Derby
Ebbene, alla fine il derby è arrivato, e come al solito siamo messi male: la squadra ha smesso di giocare da una decina di giorni, e poi non giocherà Rosina (ha contratto la rescissite; chi vuol intendere intenda). Stando ai pronostici degli scommettitori, la Juve vincerà con un paio di gol di scarto; e quindi, come sempre, si tratta di congiurare un miracolo.
Io son qui che mi preparo, dopo aver dormito quasi tutto il giorno per recuperare; tra un po’ si esce e si va al raduno, in ora non pubblicabile per motivi di sicurezza, convocato presso i “tre cazzi della Maratona“ (mi scuso, ma il toponimo ormai invalso nell’uso comune è quello). Poi ci sarà l’ingresso in gruppo, perché noi abbonati di curva Primavera siamo stati sistemati nel settore ospiti, con ingresso da via Filadelfia a venti metri da quello della curva avversaria; per evitare imboscate, cercheremo di percorrere il giro attorno al PalaIsozaki tutti insieme. E poi, due ore di attesa punteggiate da scontri (verbali, si spera); e la partita in notturna. E poi l’uscita, sperando in un buon risultato.
Però, comunque, è bello ritrovare un derby vero, dopo le pantomime dei primi anni duemila – con un Toro ridicolo e venduto al nemico – e dopo quattro anni di buco (di cui uno, una volta tanto, non per colpa nostra). E quindi, mi sento di fare gli auguri ai cugini, sempre fonte di grande ispirazione. Spero anche oggi di vedere lo striscione che ci definisce “una curva di squatter, ebrei e comunisti”, come se fossero insulti; o qualche bella sgrammaticatura (in italiano o in piemontese non fa differenza, vedi sotto); o ascoltare cori con versi di intensa poesia come “Magica Juve / Resiste il mio cuore lontano da te / Soltanto se penso alla figa”. Il massimo sarebbe, per una volta, poter fare come in quella semifinale di coppa Italia in cui l’intera curva Maratona, per sfottere la Juve che non riusciva a segnare, intonò per un quarto d’ora “Eforzaggiuvafacciungoooooo!”. Allego sotto un piccolissimo estratto di questo album dei ricordi.
Insomma, comunque vada sarà una domenica da ricordare. Se però va male, non provatevi a sfottere: domani azzanno. Siete avvertiti.