Tributo
Questa è stata la serata della festa per l’addio di Vint Cerf dalla presidenza del Board di ICANN. Essendo a Los Angeles, ICANN non poteva che organizzare una americanata: e quindi, ci hanno trasportati tutti ai Sony Studios (già Columbia/MGM) di Culver City, dove siamo stati accolti da una torma di gente vestita da Star Wars (gli imitatori originali, insomma). C’era persino un omino barbuto che girava con un fantoccio di Yoda a grandezza naturale e lo faceva parlare!
Ci hanno poi portato a fare un giro degli studios: ci sono qualcosa come diciassette teatri di posa uno dietro l’altro – ed erano ventinove fino a pochi anni fa – di cui uno alto quasi trenta metri, e uno grande come uno stadio (difatti ci provano le coreografie del Superbowl). Ci hanno fatto vedere come si gira una sitcom, di quelle con il pubblico in sala, e poi abbiamo pure visto gli studi di Jeopardy e La ruota della fortuna: cosa chiedere di più?
Mentre ci rimpinzavamo di frittume di ogni genere, andando nel frattempo ad ordinare da bere al banco cocktail – dove peraltro non avevano mai sentito nè il termine mojito nè il termine caipirinha, e dove mi son ben guardato dall’ordinare un cuba libre, per evitare che spuntassero i marines a portarmi via -, è partita la celebrazione vera e propria.
I discorsi dei presenti sono culminati nel momento in cui Steve Crocker ha prodotto delle foto di lui e Vint che entrano nel laboratorio informatico della UCLA dalla finestra del secondo piano, per commemorare i loro ingressi non autorizzati di quarant’anni fa. Poi sono seguiti i discorsi in video di varia gente da tutto il mondo, chiusi prima dalla commissaria europea Reding – un po’ impalata e decisamente troppo loquace – e poi da Al Gore, un uomo da cui, avendolo visto e sentito parlare in video con una scioltezza allarmante e con la capacità di infilare riferimenti al riscaldamento globale pure parlando di computer, non potrei evitare di comprare un’auto usata.
Alla fine è salito sul palco Vint, visibilmente commosso, e ha fatto un bel discorso di ringraziamenti, lanciando poi una specie di “titoli di coda” con le centinaia e centinaia di nomi di persone che partecipano in ICANN. Siccome hanno cominciato dal Board in ordine alfabetico, il mio nome era il secondo di tutta la lista: non male, potrei quasi fare un film con Tom Cruise.
Insomma, deve essere un grande privilegio essere Vint Cerf, ma deve anche essere costato tanti sacrifici; dall’esterno sono difficili da vedere. E’ certamente difficile dover sempre essere all’altezza di se stessi, imponendo le mani a tutti quelli che ti adorano e ti accerchiano non appena metti il naso fuori nel corridoio. Vint è talmente bravo nella parte del guru che viene difficile accorgersi di quanto non sia affatto scontato riuscire a farlo così bene. Spero quindi che possa godersi un po’ la vita, anche se Eric Schmidt, nel suo videomessaggio, ha subito rimarcato di come a Google siano “contenti che lui abbia finito il suo mandato, in modo da poterlo riavere in ufficio a tempo pieno”. E poi, conoscendolo, non riuscirà certo a stare con le mani in mano: da buon ingegnere, sentirà presto il richiamo dell’ignoto; verso l’infinito e oltre.
[tags]vint cerf, icann, google, al gore, sony studios, star wars, yoda nano malefico[/tags]