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venerdì 27 Ottobre 2006, 12:46

Madonna, salvami l’anima

L’adozione è un argomento controverso: prima il caso della bambina bielorussa adottata mediante rapimento da una coppia di Genova, poi il caso del bambino malawense (malawiano? malawico?) adottato mediante rapimento da Luisa Veronica Ciccone, in arte Madonna.

Nel primo caso, si sono spesi fiumi d’inchiostro per discutere tra favorevoli e contrari, con una preoccupante tendenza a giustificare il rapimento sulla base dell’assunto che due genitori chiaramente ossessionati dall’idea di possedere una figlia (in senso proprio, anche se non biblico: hanno approcciato l’intero caso come quello di un pacchetto dell’ufficio postale da nascondere nell’armadio per non doverlo restituire) fossero comunque meglio della vita originale in Bielorussia, che con quel nome lì evoca solo gulag e verdura bollita.

Quando è apparsa sulla scena a fare la stessa cosa una famosa rockstar, i giudizi si sono subito rovesciati: lo fa per egoismo, è superficiale, è presuntuosa. Ci sono delle diversità tra i due casi, ed è bene non accomunarli; nello specifico, ogni bambino e ogni adozione sono una storia a sè che merita attenzione specifica. Allo stesso tempo, ho trovato illuminante l’intervento del padre africano, che ha detto una semplice verità: io non ho i soldi per far crescere questo bambino, di lui che me ne faccio?

Non so, anche se lo ritengo probabile, se la signora Ciccone abbia adeguatamente compensato il suddetto padre; o comprato il bambino, se preferite. Di sicuro, non ci sono state valutazioni psicologiche e procedure giudiziarie. Eppure, questo caso ha dimostrato una delle verità elementari della società umana: che qualsiasi cosa, anche un bambino, anche l’amore, ha un prezzo in denaro.

Nessuno di noi venderebbe un figlio; eppure anche le cronache italiane sono piene di casi di bimbi ceduti da famiglie degradate delle nostre periferie. Il punto quindi non è se si possa o meno cedere un figlio per questioni di soldi, ma è quanta fame hai; esistono una quantità di fame e una corrispondente quantità di denaro sufficienti a passare sopra anche ai sentimenti più profondi. (Stavo anche per dire che nessuno si sposerebbe solo per denaro, ma le cronache sono piene di matrimoni tra belle ragazze e vecchi miliardari bavosi, e recentemente – la conquista della parità – anche tra bei ragazzi e vecchie miliardarie bavose.)

Forse è per questo che tutti i benpensanti del pianeta se la sono presa con Madonna. Perchè a tutti noi piace credere alle fiabe, quelle in cui Lucia mica la dà a don Rodrigo, e alla fine si sposa con Renzo; ci danno speranza, ci fanno sentire migliori. Ci piacerebbe che il padre africano lavorasse giorno e notte (peraltro, probabilmente lo fa già) pur di non dare via suo figlio, e sputasse sull’assegno della ricca miliardaria, perchè a chi interessa una vita improvvisamente agiata, se in cambio si deve rinunciare a uno dei propri figlioletti?

Già, a chi? Ho visto troppe persone chiedere a Madonna di recitare il ruolo della strega cattiva, per sentirsi più buone; e scandalizzarsi con un “io non l’avrei mai fatto”, che, a parità di condizioni, sarebbe tutto da provare. Madonna, salvami l’anima.

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5 commenti a “Madonna, salvami l’anima”

  1. bozzolina:

    mio marito ed io abbiamo appena adottato un bambino: essendo “fresca di studi” mi sento di fare alcune precisazioni in materia di adozione, perché è un tema (leggi, terminologia, etc) che non è molto conosciuto se non da chi per motivi personali ci capita dentro (noi inclusi, prima di adottare).
    Il caso italiano: si trattava di un affido e non di un’adozione. Per affido si intende la tutela TEMPORANEA di un minore. La coppia sapeva benissimo che la bambina sarebbe dovuta tornare a casa sua al termine del periodo di soggiorno in italia. Visto che poi “casa sua” era un orfanotrofio, la bambina avrebbbe potuto essere adottata, ma NON da quella coppia: la legge italiana vieta esplicitamente la possibilità di adottare un bambino specifico (esclusi casi molto particolari, che non sono questo), e il motivo è semplice: chi vuole adottare non può SCEGLIERE il bambino. I due genovesi hanno quindi rapito una bambina contravvenendo sia alle leggi italiane sia agli accordi internazionali. E tutto ciò non ha nulla a che fare con l’adozione.
    Il caso di Madonna: lei ha “adottato” secondo la legge USA, essendo lei cittadina di quel paese. E la legge USA consente sia di scegliere il bambino sia di pagare intermediari e genitori biologici per portare a termine l’adozione. E’ una cosa vergognosa, che ben si accorda con la barbarie di questo popolo incivile, ma finché ci saranno paesi abbastanza disperati da consentire l’adozione agli statunitensi (in molti paesi del mondo gli americani non possono adottare, almeno finché non cambieranno le loro leggi), questa sarà la realtà. In Italia, e in tutti i paesi firmatari della convenzione dell’Aja in materia di adozioni, la legge è diversa.
    Questo non ci mette a tacere la coscienza sulla triste verità che finchè di saranno in giro bambini adottabili, vorrà dire che ci sono altrettanti genitori talmente disperati da dover rinunciare ai propri figli. Però dovrebbe far capire che l'”adozione” (in realtà si tratta di compravendita di esseri umani) degli americani è altra cosa da quella condotta secondo le leggi italiane.
    Scusate se mi sono dilungata, ma la materia mi tocca :)

