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domenica 6 Gennaio 2008, 21:09

Ancora rifiuti

Ricordo che tutto ciò che avevo da dire sull’argomento dei rifiuti in Campania lo dissi già mesi fa, esattamente qui. Aggiungo la spettacolosa new entry dell’idea, nata di comune accordo tra studenti e insegnanti, di chiudere le scuole dappertutto “come forma di protesta”, anche nei luoghi dove non ci sono discariche né eccessivi problemi igienici: pare proprio che a Napoli e dintorni nessun motivo sia troppo implausibile pur di non lavorare.

Credo comunque che lo spettacolo di questi giorni abbia pesantemente rinforzato nel resto d’Italia il supporto ad uno stato di polizia, al federalismo, alla secessione o al semplice razzismo anti-meridionale, a seconda del livello di frustrazione di partenza e del tipo di mentalità. Ma è tristemente vero che soltanto qualche politico dagli occhi pesantemente foderati di idealismo (o dalla forte base elettorale in quei luoghi) potrebbe non scorgere in tutto ciò il segno della fine dello Stato in quei territori – ammesso che lo Stato, inteso come entità indipendente e non succube della camorra e delle male abitudini, mai vi sia davvero esistito.

Io, invece, sogno un’altra rivolta di piazza: quella di migliaia e migliaia di cittadini campani, soprattutto giovani, che si mettano a raccogliere i rifiuti volontariamente, con le proprie mani. Quella di amministrazioni comunali che trovino ognuna un fazzoletto di terreno per raccoglierli. Quella, insomma, di orgoglio e di civiltà diffusa, da parte di un popolo la cui credibilità etica è ora pesantemente in discussione. Temo però che non la vedrò mai.

[tags]napoli, rifiuti, campania, civiltà, stato[/tags]

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34 commenti a “Ancora rifiuti”

  1. Maurizio Silvestri:

    Certo che si critica Grillo per qualunquismo (anche in qualche commento che ho letto qui) però nella critica non ci si comporta da meno eh?

    Siete proprio sicuri che il problema siano i napoletani?

    Non è che 15 anni di “emergenza” facciano ipotizzare un’amministrazione incompetente ad essere buoni o peggio collusione con la camorra perché i rifiuti sono “oro”? Come dice Nunzio Perrella, camorrista pentito?

    Non è che se ti piazzano un impianto per trattare ecoballe e le ecoballe sono “fasulle” queste inquinino più dei rifiuti per la strada?

    Certo che a Torino non sarebbe mai accaduto: c’è per caso la camorra da quelle parti?

    Non commento oltre, perché ho intenzione di informarmi a fondo sulla questione e di scrivere un post ad hoc.

    P.S.: le informazioni non vanno prese dai telegiornali e dai giornali. Altrimenti i ragazzi pestati del G8 diventano dei teppisti…

  2. Tizio:

    Il problema rifiuti si presentò fortissimo qualche anno fa non a Torino (che tuttavia ha la sua discarica in via di esaurimento e la città sta dibattendo sulla costruzione di un inceneritore), ma ad Asti. Si, qualche anno fa, ad Asti ci fu un problema analogo a quello della campania con la discarica di Valle Manina (adesso chiusa, bonificata ed inglobata nel parco naturale di VAlleandona). Anche la chiusura della discarica di valle manina provocò molti grattacapi, nonchè una nota tangentopoli locale. Per saperne di più suggerisco un giretto su Google, si possono trovare alcune notizie interessanti

    Tuttavia, a mio parere, la prima domanda che chiunque può farsi, in coscienza, è quante cose buttiamo che in realtà potrebbero ancora servire?

    già, una bella autoanalisi sulla propria produzione di rifiuti. Meno spreco, meno monnezza.

  3. .mau.:

    vubbì, sei il consulente perfetto. La provincia di Napoli è la più densamente popolata d’Italia… e tu vorresti che ogni sindaco “trovasse un fazzoletto di terra”.

  4. vb:

    @Maurizio: L’amministrazione incompetente e corrotta la rieleggono, anno dopo anno, quei cittadini che poi scendono in piazza… La camorra (come la mafia) può esistere solo se quasi tutti la accettano senza ribellarsi. In Sicilia e in Calabria si vedono da tempo movimenti di piazza e ribellioni aperte contro la criminalità organizzata, da parte di giovani e meno giovani con tanta voglia e tanto coraggio. Perché in Campania no, tanto è vero che basta uno (1) scrittore che scrive un libro sulla camorra a fare i titoli dei giornali per un anno?

