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Archivio per la categoria 'StillLife'


martedì 16 Giugno 2009, 17:13

Io e l’ENEA

Nel bel mezzo della campagna elettorale, nonostante il caos che imperava, ho portato a termine un’altra impresa: cambiare le finestre di casa per sostituirle con infissi a risparmio energetico. Prima, infatti, c’erano le finestre originarie del 1967, e negli spifferi ci entrava un dito: effettivamente non era un uso molto efficiente del riscaldamento, e d’inverno c’erano comunque 17 gradi stabili.

Dopo aver fatto tutti i lavori, avete 90 (mi pare) giorni di tempo per comunicare i vostri dati all’ENEA, che è responsabile di certificare il vostro diritto alle relative agevolazioni fiscali. Dunque voi andate sulla home page dell’ente, che naturalmente è tesa a magnificare quanto è figo l’ente stesso; comunque, scorrendo un po’, si nota sulla sinistra un giffone che parla delle agevolazioni, seguito da un minuscolo link “Registrazione e invio della documentazione”, che porta sull’apposito sito.

Qui già cascate peggio: vi accoglie la paginetta del “GdL Efficienza Energetica”, una roba in Times New Roman che sembra fatta nel 1998. Bene, direte voi, ora mi spiegheranno cosa fare… e invece no: il testo della pagina è costituito da una lunga serie di scuse, che dicono che l’applicativo (un complicatissimo sistema che deve permettervi di inserire i vostri contatti e quattro dati catastali in un database) è sperimentale, che c’è solo da un paio d’anni, che è ancora in rodaggio. Bene, ok, prendo atto: un po’ di rodaggio serve sempre, vi scuso. Solo che… adesso che devo fare? Nel testo ci sono tre link belli evidenti, in grassetto, ma portano soltanto alle form di contatto o al manuale; nel menu di sinistra c’è un sacco di roba, tra cui gli immancabili riferimenti legalesi, ma non c’è “invia la documentazione”.

Alla fine, svelato l’arcano: dovete scrollare la pagina fino in fondo e cliccare sulla scritta “Invia la documentazione” in Times New Roman rosso non sottolineato. Ovvio, no? Chiunque sa che su Internet il rosso non sottolineato indica i link da visitare.

Ma non è mica finita qui! Il link porta a una pagina di login che a occhio risale al 1995: il webmaster ha appena scoperto l’uso delle tabelle (sì, la pagina è fatta con N livelli di tabelle una dentro l’altra) e della tag IMG, divertendosi a piazzare un po’ ovunque foto a caso e prive di senso per far vedere che si può fare, bullandosi poi davanti a tutti col suo nuovo fiammante Netscape 1.2. Eppure dev’essere stata una faticaccia, visto che in basso c’è scritto “DEM VERSION: v 2.51 (last update: 06 Maggio 2009) – Buon Lavoro – EUROFLASH GROUP ©” (mi raccomando il copyright, non sia mai che qualcuno voglia rubare una simile opera d’ingegno). Insomma, l’hanno aggiornato lo zerosei maggio: nuova fiammante!

Dunque voi effettuate la registrazione, in cui vi chiedono tonnellate di dati personali impaginati a caso e senza alcun aiuto che vi semplifichi l’inserimento. E poi arrivate nel magico menu, di cui ho pronto per voi uno screenshot:

screenshot_enea_750.png

Guardatelo bene (anche perché il font utilizzato è corpo 6, se non lo guardate bene non leggete nulla). Questa pagina, signori, è un capolavoro di servizio Web. Dunque voi vi siete registrati, e senza farvi distrarre dalla scritta “Ministero dello Sviluppo Economico” scritta col font dell’Amiga 500 (ovviamente è una GIF che immagino si tramandi di padre in figlio), volete chiedere il vostro rimborso: come fate?

Siccome non si legge bene, vi riassumo quello che trovate percorrendo la pagina. In alto, sotto la scritta ENEA, ci sono opzioni misteriose come “Accounting > My Profile” (ok, sarà qualcosa su di me, ma non pare atta allo scopo). Poi ci sono tre pulsanti di testo: “Home”, “back” e “next”. Dopo lunghe ricerche ho pensato che questo fosse un wizard e io dovessi premere “next”, e invece… i due link usano javascript per riprodurre la funzionalità dei pulsanti “avanti” e “indietro” del browser: qualcosa di cui tutti sentivamo la mancanza.

