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Archivio per la categoria 'Itaaaalia'


martedì 21 Aprile 2009, 19:09

Bullo di merda

Lo sapete che dei gobbi penso tutto il male possibile; con i giornali pieni di titoli sul caso Balotelli – giocatore italiano di pelle nera, bersagliato da cori razzisti per tutta la partita, dall’intero stadio della Juve, al punto da far squalificare il campo bianconero – posso perdermi una occasione per sparare a zero su di loro?

No, non posso: e infatti vi lascio a titolo di esempio un paio di link al forum dei Drughi, lo storico gruppo ultrà bianconero, in cui della manciata di thread attivi ce n’è uno dedicato a ribadire che “ho cantato NEGRO DI MERDA a quel NEGRO DI MERDA e lo rifarò” e un altro a festeggiare il compleanno di Adolf Hitler. Giuro che quando ho letto quest’ultimo pensavo che fosse uno scherzo…

Eppure non è credibile che trentamila persone, compresi i vecchietti dei distinti, si mettano in coro unanime a insultare un giocatore solo per la sua pelle nera, tanto più quando in campo ce ne sono altri tre o quattro, in entrambe le squadre, a cui non viene dedicato nemmeno un buh.

Già vi dissi che lo stadio non va sempre preso sul serio, che si verificano fenomeni emotivi poco controllabili che però, tra sani di mente, rimangono lì dentro e non rappresentano più di tanto il pensiero effettivo delle persone. A questo però aggiungiamoci che Balotelli è un ragazzino con seri problemi psicologici, il cui atteggiamento in campo è provocatorio, bullesco e spesso volutamente scorretto; tutto meno che un gentleman, forse più un Cassano di colore.

Solo che ha la pelle nera, per cui si verificano due cose: da una parte si svela come, sotto sotto, per l’italiano medio un nero che mal si comporta vada insultato non per le sue azioni, ma innanzi tutto per il colore della pelle; un razzismo diffuso che probabilmente la maggior parte degli italiani controlla e non fa vedere, ma che, per palesarsi anche a livello di tribune VIP, è davvero onnipresente.

Dall’altra, proprio perché è nero a Balotelli non si può dire niente: appena qualcuno lo critica, lui si attacca al razzismo; e se il mal comportamento non giustifica il razzismo in chi lo subisce, il razzismo non giustifica l’impunità per i comportamenti di chi vi è soggetto.

E allora questa vicenda mi fa pensare come in Italia si sia ancora ben lontani dalla parità, visto che, da qualsiasi parte si prendesse questa vicenda, per giorni tutti hanno parlato soprattutto del colore della pelle delle persone, e quasi per nulla dei loro comportamenti; e invece la vera parità sarebbe applaudire o criticare le persone per quello che fanno, senza condannarle e senza assolverle a priori per il loro colore.

[tags]razzismo, calcio, serie a, juventus, gobbi, drughi, nazisti, hitler, inter, balotelli[/tags]

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domenica 19 Aprile 2009, 09:18

Mi scrive Brunetta

Ieri mi è arrivata una mail da Staff di Renato Brunetta (renatobrunetta1950@gmail.com) per avvertirmi dell’imminente uscita del suo prossimo libro, che muoio dalla voglia di non leggere (l’introduzione specifica che è un libro che ci spiega come è facile cambiare le istituzioni se davvero lo si vuole e se si sa cosa fare, non come le “chiacchiere dei politicanti”). La mail è in orrido HTML e si chiude con un rimando al “blog di Renato Brunetta”.

Questo mi ha fatto insospettire, e mi son chiesto come mai mi avessero spammato. Risposta facile, perché io ho la buona abitudine di registrarmi sui vari siti non con il mio indirizzo di e-mail, ma con indirizzi usa-e-getta che posso creare al volo grazie a un trucco sul mio server di posta; in questo modo so esattamente qual è il sito che ha tradito e ha ceduto i miei dati agli spammer.

In questo caso, il sito traditore è Blogitalia, un indice di blog su cui devo essermi registrato secoli fa non so più perché. Ma cosa fa pensare ai gestori di un sito (a parte eventuali $$$ che potrebbero aver incassato) che i blogger italiani potrebbero essere interessati a un libro di Brunetta? A me sembra il target peggiore: perlomeno uno che ha un blog non crede immediatamente a qualsiasi stupidaggine, come chi si limita a vedere i telegiornali. O forse no?

