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mercoledì 12 Dicembre 2007, 08:45

L’Italia tribale

Della protesta dei camionisti parlano tutti i giornali (e io sono anche rimasto senza benzina). Che cosa ne pensi è ovvio: se è sacrosanto il diritto di sciopero – che pure deve avvenire all’interno di una regolamentazione, per rispettare anche la necessità di non fermare i servizi vitali alla collettività – è inaccettabile che questo venga accompagnato da blocchi stradali, pestaggi di chi non sciopera e danneggiamenti ai camion che tentano di circolare comunque.

In paesi come la Francia e l’Inghilterra, a scioperi ben meno violenti di questo si è opposta una semplice considerazione: non si tratta con chi usa la forza o ricatta la collettività al di fuori delle regole previste per lo sciopero. Ha sempre funzionato; magari dopo una settimana, ma alla fine quella settimana di resistenza ha evitato chissà quante settimane di futuro caos.

In Italia, però, invece di Brown o Sarkozy abbiamo nonno Prodi, uno che si fa prendere equamente a pesci in faccia dai tassisti, dalla Romania e persino dai propri alleati. E quindi, già immagino che il governo calerà le braghe anche stavolta.

La cosa veramente preoccupante, però, è – se vera – quella che emerge da un sondaggio di Repubblica, secondo il quale un italiano su tre approva questa forma di protesta. In parte è il risultato di trent’anni di degrado morale, che porta molti a credere che sia normale usare posizioni di forza per imporre i propri interessi individuali, e chi forza non ha è giusto che subisca e se la prenda in saccoccia. In parte però è il segnale di un malessere profondo, per cui una parte importante della società ha raggiunto un livello tale di sfiducia e disperazione da trovare giusto l’uso di qualsiasi mezzo, compresi il ricatto e la violenza, per portare a casa qualche euro in più per se stessi a danno degli altri. Disgregatosi dal resto, il gruppo a cui si appartiente non è più una componente della società, ma una tribù che vive per sé e lotta contro tutte le altre.

Se così è, ci aspetta a breve una guerra civile fredda, tutti contro tutti a colpi di chi danneggia di più il Paese, per strapparsi di bocca un tozzo di pane qui ed ora, senza preoccuparsi dell’interesse generale e del futuro; e senza rendersi conto che una società è un ecosistema integrato, una unica barca in cui gli squilibri e i privilegi sono certo possibili sul momento, ma alla lunga, nel mare più grande dell’economia globale, si vive o si perisce tutti insieme.

[tags]sciopero, camionisti, prodi, società, italia[/tags]

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16 commenti a “L’Italia tribale”

  1. MailMaster C.:

    Dici che ci aspetta una guerra civile fredda? Io la vedo già in atto, non so perchè…

    Mandi

  2. BlindWolf:

    Nel sondaggio del Corriere della Sera i contrari a questo sciopero sono l’89%; tuttavia anche se i numeri più affidabili fossero quelli di Repubblica, per dirla alla Gramellini “la maggioranza comunque è contraria”.

    La mia osservazione tuttavia è la seguente: il (sacrosanto) diritto di sciopero serve per dare un disagio al proprio “padrone”, in altri casi (già più problematici, quindi da applicare con responsabilità) si creano disagi agli utenti o ai clienti (benzinai, autoferrotranvieri…) questo caso invece danneggia un’intera nazione, il che porta la maggioranza della popolazione a prendere posizione contro gli scioperanti per quanto giuste possano essere le recriminazioni.

  3. .mau.:

    In effetti con Silvio queste cose non sarebbero mai capitate, se ho ben capito.

  4. sciasbat:

    Memoria corta o dimostrazione di come spesso pieghiamo la realtà alle nostre idee? Proprio in Francia negli anni passati ci sono stati scioperi ben più pensanti con tutto il paese fermo, compresi veri blocchi stradali in tutti i punti più nevralgici e allora il governo trattò, eccome se trattò (mi ricordo i miei genitori in vancanza in Francia fermi per 6 giorni con il camper in un paesello sperduto della Provenza in attesa di un po’ di gasolio…).

  5. sciasbat:

    @.mau. esattamente come adesso i sindacati se ne stanno buonini anziché fare uno sciopero ogni 5’… tifosi, tifosi, tifosi…

  6. LucianoMollea:

    memoria MOLTO corta, Sciasbat, soprattutto visto che le forme di lotta violenta, con i picchetti di fronte alle fabbriche, le minacce verbali ed a volte fisiche dei non scioperanti, i danneggiamenti all’azienda, sono lessico comune della cultura sindacale italiana (e non solo italiana).
    Mia madre nel 1965 fu cacciata a malo modo da davanti alla azienda per cui lavorava perchè lei non condivideva le ragioni di uno sciopero e voleva entrare. Da donna, inerme ed indifesa, preferì tagliare la corda piuttosto che essere pestata, ma qualche suo collega fu malmenato da sindacalisti NON appartenenti nella sua azienda…
    Inutile dire che quello stesso sindacato alle successive elezioni nel consiglio di fabbrica prese… un mucchio di voti! Mia madre (classe 1938) dice sempre che tra l’atteggiamento di quel sindacato e le spranghe dei fascisti non ha mai visto differenze.

  7. .mau.:

    @sciasbat: il blog di vb è ovviamente filoberlusconiano e mi impedisce di mettere i link allo sciopero generale della scuola (27 ottobre 2007) e dei trasporti (30 novembre 2007). Contro chi sono stati?