Ok, allora il mio link sarà in bella evidenza nella sezione principale, esplicativamente intitolata “Homepage – Web User” (almeno si sono risparmiati il camelcase che invece trovate nel titolo della pagina, che ancor più esplicativamente è “HomePage WebUser – Start”). Cominciamo dal primo: sotto il titolo “Links”, è circondato di stelline, freccine che ruotano… sarà lui? Certo che no: l’intuitivo testo “Flusso Applicativo (Veloce)” porta al manuale del sistema, che vi raccomando di leggere: vi spiega tutti i passi per presentare una dichiarazione, ma non vi dice assolutamente dove cliccare e che cosa fare. Dopo il classico pippone su quanto è fico l’applicativo, le istruzioni “pratiche” sono le seguenti:

– Esempio Pratico:

1) Inserire Mario Rossi o Pippo Srl o Condominio X.
2) Inserire gli edifici/immobili di a).
3) Aprire una Nuova Attività di intervento selezionando il comma di riferimento (34x o 35x).
4) Compilare gli allegati generati automaticamente, salvarli e controllari nuovamente.
5) Chiudere/Inviare l’attività ed annotare/stampare il CPID e Detraibilità Effettiva riportati nella pagina di sommario finale.

Tutto chiaro no? Chiunque di noi sa fin da bambino come “aprire una nuova attività di intervento selezionando il comma di riferimento”: con delle istruzioni così, sicuramente il numero verde di supporto sarà sempre silenzioso. E tra l’altro, ma chi è “a)” che possiede gli immobili??

Torniamo a perquisire la home page: sotto i fantastici “links”, trovate ancora: faq, supporto, normativa di riferimento… ok la solita roba inutile. Poi, l’ennesimo “Mio profilo” e infine “Questionario” (potevano rinominarlo “PER INSULTI QUI”).

Bene, alllora sarà nella parte in mezzo, quella più in vista? No. La parte in mezzo è interamente dedicata a fornirvi una informazione importantissima: l’applicativo funziona. State tranquilli, è tutto ok: la pagina che avete caricato vi dice che la pagina è stata caricata correttamente. Grazie dell’informazione.

Sotto c’è un link: “Contatti”. Cliccate e viene fuori una pagina intitolata “Contatti: Lista (Contact List)”. Dentro c’è una riga con il vostro nome e i vostri dati. Probabilmente, se volete, potete aggiungere anche i numeri di telefono dei vostri parenti. Una funzione utilissima. Grazie, ENEA.

Infine, però, trovate qualcosa che sembra utile: “Nuova attività”. Ok, questo era il passo 3 delle istruzioni, quindi proviamo: viene fuori una lista di attività con un altro pulsante “nuova attività”. Confermo… e mi compare la seguente scritta: “Cliente non selezionato o non presente in sessione. Per procedere selezionare un cliente, o rieseguire il login, per riabilitare la sessione scaduta.” Voi vi guardate: assumendo che il cliente siate voi, vi sembra di essere lì davanti al computer, ben presente in sessione; non è chiaro come possiate selezionarvi da soli, ma tanto siete l’unico che sta usando quell’account. E comunque, dov’è che carico i dati di casa mia?

Insomma, la faccio breve: dopo mezz’ora di perquisizione ho scoperto che per inserire i dati di casa propria (passo 2) bisogna andare nel profilo del proprio account, scrollare oltre le tonnellate di dati anagrafici, e notare un drop-down che dice “Nuovo: (Select)”; selezionare l’unica opzione possibile cioè “immobile” (i famosi drop-down monoscelta, un classico delle interfacce utente), e finalmente potete inserire i vostri dati catastali, cominciando da un “nome mnemonico”, un “indirizzo mnemonico” e una “descrizione (sintesi)” che servono tutti e tre a identificare il vostro alloggio (uno non bastava?).