[tags]brunetta, spam, blogitalia, blog, blogger[/tags]

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venerdì 17 Aprile 2009, 17:37

Mentalità

Nessuna persona potrà mai essere libera se ha una mentalità da servo.

[tags]televisione, media, domenica in, silvan, berlusconi, rai, servi[/tags]

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giovedì 16 Aprile 2009, 17:21

Strani treni

La settimana prossima sarò a Bologna per parlare a questo convegno e partecipare all’assemblea di Società Internet; per questo motivo, mi sono messo a valutare orari e prezzi dei treni, sperando di non dover prendere l’auto (che costa 85 euro tra andare e tornare, per tre ore e qualcosa di viaggio in ciascun senso).

L’andata già è problematica: gli unici due treni che arrivano all’ora di pranzo sono questi:

screenshot-trenitalia-toboav-andata.png

Naturalmente, non c’è alcun treno che faccia la strada più breve, passando da Alessandria; è noto che ormai per andare in treno da Torino a qualsiasi parte d’Italia a parte Liguria e Versilia bisogna passare da Milano.

In pratica, il mio destino è partire alle 8:50 e metterci quasi quattro ore, perché è vero che l’ultimo tratto si svolgerà su un fantastico treno ad altissima velocità che sfreccerà per la pianura, ma per arrivarci devo prima prendere il solito regionale a carbonella che mi porterà a Milano Centrale, dove troverò una “ottimizzata” coincidenza di soli 45 minuti; il tutto per 46 euro, cioé più o meno lo stesso costo dell’auto.

Però, mi dice Trenitalia, c’è una alternativa: posso prendere il treno dopo, che fa lo stesso giro ma costa otto euro in più perché al posto del regionale c’è un EurostarCity (che sono i vecchi intercity rinominati per poter aumentare i prezzi senza vincoli); grazie all’aumento di prezzo e di velocità ci metterei… 25 minuti in più!

Va bene, non sono tanto contento, comunque proviamo a vedere il ritorno; ecco qui le mie opzioni per partire da Bologna subito dopo pranzo.

screenshot-trenitalia-toboav.png

Allora, ci sono finalmente due treni che suppongo passino da Alessandria – suppongo, perché con la nuova fantastica interfaccia di Trenitalia non basta più un solo click per scoprire le fermate intermedie di un treno e capire così che strada fa, ma bisogna cliccare una volta sul pallino nella colonna a destra, poi cliccare una seconda su “dettagli per selezione” e poi scrollare in basso e cliccare una terza volta sul secondo pallino che compare nella nuova riga apparsa in fondo alla schermata: che comodo!

Comunque, se riesco a prendere il primo treno sono contento, perché facendo la strada giusta ci mette le sue oneste tre ore e mezza (comparabili con l’auto) e costa 33 euro (meno dell’auto). Certo, uno poi guarda il treno gemello (quello delle 19:08) e si chiede perché i due treni simili non siano sincronizzati (come da manuale dell’orario cadenzato, quello per cui i treni partono sempre allo stesso minuto di ogni ora) e perché il secondo ci metta 22 minuti in meno a fare la stessa strada: ma come pianificano queste tracce?

Ma la cosa che mi lascia più perplesso è l’alternativa velocissima. Qui finalmente, per la prima volta, potrei fare l’intero percorso in alta velocità. La prima opzione prevede un cambio a Milano e ci mette due ore e 41 minuti. Risparmierei quasi tre quarti d’ora, anche se il risparmio è solo un quarto d’ora sull’intercity della sera: ma non sarà che quello del pomeriggio è stato rallentato perché se no l’alta velocità per Torino era chiaramente inutile? Comunque, per questo risparmio di tempo il costo è quasi il doppio: 60,90 euro. Ed è il 50% in più di quello che costa andare in auto, anche viaggiando da solo!

Oppure posso prendere il treno alta velocità successivo: che ci mette lo stesso tempo del precedente, ma è migliore in quanto non devo cambiare, e costa oltre dieci euro in meno. A questo punto mi chiedo: ma questi prezzi e questi orari come li decidono, tirando un dado?

Una volta, da Torino a Bologna c’erano degli intercity piuttosto comodi; anzi, mi sembra che negli anni ’80 e ’90 ci fossero addirittura degli interregionali. Questi treni facevano lo sporco lavoro del treno sulle medie distanze, che è costare meno dell’auto e non metterci molto di più, dandoti la comodità di non dover guidare e parcheggiare in cambio della scomodità di partire da punti fissi in orari prestabiliti. E a queste condizioni io prendo il treno tutta la vita; anzi, io ho sempre adorato il treno e odiato guidare.