  2. Simone:

    Noto che nessuno ha tirato in causa il benessere dei bambini in oggetto che, guarda un po’, dovrebbe essere la prima preoccupazione (si adotta un bambino per dargli qualcosa, non per avere potesta’ sul medesimo (forse. in un mondo ideale. bastardi))

  3. bozzolina:

    Simone, quello che tu scrivi è la base da cui si parte, e se nessuno ne ha parlato è perché non si stava parlando di questo. Nel famoso mondo ideale, si dovrebbe riuscire a far stare bene un bambino NELLA SUA FAMIGLIA, per quanto povera essa sia. In altre parole, la povertà non dovrebbe mai essere un motivo valido di abbandono: quella famiglia non riesce a sfamare i suoi figli? aiutiamo la famiglia, NON diamo i figli a gente più ricca che darà loro buone cose da mangiare (ho un po’ semplificato). E purtroppo ti dò ragione, non viviamo in un mondo ideale. Anche tra i genitori adottivi ci sono molte persone che si dichiarano contrarie all’adozione perché, in un certo senso, può generare l’abbandono. E’ un discorso molto complesso che somiglia a quello dell’uovo e della gallina, per cui alla fine noi lo abbiamo affrontato pragmaticamente: c’è in noi la disponibilità a crescere con amore un bambino? c’è un bambino che per motivi a noi non noti e da noi indipendenti non ha nessuna altra possibilità di ricevere questo amore (e annesse cure materiali)? bene, allora vogliamo adottare questo bambino. Questo per Madonna.
    Per la bambina Maria il discorso è diverso. Tutte le più serie associazioni di genitori adottivi stanno facendo pressione affinché non solo il singolo caso non sia dimenticato (cioè affinché la bimba sia adottata al più presto e possa cominciare a rivivere con serenità) ma anche affinché i controlli negli istituti siano più rigorosi e la vita dei piccoli sfortunati un po’ più accettabile (il problema non è solo di Maria, gli abusi sono piuttosto frequenti negli orfanotrofi soprattutto dove il personale adulto non è sufficiente ad impedirli o ad accorgersene).
    Quindi, di benessere dei bambini si parla, e ce ne si preoccupa, eccome. Ma ti assicuro che mettere il bimbo in un fagotto e tenerlo con sè non ha MAI a che fare con il suo interesse.

  4. Mir:

    Mi associo. Pero’ penso che tra il riconoscere di vivere in un mondo ideale e rassegnarsi invece a uno sempre piu’ merdoso, dove la differenza la fanno i SOLDI (e non datemi del buonista, Madonna e’ solo la manifestazione di un problema che torno a ribadire : NON VA BENE che ci sia gente ricca da far schifo e gente che deve vendere un rene o i figli per disperazione, poiche’ anche in un mondo non ideale, questo e’ abominevole. Non sono fatalista e penso che ci sia ancora margine per rompere le palle a chi di dovere su certe questioni: non mi piacerebbe un mondo comunista perche’ sarebbe ipocrita e limitante, ma certo nemmeno un mondo dove i 3/4 debbano letteralmente leccare i piedi a chi ha un po’ di soldi. Comunque, al posto di Madonna avrei eventualmente dato un pacco di soldi a quel padre per consentirgli di dar da mangiare a suo figlio a casa sua, la qual cosa mi avrebbe certo dato piu’ soddisfazione perche’ sarei stato certo di aver fatto felice due persone anziche’ (forse) una).

  5. Piero:

    > anche l’amore, ha un prezzo in denaro.
    Per chi vive in questo mondo, ti do ragione. Ma in tal caso, secondo me, non è corretto chiamarlo amore, ma è più corretto chiamarlo rapporto commerciale o scambio di beni. Quando si parla di amore bisognerebbe sempre specificare di cosa si tratta, come per l’energia. Energia potenziale o energia cinetica o energia termica o energia nucleare ? Con l’amore è la stessa cosa. Amore figliale, amore sessuale, amore divino, amore materno o paterno o amore coniugale o caritatevole ?

    L’amore che intendo io ricerca sempre il bene della persona amata in modo gratuito e disinteressato, altrimenti non è amore, ma interesse. In questo senso, secondo me, Madonna avrebbe fatto meglio ad avviare un sostegno a distanza rinunciando al contraccambio costituito dal “possesso” del bambino, lasciandolo nella famiglia in cui è nato.

 
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