Non è meraviglioso? Per fortuna che è arrivata Internet nella pubblica amministrazione: ora sì che ci siamo liberati delle pastoie burocratiche… Comunque, avendo usato un po’ questo sito non mi meraviglio delle scuse iniziali: immagino che la “Direzione Progettazione e Sviluppo per l’Applicativo Telematico” che firma il manuale – già perché, data la complicazione di realizzare quattro pagine di data entry, per realizzare questa perla c’è voluta una intera direzione indipendente, sicuramente dotata di direttori, vicedirettori, segretarie, tecnici, ingegneri, project manager e facenti caffé – avrà certamente ricevuto i calorosi complimenti di tutti gli utenti… Ma immagino già la risposta: noi l’applicativo l’abbiamo fatto, se poi voi non leggete il flusso applicativo veloc… il manuale, sono problemi vostri!
[tags]enea, risparmio energetico, agevolazioni fiscali, pubblica amministrazione, internet, web[/tags]

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lunedì 15 Giugno 2009, 23:34

Buoni consigli

Oggi è stata una giornata densa, per cui non ho avuto tempo di bloggare. Vi lascio però con le slide del mio intervento di stasera al Politecnico, davanti agli studenti di Ingegneria delle Telecomunicazioni (che però sono cambiati molto rispetto ai miei tempi: per metà erano cinesi e tra gli altri c’erano africani e arabi, gli italiani erano una piccola minoranza). L’argomento era “come si mette in piedi una azienda ICT”: si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio, e dato che in questo momento non sto fondando né gestendo alcuna azienda mi sono sentito pienamente titolato a parlare.

[tags]ict, startup, aziende, economia, incubatori, politecnico di torino[/tags]

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venerdì 12 Giugno 2009, 19:23

L’uovo oggi

Ebbene sì, ci sono cascato anch’io: ieri pomeriggio, partendo per la montagna (perché un weekend lungo di sonno dopo la campagna elettorale era assolutamente necessario…), ho ricaricato lo storico telefonino TIM che uso solo per la connessione in remoto via cellulare, pensando “poi attivo l’offerta con l’SMS al 4916 subito prima di cominciare a usarlo”. E invece, mentre io dormivo Elena si è collegata pensando che l’offerta fosse già attiva: morale, oltre 12 euro di spesa per mandare due mail, e credito insufficiente per attivare l’offerta.

Stamattina quindi siamo scesi in paese, abbiamo ricaricato ulteriormente il cellulare e attivato l’offerta, e ora è tutto a posto e posso anche bloggare. Però quanto sopra non è successo solo a me; so di tanti altri a cui, pur scafati, è successo di dimenticarsi che l’offerta di turno era scaduta o non era ancora cominciata e di venire quindi prontamente ripuliti di tutto il credito disponibile o quasi, anche solo per scaricare due pagine. Sicuramente è calcolato: gli operatori sanno che prima o poi tutti si dimenticano o sbagliano, e lì fanno festa. Ma certo c’è da chiedersi quanto questo contribuisca alla mancata crescita di Internet in Italia: ricordiamo che siamo l’unico Paese europeo dove la penetrazione della rete ha smesso di aumentare.

Purtroppo questa è l’attitudine di tutte le grandi imprese italiane: invece di badare ad offrire sempre un prodotto concorrenziale al prezzo migliore possibile, la strategia è quella di cercare di gabbare il cliente ad ogni occasione, cercando nel contempo di garantirsi posizioni di monopolio o oligopolio (spesso grazie ad agganci politici ben oliati da propri contributi e sponsorizzazioni) in modo che tanto il cliente abbia poco da scegliere. Peccato che questa attitudine possa funzionare solo fino a che si vive in un mercato chiuso, controllato e maneggiabile: e infatti, appena vanno all’estero, le nostre aziende o cambiano strategia (arrivando a casi incredibili di prodotti italiani offerti agli stranieri a condizioni molto più vantaggiose di quelle riservate agli italiani, nonostante i costi di esportazione) o affondano senza ritegno. Sono pochi gli imprenditori italiani che riescono ancora a competere sul mercato globale, e in genere lo fanno nonostante il loro essere italiani, e pagando il pegno di venire marginalizzati sul mercato nazionale a favore di loro concorrenti meno bravi ma più ammanicati.