    @.mau.: Quindi se io devasto il mio territorio, lo riempio di costruzioni abusive, lo inquino in tutti i modi, e metto centomila persone dove ce ne starebbero un decimo, poi acquisisco automaticamente il diritto di scaricare la mia merda a casa tua?

  5. .mau.:

    @vb: no. Ma c’è il famoso sistema anti-nimby: decidi di pagare chi vuole tenersi la rumenta a casa sua.

  6. Alberto:

    @Maurizio Silvestri: quindi la colpa non è dei napoletani (cittadini) ma dei napoletani (amministratori). Non trovi un po’ buffa questa distinzione, alla quale molti sembrano terribilmente affezionati, tra gli abitanti di un territorio ed i suoi amministratori? Come se i secondi non fossero a loro volta abitanti di quel territorio ma una specie colonizzatrice giunta da un’altra galassia…

  7. Maurizio Silvestri:

    L’amministrazione incompetente e corrotta la eleggono ogni anno anche in Sicilia. Per il semplice motivo che se non c’è lavoro e tu hai 4 figli a cui dare da mangiare e arriva il tizio di FI di turno e ti promette un lavoro… tu lo voti.

    Non dico che è giusto, ma si fa presto a parlare, quando non si vivono certe situazioni.

    Poi, lo sapete che la Campania è il raccoglitore di rifiuti del nord, vero? Varie regioni scaricano l’immondizia in Campania. Lo sapete che ci sono dei traffici dietro così grossi che pretenderne la soluzione con un semplice voto (alle elezioni) è un po’ troppo semplicistico? Non dico che sono tutti santi eh? Ci mancherebbe. Santi non ce ne sono neanche a Torino, vero? Però sentire un milanese parlare male dei napoletani, quando la spazzatura della Lombardia va in Campania, beh, un minimo mi infastidisce…

    Quanto alle cose buffe. È buffo: Berlusconi ha fatto danni enormi, ma grossi eh? Eppure ancora lo ammirano in molti. Lo stesso si può dire del Governo Prodi. 3,5 milioni di persone e di euro alle primarie-farsa per Veltroni. In effetti è buffo. È buffo, perché se io vado ad analizzare le responsabilità di chi governa, non ce n’è nessuno che sia esente da gravi colpe. Eppure sono ancora lì. Tutta gente di minimo 70 anni e che fa politica da 50 anni. E l’Italia è allo sfascio. È colpa dei napoletani? È buffo in effetti…

    Ripeto: non ragioniamo ascoltando le frottole dei giornali e delle televisioni. Altrimenti è finita sul serio. Comunque ho intenzione di fare indagini un po’ più approfondite e di scrivere un post su questa storia dei rifiuti.

    P.S.: io sono di Roma e non della Campania… (la famosa “Roma ladrona” se vogliamo continuare a ragionare per luoghi comuni).

  8. Attila:

    E allora tutti i termovalorizzatori che sono in Lombardia sono solo un paravento per mascherare la vera munnezza che viene trasferita in Campania (passando per Roma, in quanto abbiamo il cd testimone oculare)… è probabile che anche gli UFO che vivono nell’area 51 scarichino la propria munnezza a Napoli con la complicità della CIA, della P2 e dello Zecchino d’Oro…

    Ti ringrazio per l’intervento illuminante… HO VISTO LA LUCE!

  9. Alberto:

    A proposito di non ascolare le frottole e di indagini più approfondite consiglio la lettura del seguente rapporto che sfata molti luoghi comuni…

    http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif2006.asp

    Ciao

  10. vb:

    Potresti riassumere i punti salienti? Grazie.

  11. BlindWolf:

    @Attila: termovalorizzatori? Chiamiamoli con il loro nome: inceneritori.

  12. Maurizio Silvestri:

    Ah, allora lo metto anche io qualche link, ok? ;)

    http://www.liceogalileict.it/Helianthus/i_termovalorizzatori.htm
    http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf
    http://www.adiconsum.it/girasole/smaltimento%20rifiuti-termovalorizzatore.htm
    http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_content&task=view&id=26&Itemid=2
    http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_eventi/2006/atti/poluzzi.pdf
    http://www.ecceterra.org/docum.php?id=1001

    Buona lettura.

