Bit sprecati
Anche questi sono bit sprecati, per cui forse avrei fatto meglio a non fare nemmeno il post. L’argomento però appassiona, e quindi anche io volevo dire la mia in merito alle ripetute polemiche legate alla classifica dei blog italiani mantenuta da Blogbabel, cioè da un gruppo di rinomati blogger. (Se non ho capito male c’è pure Andrea Beggi; e se non sapete chi è Andrea Beggi, siete out!)
Per chi non la conosce, ecco qui: tutti i blog italiani ordinati per punteggio, cioè per un valore calcolato… calcolato… ecco, all’inizio contavano i valori dei motori di ricerca, come Google e Alexa, il numero di lettori in feed da FeedBurner, e il numero di link al blog ritrovati su altri blog. Poi si sono accorti che Alexa era inaffidabile e l’hanno tolto, e poi Tommaso Tessarolo (per chi non lo conosce, dirò che lavora(va?) per Mediaset e che lo conosce il mio socio) trovò il modo di pompare il numero di lettori nei feed – prerogativa subito offerta a tutti da un ironico Tessarolizr – e quindi tolsero anche quello, e poi… boh.
Premetto che io non sono affatto indifferente alla quantità e qualità dei miei lettori e ai loro giudizi: come già dissi, se uno scrive un blog è non solo per sfogare le proprie voglie creative ma anche perché qualcuno lo legga, se ciò che scrivo non interessa e nessuno lo legge tanto vale che mi dedichi ad altro. E poi, anche io sono competitivo, anche se per fortuna con l’età mi sta passando; per cui certo mi fa piacere scoprire che le mie posizioni in classifica migliorano.
Negli ultimi tre mesi o giù di lì, mi è quindi capitato di dare un occhio ogni tanto a ciò che di me diceva la classifica di Blogbabel. In questo periodo il blog non è cambiato molto, cioè non ho cambiato nè lo stile nè il contenuto degli articoli solo per salire in classifica, il numero dei visitatori e degli iscritti al feed è rimasto sostanzialmente costante (a un certo punto ho adottato Feedburner perché mi dissero che semplifica la vita, ma a quel punto non contava già più per le classifiche), eppure la mia posizione è partita da circa quattrocentesimo, è salita gradualmente fino a circa il trecentesimo posto, poi nel giro di una settimana è salita di botto a 120, poi in breve è scesa a 300, e poi è precipitata fin sotto l’ottocentesima.
Per alcune di queste variazioni (non tutte) esistono dei motivi tecnici. Ad esempio, ho scoperto che il balzo in avanti di duecento posizioni fu dovuto all’aver parlato della proposta di legge Levi-Prodi, ma non perché ne abbia parlato in maniera particolarmente intelligente o interessante; semplicemente perchè Blogbabel ha in home page un riassunto di tutti i blog che linkano le notizie più diffuse, quindi se metti un link allo specifico articolo che tutti gli altri stanno linkando finisci in home page, quindi se finisci in home page ci sono certamente due o tre genialoidi che fanno un post copiando e incollando la lista di tutti i blog che stanno in home page su quell’argomento, quindi ti aumenta il numero di link, quindi sali in classifica.
Ciò che mi sfugge è come tutto ciò possa essere utilizzato come metro di giudizio per dichiarare pubblicamente quanto sia interessante o anche solo quanto sia visitato un dato blog (e le due cose non vanno affatto insieme).
Il dramma è però lo scoprire che l’esistenza stessa della classifica non solo alimenta zuffe di vario genere, non solo stimola truffe di ogni genere da parte di perfetti sconosciuti che, pur non sapendo scrivere in italiano, si linkano a vicenda gli auguri di Natale pur di salire in classifica, ma altera significativamente il contenuto anche dei blog migliori.
Ti chiami Mantellini o Sofri? Vuoi restare nei primi dieci in classifica, il che significa prestigio, credibilità , interesse da parte dei media tradizionali, e magari pure inserzioni pubblicitarie? Allora, non importa quanto sei bravo, devi comunque usare ogni trucchetto per non farti scavalcare: per iniziare, parlare sempre e comunque di ciò di cui parlano tutti, e farti linkare in ogni modo. Per esempio, secondo voi, nell’ultimo post di un vero e riconosciuto guru – ben al di fuori dei blog – come De Biase, il link sulla parola “blogosfera” ha un senso? Non vorrei interpretare male, ma a me sembra una frase incollata lì di malavoglia solo per poter piazzare il link a un articolo che sta nella home page di Blogbabel o che comunque sarà molto collegato in giro e quindi farà punti.
E non ho nemmeno parlato di iniziative che pure esistono, come “estrarrò un iPod tra tutti quelli che mi linkeranno”, o “oggi è la giornata in cui regalo un link a tutti per farvi salire in classifica” (l’ha fatta persino il serissimo .mau., e io ovviamente ho risposto subito).
Sarà che io questa lezione l’ho imparata oltre dieci anni fa, quando ebbi la pessima idea di calcolare e pubblicare le classifiche sul traffico generato da ciascun singolo autore su ogni newsgroup italiano, e improvvisamente migliaia di lamer cominciarono ad inondare i gruppi di immondizia pur di salire in classifica.
Perciò è dall’alto di tale esperienza che vi chiedo: chiudete questa classifica, subito. Stimola i peggiori istinti di tutti noi, peggiora la qualità complessiva dei blog, dà una immagine falsa della blogosfera e comunque è completamente inaffidabile. Mi sembra sufficiente.
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