A penalizzarci, a spingerci senza ritorno nella crisi, è anche e soprattutto l’idea italiana che, in un modo o nell’altro, ci si possa sempre “arrangiare”; che l’organizzazione, la formazione, la competenza, la strategia, l’investimento a lungo termine, la cura per il cliente siano aspetti secondari del fare affari. Forse hanno ragione, visto che in un modo o nell’altro io continuo ad essere cliente di tante di queste aziende, anzi non sono nemmeno andato a lamentarmi (ho sbagliato io). Eppure, siamo ridotti a sperare che ci comprino gli stranieri: ci colonizzeranno, ma poi almeno sapranno come si tratta un cliente per costruire con lui un rapporto di lungo termine, invece che per pelarlo nell’immediato e poi si vedrà.

[tags]tim, cellulare, internet, telefonia, aziende, concorrenza[/tags]

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martedì 9 Giugno 2009, 15:23

Senza parole

Beh, che devo dire: mi avete lasciato senza parole, e il risultato è andato oltre le aspettative. Abbiamo preso quasi 7500 voti (lo 0,64%) su scala complessiva, e oltre 3600 voti (lo 0,88%) a Torino città, il che ci rende nettamente la prima lista civica della città: a Torino abbiamo preso più voti dei Verdi, più voti de La Destra, più voti della lista civica di Saitta, il doppio dei voti di Sinistra Critica, il triplo dei voti della lista Civica Movimento Democratico, più voti di 7 delle 10 liste che sostenevano Porchietto, più voti di 4 delle 8 liste che sostenevano Saitta.

Certo, le liste comunali (compresa quella di Rivoli) grazie al nome e alla promozione di Grillo hanno preso in media il 3-4%, con qualche debacle (Firenze, Pescara) e qualche exploit (in provincia di Modena ci sono posti dove si arriva al 16%). Ma a noi il nome di Grillo è servito poco, al massimo per avvicinare gli elettori, che però ci siamo dovuti conquistare uno per uno.

Qui sotto trovate la ripartizione dei voti nei collegi, in ordine di risultato, ed è davvero incredibile come abbiamo comunque preso voti anche in parti della provincia dove non abbiamo mai messo piede. Se quello 0,25-0,3 per cento è stato l’effetto riflesso di Grillo, vuol dire che il resto è il nostro passaparola. Ora non ci resta che lavorare e dimostrare che non sono stati voti sprecati.

5 Torino Borgo Nuovo – S. Salvario – Valentino 248 1,13 Raffaella Fanelli 222 1,21
39 Rivoli 318 1,13 Silvia Busuito 304 1,17
4 Torino Borgo Dora – Vanchiglia 225 1,07 Tommaso Errichelli 204 1,11
7 Torino Borgo S. Paolo 213 1,06 Maurizio Penna 189 1,08
10 Torino Gerbido 268 1,08 Silvia Busuito 224 1,03
8 Torino Campidoglio – Cenisia – Monginevro 210 0,96 Tommaso Errichelli 185 0,97
42 Susa 259 0,97 Antonino Iaria 240 0,96
18 Torino Pozzo Strada 242 0,95 Paolo Vigato 215 0,95
6 Torino Borgo S. Donato 211 0,93 Davide Amerio 185 0,95
9 Torino Crocetta – S. Secondo – Statuto 208 0,86 Ermanno Di Nuccio 182 0,91
19 Torino Santa Rita 202 0,89 Alberto Baracco 180 0,9
16 Torino Molinette – Nizza 189 0,9 Federica Panettella 159 0,86
11 Torino La Tesoriera – Parella – Aeronautica 199 0,85 Antonino Iaria 176 0,85
12 Torino Lingotto 208 0,85 Eleonora Cardillo 181 0,83
20 Avigliana 237 0,81 Simone Caldana 216 0,81
29 Grugliasco 214 0,72 Silvia Busuito 197 0,73
3 Torino Borgata Vittoria 147 0,79 Eleonora Cardillo 124 0,73
14 Torino Madonna di Campagna – Villaretto 163 0,74 Raffaella Fanelli 145 0,72
15 Torino Mirafiori 166 0,74 Alberto Camposano 143 0,7
17 Torino Oltre Po 118 0,67 Bengt Ferraris 103 0,7
2 Torino Borgata Aurora 141 0,69 Ermanno Di Nuccio 126 0,68
43 Venaria Reale 219 0,65 Tommaso Errichelli 198 0,64
1 Torino Barca – Falchera 144 0,65 Salvatore Arduino 129 0,64
34 Orbassano 175 0,65 Bengt Ferraris 158 0,63
13 Torino Lucento – Vallette 154 0,66 Ruggero Rosin 131 0,62
32 Moncalieri 148 0,52 Davide Amerio 138 0,52
44 Vinovo 153 0,52 Paolo Vigato 142 0,52
35 Perosa Argentina 135 0,49 Paolo Vigato 124 0,48
26 Collegno 143 0,51 Ermanno Di Nuccio 122 0,47
28 Giaveno 154 0,47 Maurizio Penna 134 0,44
23 Chieri 149 0,42 Federica Panettella 138 0,42
31 Lanzo Torinese 141 0,42 Simone Caldana 123 0,41
24 Chivasso 144 0,43 Simone Caldana 127 0,41
25 Cirié 127 0,42 Salvatore Arduino 111 0,4
30 Ivrea 91 0,4 Ruggero Rosin 85 0,4
41 Strambino 93 0,39 Bengt Ferraris 85 0,38
45 Volpiano 108 0,4 Salvatore Arduino 96 0,38
22 Carmagnola 114 0,4 Eleonora Cardillo 102 0,38
36 Pinerolo 99 0,38 Antonino Iaria 92 0,37
38 Rivarolo Canavese 100 0,36 Ruggero Rosin 93 0,36
21 Caluso 102 0,38 Raffaella Fanelli 92 0,36
37 Poirino 99 0,34 Davide Amerio 92 0,34
33 Nichelino 103 0,33 Alberto Baracco 100 0,34
40 Settimo Torinese 84 0,31 Maurizio Penna 77 0,29
27 Cuorgné 58 0,26 Federica Panettella 54 0,26