    Attila, sarcasmo davvero gratuito. Come evidenzia giustamente BlindWolf, si tratta di inceneritori. Sai, quelle cose che bruciano rifiuti e producono nell’ordine:

    idrocarburi aromatici policiclici, policlorobifenile (PCB), metalli pesanti, quali piombo, zinco, rame, cromo, cadmio, arsenico, mercurio e furani; inoltre, come qualsiasi processo di combustione, rilasciano nell’aria polveri sottili, la cui quantità emessa aumenta al crescere della temperatura (specialmente il particolato ultrafine PM). Per chi non conoscesse le polveri sottili: si tratta di particelle tossiche così piccole che passano attraverso i bronchioli ed entrano direttamente nel SANGUE e da lì nei vari organi irrorati dal sangue (quindi ovunque).

    Non servono gli UFO o la CIA, basta andarsi a leggere Peacelink (che non ha interessi dietro e quindi non difende gli INCENERITORI):

    http://www.peacelink.it/ecologia/a/17127.html

  13. vb:

    Maurizio: Visto che non tutto si può riciclare, se non vanno bene le discariche e non vanno bene nemmeno gli inceneritori, facciamo che chi si oppone ad entrambe le cose è costretto a tenersi l’immondizia nel salotto di casa propria?

  14. Attila:

    Allora io quando passo davanti a quella specie di monumento azzurrino a Brescia… passo davanti a un paracarro che viene visitato anche dai tecnici germanici quale modello (conosco molte persone che lo hanno costruito) che produce solo polveri sottili… interessante…
    E quando sono spesso in terra teutonica, vedo sempre il loro bel “inceneritore” con attaccati tubi e cavi vicino a ogni cittadina anche medio piccola (anche nella ex DDR)… che non fa altro che bella figura e danni innimaginabili… perchè lo dice un liceo, Grillo, un professore (che ripete le sue frasi 2 o 3 volte) dell’Uni di Firenze, uno studio dell’AIPA dell’Emilia Romagna che dice che non dovremmo usare alcun combustibile per fare niente (toh guarda anche l’uomo delle caverne è stato un grande inquinatore quando ha scoperto il fuoco a legna), e uno scritto che ci spiega come (giustamente) i termovalorizzatori non siano classificati fonti rinnovabili dall’UE e debba esserci un controllo costante (ma va… ma io che credevo bastasse costruire una cosa perchè funzioni… che ignorante…)…
    Per cui niente termovalorizzatori, niente automobili (nemmeno quello ad energia elettrica), niente energia elettrica, niente cibo cotto (ma anche crudo, perchè le coltivazioni e gli allevamenti intensivi danneggiano l’ambiente, di caccia e pesca non si può nemmeno accennare)…

    Beh… in effetti tutto molto salutare… e finalmente vedo anche io i camion che partono dalla Lombardia carichi di rifiuti per essere spediti in Campania… e smaltiti da quei satanassi inquinatori di tedeschi…

  15. vb:

    Beh, oggi ho sentito al TG1 un ragionamento geniale:

    Nei paesi a nord di Napoli è aumentata del 10% la frequenza dei tumori, si pensa anche (non si sa in quale misura) per via delle esalazioni delle discariche abusive di materiale tossico gestite dalla camorra.

    Per cui non si può riaprire la discarica – regolare, controllata e per rifiuti ordinari – di Pianura.

    Non fa una grinza…

  16. BlindWolf:

    @Attila: Grillo (o il liceo sopramenzionato, in misura molto più piccola) semplicemente amplificano un allarme lanciato da medici e nanopatologi, ma inceneritore=appalto=magnamagna=bene (per qualcuno). L’UE ci sanziona perchè paghiamo gli inceneritori come fonti rinnovabili nelle bollette della luce. Di smaltimento a freddo manco se ne parla. Di politiche di riduzione dei rifiuti nemmeno. I comuni che spingono sulla raccolta differenziata si rendono antipatici.

    Sia ben chiaro: tutto più o meno inquina. Anche il mio respiro. Ma ci sono cose che inquinano di più ed altre che inquinano di meno. Pochi milioni di cavernicoli che si scaldavano le mani sul fuoco di legna erano irrisori rispetto a 6 miliardi di persone che fanno un uso non solo personale, ma soprattutto industriale dell’energia.

