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Archivio per il giorno 17 Ottobre 2007


mercoledì 17 Ottobre 2007, 15:53

Solidarietà al ribasso

La seconda notizia di oggi è questa: il governo avrebbe deciso di introdurre una sovrattassa sull’elettricità di 12 centesimi di euro al kilowattora a tutte le aziende e all’80% delle famiglie italiane, per finanziare uno sconto al rimanente 20%, ossia alle famiglie che hanno un indicatore economico sotto i 7500 euro.

La Stampa lo definisce un “miniprelievo”, ma visto che a Torino l’elettricità per la normale utenza residenziale costa 11 centesimi al kilowattora, se le cifre sono corrette si tratterebbe di un raddoppio della bolletta elettrica per l’80% dei torinesi; per non parlare dell’effetto indotto sull’aumento dei prezzi al consumo, per via dell’aumento dei costi di produzione delle aziende.

Spero che le cifre siano sbagliate, visto che con un raddoppio della bolletta all’80% della clientela viene fuori per gli altri altro che uno sconto; a meno che, naturalmente, con la scusa dello sconto ai poveri lo Stato non sia pronto a incassare il resto, o peggio ancora a farlo incassare alle municipalizzate grasse ed amiche di cui già parlavamo.

In più, mi chiedo come faccia il 20% degli italiani a tenere in piedi una famiglia con 7500 euro lordi l’anno, perdipiù di indicatore economico (per cui basta possedere una casa, anche se il reddito è zero, per sforare la soglia). C’è una fascia di persone estremamente povere che vanno aiutate, ma non è possibile che siano una su cinque; più facile che buona parte del 20% siano evasori fiscali.

Ad ogni modo, non è possibile costruire un sistema economico in cui il 20% delle persone riceve sovvenzioni di reddito: una cosa è ridurre o eliminare le tasse per le fasce più povere, un’altra è pagare i loro costi quotidiani o dargli dei soldi in mano. Che da qualche parte dovranno pur venire, ossia da quella classe media che dovrebbe sopportare gli aumenti solidali, e insieme aver voglia di farsi ancora di più il mazzo sul posto di lavoro per far crescere l’economia. La vedo improbabile.

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mercoledì 17 Ottobre 2007, 14:47

Scienza e razzismo

Ha fatto scalpore tra i benpensanti l’intervista con cui il vecchio dottor Watson – quello di Watson & Crick, gli scopritori del DNA, premi Nobel nel 1962 – ha dichiarato che, secondo i suoi studi, i neri sono meno intelligenti dei bianchi.

Naturalmente, detta così è troppo generica; bisogna definire cosa si intende per “intelligenza”, e comunque è noto che buona parte di ciò che noi consideriamo tale deriva dall’educazione e non dal proprio patrimonio genetico; e sull’accesso all’educazione i neri, ovunque vivano, sono mediamente svantaggiati.

Credo comunque che uno scienziato di tal livello questo lo sappia, e suppongo quindi che abbia in qualche modo individuato una definizione di intelligenza di tipo esclusivamente genetico; bene, non mi stupirebbe affatto scoprire che i neri sono effettivamente meno intelligenti dei bianchi. Dal punto di vista strettamente matematico, per gruppi di persone di una certa dimensione, è molto difficile che la media di un qualsiasi indicatore all’interno di un sottogruppo coincida esattamente con la media su tutto l’insieme; succede se il parametro con cui si è selezionato il sottogruppo è completamente scorrelato da quello che si sta misurando, e invece nel mondo reale tout se tient. Darei quindi un 50% di chance ai neri di essere meno intelligenti dei bianchi, e un 50% di essere più intelligenti; per sapere quale delle due, bisogna fare misurazioni statistiche su larga scala, sempre ammesso di poterle depurare dell’effetto dell’educazione dei singoli.

Poi, per carità, magari Watson è veramente un vecchio stronzo e i suoi esperimenti non hanno alcun fondamento. La notizia interessante, però, non è la sua affermazione, ma la reazione: è che anche al giorno d’oggi, proprio da quegli strati sociali “laici” che si vantano di aver superato il buio del passato, ci siano teorie scientifiche respinte con sdegno per motivi morali. In un certo senso, la fiducia nel fatto che tutti gli uomini siano uguali almeno in potenza è una moderna religione laica, che va contro le differenze evidenti che ci sono tra tutti noi. Di fronte a questa religione illuminista, agli scienziati è richiesto di cedere il passo, come già a Giordano Bruno.

Eppure, tutte le inquisizioni di Santa Romana Chiesa non servirono a far sì che la Terra si mettesse a ruotare attorno al Sole; e così, spesso l’avere una visione ideologica degli esseri umani diventa un ostacolo al risolvere i loro problemi concreti.

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