Oggi, la competitività del treno è inesistente: in pratica la tua unica opzione è prendere dei treni a lunga percorrenza che vanno velocissimi per venti minuti (grazie a infrastrutture costate a tutti noi 60 milioni di euro al chilometro) ma che poi si impantanano tra stazioni intasate e coincidenze casuali; e alla fine il viaggio risulta in genere più lento e/o più costoso rispetto all’auto, persino quando sei da solo (se per caso hai una famiglia non pensarci nemmeno: per viaggiare in treno ti servirebbe un mutuo). Certo che poi, tra un po’, ci diranno che i treni sono semivuoti e devono aumentare i prezzi, tagliare le linee, ridurre i servizi… tranne quelli che giustificano le mega-opere da miliardi di euro su cui tutti devono mangiare.

E’ per questo che, per la prima volta e con la morte nel cuore, sto pensando seriamente di fare un viaggio simile in auto.

[tags]ferrovie, treni, trenitalia, alta velocità, torino, bologna[/tags]

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mercoledì 15 Aprile 2009, 13:31

Berlusconiani

Ho sentito poco fa al TG1 la notizia della cacciata dalla Rai (meglio, “sospensione”) di Vauro, unico capro espiatorio dell’ultima, contestata puntata di Annozero. La notizia è stata peraltro detta in modo estremamente buffo: il “giornalista” leggeva il comunicato della Rai dicendo lentamente e con enfasi le parti iniziali che criticavano la trasmissione, poi improvvisamente accelerava per buttare un po’ via la parte centrale non critica (“Nonsonstatinveceravvisatisostanzialielementi disquilibrioneldibattitosvoltonstudio nelcorsodellatrasmissione.”) e poi con voce stentorea proclamava la cacciata.

Non guardo più Santoro da anni; ne apprezzo la capacità di essere fuori dal coro, l’ultimo mohicano in una televisione ormai completamente al servizio del PD±L, ma non ne sopporto più la trombonaggine, il pippobaudismo di sinistra, e la generale necessità di ricondurre tutto a logiche banali tipo “operai buoni – padroni cattivi” oppure “veneti razzisti – immigrati sfruttati” (per non parlare dell’essersi fatto eleggere al Parlamento Europeo prendendo lo stipendio per fare poco o nulla). Quindi non ho visto la puntata scorsa; sono però andato a vedermi le vignette di Vauro incriminate.

Bene, che dire? Il gelo nello studio si avverte sin dal principio, e lo stesso Santoro cerca disperatamente di minimizzare. Si sente anche che Vauro è sinceramente indignato, e che le sue battute sono esplicitamente pensate come coltellate al governo; Vauro certamente pensa di agire per vendicare i morti, non per speculare su di loro. Allo stesso tempo, sono però chiaramente e totalmente fuori luogo: non fanno ridere, perché non c’è niente da ridere. Sarebbe stato meglio se si fosse limitato al primo disegno.

Però, è sufficiente questo per far cacciare con ignominia uno dei migliori disegnatori satirici italiani? Secondo me no, anche se sarebbe meglio che Vauro specificasse, per la forma, che naturalmente non voleva offendere nessuno e che se qualcuno dei terremotati se l’è presa è ovvio porgere le proprie scuse.

E infatti, l’uscita della Rai è parte del newspeak di questi giorni: il terremoto è una grande tragedia, ma grazie agli sforzi del nostro caro leader, sempre inseguito dalle telecamere in mezzo al fango e ripreso in pose ducesche, le sofferenze dei poveri abruzzesi sono state lenite. Il rancio è ottimo e abbondante; del resto vi basta ascoltare attentamente un qualsiasi servizio di un qualsiasi telegiornale in questi giorni per accorgervi che dopo ogni critica anche minima c’è sempre un “ma”; nelle tende fa freddo, “ma” sono state date coperte a ognuno; le case sono crollate, “ma” entro l’inverno ce ne saranno di nuove; l’ospedale è mezzo distrutto, “ma” senza dubbio qualcuno pagherà (anche se dubito che sarà chi l’ha costruito).

Quindi, quale migliore occasione per indebolire uno dei pochi programmi non allineati? E però, la colpa è anche di Santoro & friends, che insistono nel non capire più gli italiani. C’è chi ha detto che Santoro è uno dei pilastri fondanti del berlusconismo italiano, e io tutto sommato sono d’accordo.