  17. Attila:

    Ma i cavernicoli, in qualsiasi caso, hanno aumentato di una percentuale altissima il livello di inquinamento del loro ambiente… per non parlare delle strade e degli acquedotti romani e via dicendo…
    Appunto siamo in 6 miliardi e la popolazione mondiale è cresciuta a dismisura (grazie alla quello schifo di cosa chiamata progresso) negli ultimi 60 anni… per cui non si può pensare di tornare ad un’età aulica (quando si moriva di peste, cancrena, vaiolo, febbri malariche e altre “naturalità”) quando ognuno coltivava il suo orticello e aveva la sua capretta (i cacciatori e i pescatori erano già dei gran bastardi all’epoca, vero?)…
    Per cui bisogna, purtroppo affrontare i problemi (sarebbe più facile fare un film, prendere Oscar e Nobel e vivere nella propria capanna con 2 piscine di cui una al coperto con centrale termoelettrica per mantenere la costanza del clima interno… ogni riferimento a persone è puramente voluto) del tempo… e il termovalizzatore controllato sarebbe il minore dei mali (se uno deve farsi 100 km in un giorno può sicuramente andare a piedi, a cavallo oppure -eresia- usare un’automobile… meglio Eurio 4 o Euro 0?) secondo uno che non capisce veramente un cazzo come il sottoscritto…
    Se vogliamo raccontarci le favole/fiabe (consumare meno, quando la crescita del nostro consumo interno è ridicola ed è la fonte di maggior preoccupazione degli analisti economici…) a me piace moltissimo quella dei tre porcellini…

  18. Alberto:

    Attila,
    come componente della civiltà umana mi sentirei un idiota se, dopo aver profuso tanti sforzi per non correre il rischio di essere dilaniato dalle fiere o assiderato dal freddo costruendo tutto questo popò di società evoluta, mi ritrovassi a morire avvelenato dalla diossina solo perché non sono riuscito a ricordarmi di buttare la frutta di qua e la plastica di là. I termovalorizzatori servono e sono necessari ma non si può pensare che ci si possa bruciare tutto quello che troviamo nel bidone della spazzatura.
    Tornare nelle caverne non piace a nessuno ma ci sono varie alternative alle caverne, tra le quali mi permetto di preferire quelle che trovano soluzioni a problemi come quello dei rifiuti che evitino di aumentare il numero di tumori e quindi di far diminuire il grado di benessere a cui tutti, non solo tu, siamo molto affezionati. Tra l’altro molti altri paesi ci insegnano che le soluzioni ci sono, basta avere la voglia e l’apertura mentale di perseguirle. Purtroppo questa apertura spesso in Italia manca e non mi riferisco solo agli scugnizzi di Pianura ma anche ai presidenti delle regioni del Nord, pienamente in sintonia con la stampa populista, che si rifiutano di accogliere i rifiuti provenienti dalla Campania, anche se è molto probabile che un buon 10% di quei rifiuti siano stati prodotti proprio nelle loro regioni. Anch’io sostengo che se i lombardi fanno la raccolta differenziata ed i campani no è colpa dei campani, ma l’abitudine di risolvere il problema spostandolo su qualcun altro unisce come sempre il nostro paese.

  19. vb:

    Non capisco perché litigate, bisogna fare tutte e tre le cose:

    1) ridurre la quantità di rifiuti prodotti: e questo si fa con accordi con l’industria, incentivi fiscali, e campagne di educazione;

    2) riciclare tutto il possibile: e questo si fa con la raccolta differenziata;

    3) trattare nel modo più efficiente possibile ciò che non può essere riciclato: e qui l’incenerimento, con tutti i problemi di cui sopra, mi sembra una alternativa comunque migliore rispetto allo stoccaggio in discarica.

    Il problema è che ciò richiede soprattutto responsabilità da parte dei singoli, e io credo che non si possa assolutamente mettere sullo stesso piano le regioni del Nord, che riciclano dal 30 al 60 per cento dei rifiuti, con la Campania, che ricicla meno del 10 per cento. Accogliere i rifiuti campani da qualche altra parte significa permettere ai campani di non affrontare il problema, di continuare a non riciclare e a non preoccuparsi della quantità di rifiuti che producono. Se poi una regione che già non sa smaltire i propri rifiuti decide (liberamente) di accettare una piccola parte di quelli altrui per fare soldi, come li possiamo chiamare… masochisti? irresponsabili? fate voi.