[tags]elezioni, amministrative, provincia, torino, politica, beppe grillo, torino a 5 stelle[/tags]

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sabato 6 Giugno 2009, 11:31

Il forcone (video)

Grazie a D# che ha registrato la trasmissione, posso farvi vedere i video con le mie risposte e (nel secondo) con l’intervento dell’operaio in cassa integrazione di cui parlavamo ieri.

[tags]elezioni, politica, provincia, torino, torino a 5 stelle, lista civica, beppe grillo, telecity, 7 gold, televisione, equilibrista, bertola[/tags]

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martedì 2 Giugno 2009, 20:11

La festa della Repubblica

La festa della Repubblica, permettetemi, non è certo la cerimonia ufficiale in piazza Castello.

Io ho festeggiato la Repubblica (l’istituzione, non il giornale del PD) verso le 14 alla Falchera, sotto il sole di via degli Ulivi. Era l’ultimo manifesto: il nostro percorso ottimizzato di attacchinaggio manifesti si concludeva all’estremità più settentrionale di Torino, alla Falchera Nuova.

Via degli Ulivi è un nastro d’asfalto che chiude le famose torri della Falchera, quelle che spesso appaiono nei film e nei video come un’icona delle periferie urbane. Lì attorno c’è poco di tutto, e la cosa più visibile è lo svincolo della tangenziale. A guardare i tabelloni, si osservava come persino il lato di fronte fosse ancora parzialmente libero, e il retro, che dà su un giardinetto, fosse completamente deserto: come se ai partiti, di venire fino alla Falchera e mettere i manifesti anche lì, importasse abbastanza poco.

E allora, tutto sommato, meglio festeggiare la Repubblica (l’istituzione, non il giornale del PD) alla Falchera che in piazza Castello, attaccando un manifesto di una lista civica invece che guardando le autorità che tirano su e giù la bandiera, quella stessa bandiera che poi infangano lasciando marcire il Paese e usando le istituzioni per i propri porci comodi, e alcuni anzi la bruciano proprio.

Comunque, vorrei anche ringraziare quel signore col cane che, vedendoci attaccare i manifesti in via Petrella angolo via Cimarosa, ha riconosciuto il simbolo e ci ha ringraziato (ci ha anche invitato a coprire i manifesti della Lega, che sono ovunque sia perché la Lega ha i miliardi sia perché la Lega se ne frega delle regole e degli spazi assegnati agli altri, attaccando dove le pare; noi invece attacchiamo il nostro solingo manifesto sotto il numero 1 a noi assegnato, e poi andiamo da un’altra parte).