[tags]rai, santoro, annozero, vauro, vignette, satira, censura, politica, berlusconi, televisione, terremoto, abruzzo[/tags]

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giovedì 9 Aprile 2009, 14:56

Schiscia la notizia

Lo sapete qual è la notizia di ieri pomeriggio a proposito del terremoto in Abruzzo, vero?

Eppure è stata in home page addirittura sui giornali stranieri: ce l’avevano in bella evidenza quelli inglesi (il Times e il Guardian), quelli tedeschi (la FAZ), quelli francesi (Le Monde); da testimonianza su un forum, ne ha parlato persino una radio a Città del Messico. Infatti, ieri pomeriggio, intervistato dalla televisione tedesca N-TV, Berlusconi ha dichiarato che i terremotati dell’Abruzzo non devono essere poi così tristi a stare nelle tendopoli anche se sono un po’ raffazzonate, perché “bisogna prendere questo come un camping del fine settimana”:

A qualsiasi essere umano dotato di un minimo di raziocinio, suggerire che gente che ha perso tutto e non ha prospettive di riavere una propria casa per anni sia lì per divertirsi per il week-end sembra allucinante, per non parlare dell’assunto che per tutti sia normale andare a passare il fine settimana in campeggio o in vacanza o magari in una di sette ville in Sardegna. Infatti, questo dicono i giornali di cui sopra: per esempio il Times parla di “a serious verbal gaffe” e ricorda che Berlusconi, dopo le note (solo a chi legge i blog) figure di merda al G-20, ha minacciato serie ritorsioni contro quei media che si ostinano a riportare quello che fa e che dice.

E in Italia? Voi siete stati informati di questa dichiarazione o di questa polemica da uno qualsiasi dei telegiornali di ieri sera, o dai siti dei giornali di stamattina? Io ho guardato un po’, trovando vari articoli su Berlusconi, ma zero tracce di questa dichiarazione. Il giornale di “opposizione”, anzi, ieri sera in home page aveva queste foto: Berlusconi con un elmo da centurione romano, in posa marziale, che consola la vecchina. Al massimo, è tutto un fiorire del solito coro: chi critica, chi solleva anche solo l’ipotesi che lo Stato sia prima che dopo non abbia poi fatto così bene come dicono i media, è un disfattista, è uno sciacallo, si vergogni.

In attesa di vedere su Repubblica la foto di Berlusconi a torso nudo nei campi abruzzesi, mentre gli italiani dormono beati e convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili, qui ci limitiamo a farvi sapere ogni tanto quel che non vedete; almeno fino a che ce lo lasceranno fare.

[tags]berlusconi, terremoto, abruzzo, gaffe, campeggio, media, giornali, times, guardian, faz, le monde, repubblica, informazione, dittatura[/tags]

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lunedì 6 Aprile 2009, 14:30

Fatalità

Abbiamo uno strano rapporto con le fatalità; da una parte facciamo sempre fatica ad accettarle, nella ricerca spasmodica di un colpevole, di un responsabile, di una causa. Dall’altra utilizziamo termini come “disgrazia” e “incidente” come uno scudo, per evitare di doverci assumere le nostre responsabilità.

Questo è vero nel nostro piccolo: un automobilista prudente che viene travolto da un albero che cade è certamente vittima di un incidente, ma come si può chiamare incidente il caso in cui lo scontro si verifica perché l’auto sta venendo guidata a velocità folle?

Lo stesso accade per i terremoti, come quello terribile dell’Aquila; e lasciamo perdere l’episodio inquietante per cui un ricercatore dell’INFN – i cui laboratori si trovano sotto il Gran Sasso, a quindici chilometri dall’epicentro del terremoto – aveva misurato una alterazione nei livelli di radon che suggeriva la probabilità di un forte terremoto in questi giorni e l’aveva comunicata a Bertolaso & friends, ricevendone in cambio una denuncia per procurato allarme. Naturalmente ora Bertolaso e Berlusconi continuano a ripetere ai giornali, cercando di pararsi le spalle, che i terremoti non sono prevedibili; è comunque vero che si tratta di teorie ancora da dimostrare, e che prevedere un terremoto con la precisione di alcuni giorni è poco utile, dato che è difficile pensare di evacuare un’intera provincia per così tanto tempo.

