio avviso, in una generale insofferenza esistenziale, caratteristico della nostra epoca, verso l’ordine costituito, la cui inefficenza, arroganza, invadenza diventa in molte occasioni un ottimo pretesto per sfogare la propria insofferenza a qualunque genere di limitazione.
    La nostra è una generazione di bambini viziati, di persone cresciute per lo più in un contesto familiare iperprotetto ed iperpermissivo. Come tutti i bambini viziati soffriamo di due grandi morbi: l’insicurezza, legata all’abitudine ad essere sempre protetti, e l’insofferenza verso qualunque forma di controllo, legata all’abitudine a non averne.
    Lo Stato come tale ha le sue colpe, certo, anche gravi, ma in questo come in altri non è quello il principale problema. Se lo fosse cercheremmo di lavorare a migliorare lo Stato, le istituzioni (che come spesso ripeto sono fatte da cittadini come noi) come hanno fatto le generazioni che ci hanno preceduto. Ed invece lo Stato ci serve così com’è, e forse anche peggio: arrogante, inefficiente, invadente, per poter fare da bersaglio, da valvola di sfogo alla nostra frustrazione di cittadini inadeguati.

  12. vb:

    Alberto: Forse è vero, te lo dice uno che l’impegno per migliorare le cose dall’interno delle istituzioni ce lo mette tutto.

    Però più ci penso e più credo che soltanto una parte di quelli che criticano gli ultras lo faccia per la loro violenza, che ormai è spesso infame e stupida (non che non lo sia quando avviene all’interno della “mentalità”, ma in quel caso avviene tra adulti consenzienti, e insomma in quel caso facciano un po’ quel che vogliono, magari non addebitandomi il conto dell’ospedale).

    Credo che un sacco di gente invece se la prenda con gli ultras perché hanno avuto quel coraggio di “chiamarsi fuori” dal sistema che a loro, abituati a chinare la testa e prendersela regolarmente in culo, manca del tutto. In altre parole, è frustrante osservare che, se uno è disposto a pagarne le conseguenze in termini di repressione e isolamento mediatico e sociale, esiste il modo di sfuggire alla vita sempre più insoddisfacente e vessatoriamente regolata in cui molti di noi si trovano; perché mette in evidenza come, in fondo, l’Italia sia così proprio perché tanta gente si lamenta ma poi accetta supinamente lo stato delle cose, senza provare a cambiarle né dall’interno né dall’esterno.

  13. Alberto:

    C’è sempre in ogni paese ed in ogni epoca una consistente parte dell’opinione pubblica che diffida di chi scende in piazza a protestare, indipendentemente dal fatto che protesti contro i romeni o contro la precarietà, che sfili civilmente per le strade della città o che sfasci le vetrine e la auto in sosta. E’ quella parte dell’opinione pubblica che è convinta che l’essere remissivi con il potere sia il modo migliore per ingraziarselo e goderne quindi i vantaggi o semplicemente evitarne le possibili ritorsioni. Mi sembra però molto fuorviante oltre che pericoloso mescolare costoro con quelli che ritengono un alto valore civile manifestare il proprio dissenso anche scendendo in piazza, ma ritengono anche che condurre assalti alle caserme, sfasciare vetrine e altro sia un comportamento incivile e delinquenziale e, se organizzato, potenzialmente eversivo, per quanto condivisibile sia il motivo della protesta. E quando uso il termine eversivo lo faccio perchè non mi dimentico che l’Ordine Costituito non è solo la burocrazia, il vigile che ti fa la multa, il fisco che ti porta via i soldi, ma è anche un insieme di regole di civile convivenza che permette a tutti noi di andare in giro per la strada avendo buone probabilità di non essere derubati, violentati, uccisi, e che permette, tra le tante altre cose, a chi voglia andare a vedere la partita della sua squadra di calcio di farlo senza essere aggredito da un gruppo di delinquenti psicopatici. Apprezzo chi scende in piazza contro la globalizzazione, la politica corrotta, anche contro le violenze della polizia, ma non ho nessuna intenzione di rinunciare ad un modello di società civile basata sul ripudio della violenza in cui continuo a credere.

  14. simonecaldana:

    First they ignore you
    Then they laugh at you
    Then they fight you
    Then external pressure makes they lose.

 
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