Io sono onestamente rimasto sorpreso dall’incontrare per strada una persona che sapeva esattamente chi siamo, cosa vogliamo fare, che simbolo abbiamo e ovviamente sia intenzionato a votarci. A questo giro quasi nessuno ci conosce, di soldi ne abbiamo pochissimi, per forza di cose non possiamo prendere tanti voti; lo scopo è cominciare a presentarci e a mobilitare le persone dietro il nostro progetto, e insieme poter votare tutti insieme qualcosa con convinzione invece che turandoci il naso o peggio andando al mare e abbandonando le istituzioni ai partiti. Scoprire che, con tutto il lavoro fatto, qualcuno che ci conosce esiste e ci ringrazia è stata una bella sensazione.

P.S. In piazza Castello, domani sera dalle 20:30, ci saremo noi: una serata di immagini, musica e pensieri in libertà, con i concerti di Fratelli Sberlicchio, Blaugrana, Arsenico e Windstorm, con l’intervento di Maurizio Pallante, con le apparizioni in video di Beppe Grillo, e con le presentazioni di noi candidati. Naturalmente sono tutti venuti gratis, il palco è del Comune che è obbligato a darcelo gratis per legge, l’energia è autoprodotta (purtroppo con un puzzolente generatore) e la spesa principale saranno i quasi 140 euro di pizzo SIAE.

Non ci aspettiamo grande pubblico perché abbiamo avuto poco tempo per pubblicizzare, ma volevamo lo stesso fare qualcosa per svegliare la città e insieme per dare qualcosa a tutti i nostri amici e festeggiare con loro. Il palco di piazza Castello è stato poco richiesto, perché i politici non si scomodano nemmeno più a fare i comizi, dove poi c’è anche il rischio che qualcuno li fischi. Ecco, noi invece saremo lì, così se qualcuno vuole vederci in faccia (ma dal vero, non in una foto photoshoppata sui manifesti) e parlare con noi sa dove trovarci: vi aspettiamo.

[tags]repubblica, festa, 2 giugno, politica, elezioni, torino a 5 stelle, piazza castello, concerto, pallante, fratelli sberlicchio, blaugrana, arsenico, windstorm, beppe grillo[/tags]

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domenica 31 Maggio 2009, 23:54

Colla colla (2)

Certo che dopo aver appiccicato i nostri manifesti alle undici di sera in corso Ciriè, vicino a un gruppo di albanesi fermi in mezzo alla strada a litigare, mentre veniva su il vento e iniziava il temporale, posso davvero fare qualsiasi cosa.

(Comunque, nonostante i nostri eroici tentativi di continuare, ho concluso che attaccare manifesti sotto la pioggia battente è uno sforzo inutile: il manifesto tende a diventare una pallottola di carta velina prima ancora di riuscire a tirarlo su sul tabellone.)

[tags]torino a 5 stelle, politica, elezioni, manifesti, lavori manuali, colla, albania, spaccio notturno[/tags]

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venerdì 29 Maggio 2009, 23:57

Colla colla

Attacchinare è una tipica attività elettoral-popolare; erano più di dieci anni che non mi capitava di farlo, e cioè dai tempi in cui, giovani pischelli aspiranti ingegneri, organizzavamo il concertone Mac Pi 48 al Castello del Valentino, offrendo peraltro sangria a tutti e il fondo della damigiana a noialtri.

Stasera quindi ho prestato la mia auto – da qualche settimana ormai trasformata in un portatile bazar – al trasporto e affissione di manifesti, non prima di essere andato (due volte!) fino a Pianezza per ritirarli dalla stamperia, sita in un capannone in mezzo ai prati che prova manifestamente la validità del nostro punto programmatico sullo stop al consumo di territorio, non fosse che proprio lì davanti ci stanno costruendo la nuova superstrada-circonvallazione di Pianezza e che poco lontano gli ex prati delle ex cascine sono stati completamente villettati.

