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Archivio per il giorno 26 Maggio 2006


venerdì 26 Maggio 2006, 16:23

Messaggio elettorale per Torino

Anche a Torino, la mia città, si vota per l’elezione del sindaco. E se la riconferma di Sergio Chiamparino è quasi scontata, ci sono tuttavia questioni importanti in ballo.

Come probabilmente sapete, a Torino l’Ulivo si presenta con una lista unica. Come forse non sapete, però, questa lista è formata dalla somma di tre sottoliste separate, che si guardano in cagnesco: quella dei DS, quella della Margherita e quella degli “altri”.

Difatti, sotto una ventata di novità, sono ancora evidenti tutti i problemi del centrosinistra, e in particolare il dominio assoluto e soffocante (talvolta anche per la città) di ristretti gruppi di gerarchie partitiche e aziendali, per cui o sei amico degli amici, o finisci male.

In tutto questo, un mio amico, Davide Ricca, ha scelto di candidarsi, nella lista dell’Ulivo e nella quota degli “altri”.

Conosco Davide da quasi vent’anni, dai tempi del liceo. E’ una persona giovane e capace, con esperienze molto varie, dall’educazione all’imprenditoria. Ha grande voglia di fare ed entusiasmo per la politica; e, essendo un granata, anche la capacità di lottare senza arrendersi.

Di lotta ce n’è voluta parecchia, perchè quando ha chiesto di essere candidato, le gerarchie locali dei due partiti di cui sopra hanno fatto di tutto per bloccarlo; perchè un giovane intraprendente e non allineato dà molto fastidio. In più, lui è stato nei Democratici, si è ritrovato nella Margherita e se ne è andato sbattendo la porta quando ha sentito l’aria (l’olezzo) che tirava; ora non è legato ad alcun partito. Se è in lista, è solo per la pressione di persone e associazioni della società civile, come le Acli e altri gruppi cattolici progressisti, in cui è attivo da anni.

Se volete votare per Ulivo e Chiamparino ma dare anche un segnale di cambiamento, secondo me Davide è un’ottima scelta; una persona per cui mi sento di garantire. Non esprimere una preferenza, invece, lascerebbe campo libero ai vegliardi di partito. Pensateci.

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venerdì 26 Maggio 2006, 15:40

Messaggio elettorale per Milano

Oggi è l’ultimo giorno della campagna elettorale per le amministrative, e io volevo fare un appello per sostenere i candidati in cui credo.

A Milano, in particolare, è candidato per il consiglio comunale, nella lista dei Verdi, Fiorello Cortiana, ex senatore. Chi segue le questioni di politica in rete non può non conoscerlo: Fiorello è stato nella scorsa legislatura il parlamentare più attivo (quasi l’unico, purtroppo) nella difesa dei diritti degli utenti della rete, della privacy, dell’accesso, della diffusione della conoscenza. Forse non sapete però che è stato promotore e autore di tante altre leggi di grande importanza e contro tutti i poteri forti, a partire dalla legge sul doping.

In un paese normale, Fiorello a questo giro sarebbe diventato ministro. E’ una persona totalmente dedita, con passione, alle cose in cui crede; onesta, disponibile, e aperta di mente. Parla tranquillamente con i ragazzi dei centri sociali così come con gli amministratori delegati delle grandi aziende, ed è capace di pensare, spiegare, ascoltare, e promuovere le ragioni di una Italia nuova, moderna, pulita, non solo per quanto riguarda la rete.

Purtroppo, però, siamo in Italia; e così, pur essendo uno dei fondatori del partito dei Verdi, è stato prontamente segato dal suo segretario, per essere sostituito in Parlamento da uno dei suoi fidanzati o da suo fratello (Marco Pecoraro Scanio, che come qualifiche per diventare parlamentare poteva vantare l’essere stato stopper della Salernitana e dell’Ancona). Alle comunali non gli hanno nemmeno permesso di essere capolista!

Molti, alle mie sollecitazioni dirette, mi hanno risposto: voteremmo Fiorello ma ci fa schifo votare questi Verdi. Capisco, e anche io mi chiedo cosa Fiorello stia ancora a fare in quel partito; ma è proprio sostenendo con forza persone capaci e pulite come lui che si può dare ai massimi politici del centrosinistra, talvolta ancora più autoreferenziali di quelli del centrodestra, un segnale chiaro.

P.S. E se siete in zona 2, vi raccomando anche Enzo Viscuso, un’altra persona che si batte senza paura da anni per la libertà di Internet.

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venerdì 26 Maggio 2006, 09:49

Miracoli

Ieri ho fatto un giro a Pisa in giornata, per partecipare al Consiglio e all’Assemblea di Società Internet, e alla cena conclusiva con ospiti d’onore Vint Cerf e Bob Kahn. E’ stata una bella giornata, perchè in questo genere di occasioni si incontrano tante persone interessanti, ci si aggiorna su cosa sta succedendo in rete dai vari punti di vista (politico, economico, tecnico…), si discute di possibili iniziative; e in più, molte di queste persone ormai sono diventate amiche, visto anche che nei corridoi alcuni di questi professori, tecnologi e capitani d’impresa mi hanno intimato a forza di pacche sulle spalle di non andar più ai matrimoni.

Di tutti questi input politico-tecnici parlerò con calma nei giorni futuri; come al solito, prima vorrei condividere la sensazione particolare che ho provato in un’oretta in solitaria subito prima di cena, preso tra le ombre lunghe di un cielo azzurro e di un tramonto solare, mentre il resto del gruppo si recava in albergo a prepararsi. Cosa si può fare per un’oretta da soli nel centro di Pisa? Naturalmente, si può andare in piazza dei Miracoli.

Credo che la piazza dei Miracoli sia un luogo speciale soprattutto perchè è uno dei punti più noti del mondo; è relativamente difficile trovare qualcuno – in Italia ma anche in Europa, e in buona misura anche negli Stati Uniti – che non sia mai stato a vedere la Torre di Pisa, o che perlomeno non ne conosca l’aspetto.

E così, nel mio caso, mi è venuto naturale ripensare a tutte le volte che sono passato di lì, tutte così diverse tra loro. Per la prima volta, da bambino, in vacanza con i miei genitori; poi da ragazzo in gita scolastica; poi una notte nel 1997, guardandola di sfuggita dal pullman che faceva Lucca-Firenze via Pisa, dopo il mio primo raduno di IAC; e poi la sera in cui parlai con Elena per la prima volta, per un raduno di IFQ; e una sera a due, da fidanzati, in un viaggio che avevo organizzato per lei. E poi ieri, da solo, di sfuggita, sperso anonimamente in mezzo a turisti e turiste e coppie di turisti e turiste.

Credo che vedrò quella piazza ancora varie volte nella mia vita, sempre in situazioni diverse; ma non ho ancora capito se la differenza nelle scale di tempo, tra le mutazioni degli uomini e quelle delle pietre, sia inquietante o rassicurante. La passeggiata successiva, per quelle vie dove la folla di turisti non sciama, e Pisa diventa un paesone quasi marittimo, con negozietti di alimentari accatastati e le vecchiette affacciate sotto le serrande semichiuse per il sole, non ha risolto i miei dubbi.

La cena poi ha dissipato subito tutto, è stata davvero piacevole, ho bevuto pochissimo tanto che ho poi guidato tranquillamente per due ore e quaranta per tornare a Torino, senza grandi problemi (anche se ho frenato un po’ lungo aVillanova :-P ). Resto con la conclusione provvisoria che, forse, l’unica cosa che potrei chiedere alla piazza dei Miracoli è il miracolo di rendermi normale.

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