    Personalmente, è inutile dire che qualsiasi politico piemontese parli anche solo ipoteticamente di accogliere un grammo di monnezza napoletana non avrà più il mio voto… e credo che la pensi così il 99% dei piemontesi, visto che, incidentalmente, abbiamo i nostri seri problemi di smaltimento anche noi (ma non facciamo sceneggiate né buttiamo le bombe carta sui mezzi dei pompieri che vengono a spegnere gli incendi alla diossina). Ma non è questione di mancanza di solidarietà; è proprio che, a Napoli, urge una seria educazione collettiva sul tema, se necessario (cioè alla luce dell’incapacità anno dopo anno di capire la lezione con altri metodi) a base di ceffoni, come farebbe un buon genitore davanti ad un figlio che butti le cartacce sporche nel salotto di casa.

  20. Attila:

    Ho scritto qualcosa contro la raccolta differenziata dei rifiuti (anche se nelle zone d’Italia in cui viene praticata è fatta, come al solito, “contro” i cittadini al contrario di altre Nazioni)… non me ne sono accorto… devo essere proprio rincoglionito dalla diossina prodotta dall’inceneritore azzurrino di Brescia al quale ogni tanto passo davanti…
    Ma poi i rifiuti campani non dovevano finire in Germania sui treni speciali pagati a peso d’oro, perchè adesso devono finire in altre Regioni? Lì ammetto di essermi perso qualche puntata…

  21. elena:

    E l’inceneritore produce diossina, e la discarica non va fatta, e questo no, e quello no intanto i tedeschi si fanno pagare il trasporto dei rifiuti nei loro inceneritori qualche centinaia di euro a tonnellata, li selezionano, li separano, riciclano il riciclabile, li bruciano e… producono energia, che tra l’altro vendono!
    ma pensa, noi invece continuiamo a farci figurelle di mierda worldwide soffocando nella nostra monnezza.
    Bravi, continuiamo così che va bene!

    Non penso che sia così difficile fare la differenziata… è una banale questione di organizzazione (delle istituzioni) e senso civico (dei cittadini). A casa in Crucconia mi faccio i miei sacchetti separati biologico e non biologico. Vado in cantina, trovo i contenitori per carta, vetro (siccome siamo perversi ci stanno pure i contenitori diversi per i diversi colori del vetro), metallo, plastica, e biologico, appunto). Come una bambina di tre anni (3) mi ritrovo a fare il giochino della forma giusta al posto giusto (cioè, del materiale giusto al posto giusto): non è così difficile.
    E poi ci sta l’altra genialata tedesca: il reso su cauzione delle bottiglie! Grande! tu pigli una bevanda in bottiglia (birra, acqua, vino, succhi di frutta, qualsiasi cosa, addirittura lo yogurt) e puoi decidere se comprarlo versando o meno i 15 cent della cauzione, oppure “ohne pfand”, cioè senza cauzione, ma sono sempre più rari. Ovviamente i 15 cent della cauzione ti verranno restituiti quando renderai la bottiglia vuota.
    Ora, mi ricordo che qualche tempo fa, anche da noi funzionava un sistema analogo per i resi, specie per quanto riguardava ristoranti, bar, locali pubblici. Poi è stato progressivamente smantellato negli anni ’90 perchè “costava troppo”. Bene, adesso che abbiamo tutto “vuoto a perdere”, chiediamoci davvero quali siano i costi e quali invece i risparmi.

    Ma poi vogliamo parlare dei sacchetti di plastica che costano una schioppettata, invece i sacchetti di stoffa che puoi usare e riusare per fare la spesa (non te li dimenticassi ogni volta, così ne devi comprare un altro, di stoffa ovviamente, tanto costano meno di quelli di plastica..)