L’attacchinaggio notturno ha alcune caratteristiche: per esempio, la scarsità di traffico ti permette di coprire velocemente grandi sezioni di città, e in più di effettuare manovre non completamente ortodosse e parcheggi basati sull’incantesimo detto “delle quattro frecce” – premi il pulsante e la macchina sparisce, pertanto la puoi lasciare ovunque – senza che ciò costituisca intralcio o pericolo per il transito altrui.

Tutto questo ci ha permesso di renderci conto come l’affissione di manifesti sia ormai poco rilevante; il comune ha riservato alle elezioni provinciali pochi spazi in posizioni generalmente poco visibili. In teoria ogni lista ha il proprio spazio corrispondente alla posizione sulla scheda – il nostro, ça va sans dire, è in alto a sinistra – ma in pratica ci sono liste che si sono espanse per ogni dove, a partire dalla destrasociale e dai comunisti di vario genere. Noi siamo stati ligissimi, ma vedremo quanto sopravviverà il nostro manifesto in questa giungla.

Peraltro, tutti puntano o sui faccioni – ma che ci troverà la gente, nel contare uno per uno i brufoli del candidato – o sui simboloni, evitando qualsiasi contenuto, a parte la Lega che ci ricorda che gli indiani si sono estinti per aver concesso il diritto d’asilo agli extracomunitari. Noi il contenuto ce l’abbiamo messo, per cui per riuscire a leggere il manifesto dovete avvicinarvi e godere di una vista perfetta; comunque tutta la zona attorno al Po, da Torino Esposizioni verso nord, è stata diligentemente coperta stanotte. Per il resto del mondo dovrete aspettare che si moltiplichino le braccia, oppure offrirvi di darci una mano…

Comunque, io ho fatto l’autista basista; ho lasciato volentieri la stesura della colla a persone che dispongono di manualità migliore della mia, e difatti non ne sono completamente coperto, come altrimenti sarebbe senza dubbio successo. La soddisfazione maggiore della serata, in Lungo Po Antonelli angolo corso Belgio, coprire il faccione abusivo di Vito Bonsignore. Ditemi voi se non è poco: l’entusiasmo era tale che tornando a casa, quando Radio Flash ha mandato Praise You di Fatboy Slim, ho pompato il volume come se avessi da ballare. Evviva la colla e il rimboccarsi le maniche.
[tags]elezioni, attacchinaggio, manifesti, provincia, torino[/tags]

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giovedì 28 Maggio 2009, 21:48

Dlin dlon

Oggi all’ora di pranzo ero in casa quando improvvisamente mi suonano al citofono. Chiedo chi è, mi rispondono “Sono della luce”; una risposta del tutto improbabile, dato che nessuno ha affisso nell’androne il classico preavviso di visita da parte di Iride, e che comunque un inviato legittimo si presenterebbe con il nome della sua società. Presumo che si tratti di qualche giovane che sfrutta la momentanea assenza del custode per riempire le caselle di pubblicità; eppure devono pur lavorare anche loro, così apro.

Dopo qualche istante sento l’ascensore muoversi; arriva fino al mio piano, si apre la porta, qualcuno scende e mi suona il campanello. Guardo dallo spioncino, e fuori vedo una ragazza, piuttosto giovane, di colore, con un tesserino chiaramente non-regolamentare appeso sulla maglietta, che ripete che “sono qui per l’elettricità”. Se fossi anziano non aprirei manco sotto tortura, ma nonostante la puzza di bruciato mi sento sufficientemente fiducioso nelle mie capacità di autodifesa se dovesse rivelarsi una trappola. Apro anche qui.

La ragazza entra, mi chiede dov’è il contatore, che è proprio vicino alla porta. Lo guarda, vede che è un modello nuovo, mi dice “ah ma gliel’hanno già cambiato”, e comincia a schiacciare furiosamente il pulsantino che fa ciclare le informazioni sul display. Si capisce perfettamente che non gliene frega nulla, e io, sempre più sospettoso, la tengo d’occhio. Poi attacca, e mi dice “mi manda il governo perché vogliono abbassare il costo della bolletta a tutti”. Sì, come no: Maroni e Scajola che mi mandano una ventenne di colore per darmi dei soldi: sarebbe più credibile se mi dicesse che siamo stati invasi dal Burkina Faso (non che sarebbe necessariamente un male, probabilmente l’efficienza della nostra pubblica gestione ne avrebbe a guadagnare).