  8. sciasbat:

    @.mau. si tratta di scaramucce per dovere… sindacale. Dov’è il bel sciopero generale di metà autunno? Serve per solo ricordarci che c’è Berlusconi? Io l’aspetto per ricordardarmi di cambiare il guardaroba e ora sono qui che rischio di raffreddarmi :P

  9. MCP:

    Do ragione a Sciasbat sui cugini: se si sente definire questo sciopero come uno sciopero “alla francese”, vuol dire che almeno negli ultimi anni sono stati loro ad aver fatto quelli piu’ spettacolari…

  10. for those...:

    Col permesso dell’autore, riporto qui un intervento che ben esemplifica ciò che dice vb. Anch’io trovo piuttosto preoccupante questa sfiducia nelle sitituzioni che porta alla giustizia fai da te, ma noto anche che, in una mailing list di migliaia di iscritti da cui ho preso il testo, sono stati 1 o 2 che sono intervenuti a favore della protesta “violenta”.

    A quanto pare in italia l’unico modo per farsi ascoltare dal governo è fare la voce non grossa, ma molto grossa..secondo voi se si fossero inchiodati tutti su un parcheggio libero sarebbe servito a qualcosa?a ben poco direi..intanto loro a quanto pare si sono guadagnati (forse) lo sconto dell’iva sul gasolio e altre cosette, alla faccia di quasta m***a di governo ladro…Il mortadella ha detto in un’intervista: “è inamissibile una forma di protesta che crea disagi di questo genere alla gente che non centra niente”..ma a me piacerebbe chedergli invece se è ammissibile spennare il popolo con tasse, tasselli e sovratasse, tenere gli stipendi come 5 anni fa quando l’euro ha fatto raddoppiare i prezzi, e se è ammissibile permettere l’aumento “esponenziale” (so che ho parecchio enfatizzato, era per sottolineare la cosa) il carburante a causa di tasse sulle tasse, alcune risalenti a 50 anni fa…questos econdo lui è ammissibilissimo invece, tanto lui e compari non pagano niente…il bello sarebbe adesso che altre categorie si impuntassero come i camionisti, tanto sembra proprio l’unica cosa possibile da fare per farsi ascoltare, senza possibilità di altre opzioni…
    Per completezza di informazione preciso che il post viene da una ML di motociclisti in cui è proibito parlare di politica, per cui gli interventi a proposito sono stati molto pochi.

  11. vb:

    E’ proprio questo – la sensazione che ormai siamo al naufragio e ognuno vada per sé – che bisogna fermare, altrimenti si genera l’effetto valanga: quello per cui basta una voce su una crisi di una banca perché la gente si precipiti agli sportelli a ritirare il denaro, rendendo la crisi irreversibile.

    Peraltro, la mia previsione era giusta: il governo ha calato le braghe…

  12. BlindWolf:

    Calarsi le braghe o usare i lacrimogeni e far intervenire l’esercito? Bel dilemma…

    Rispetto ai tanti altri scioperi, questo ha avuto delle caratteristiche particolari: invece che infastidire il datore di lavoro o i propri clienti (anche se gli scioperi che privano di beni e/o servizi i clienti danneggiano anche lo scioperante stesso), questo sciopero (sarebbe meglio definirlo “una rivolta”) ha creato danni e pericoli ad un’intera nazione (e chi li paga?).
    Senza contare il fatto che molti autotrasportatori (specialmente quelli in proprio) volevano lavorare ma gliel’hanno impedito con metodi violenti.

  13. for those...:

    D’accordissimo, ma come? Ho sempre apprezzato il motto “non chiedere cosa può fare l’america per te ma cosa tu puoi fare per l’america”, però qui è proprio il governo che deve recuperare credibilità.
    Il mese scorso alla mia compagna hanno rubato in casa mentre dormiva da sola. Sconvolta dall’idea di cosa sarebbe potuto accaderle se si fosse svegliata, è andata a sporgere denuncia ai carabinieri. Le hanno risposto che era inutile fare denuncia per una refurtiva così piccola e che tanto non l’avrebbero preso mai. Dopo aver pronunciato discorsi che sarebbero sembrati eccessivi anche in un comizio di Borghezio, cosa credi che pensi adesso delle istituzioni, la mia compagna? Hai voglia a dirle che non siamo nel far west e non ci si può far giustizia da soli… le mie argomentazioni si sciolgono come neve al sole del suo spavento.
    La situazione è drammatica, vb, stiamo veramente finendo in una spirale da cui non vedo una semplice uscita!

  14. .mau.:

    @for those: la tua compagna doveva semplicemente dire che sapeva benissimo che non avrebbero mai trovato i ladri, ma lei la denuncia la faceva lo stesso. Mica per rompere le palle ai carabinieri, ma perché sennò va a finire che il governo (qualunque sia) può dire “la criminalità sta diminuendo”.

  15. for those...:

    @mau: il problema non è che non è riuscita a fare la denuncia o che non prenderanno il ladro di polli (questo ha rschiato di rompersi l’osso del collo arrampicandosi fino al secondo piano per rubare 50€ e qualche ticket restaurant!). Il problema è che se ti rispondono così i carabinieri, che dovrebbero rapprentare la legge e le istituzioni, a te, povero cittadino spaventato, ti girano i cosiddetti e deduci che devi arrangiarti da solo. generando la mentalità che denuncia vb nel post.

  16. .mau.:

    @fro those: proprio perché fa cascare le braccia il comportamento di quelli che dovrebbero garantire la nostra sicurezza, bisogna fare in modo che le cose cambino. Farsi girare i cosiddetti serve a poco.

 
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