  22. Alberto:

    Vb,
    sono perfettamente d’accordo sul fatto che è inaccettabile che nel sud Italia, non solo in Campania, la raccolta differenziata sia in così grave ritardo ma faccio fatica a trovare una coerenza nel tuo ragionamento sulle regioni che, pur in una situazione di emergenza come quella attuale, si rifiutano di accogliere i rifiuti in eccedenza. Gli abitanti di un comune che non vogliono una discarica o un inceneritore (che presumibilmente smaltirà o brucerà rifiuti provenienti da altri comuni quando non da altre regioni) sono miopi ed insensibili alle esigenze dalla comunità, invece la regione che non vuole i rifiuti provenienti da un’altra regione fa bene? Per di più nel caso nostro un atteggiamento del genere diventa piratesco se si pensa che la regione Piemonte smaltisce meno rifiuti urbani di quelli che produce (come pure la Lombardia e la Liguria), ovvero è un esportatore di rifiuti. Visto che la Campania invece è un importatore (ovvero smaltisce più rifiuti di quelli che produce) è probabile che un po’ di quei rifiuti che ci manderebbero siano rifiuti che abbiamo prodotto noi. Davvero difficile dire di no. O meglio dificile in un paese che sia cosciente di essere tale.
    In un paese come il nostro invece in cui ci ricordiamo di far parte di una comunità solo quando reclamiamo perché i servizi pubblici non funzionano (oppure quando reclamiamo paradossalmente l'”italianità” di Alitalia) è del tutto normale che ci si indigni perché qualcuno ci chiede una mano, perché la pattumiera in cui abbiamo buttato per anni anche i nostri rifiuti gli si è riempita, e non mi stupirei nemmeno se il 99% dei piemontesi fossero contrari ad accogliere i rifiuti, se no dubiterei di essere in Italia.

  23. BlindWolf:

    Chi fra il 1960 e il 1996 ha vissuto a lungo vicino a inceneritori e altre fonti industriali di diossina nella provincia di Venezia ha avuto una probabilità 3,3 volte il normale di contrarre un sarcoma:
    Zambon P, Ricci P, Bovo E, Casula A, Gattolin M, Fiore AR, Chiosi F, Guzzinati S. Sarcoma risk and dioxin emissions from incinerators and industrial plants: a population-based case-control study (Italy). Environmental Health, 2007, 6:19 (16 July 2007). Una sintesi (in inglese) dello studio, realizzata dagli stessi autori, è disponibile qui.

    In Cina (Cina! una nazione considerata un’inquinatrice folle!) saranno messi a breve al bando i sacchetti di plastica (La Stampa di ieri). (@Elena: per la cronaca costano una schioppettata perchè hanno stampato il logo del supermercato ed hanno un’imposta di pubblicità: noi li portiamo in giro, facciamo pubblicità al supermercato ed invece di essere pagati siamo noi che paghiamo! Confermo il reso su cauzione in Germania, almeno nella stazioni di servizio.)

    Il problema non è il consumare meno, ma il consumare meglio. Parte del PIL nazionale si basa sulla vendita delle confezioni di plastica (la plastica è stata uno dei motori del boom economico negli anni ’60).

    Inoltre occorre parlare della differenza tra micropolveri (PM10, PM2.5 …) e nanopolveri: entrambe inquinano ma le prime sono filtrabili, le seconde no e sono molto più patogeniche in quanto penetrano nelle membrane cellulari avvelenando le cellule stesse.

    Ultima chicca: il trattamento illegale dei rifiuti (discariche abusive & co) rende molti soldi alle mafie. Ed ai nostri politici, si sa, dispiace fare torti all’onorata società.

  24. elena:

    blind, grazie della tua conferma! :)
    non è solo questione di marchio o pubblicità perchè anche su quelli di stoffa c’è stampato bello evidente il marchio del supermercato. Piuttosto penso che sia una questione di policy, almeno del supermercato, forse generalizzata, per cercare di disincentivare l’uso dei sacchetti di plastica. Policy che a me piace moltissimo e che approvo in pieno.

  25. BlindWolf:

    L’imposta di pubblicità si dovrebbe aggirare intorno ai 2-3 centesimi per sacchetto. Su di un sacchetto di stoffa da 1 euro è irrisoria, su di uno di plastica pagato 4/5 centesimi alla cassa è il 50% del prezzo.
    (Questa informazione l’ho letta vari anni fa su “La Stampa”, allora l’imposta era di 50 lire.
    Inoltre gli ipermercati dispongono di borse di stoffa, i piccoli supermercati no. La Coop ha le borse in plastica biodegradabile (che purtroppo si sbriciolano molti mesi prima della scadenza indicata :-P )