Ma anche in questo caso, è noto a tutti che gli Appennini sono una zona ad elevato pericolo sismico, essendo un punto di contatto tra zolle diverse, tra cui quella tirrenica che continua a ruotare verso nord-est. Ogni pochi anni si verifica un terremoto: da quello, altrettanto devastante, dell’Umbria orientale sono passati solo dodici anni; e nel frattempo c’è stato l’episodio di San Giuliano di Puglia, con la scuola crollata in testa ai bambini.

In queste condizioni, sarebbe soltanto normale fare come fanno in ogni zona a rischio sismico, dalla California al Giappone, ossia costruire le case in modo adeguato, preparare i piani di evacuazione, insegnare alle persone come comportarsi. Da noi, nulla di tutto questo; si continuano a costruire gli edifici con la sabbia e con lo sputo; e poi, quando inevitabilmente arriva una scossa grave ma nemmeno spaventosa, statisticamente del tutto normale, gli edifici anche recenti crollano in testa alla gente.

A San Giuliano il processo si è concluso da poco, e ha concluso che il crollo non è stato “una fatalità colpa del terremoto” ma il risultato di lavori edilizi fatti senza criterio. Chissà che non si riesca a capire che, almeno in una parte dei casi, sarà certamente lo stesso anche in Abruzzo; e a cambiare le regole con cui si fanno le case.

P.S. Ma non è finita: poco fa, la diretta di Sky ci ha mostrato una delle cose più disgustose che abbia mai visto. Da un’ambulanza stava uscendo il corpo di una vittima; bene, i volontari e gli operatori della Croce Rossa hanno dovuto disporsi davanti al portellone, mettendosi stretti stretti e con le braccia alzate. Perché? Perché intorno c’erano decine di giornalisti e teleoperatori che cercavano spasmodicamente di fotografare e riprendere il morto in ogni modo. Nonostante gli inviti dei carabinieri e i giusti insulti della gente, questi hanno continuato imperterriti; e quando il trasporto della salma è iniziato, s’è visto uno di loro sollevare la telecamera e darla quasi in testa alla catena umana, e un altro buttarsi per terra e cercare di far passare l’obiettivo tra le gambe dei volontari. Certo che quando si tocca il fondo, in Italia si trova sempre il modo di cominciare a scavare; sarebbe meglio che queste persone però andassero a scavare le macerie.

[tags]terremoto, fatalità, natura, incidente, aquila, abruzzo, media, giornalisti[/tags]

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sabato 21 Marzo 2009, 21:03

Caro Brunetta

Caro Brunetta,

le scrivo con la simpatia che spetta a chi – ed è ormai un caso raro – è arrivato alle massime posizioni di potere per le proprie capacità, senza essere passato dal consueto percorso dell’essere “figlio di” o perlomeno eterno portaborse, oppure dell’essere calciatore, cantante, velina o mignotta di lungo corso; e che interpreta la posizione senza compromessi, e senza quell’italica tendenza ad agire il meno possibile per evitare di farsi dei nemici.

Detto questo, la sua lettera di oggi sulla Stampa mi ha fatto venire i brividi, e non in senso positivo; perché, tramite un bel mescolone dai toni melliflui, cerca di delegittimare per principio qualsiasi protesta, trasformandola direttamente in teppismo (prima aveva detto guerriglia, poi s’è reso conto di averla sparata un po’ troppo grossa).

Vedo anch’io che spesso i ragazzi dell’Onda, come tutti i ragazzi e come anche noi quando alla loro età facevamo i cortei, alle volte hanno le idee poco chiare e partono da approcci astratti ed ideologici che in pratica sono controproducenti, e spesso vedono solo una parte del problema. Tuttavia, i problemi che pongono sono reali, e lei lo sa benissimo. Con la scusa di introdurre nell’università e nella scuola misure di efficienza, talvolta anche condivisibili e persino doverose, il suo governo sta facendo passare il messaggio che sulla pubblica istruzione non s’ha più da investire; che in fondo chi i soldi li ha troverà una istruzione di qualche genere, e le masse s’arrangino, abbandonate a un livello di cultura e di competenza media in caduta libera, e a una organizzazione del lavoro in cui al precariato non c’è mai limite né rimedio.

In questo clima di sfascio generale, a me fa solo piacere che esistano dei giovani che hanno ancora il coraggio di alzare la testa, anche quando (come a piazza Navona qualche mese fa) sono accolti dalla violenza premeditata, con tanto di beneplacito della polizia. A proposito di violenza, per carità: anche a me le immagini degli “scontri” tra fascisti rossi e fascisti neri davanti a Palazzo Nuovo sembravano più una esibizione di pretesa figaggine uso telecamere che un vero conflitto politico, e sembravano comunque il prodotto di un vuoto pneumatico nel cervello; ma l’Onda non è certo quello.