Mi chiede se ho una bolletta, e lì decido che fidarsi è bene ma che mi son fidato già troppo: per cui rispondo gentilmente che le bollette sono dal commercialista e chiedo spiegazioni. Lei mi dice che è lì per propormi una nuova tariffa e che “Iride, AEM, Enel, presto diventeranno tutti Edison”. Ah, a parte l’ennesima palla, finalmente ho capito cosa vende e chi la manda: almeno non è una rapinatrice. Le chiedo un sito per informazioni, oppure una brochure, e le dico che mi farò io i miei conti quando recupererò la bolletta. Naturalmente lei insiste che i conti sono complicati e che il risparmio non è così facile da vedere ma c’è…

Mi faccio lasciare la brochure (dritta nel riciclaggio carta) e lei insiste per lasciarmi anche il suo biglietto da visita: e così scopro che manco lavora per Edison, ma per una fantastica “multiutility network” che naturalmente ha appena aperto un “multiutility point” proprio vicino a casa mia. E naturalmente lei è una “consulente multiutility” che cerca disperatamente di piazzarmi un contratto elettrico per poter guadagnare qualcosa, mentre i capi dei suoi capi, che nel frattempo avranno sicuramente sfilato un bel po’ di soldi a vari disoccupati aspiranti imprenditori per permettere loro di aprire un “multiutility point in franchising”, staranno già per fuggire con la cassa e trasferirsi alle Bahamas, sulla pelle di tanti giovani in disperata cerca di un lavoro che hanno accettato, come dice il sito, “questa nuova ,vincente sfida.” (la virgola è messa proprio così).

E io che pensavo che le reti piramidali si fossero sputtanate per sempre dopo l’epopea di Virgilio Degiovanni devo purtroppo ricredermi: più la crisi peggiora e più si rivede in circolazione il peggio dell’italico sfruttamento di chi ha da lavorare (meglio se immigrato, che così ha meno possibilità di farsi valere), incentivato a sua volta a diventare mendace e raggiratore per diminuire la quantità di porte in faccia e riuscire a portare a casa qualcosa con qualsiasi mezzo. Spero prima o poi di avere la possibilità di dare a chi sta dietro questi “lavori” ciò che si merita…

[tags]lavoro, elettricità, edison, venditori, degiovanni, consulenti, contratti, mezze verità, palle clamorose, introdursi in casa altrui, diventanchetunconsulenteprogrammaitalia[/tags]

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martedì 26 Maggio 2009, 20:06

Beppe Grillo a Rivoli

Ovviamente chi di voi non c’era non ha saputo niente: nessun giornale ne ha parlato, e La Stampa ha preferito riportare la fondamentale notizia di una lettera di lamentele dell’MPA (sì, è un partito, sta nel centrodestra) verso la scarsa attenzione della candidata Porchietto. Ma ieri sera, a Rivoli, convocate solo col passaparola via Internet e con qualche manifesto, c’erano migliaia di persone a riempire piazza Martiri per la presentazione della lista civica comunale Rivoli a cinque stelle da parte di Beppe Grillo; se non ci credete, guardate verso la fine del secondo filmato.

Ieri era la giornata di Rivoli, dunque noi della lista civica provinciale di Torino ci siamo limitati a dare una mano e a distribuire qualche volantino. Durante lo spettacolo quindi io ero nel backstage, e tra una chiacchierata e l’altra (tra l’altro ho conosciuto Carlo Vulpio, poi c’erano anche Sonia Alfano e Maurizio Pallante) ho avuto modo di fare un paio di filmati: nel primo Beppe spiega il concetto delle liste civiche a cinque stelle, e nel secondo potete vedere le facce (vabbe’, le nuche) dei candidati rivolesi, prima di una piccola conclusione di Beppe. Divertitevi.

Ma poi, siccome so che vi interessano gli aspetti meno noti, vi ho fatto anche qualche ripresa del prima e del dopo: e se il prima è semplicemente curioso, l’affetto della folla per Beppe Grillo alla fine è impressionante.

[tags]beppe grillo, grillo, rivoli, torino, cinque stelle, torino a 5 stelle, rivoli a 5 stelle, liste civiche, elezioni, comune, provincia[/tags]

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