    (aggiungo anche tale abitudine dei crucchi: andare in un bagno in una stazione di servizio costa 50 centesimi, ma sono rimborsabili se si fanno acquisti nello spaccio di quella – o anche di un’altra – stazione)

  26. Alberto:

    Sul tema “I rifiuti ve li siete presi e adesso ve li tenete” c’è un sondaggio su Il Sole 24 Ore. I risultati sono persino sorprendenti, al momento i favorevoli ad accogliere i rifiuti sono ben il 20%…

    http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=sondaggio&chId=30&sezId=11904&id_sondaggio=2649

  27. Attila:

    E l’80% sono gli altri fetentoni…

  28. Alberto:

    Non direi, Attila… Sono semplicemente quelli che, come gli abitanti di Pianura e di tanti altri luoghi della Campania, della Sardegna o del Piemonte dicono: “Non nel mio giardino”. E’ nato un neologismo apposta per questo, mica per niente…

  29. vb:

    Resta la differenza tra chi non vuole nel proprio giardino i propri rifiuti, e chi non vuole nel proprio giardino i rifiuti degli altri…

  30. carlo:

    sono d’accordo con vittorio, la situazione di napoli è veramente incredibile e inammissibile. non so se sia vero ma sapere che l’italia spende 500.000 euro/mese per spedire le ecoballe di napoli in germania mi fa imbestialire. dovrebbero essere i napoletani stessi a scendere per le strade e buttare fuori a pedate i vari bassolino, iervolino & C che li hanno presi in giro in tutti questi anni (13 anni! vi rendete conto?).

  31. Alberto:

    Vb,
    come già scritto non credo che i rifiuti della discarica di Pianura siano stati prodotti dai cittadini di Pianura, quindi non vedo nessuna differenza tra chi non vuole nel proprio comunue i rifiuti prodotti da altri comuni, o chi non vuole nella propria regione i rifiuti che arrivino da altre regioni.
    Se poi passasse il principio (che trovo delirante) che ogni regione smaltisce solo ed esclusivamente i rifiuti prodotti da sé ti avverto che noi piemontesi ci dobbiamo preparare a vederci restuita al mittente un bel po’ di monnezza…

  32. vb:

    Io invece il principio che ogni “unità territoriale” debba smaltirsi sul proprio territorio i rifiuti che produce lo trovo fondamentale: è la base per responsabilizzare la popolazione locale e quindi per ottenere un cambiamento delle abitudini di produzione e smaltimento dei rifiuti da parte dei singoli, che sono poi quelle che fanno veramente la differenza. Poi se qualche territorio si organizza e vuole smaltire anche i rifiuti altrui dietro compenso, ad esempio per gestire emergenze o ritardi di costruzione degli impianti, va benissimo; ma prima deve essere in grado di smaltire i propri, e comunque deve essere una *scelta*, non una *imposizione* (anche solo di fatto, tramite ricatti e pressioni) da parte del governo centrale per mettere una pezza all’irresponsabilità di altri territori. Se non passa questo principio, il risultato sarà che tra qualche tempo trasformeremo in immondezzaio mezza Africa: garantito al limone.

    Possiamo invece discutere su quale è la dimensione corretta per la “unità territoriale”; su base comunale mi sembra difficile, mentre mi sembra ragionevole farlo su base provinciale o metropolitana; del resto l’area di impatto significativo dell’inquinamento prodotto dagli inceneritori o dalle discariche è comunque di qualche decina di chilometri al massimo, per cui aggregare i rifiuti su base nazionale è equivalente alla media del pollo, in cui alcuni si beccano tutti i problemi ecologici e altri nessuno.

  33. BlindWolf:

    Trasformeremo l’Africa in un immondezzaio? I rifiuti tossici già glieli mandiamo. Per quelli ordinari succederà quando spedirli là sarà meno costoso che smaltirli.

  34. Alberto:

    Vb,
    non so bene quali siano i ricatti a cui fai riferimento. Mi viene però in mente che una regione come la Lombardia, che fino a pochi giorni fa minacciava le barricate contro l’invio dei rifiuti, di cui pure è una buona esportatrice, contemporaneamente va con arroganza dal governo a reclamare la difesa pubblica del carrozzone di Malpensa. Questo a dimostrare che l’assistenzialismo ci dispiace solo quando i beneficiari sono altri e che il libero mercato ci piace solo quando lo controlliamo (e quindi non è libero).

 
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