E’ fatta, se mai, di tanti giovani che hanno problemi gravi e concreti per il loro futuro, e che in questa società, anche quando sono più che capaci, non hanno più alcuna prospettiva di prosperità e successo. Il fatto che lei cerchi di accomunarli ad altri giovani, violenti e vecchi dentro (parte dei quali peraltro ardenti sostenitori del suo partito), è un triste tentativo di negare la questione sociale che l’Onda le pone, e anzi peggio: di far passare qualsiasi malcontento sociale, pur se ampiamente giustificato, come un tentativo di far tornare il terrorismo.

Lo so, che lei se la fa sotto all’idea che gli italiani non accettino passivamente di essere svenduti alla globalizzazione, alla massimizzazione dei profitti, alla privatizzazione degli utili collettivizzando le perdite, ad una economia non di mercato (magari ne avessimo finalmente una) ma di totale oligopolio, legata a maneggi politici e a cordate di imprenditori di destra e di sinistra tenuti in piedi a forza di denaro nostro pilotato da voi.

Ma non creda che sia sufficiente un po’ di criminalizzazione mediatica per fermare la rabbia: perché quando la gente si sente alla fame, niente può evitare la protesta anche violenta. Forse, allora, sarebbe un po’ più utile che si dedicasse a fornirci una proposta concreta sul come garantire un futuro decente ai giovani italiani.

[tags]brunetta, scuola, università, onda, gelmini, politica, italia, futuro, giovani, protesta, violenza[/tags]

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lunedì 16 Marzo 2009, 18:05

Il ritorno delle mortadelle viventi

Ieri sera per caso avevo il televisore acceso su RaiTre quando, da Fazio, è rispuntato il faccione del Mortadella: Romano Prodi in persona. Ecco, ve lo dico perché in quel momento ho provato una sensazione insieme di orrore e di ridicolo; un po’ come davanti a quei film in cui il protagonista alla fine muore di morte orribile e incontestabile, tipo sciolto nel magma fumante di un’acciaieria, ma poi dieci anni dopo ricompare a sorpresa all’inizio di un nuovo sequel, solo perché deve candidarsi a governatore della California.

Il tutto è stato reso ancora più ridicolo dall’intervista sdraiata di Fazio: prima Prodi si è vantato di aver speso un anno a girare per il mondo per conoscerlo meglio (adesso pare sappia persino dire in inglese come si chiama), e naturalmente Fazio non gli ha mica fatto l’unica domanda ovvia, cioé se i suoi viaggi li stiamo pagando noi. Poi, per quasi cinque minuti, si è svolto un dialogo completamente surreale a proposito del tesseramento del PD: e se Prodi aveva preso la tessera prima, e se l’aveva presa ora, e se non la voleva perché ce l’aveva con Veltroni, finché Prodi non ha fornito una spiegazione chiara e logica: ho ordinato la tessera tanto tempo fa, ma ci hanno messo del tempo a stamparla per cui l’ho ritirata solo adesso. E noi impotenti davanti al televisore a pensare che, con l’Italia che affonda e le fabbriche che chiudono, ma che ce ne frega della tessera del PD di Prodi?

Insomma, poi Prodi si è pure messo a piagnucolare che il suo governo è stato ucciso per un complotto dai poteri forti, che però si poteva benissimo andare avanti, che la sua politica era perfetta e stavano facendo grandi cose… lì non ce l’ho più fatta e ho smesso di guardare, con la neanche troppo sottile sensazione che si divertano a prenderci per il culo.

[tags]prodi, fazio, pd, rai, politica, televisione, informazione, non morti, mortadella[/tags]

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sabato 7 Marzo 2009, 08:56

A Firenze

Oggi sparisco di nuovo: sono in viaggio per Firenze, dove domani si terrà il primo incontro nazionale delle liste civiche a cinque stelle. Ancora non sappiamo se sarà una cosa seria, con possibilità per tutti di discutere e di organizzarsi, o se sarà uno show di Grillo & friends in cui noi saremo chiamati a fare essenzialmente da pubblico. Lo scopriremo presto…

[tags]grillo, cinque stelle, elezioni, firenze[/tags]

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